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Autore: Gatto1967    10/09/2018    2 recensioni
È lei o non è lei? È lei o non è lei? Cerrrrrrto che è lei! Si certo, è lei ma non è esattamente come ce la ricordavamo. È come se… le mancasse qualcosa. Come se fosse passata attraverso altre vicende, ma saranno davvero poi tante altre?
Forse per essere completamente lei avrebbe bisogno di conoscere alcune persone che non ha conosciuto prima, avrebbe bisogno di fare esperienze che le mancano.
O magari non le mancano tanto?
Magari potrebbe anche farne a meno…
Non ci state capendo niente vero? Neanche io.
Allora ricominciamo tutto daccapo...
E se Candy non andasse dai Legan a fare la dama di compagnia?
E se non venisse adottata dalla prestigiosa famiglia Andrew?
E se non andasse nemmeno a studiare a Londra?
Come e quanto cambierebbe la sua vita rispetto alla storia originale?
Signore e Signori, lasciate che vi presenti la protagonista di questa storia “altra” ma non troppo, “simile” ma non troppo.
Questa è la mia bionda eroina, Candice White, un'adolescente ribelle e inquieta, e questa ff vi racconta le sue "nuove" avventure.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni successivi Candy e le sue colleghe cominciarono il loro servizio in ospedale e per qualche tempo furono troppo impegnate per pensare ad altro.
I nuovi studi e il nuovo lavoro erano impegnativi, e le ragazze quasi si dimenticarono del piccolo incidente occorso il giorno del loro arrivo a Chicago.
Due settimane dopo Candy e Natalie godettero di un giorno di libertà, e decisero di fare insieme una passeggiata in città. I rapporti fra le due ragazze si stavano facendo più amichevoli, così come accadeva anche con Eleanor e Judy, mentre con Flanny, con la quale Candy divideva la stanza, i rapporti rimanevano freddi e formali.
Anche al Santa Johanna la ragazza era stata soprannominata “Iceberg” sia dai pazienti che dalle colleghe, e a sentire quel soprannome Candy si ricordava sempre del povero signor Mc Gregor, morto qualche mese prima, proprio davanti ai suoi occhi.
Passeggiando con Natalie, Candy si rese conto che non aveva amiche o amici della sua età da un bel pezzo.
Tom era stato adottato e lei non aveva modo di vederlo molto spesso, preso com’era dal suo lavoro nel ranch di suo padre, Annie poi… solo il ricordo la faceva quasi piangere.
Tutta la sua vita era trascorsa alla casa di Pony, con qualche puntata nei dintorni, e non aveva avuto modo di socializzare con persone della sua età.
Ricordava quando il dottor Lenard l’aveva presa con sé come assistente per qualche giorno. Fu in quell’occasione che aveva deciso di fare l’infermiera, e grazie all’interessamento di miss Pony era stata ammessa alla scuola per infermiere di miss Mary Jane presso l’ospedale Saint Joseph.
Le sembravano eventi lontanissimi nel tempo, ma erano avvenuti solo un anno prima.
 
Passando davanti alla vetrina di un negozio, Candy andò a scontrarsi con un tipo che ne stava uscendo carico di pacchi e pacchetti di varie dimensioni.
I due si ritrovarono a terra sul marciapiede con i pacchetti sparsi ovunque.
-Ehi dico! Guardi un po’ dove mette i piedi!- borbottò lui mentre si rialzava.
-Neal, ti sei fatto male?- gli chiese una ragazza che lo seguiva.
-No, sto bene, ma certo non per merito di questa imbranata!- rispose il giovane.
-Ma… come si permette? Imbranata lo dica a sua sorella, maleducato! Non l’ho certo fatto apposta!-
Rispose una piccata Candy mentre Natalie la aiutava a rialzarsi.
-Ehi, ma io ti conosco!-
-Ne dubito! Non frequento certi ignoranti!-
-Smettila Candy e andiamocene.- le disse sottovoce Natalie.
-Si certo, voi siete le infermiere del Santa Johanna!-
Candy guardò meglio il ragazzo e lo riconobbe, era lo stesso cafone che il giorno del loro arrivo a Chicago aveva spintonato Flanny.
-Oggi non c’è la vostra amica incapace con gli occhiali…-
Candy non ci vide più e mollò un sonoro schiaffone al ragazzo sotto gli occhi allibiti di Natalie, della ragazza che lo accompagnava, e dei passanti.
-Candy, sei impazzita?- esclamò un’atterrita Natalie.
-La nostra amica non è un’incapace signor… comecavolosichiama! E lei è un arrogante ingrato che non sa neanche guidare!-
-Ma come si permette? Polizia! Chiamate la polizia!- strillò la ragazza accanto al giovane Legan.
-Vieni Candy, andiamocene.-
Candy si decise a seguire l’amica ma entrambe furono bloccate da accorrenti poliziotti.
-Che succede qui?- tuonò uno dei due uomini in divisa davanti a Candy e Natalie.
 
Poco dopo, ascoltato il breve resoconto dell’accaduto uno dei due poliziotti prese da parte le due ragazze.
-Ascoltatemi, avete mille ragioni, ma vi conviene fare le vostre scuse a quei due. Voi non li conoscete, quelli sono i figli del signor Legan, uno dei banchieri più potenti di Chicago. Se proprio vi si mettono contro siete nei guai. Avete detto di essere allieve infermiere vero?-
-Sì agente, è così. Studiamo al Santa Johanna.- confermò Candy
-Beh, sappiate che quei due possono farvi cacciare dal Santa Johanna e fare in modo che nessun ospedale di Chicago vi faccia studiare o lavorare.-
Candy rimase senza parole, ma chi diavolo erano quei due?
-Candy…- bisbigliò Natalie come a implorare l’amica
Senza dire altro Candy si avvicinò ai due Legan.
-Signor Legan, signorina. Desidero farvi le mie più sincere scuse per l’accaduto. Spero vogliate accettarle.-
I due altezzosi ragazzi la squadrarono con fare superbo.
-Tu che ne dici Iriza?-
-Forse se questa ragazza si mettesse in ginocchio, potremmo anche soprassedere.-
Candy ebbe un tuffo al cuore. Si fosse trattato soltanto di lei non gliene sarebbe importato niente, avrebbe mollato altri sonori schiaffoni ai due arroganti che aveva davanti e sarebbe montata sul primo treno in partenza da Chicago, ma rischiava di andarci di mezzo Natalie. Non poteva permetterlo e quindi lo fece. Senza esitare si mise in ginocchio davanti ai due Legan e ripeté: -Vi chiedo scusa.-
I due ragazzi sogghignarono.
-Va bene, soprassediamo.- disse la ragazza chiamata Iriza prima di girare le spalle a Candy e andarsene insieme al fratello.
Candy si alzò fremente di rabbia e raggiunse una Natalie in lacrime.
-Torniamo in ospedale.-
 
Poco prima di entrare in ospedale Natalie prese Candy per un braccio e le disse:
-Candy… grazie per quello che hai fatto.-
Candy abbracciò l’amica e scoppiò in un pianto dirotto sulle sue spalle mentre lei le accarezzava la testa.
-Coraggio Candy! Oggi non è stata una bella giornata per te, ma da domani ti rivoglio allegra e pimpante come sempre! I tuoi pazienti hanno bisogno della loro infermiera preferita!-
Candy sorrise di gratitudine e le due ragazze salirono le scale d’ingresso al Santa Johanna.
 
Il giorno dopo una Candy più seriosa del solito entrò nella sala d’aspetto dell’ospedale, la caposala le aveva detto che c’erano delle persone che volevano parlarle.
Vi trovò tre giovanotti poco più grandi di lei, e uno di loro era Archibald Cornwell, il fidanzato di Annie.
Sembravano tutti e tre molto imbarazzati.
-Buongiorno signori, in cosa posso esservi utile?-
-Signorina White, si ricorda di me? Sono Archibald Cornwell.-
-Si signor Cornwell, mi ricordo perfettamente di lei.-
-La prego, mi chiami Archie. Le presento mio fratello Alistear Cornwell e mio cugino Anthony Brown.-
-Onorata signori, io sono Candice White, ma potete chiamarmi Candy.-
Fu il ragazzo chiamato Anthony a prendere la parola.
-Signorina. Ieri abbiamo assistito alla scena con i nostri cugini Neal e Iriza.-
Candy abbassò la testa.
-Volevamo scusarci con lei per l’indegno comportamento dei nostri parenti ed esprimerle la nostra solidarietà.-
-Vi ringrazio signori, ma in fondo anch’io ci ho messo del mio.- rispose lei accennando un sorriso.
-Il comportamento di Neal e Iriza è stato comunque vergognoso!- disse il ragazzo chiamato Alistear
-Già, vergognoso. Purtroppo eravamo lontani e non siamo potuti intervenire altrimenti li avremmo presi a schiaffoni anche noi quei due arroganti!- a parlare era stato ancora il ragazzo chiamato Anthony. Quel ragazzo ricordava qualcosa a Candy, qualcosa di tanti anni prima, ma non avrebbe saputo dire cosa.
Candy sfoderò un sincero sorriso di gratitudine.
-Signori, io vi ringrazio della vostra solidarietà, e vi assicuro che non ce l’ho con nessuno. Ora con il vostro permesso dovrei tornare al mio lavoro.-
-Certamente signorina.- disse Archie –Non vogliamo disturbarla oltre e speriamo di rivederci presto.-
-Lo spero anch’io signori, e la prossima volta lasciate perdere il “signorina” e chiamatemi semplicemente Candy.-
-Va bene Candy.- disse Anthony –E tu allora chiamaci Anthony, Archie e Stear.-
-D’accordo. Arrivederci a presto allora.-
 
Quella notte Candy ebbe un sonno agitato, sognava immagini confuse del suo passato.
Vedeva Annie allontanarsi per sempre dalla casa di Pony…
Vedeva se stessa piangere disperata sotto la pioggia…
Vedeva il ragazzo con la cornamusa…
Vedeva il signore che le proponeva di andare a lavorare come dama di compagnia per una famiglia… come si chiamava quella famiglia?
E la signorina a cui doveva fare compagnia come si chiamava? Aveva un nome strano, inconsueto… quale nome?
E poi quei tre gentili ragazzi che erano venuti a scusarsi per il comportamento di Neal Legan e di sua sorella…
Quei ragazzi… uno di loro in particolare… il suo volto le era familiare…
Ma chi era? Dove l’aveva visto? Quando l’aveva visto?
Si svegliò bagnata di sudore e ansimante.
   
 
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