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Autore: Lightning Plasma    10/09/2018    5 recensioni
Il portone si apre e immediatamente il mormorio smette all'istante, lasciando posto al silenzio. L'attesa è finita! S'intravede una figura dietro la porta in penombra che avanza verso il primo spiraglio di luce. Il cavaliere fa il suo ingresso acclamato e festeggiato dal popolo ateniese.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Shion, Gemini Kanon, Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati cinque giorni da quando Alexiel non è più potuta uscire dalle sue stanze private e Shion si trova spesso rinchiuso nella biblioteca della tredicesima casa a leggere dei grossi volumi, o meglio sfogliandoli distrattamente visto che conosce molto bene il loro contenuto. Purtroppo non riusciva a trovare nessuna risposta per poter tenere la ragazza lontana dalla guerra sacra. 

 

Albafica, venuto in spirito per allenare il piccolo Aphrodite come successore del Saint dei Pesci, guarda fuori dalla finestra ricordando il tempio degli anni passati;

“Se ci fosse stato il Sommo Sage... non avrebbe esitato a impiegare la fanciulla nel suo ruolo!”

 

Kardia guarda i vari libri trovandoli uno più noioso dell’altro; 

“Infatti non ha esitato un attimo a mettere la Dea Athena al suo posto, nonostante la giovane età che aveva!”

 

Shion sospira chiudendo gli occhi per un secondo e chiude il libro; 

“Voi due... non avete niente da fare che stare a dare noia a me? Non avete due bambini da far diventare i prossimi Gold Saint?” 

 

Kardia: “Shion... ti conosciamo bene! Sei sempre stato un sentimentale e hai sempre preso a cuore tutto e tutti! Hai tenuto con te la bambina e adesso la consideri talmente tanto come tua figlia, anche se non lo è, che non vuoi che tracci il suo vero destino!”

Albafica: “In questo tempo si è manifestata Krystallos e non puoi farci nulla, Shion! La sua anima è legata ai Gold Saint di questa epoca!”

Shion: “Basta, tutti e due! Vi ricordò che noi non abbiamo lottato al fianco di Krystallos!” 

Albafica: “Krystallos si manifestò negli anni che molti di noi non erano ancora dei Gold, ma io e Manigoldo l’abbiamo vista, come l’hanno vista Sisyphus, il mio maestro, il Sommo Sage, Ilias del Leone, e anche Aldebaran e Aspros! Donò il suo sangue a tutte le dodici Cloth...”

Shion: “Si... so come è andata... però alla fine non abbiamo avuto lei....”

 

A Shion viene alla mente un ricordo. 

 

Kardia: “Però Tenma disse che era intervenuta nel mondo dei sogni... quando fu imprigionato il cosmo di Sisyphus!”

Shion: “...Ora che ci penso intervenne davanti a me e Dohko, nell’ultima battaglia contro Hades, riunendo tutti i nostri cosmi! Aveva lunghi capelli biondi... proprio come la mia Alexiel!”

 

Albafica si avvicina a lui toccando il tavolo;

“Puoi tenerla lontana quanto vuoi... ma in questo tempo lei è qui, vicino ai Gold, e presto apparirà Athena!”

 

Shion guarda per un attimo Albafica sospirando e distoglie quasi subito lo sguardo da lui, guardando il libro che tiene in mano. 

 

 

Intanto Alexiel è sdraiata sul letto guardando verso il soffitto e contemplando sempre la solita cornice in gesso con lo sguardo spento, chiedendosi quanti giorni ancora doveva stare lì. 

Improvvisamente sente dei rumori sulla terrazza, tanto da catturare la sua attenzione e riportarla alla realtà. 

 

Si alza aprendo la porta finestra con i suoi tendaggi, e un piccolo Aiolia corre ad abbracciarla con tutta la forza che ha, vedendo dietro di lui Mu e Aiolos. 

 

Mu: “Ciao, sorella!” 

Aiolia: “Non sei più venuta a vedere i miei allenamenti!”

 

Fa un visino contrariato e Alexiel lo ricambia con un dolce sorriso, scompigliandogli i capelli. 

 

Alexiel: “Scusami, piccolo...”

 

 

Intanto un’altra persona si è introdotta nella parte del tredicesimo tempio riservata alla fanciulla e osserva in silenzio tutta la scena.

 

 

Alexiel li guarda preoccupati;

“Non dovreste essere qui... se qualcuno vi vede... sarebbero solo guai!”

 

Mu: “Ho usato il teletrasporto, tranquilla!”

Alexiel: “Non è questo, ma...”

Aiolos: “Siamo stati attenti a celare il nostro cosmo!”

 

La fanciulla alza lo sguardo verso di lui, troppi giorni sono passati dall’ultima volta che ha visto le sue iridi verdi, e dalla missione in Egitto non si sono più concessi momenti per loro. 

 

Sembra un eternità per Aiolos e in qualche maniera le sembra cambiata ai suoi occhi, ogni volta che la vede diventa sempre più bella, più femminile, più donna.

 

Mu avverte un mutamento nel giovane Sagittario, nell’animo intimo, e decide di portarsi via Aiolia, non molto collaborativo, lasciandoli soli. 

 

Aiolos: “Piccolo, ma sveglio, l’Ariete!”

 

Alexiel si avvicina ad Aiolos;

“Devi andar via anche tu, prima che si accorgano della tua presenza!”

 

Aiolos le afferra una mano portandola al suo petto, al suo cuore, facendole ascoltare i battiti,  e l’afferra con decisione alla vita, lasciando stupita la ragazza e non solo, anche chi li sta osservando non riesce a comprendere il comportamento del giovane Sagittario. 

 

Aiolos: “Perché andare via? Non senti il canto delle stelle? ...Esse accompagnano ogni nostro passo diventando musica!” 

 

Comincia a muoverla, dondolando insieme a lei, come se sentisse veramente della musica, canticchiando, e la fanciulla trova molto dolce quello che sta facendo nei suoi confronti, acconsentendo di fare ciò che lui desidera in quel momento. 

 

 

Colui che li sta osservando comincia a sentire disagio nel proprio cuore, come un fastidio incontrollato. 

 

 

Aiolos si avvicina all’orecchio di lei parlandole;

“Perché... vuoi diventare una sacerdotessa guerriera?”

 

Alexiel si blocca di colpo guardandolo spaesata;

“I...io...”

 

Aiolos la stringe a se;

“Tu hai detto che insieme a me non hai paura... allora... non averne, perché qualsiasi cosa succederà io ti proteggerò! Non dovrai combattere... piccola mia!”

 

Alexiel si sente accaldata e il cuore lo sente battere dentro di lei a ritmi veloci, è incredibile come davanti a lui, solo a lui, riesce a sentirsi indifesa, senza alcuna protezione, fidandosi veramente di lui in tutto. 

 

Si sentono attratti l’uno dall’altra e pian piano avvicinano le loro labbra scambiandosi un tenero bacio, ma  diverso dal primo. Più dolce, passionale ma anche con una naturalezza che ha ormai preso il posto del precedente imbarazzo. Le loro labbra si cercano sicure e desiderose l'uno dell'altra perché troppo a lungo si erano cercate e adesso avevano bisogno di appagare l'attrazione reciproca che provano.

 

 

L’uomo che li osserva scatta di una rabbia incredibile che gli pulsa ogni nervo del suo corpo, andandosene via. 

 

 

Arrivato alla dodicesima casa fece per scendere, voleva allontanarsi il prima possibile da quel posto, prima che avrebbe fatto a botte con qualsiasi persona gli fosse capitata a tiro, quando una guardia che lo stava cercando lo ferma.

 

Guardia: “Sommo Galan! La stavo cercando, è da stamani che cerco di consegnale una lettera!”

 

Galan si blocca, anche se la rabbia pulsa sempre dentro di lui, volendo tirare un pugno in pieno volto alla guardia innocente, si domanda chi può avergli scritto;

“Una lettera?”

 

La guardia consegna a Galan e quest’ultimo la apre subito leggendone il contenuto, avendo visto che il mittente è sua sorella. 

Appena letta la rabbia sparì e fece posto l’amarezza, il vuoto si impadronì di lui immediatamente. La accartoccia con la mano e scende in silenzio le dodici case, senza ringraziare la guardia, alla nona casa aveva tenuto il capo chino. 

Appena fuori dalla casa dell’Ariete pensa alla maniera su come risolvere la questione contenuta sulla lettera e ciò che balenava la sua mente era impossibile. 

 

 

Durante la notte, circa le 2:45 am, Alexiel si sveglia di soprassalto sentendo rumori venire all’interno della tredicesima casa. Si alza mettendosi una vestaglia ed esce fuori dalla sua camera vedendo una guardia molto allarmata. 

 

Guardia: “Milady, state nelle vostra stanza! Siamo in allerta!”

Alexiel: “Cosa sta succedendo?”

Guardia: “Non posso dirvi la motivazione, mi dispiace!” 

 

La guardia fa entrare Alexiel nuovamente nella sua stanza non comprendendo una simile agitazione. 

Decide di uscire in terrazza e nelle sue iridi compare una luce tramutando il colore dei suoi occhi in oro, alzando gli occhi al cielo vede la costellazione del Leone.

 

Alexiel: ‘Il Leone sta soffrendo...’ 

 

Stringe la sua vestaglia piegando le sue ginocchia, rannicchiandosi su se stessa, tenendo il volto rivolto verso le stelle e le lacrime rigano il suo viso. 

 

   
 
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