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Autore: Felixia    09/09/2018    1 recensioni
[Yooseven]
La monotonia della chatroom dell'RFA verrà sconvolta dall'arrivo di un nuovo personaggio: nome utente MC. La ragazza si rivelerà una grande amica per Yoosung che finalmente si renderà conto di quel che prova davvero per quello che aveva sempre considerato il suo più grande amico. Ma come reagirà Seven a questa novità? E come potrà affrontare il suo terribile passato tornato a galla così all'improvviso?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: 707, Un po' tutti, Yoosung Kim
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“Penso di aver trovato qualcosa!” esclamò Yoosung quando ormai stavano già setacciando l'appartamento da un'ora. Seven abbandonò i fascicoli che stava leggendo e corse nella camera da letto da cui Yoosung aveva urlato. Lo trovò di fronte al comodino intento ad esaminare la serratura del cassetto, non appena arrivò Seven gli fece spazio per lasciarlo guardare. Vanderwood entrò nella stanza poco dopo e si fermò sulla soglia della porta ad osservarli da lontano. Yoosung si rivolse a Seven pensieroso.

“Pensi che ci possano essere indizi sulla morte di Rika?” chiese guardandolo timoroso. Seven ricambiò il suo sguardo. Non ne aveva davvero idea. Si era sempre fidato di V, ma la morte di Rika era parsa sospetta anche a lui, inoltre la comparsa di Saeran così improvvisa lo rendeva insicuro. I due continuavano a guardarsi in silenzio, sperando di trovare risposte, ma allo stesso tempo temendo che si rivelassero tremende. Vanderwood si avvicinò a loro e si abbassò con lo sguardo fisso sulla serratura. Si tolse un paio di forcine dai capelli ed iniziò ad armeggiare per aprirla mentre Seven e Yoosung erano rimasti fermi presi dai loro pensieri.

“Et voilà” disse Vanderwood quando si sentì lo scatto della serratura cedere alla sua forzatura. Si fece da parte per far spazio a Yoosung e Seven che si guardavano cercando il coraggio di aprire il cassetto. Yoosung tirò un lungo sospiro, poi fece un cenno della testa a Seven. Il sorriso che gli mostrò, seppur forzato, riuscì a convincerlo. Con un gesto secco, aprì il cassetto mostrando il suo contenuto ai presenti: documenti, fogli su fogli e una chiavetta USB, tutti con lo stesso simbolo a contrassegnarli, un occhio color menta con la scritta “Mint eye” a circondarlo.

*Una nuova chatroom è stata aperta*

Zen

Jaehee, ci sono novità?

Jaehee Kang

Mi spiace, Zen.

Ne so quanto te. Mi-Cha è con l'hacker e Luciel e Yoosung sono nell'appartamento di Rika in questo momento.

*Jumin Han è entrato nella chatroom*

Jumin Han

Assistente Kang, sei qui.

Ho preso una decisione, è un progetto a cui penso già da qualche tempo.

Zen

Se stai per dire qualche altra follia sui gatti, risparmiatela.

Jumin Han

I miei progetti sui gatti sono sempre ben accolti dal consiglio amministrativo.

Ma non si tratta di questo.

Voglio aprire un ufficio di intelligence ed assumere degli hacker.

Jaehee Kang

Signor Han, questa è un'ottima idea!

Jumin Han

E voglio che sia tu a capo di questo ufficio, assistente Kang.

Jaehee Kang

Come, scusi?

Zen

In effetti saresti perfetta per un incarico simile, Jaehee.

Jaehee Kang

Sì, ma c'è già tanto lavoro da fare come assistente del signor Han, non so se sarei in grado…

Jumin Han

Assistente Kang, mi fido di te e so che sei la scelta migliore per questo ruolo.

Jaehee Kang

Grazie, signor Han, apprezzo davvero la sua fiducia.

Jumin Han

Bene, adesso non resta che assumere gli hacker. Occupati della lista dei possibili candidati, questa adesso è la tua priorità.

Jaehee Kang

Dio, ho così tanto da fare ;;;;

Vado, tenetemi aggiornata su qualsiasi cosa succeda.

*Jaehee Kang ha abbandonato la chatroom*

Zen

Vorrei poter fare qualcosa anche io.

Devo ammettere che è stata una buona idea, nonostante tu sia il solito affarista senz'anima.

Jumin Han

Sono solo razionale, non insensibile. Questo mi rende solo migliore nelle situazioni di tensione come questa, bisogna pensare lucidamente.

*707 è entrato nella chatroom*

Zen

Seven!!

Novità???

707

Abbiamo trovato dei documenti nell'appartamento. Dobbiamo ancora capire bene di cosa si tratta, ma hanno tutti lo stesso simbolo sopra.

*707 ha inviato un’immagine*

Jumin Han

“Mint eye”?

707

V mi aveva parlato di questa organizzazione religiosa a cui è collegato l'hacker. In qualche modo pare che anche Rika fosse coinvolta in questa setta.

Zen

Una setta?!

E cosa dovrebbe volere una setta dall'RFA?!

707

Non ancora lo sappiamo.

Jumin Han

Luciel, entro domani mattina sarà aperto l'ufficio d'intelligence della C&R, così avrai delle persone competenti ad aiutarti.

Zen

Pensate che questa setta c'entri con la morte di Rika?

Jumin Han

É possibile.

Zen

Dio, ma come fai a rimanere così calmo?!

Seven, c'è qualcosa che posso fare?

707

Non credo, fai solo attenzione.

Grazie comunque e grazie anche a te, Jumin.

Jumin Han

È il minimo.

Zen

Di Mi-Cha non avete saputo nient'altro?

707

No, non riesco a rintracciarla…

Non so quanto vi posso dire, questa chatroom potrebbe essere controllata.

Zen

Cosa?!?!?

Pensi che l’hacker possa leggere quello che stiamo scrivendo?

707

Ho trovato tracce di hacking nei codici dell’app, la devo tenere sotto costante controllo, ma questo hacker è dannatamente bravo.

Zen

Tu lo conosci, vero? Hai detto che si chiama Saeran? Chi diavolo è?

707

...Non sono ancora pronto a parlarne, non credo neanche di poterlo fare qui.

Jumin Han

Capisco che tu e V abbiate delle informazioni riservate e lo rispetto, ma vorrei capire che cosa sta succedendo esattamente.

Zen

Esatto! Anche noi siamo coinvolti, non potete avere segreti per sempre!

707

Scusatemi, ma non posso.

Non ora.

Devo andare adesso, vi spiegherò tutto appena possibile.

Zen

Va bene, ma fate attenzione tu e Yoosung.

Jumin Han

Ti terrò informato riguardo l’ufficio di intelligence.

É meglio che vada anch’io.

Se volete scusarmi.

*Jumin Han ha abbandonato la chatroom*

Zen

Seven, è tutto ok?

Da quando abbiamo incontrato l’hacker sembri… diverso.

707

Tranquillo, ho solo molto lavoro da fare e sono parecchio stanco.

Tornerò al più presto fresco e pimpante!~ ~ ~

Zen

Lo spero bene.

A dopo, Seven, fammi sapere se posso essere d’aiuto in qualche modo.

707

Contaci! Ciauzzz ~

*Zen ha abbandonato la chatroom*

*707 ha abbandonato la chatroom*

Seven posò il telefono e sospirò profondamente concentrandosi pensieroso sulla chiavetta usb che aveva ancora in mano. Yoosung gli diede una pacca leggera sulla spalla, come per ricordargli che non era solo, che aveva il suo sostegno. Seven ricambiò quel suo gesto con un sorriso, poi aprì il suo laptop.

“Devo riconfigurare il sistema di sicurezza dell’appartamento, ci vorrà un po’ di tempo” disse mentre sul computer cominciavano ad apparire codici su codici, sempre più velocemente.

“Beh, io vado a farmi una sigaretta” rispose Vanderwood infilandosi la giacca appena appoggiata sulle sue spalle.

“Anche io ho bisogno di un po’ d’aria” si apprestò a dire Yoosung seguendolo fuori dalla porta lasciandolo perplesso. Seven ormai era completamente preso dal suo lavoro, li salutò alzando un braccio senza staccare nemmeno per un attimo lo sguardo dallo schermo.

Appena uscito dall’appartamento, Yoosung si appoggiò al muro con la schiena lasciando completamente andare il suo peso, poi con entrambe le mani si coprì il viso e fece un grosso sospiro.

“Allora, tu sei il fidanzato di 707, vero?” la voce di Vanderwood richiamò la sua attenzione, si voltò verso di lui imbarazzato, senza sapere cosa rispondere, si trattava della vita privata di un agente segreto e non aveva idea di cosa potesse dire davanti a Vanderwood.

“Non c’è mica bisogno di nasconderlo, ho notato che ha una tua foto come sfondo del desktop” continuò a dire l’agente segreto mentre aspirava dalla sigaretta che stringeva fra le labbra.

“Lui ha... una mia foto?” chiese Yoosung sentendo il cuore battere più velocemente, riscaldato dalla gioia.

“Non lo sapevi?” gli rispose guardandolo perplesso.

“Non ne avevo idea” disse l’altro senza riuscire minimamente a non sorridere come un’idiota, Seven non avrebbe mai ammesso una cosa del genere e in quel momento Yoosung aveva proprio bisogno di sapere che lo amava così tanto, era stata una giornata dura per lui e non era ancora tramontato il sole.

Vanderwood diede un colpetto con l’indice alla sigaretta lasciando che la cenere cadesse ai suoi piedi, tornò a guardare il ragazzo a fianco a lui notando il rossore sulle sue guance e quel sorriso innamorato sul suo volto, si lasciò scappare una risata pensando a quanto fossero giovani e idioti quei due.

_____________________________________________________________________

Seven aveva iniziato da poco a lavorare quando il suo telefono squillò. Guardò lo schermo distrattamente pensando di ignorare la chiamata, ma gli squilli continuavano imperterriti a richiedere la sua attenzione. Con un sospiro rassegnato prese il telefono.

“Zen, cosa c’è? Sono impegnato adesso.”

“Lo so, scusa, ma…”

“Senti, se non è niente di urgente, puoi dirmelo in un altro momento?”

“Pensavo di scriverlo nella chatroom, ma poi hai detto che potrebbe essere controllata e…”

“Di che si tratta?”

“Vogliono interrogarmi.”

“Cosa? Chi?”

“Non ne ho idea, mi ha chiamato un numero anonimo, il governo vuole interrogarmi su di te.”

“Ma che diavolo?!”

“Non so che fare, non so che dire, non credo di potermi rifiutare.”

“Ok, Zen. Tranquillo. Tanto tu in realtà non sai niente di me, quindi non possono farti dire proprio niente.”

“In effetti so a malapena come ti chiami. Ma perché il governo vuole informazioni su di te?”

“É meglio che tu non lo sappia visto che ti devono interrogare.”

“Forse hai ragione.”

“Bene, grazie per avermelo detto, vedrò di provvedere anche a questo.”

“Cercherò di fare del mio meglio, ma anche tu stai attento.”

“Io sto sempre attento. Ahah.”

“Sì, certo. Almeno non hai perso il senso dell’umorismo. Fammi sapere se ci sono novità su Mi-Cha.”

“Va bene. Ora torno a lavorare, ci sentiamo.”

Quando chiuse la chiamata, Seven si sentì il cuore ancora più pesante di prima. Mise una mano nella tasca della giacca e tirò fuori un floppy disk, se lo rigirò fra le dita pensieroso.

“Risolverò anche questo” si disse infine a bassa voce, sorridendo appena.

Il lavoro di ripristino del sistema continuò per un altro paio di ore, nel frattempo Vanderwood aveva continuato a ricevere telefonate dal capo dell’agenzia chiedendo dell’agente 707, mentre Yoosung si era addormentato con la testa appoggiata sulla spalla di Seven.

“Ma cosa?!” l’urlo di Seven svegliò di colpo Yoosung.

“Che succede adesso?” chiese Vanderwood che era corso subito nella stanza, come Yoosung, guardava Seven in attesa di una risposta.

“Ho appena inserito la chiavetta USB ed c’è un unico file.” disse togliendosi gli occhiali e passandosi una mano sugli occhi affaticati.

“Cosa? Perché usare una chiavetta e nasconderla per un solo file, che senso ha? Che file è?” chiese Yoosung affacciandosi per guardare lo schermo.

“É un documento di testo, ci sono solo dei numeri” disse Seven rimettendosi gli occhiali sul naso.

37 49 22.08

128 9 19.799


“Non sono solo numeri” rispose Vanderwood che nel frattempo si era avvicinato per vedere di che si trattava “Sono coordinate geografiche”.

“A cosa corrispondono?” chiese Yoosung e subito Seven iniziò a cercare con il suo computer inserendole nel gps.

“Provincia di Gangwon, un posto sperduto fra i monti Taebaek” rispose con lo sguardo concentrato sullo schermo.

“E che ci dovrebbe essere in un posto del genere?” chiese Vanderwood sedendosi sul divano lì vicino.

“...un enorme palazzo” sussurrò Yoosung, gli altri due si voltarono verso di lui perplessi. “Nel sogno che Zen ha fatto, Mi-Cha e l’hacker erano in un palazzo in mezzo alle montagne.” ripetè a voce più alta in risposta ai loro sguardi interrogativi.

“É possibile che sia la sede della setta” disse Seven con lo sguardo perso nei propri pensieri.

“Hai idea di quanto sia lontano da qui? Ci vorranno almeno 5 ore di viaggio!” la voce di Vanderwood faceva intendere alla perfezione quanto l’idea fosse assurda per lui.

“Bene, allora dobbiamo metterci in marcia il prima possibile!” rispose Seven sorridendogli. Yoosung rise per l’espressione di Vanderwood che gridava “Ti uccido.” ma entrambi sapevano che non c’era altro da fare, così si rassegnarono all’idea che avrebbero passato la notte in macchina per arrivare chissà dove in mezzo al nulla.

“Dovremmo passare a casa a prendere qualcosa o…?” chiese Yoosung alzandosi in piedi per sgranchirsi le gambe.

“Non possiamo più tornare lì.” rispose Seven mentre chiudeva il laptop e cominciava a radunare tutte le sue cose.

“Perchè?” domandò Yoosung mentre gli porgeva una mano per aiutarlo.

“Il governo mi sta cercando, hanno fissato un interrogatorio a Zen, quindi sanno del mio coinvolgimento con l’RFA, ci metteranno poco ad arrivare all’indirizzo di casa mia.” disse continuando a mettere a posto.

“Il governo?! Pensi che ci sia dietro tuo-” Yoosung iniziò a parlare, ma si bloccò quando si rese conto che Vanderwood era lì con loro. Lui conosceva la storia della famiglia di Seven, sapeva bene che suo padre era il primo ministro e che lo stava cercando, ma non poteva certo dirlo di fronte a un agente segreto come Vanderwood.

“Probabilmente sì” rispose Seven capendo quale fosse la domanda che Yoosung aveva interrotto a metà.

Vanderwood li osservava silenzioso, senza fare nessuna domanda, dopo anni di spionaggio sapeva bene che un agente non ha bisogno di sapere tutto sulla missione per portarla a termine e si rese conto che anche quella volta gli mancava qualche tassello.

Dopo aver raccolto tutti i materiali e le attrezzature, tornarono all’auto per caricarle.

“Ci alterneremo alla guida, inizio io per primo” disse Vanderwood aprendo lo sportello del guidatore.

“Tratta bene la mia bambina” gli rispose Seven accarezzando la carrozzeria prima di sistemarsi sul sedile posteriore.

“Perché ti metti dietro?” gli chiese Yoosung convinto che preferisse il posto davanti.

“Vorrei dormire un po’ prima di dargli il cambio, qui dietro posso stendermi. Lo volevi tu questo posto?” gli domandò di rimando.

“No, è uguale, tranquillo” disse allontanandosi dalla portiera ancora aperta, ma Seven lo afferrò per un polso.

“Siediti qui, ho bisogno di un cuscino morbido” gli sorrise Seven facendolo diventare completamente rosso. Senza rispondere nulla, Yoosung si sedette e Seven poggiò delicatamente la testa sulle sue gambe stendendosi come meglio poteva sul sedile.

Seven sembrava un gatto che faceva le fusa acciambellato sulle gambe del suo padrone, Yoosung non aveva idea di dove mettere le mani senza essere d’ingombro, così Seven gliele prese e se le sistemò da solo sopra la testa, in modo che gli accarezzasse i capelli.

Vanderwood si girò a guardarli e sospirò scocciato “Se dovete fare così per tutto il viaggio, potete anche andare senza di me.”

“Non essere invidioso, Vandy. Piuttosto pensa a guidare.” rispose Seven con gli occhi già chiusi e pronto a dormire, mentre Yoosung giocava con i suoi capelli senza avere il coraggio di alzare lo sguardo per l’imbarazzo, anche se, in fin dei conti, non gli importava niente. Sapeva bene che stavano andando incontro a chissà quale pericolo e voleva godersi quel momento di tranquillità senza pensare a niente.

Senza pensare a Saeran, senza pensare a Mi-Cha, senza pensare al Mint eye e senza pensare a Rika.

Vanderwood fece un altro sospiro e mise in moto la macchina

  
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