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Autore: Baranjok    11/09/2018    1 recensioni
Clarissa Morgenstern , una shadowhunter di 17 anni, è costretta a trasferirsi dall'Istituto di Los Angeles a quello di New York a seguito di una misteriosa scomparsa. Amante della lotta e supportata dal Conclave , sarà ben accolta da Jace , ALec e Isabelle, ma un nuovo nemico sta per fare la sua mossa e Clary è dunque costretta a rivelare il suo passato e i suoi angelici poteri.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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-Jonathan?!-Clary trasalì. Si sarebbe aspettata di tutto tranne che vedere suo fratello varcare le porte dell’Istituto.
Simon al suo fianco indietreggiò, mentre Hodge si stropicciava di continuo gli occhi come se stesse sognando.
-Jonathan? Sei proprio tu?- Hodge si avvicinò lentamente al ragazzo che parve sorpreso e allo stesso tempo incredulo.
-Hodge? Dio Mio! Da quanto tempo!- si abbracciarono a lungo.
Clary guardava la scena con la bocca aperta. Ma certo! Pensò stupidamente. Jonathan aveva circa 7 anni più di lei era ovvio che lui ed Hodge si conoscessero.
-Che ci fai qui?- domandò Clary guardando ancora suo fratello con aria scocciata. Erano quasi 3 mesi che non si vedevano ed erano cambiate tante cose.
Jonathan si voltò verso di lei e la abbracciò sollevandola da terra, proprio come aveva sempre fatto da quando lei ne aveva memoria. Clary voleva essere arrabbiata con lui , per essere partito senza averle detto nulla, ma non poté resistere all’abbraccio di suo fratello.
-Sono tornato solo stamattina da Idris. Il Console mi aveva detto di nostra madre, ma quando sono arrivato all’Istituto mi hanno detto che ti trovavi qui e così ho preso il primo volo.-
-Nel senso che rimani qui?- chiese Clary dubbiosa.
-Ovvio, sei mia sorella! E in assenza di nostra madre sei sotto la mia protezione.-
-Fantastico- dichiarò Clary sarcastica. Non che non amasse la compagnia del fratello, ma Jonathan sapeva essere molto protettivo nei suoi confronti.
Ignorando i commenti della sorella, Jonathan raccolse i suoi bagagli e si presentò agli altri.
-Ti va di andare da qualche parte stasera? Solo noi due?- chiese a Clary.
-Veramente abbiamo altri piani.- disse Simon che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
Jonathan solo in quel momento parve accorgersi della sua presenza e con uno scatto d’ira si rivolse furioso alla sorella.
-Cosa ci fa lui qui?-
-Simon è il mio parabatai ed il mio migliore amico, dove vado io viene lui.- Clary sbottò.
-Si certo, lo so io dove vuole andare lui.- disse talmente sottovoce che solo Clary parve udirlo.
-Ragazzi, su non litigate, può venire anche Jonathan al Pandemonium.- disse Hodge chiudendo la porta.
-Pandemonium?-
-Si è un locale, dobbiamo incontrarci con Magnus.-
-Perfetto vengo anche io.-
Clary fu incaricata da Hodge di mostrare le camere a suo fratello, mentre gli altri andarono nelle loro stanze a prepararsi.
Quando arrivò alla sua stanza , Jonathan si fermò di scatto.
-Sai benissimo che non mi serve una stanza no?- le disse particolarmente irritato.
Clary annuì e aprì la porta facendo entrare il fratello. Sin da quando era piccola, lei e Jonathan avevano condiviso il letto. Nonostante avessero entrambi una stanza separata. Sua madre le diceva sempre che quando lei nacque Jonathan non voleva separarsi da lei. Diceva che ero talmente piccola e delicata che non avrebbe permesso a nessuno di ferirmi e che mi avrebbe protetta con la sua stessa vita, e così fece.
Non gli scocciava dormire con il fratello, anzi, sua madre pensava che fosse una cosa tenera. Ma , come accade a chi sta passando un momento fragile e delicato come quello che Clary stava passando, a volte ci si domanda come poteva cambiare in così breve tempo la sua vita. Suo fratello era uno degli Shadowhunter più bravi e intelligenti che fosse al servizio del Conclave. Veniva chiamato spesso ad Idris per incarichi ufficiali e segreti. Sua madre all’inizio non era per niente d’accordo, ma sapeva che Jonathan era un ragazzo con la testa sulle spalle e che non si sarebbe fatto abbindolare dal Conclave .
Jonathan stava svuotando la sua valigia ,mentre Clary andò in bagno a vestirsi. Si mise un vestito nero, molto corto, con degli stivali neri alti. Quando uscì  dal bagno, vestita e truccata, notò la schiena nuda di suo fratello che gli dava le spalle. Clary abbassò immediatamente lo sguardo. Dimenticava sempre che Jonathan, a differenza sua, aveva subito l’influenza di Valentine , per ben 6 anni, prima che sua madre decise di andare via, portandosi il figlio e lei in grembo. I segni delle punizioni del padre erano ben visibili sulla sua schiena e ogni volta che le capitava di guardarle stava così male che doveva sempre distogliere lo sguardo.
Jonathan se ne accorse e si infilò presto una maglietta.
-Clary- le disse dolcemente, sembrò solo allora di accorgersi del suo abbigliamento.
-Cosa hai addosso? Cambiati subito!-
-Non è un locale che predilige l’abbigliamento jeans e maglietta, e poi, non farmi la predica, non ho più 12 anni- lo rimproverò Clary.
-Va bene! La mamma dice di dover essere indulgenti con te.-
-Beh! La mamma non è qui in questo momento.-
-Non è colpa sua e lo sai!-
Clary si mise le mani sul vestito ed evitò lo sguardo del fratello.
-Senti Clary, non voglio litigare con te, mi dispiace. Andiamo a parlare con Magnus, magari ha delle novità e presto potremmo salvare la mamma e ritornare a casa.-
Clary ricacciò indietro le lacrime, non aveva intenzione di piangere, specialmente davanti al fratello.
-Va bene- disse poi guardandolo.
Jonathan finì di prepararsi e scese all’ingresso insieme agli altri,  Clary invece era rimasta indietro per coprire i marchi e prendere le armi.
Simon entrò in camera di Clary e chiuse la porta a chiave.
-Dobbiamo parlare .- le disse indugiando sulle sue gambe nude.
Clary cercò di abbassarsi il vestito senza successo.
-Proprio ora ? Simon non può aspettare?-Clary era a disagio.
-No Clary non può aspettare.- Si sedette di fianco a lei sul letto.
-Dimmi tutto.- Clary sospirò.
-Vedi ecco,non so da dove iniziare io…-
-Non sarai mica innamorato di me vero?-
-Cosa no! Cioè si, non lo so Clary.-
-Cosa significa non lo so! E poi Simon, per l’Angelo! Sai benissimo che non si può- Clary si alzò di scatto indignata.
-Lo so Clary! È che non so cosa mi prende! Ho sempre pensato che noi un giorno saremo finiti per stare insieme, ma non sapevo cosa ne pensassi tu. Sei sempre stata chiusa con gli altri , tranne che con me. Ma non mi hai mai parlato di cosa provavi. E poi ti vedevo con tuo fratello, vedevo come con lui non avessi problemi a dirgli ti voglio bene o ad abbracciarlo e baciarlo. Ed io ne ero geloso.-
-Ma è mio fratello Simon! Cosa diavolo stai dicendo?!-
-Lo so! È solo che ricordo di aver pensato che l’unico modo per scoprire se veramente anche tu provavi le stesse cose era chiederti di diventare Parabatai, così te l’ho chiesto e quando tu mi hai detto di si, io ho capito che il sentimento non era reciproco. –
-Tu mi hai chiesto di diventare Parabatai solo per vedere se ero innamorata di te? Ma che ti dice il cervello.- Clary era furibonda. I capelli che erano stati legati in una treccia , le uscivano fuori da tutte le mollette.
-Non solo per quello Clary, siamo Parabati da 5 anni e ci conosciamo da quando tu ne avevi 6.Quando tu mi hai detto di si, mi sono messo l’anima in pace, ho provato a non pensare a te in quel modo e ci sono riuscito. Sono andato avanti.-
-Simon non sto capendo.-
-Quando ho saputo di tua madre e Magnus mi ha fatto arrivare qui, quell’abbraccio che ci siamo dati , non lo so ho avuto una strana sensazione. E poi ho conosciuto Isabelle , ed è così bella!-
-Isabelle? Simon cosa stai..-
- Mi piace Isabelle! Penso che potrei avere una chance con lei, ma avevo paura della tua reazione e pensavo che magari tu volessi stare con me.-
-Cioè tu hai pensato che fossi innamorato di me, perché ti piaceva Isabelle e avevi paura che io fossi gelosa?-
-Beh si!- disse Simon rosso in viso.
Clary gettò le mani in aria in senso di disperazione e poi l’abbracciò.
-Non sai quanta paura ho avuto pensando che tu fossi innamorato di me e che non potessimo essere più amici- gli disse Clary.
-Mi dispiace.-
-Provaci con Isabelle, non sono gelosa.-
 
 
 
Il Pandemonium come al solito brulicava di gente. La musica ad alto volume, proveniva dalle mille casse poste ai lati del soffitto. Mentre le luci e il fumo bianco si riversavano come pioggia sulla pista da ballo, Clary notò subito Magnus, seduto ad un tavolo, sui divanetti del prive farle cenno. Clary disse agli altri di seguirla e si accomodarono tutti al suo fianco.
-Jonathan! Non sapevo ci fossi anche tu.- Magnus , era uno di famiglia, e come al solito lui e Jonathan erano sempre andati d’amore e d’accordo. Clary invece era sempre stata problematica e diffidente. Sua madre diceva che se con suo fratello non avesse mai avuto problemi, lei era stato il suo flagello sin dalla nascita. E poi Jonathan e sua madre si somigliavano così tanto, erano entrambi bellissimi, mentre lei aveva ereditato solo i difetti di entrambi.
-Clary mi ha detto che ci sono novità-
Clary vide con la coda dell’occhio Simon che prendeva la mano di Isabelle, mentre Jace ordinava a tutti da bere. Alec invece si sistemava , quasi come un tic, i capelli e guardava fisso verso Magnus.
-Si!Penso che vostra madre abbia nascosto la coppa, al suo vecchio appartamento qui a New York!-
-Ma non ha senso! Perché non portarlo dove avrebbe potuto tenerlo d’occhio!- disse Jace dando una mancia al cameriere.
Clary pensò che la sua osservazione fosse più che giusta.
-Sono stato alla vostra casa a Los Angeles, Valentine l’ha perlustrata da cima a fondo, senza trovare nessuna traccia della coppa, ha preso vostra madre, con la speranza che prima o poi possa parlare. Ma conoscendola , penso che preferirebbe essere torturata piuttosto che consegnare la coppa a Valentine.-
-Vedi è proprio questo che non capisco! Se lei avesse detto a noi dove si trovasse, magari avremmo potuto fare uno scambio, un qualcosa, invece siamo allo sbaraglio.- suo fratello si era passato una mano tra i capelli.
Clary, senza farsi vedere dal fratello, aveva mandato giù un bicchiere di vodka, suo fratello non voleva che lei bevesse.
Magnus e Jonathan erano entrati in una fitta conversazione, e badarono appena ai tentativi di Clary di saperne di più. Jonathan la considerava ancora troppo piccola e fragile per sapere tutti i piani di suo padre. Alec muoveva la testa a ritmo di musica di fianco a Magnus, mentre Isabelle e Simon erano spariti tra la folla.
Jace le si avvicinò piano.
-Mi dispiace, che ti escludano- le disse parlando a voce alta, per coprire la musica.
-Ci sono abituata, anche mia madre faceva così.-
-Non dovrebbero, ti ho vista in azione, sei brava , forte e spietata.-
-Penso che sia proprio questo il motivo Jace.-
-In che senso?-
-Hanno paura che possa fare qualcosa di avventato, senza pensare alle conseguenze. È da quando ho scoperto che mio padre è ancora vivo che voglio ucciderlo, per tutto il male che ha fatto. A mia madre, a mio fratello.-
-Pensi che ne saresti capace?- le domandò con gli occhi fissi in quelli di Clary.
-Non ne ho idea!-

  
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