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Autore: Will P    11/09/2018    4 recensioni
"Non ci è più abituato, Aizawa, alle cose che vanno bene, ma è tutto il giorno che l'universo si impegna a sorprenderlo. Tutti i genitori hanno acconsentito a lasciar andare i ragazzi in dormitorio, nessuno ha chiesto la sua testa su un piatto d'argento - anche se ne avrebbero avuto ogni diritto - e lui è riuscito a chiedere ad All Might di uscire senza nemmeno mettersi troppo in imbarazzo.
All Might ha persino accettato."
[Erasermight per il prompt: A cerca di invitare B a uscire, ma C si autoinvita ogni volta.]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Present Mic, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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★ Questa storia partecipa all’iniziativa Back to Office @ Fanwriter.it

Disclaimer: Nope, no, nada.
Avvertimenti: post-Kamino, Gay Disaster Aizawa Shouta.
Note: Scritta per il prompt #23: A cerca di invitare B a uscire, ma C si autoinvita ogni volta, perché dopo QUELLA preview del Drama CD non potevo trattenermi. È PRATICAMENTE CANON!!!
Titolo Quasi Dato Alla Fic Ma Mi Sono Fermata In Tempo: Provaci ancora prof!



If at first you don't succeed

La serata sta andando bene.

Non ci è più abituato, Aizawa, alle cose che vanno bene, ma è tutto il giorno che l'universo si impegna a sorprenderlo. Tutti i genitori hanno acconsentito a lasciar andare i ragazzi in dormitorio, nessuno ha chiesto la sua testa su un piatto d'argento - anche se ne avrebbero avuto ogni diritto - e lui è riuscito a chiedere ad All Might di uscire senza nemmeno mettersi troppo in imbarazzo.

All Might ha persino accettato.

Era abbastanza prevedibile, visto quante volte ha cercato di fare amicizia con lui dall'inizio dell'anno, ma Aizawa aveva cercato di non sperarci troppo. Sarebbe stata la sua tipica fortuna se All Might avesse deciso di snobbarlo proprio quando lui aveva cambiato idea.

Invece ora sono in un locale, hanno appena ordinato da bere, e sta andando - bene.

O almeno crede. All Might sta sorridendo, ed era tanto che non lo faceva. Non così, a ogni modo; i sorrisi per la stampa si sono sempre sprecati, ma questo è un'altra cosa - più sottile, più stanco forse, ma più sincero, come se stesse sorridendo per sé invece che per il resto del mondo. È un'espressione che gli dona.

Aizawa dà un colpo di tosse e distoglie lo sguardo, distraendosi a versare da bere per entrambi visto che non ha una sciarpa dentro cui sparire. Non è il caso di perdersi in riflessioni del genere. Non è un appuntamento, dopotutto.

Per fortuna All Might non sembra aver notato niente di strano. Inizia a parlare della classe, dei genitori, del lavoro che li aspetta, ed è tutto normale. Piacevole, anche. Il suo ottimismo è assolutamente infondato - Aizawa non osa nemmeno pensare a cosa li aspetta, ora che dovranno badare alla 1-A ventiquattr'ore su ventiquattro - ma è un balsamo per lo spirito, specie dopo il trimestre che hanno avuto.

Brindano, e All Might sorride ancora, fin troppo energico per qualcuno che dovrebbe essere ancora chiuso in ospedale, e Aizawa sente gli angoli della bocca incurvarsi da soli.

Si rende conto di essere contento. Il futuro è terrificante e i loro problemi sono appena iniziati, ma per una volta non riesce a preoccuparsi davvero. Non stretto attorno a questo tavolino con All Might, che non sembra nemmeno essersi accorto di aver iniziato a borbottare tra sé e sé, che non è minimamente come si era immaginato (o, forse, è precisamente come aveva sperato).

Non passava una serata così da tempo e, in tutta sincerità, non gli dispiacerebbe passarne altre. In qualche locale più discreto, magari, o a casa sua, lui e All Might da sol-

"HEEEEEEEEY!!!"

All Might sussulta, e lui chiude gli occhi.

Doveva immaginarselo.

Doveva aspettarselo.

L'universo non è mai dalla sua parte.

"Cos'è quella faccia, Eraser?"

"Vattene a casa," dice, secco, stringendo i pugni sotto al tavolo per non stringerli attorno alla gola del suo (ancora per poco) migliore amico.

Mic, per tutta risposta, scoppia a ridere. Gli si butta accanto di peso e a quel punto Aizawa non può che fargli spazio, se non vuole rimanere schiacciato, ma subito Mic gli lancia un braccio attorno alle spalle e se lo stritola addosso mentre attacca subito a chiacchierare con All Might, come se fosse sempre stato suo, l'appuntamento.

(Non che fosse un appuntamento.)

Aizawa digrigna i denti, incrocia lo sguardo frastornato di All Might con un'occhiata sconfitta, poi si lascia sprofondare lentamente sotto il tavolo.





"Non ti ho ancora ringraziato per l'altra sera."

Aizawa alza gli occhi lentamente. È così presto che la sala insegnanti è praticamente vuota, la sua colazione sta ancora girando su se stessa dentro il microonde, e lui non è fisicamente pronto a gestire All Might, con la sua espressione gentile e le mani dietro la schiena come un bambino impacciato e i capelli che brillano come raggi di sole.

Gli serve un attimo per riprendersi. Così, a tradimento, è un colpo basso.

"Per cosa?"

"Per la compagnia, naturalmente."

"Non c'è bisogno," dice, poi, perché non è ancora abbastanza sveglio per mordersi la lingua: "Ringrazia Mic, se proprio devi."

All Might ride piano passandosi una mano sul collo e no, no, così non vale. Per fortuna il microonde fa ding! e Aizawa ha una scusa per smetterla di fissarlo come un idiota.

Forse ha bisogno di un caffè, più che altro.

"È vero, è stato molto… presente -" Aizawa quasi scoppia a ridere perché oh, quello sì che è un modo per descrivere Hizashi, "- ma se non fosse stato per il tuo invito avrei passato la serata da solo sul divano. Quindi: grazie."

Nascosto un po' dietro la sua sciarpa, Aizawa si azzarda a guardarlo di sottecchi, e lo vede irrigidirsi e deglutire all’improvviso. Vorrebbe ripetere che non c'è bisogno di ringraziare, perché francamente è il minimo che potesse fare dopo... tutto quanto; di più, vorrebbe scusarsi per averci messo così tanto, per aver rifiutato settimana dopo settimana ogni suo invito in nome di impressioni sbagliate e di un insensato orgoglio; ma soprattutto vorrebbe chiedergli di uscire di nuovo, questa volta veramente da soli, magari a cena, per vedere cosa potrebbe succedere.

Ma si rende conto che certe cose vanno fatte per gradi, e che All Might ha già fatto fin troppo approcciandolo ora, perciò riabbassa lo sguardo sulla sua colazione e scrolla una spalla. "È stato un piacere."

"Dovremmo farlo di nuovo."

Vorrebbe anche poter dire che è troppo vecchio per farsi venire il batticuore per una sciocchezza del genere, eppure.

"Non devi sentirti obbligato -"

"Nessun obbligo. Avevo già detto che ti avrei offerto qualcosa, no?"

Sbircia da dietro la sua cortina di capelli e All Might sta facendo di nuovo quel sorriso, piccolo e privato, e le sue guance emaciate sono diventate un po' rosa, e no, Aizawa, non azzardarti ad arrossire anche tu, ci manca solo quello. "Mi farebbe piacere," riesce a dire, mantenendo un minimo di dignità, e sta quasi pensando che forse l'universo non lo odia davvero così tanto quando qualcuno apre la porta di botto.

"YO, COLLEGHI!! In prima linea anche dopo una notte di bagordi, eh?!" Aizawa sente un gomito piantarsi sopra la sua spalla e poi l'incubo della sua settimana gli si drappeggia addosso, alzando un palmo insistente davanti al naso di All Might. All Might gli dà un cinque un po' titubante, lanciando ad Aizawa un'occhiata tra il divertito e perplesso. "Allora, che si dice di bello?"

"Non sono affari tuoi."

"Stavo giusto dicendo ad Aizawa che deve lasciarmi ricambiare dopo ieri sera, non sono ancora riuscito a offrirgli da - uhm, ecco…"

Mic si illumina come un albero di Natale, e Aizawa lo sta già fulminando con un'occhiataccia scarlatta prima ancora di vederlo aprir bocca. I timpani dell'intero palazzo ringraziano, Mic un po' meno.

All Might gli lancia uno sguardo colpevole da sopra le proteste del suo amico, ma Aizawa non prova compassione neanche per lui.

Non importa quanto sembri un cucciolo preso a calci.





Più vanno avanti, più la cosa si fa ridicola. Ha passato mesi a schivare All Might ogni volta che soltanto rischiavano di trovarsi da soli, per evitare uno dei suoi approcci squillanti, e ora che vorrebbe riuscire a passare qualche secondo indisturbato con lui Mic è sempre. Tra. I. Piedi.

Aizawa si offre di correggere qualche test con All Might e Mic sbuca da dietro una colonna per dare una mano, perché tre teste sono meglio di due e così possono liberarsi prima per andare a bere una birra, eh, non siete contenti?

All Might si presenta con un bento in più, avvolto in un fazzoletto giallo decorato a gattini neri che Aizawa si vergogna un po' di aver pensato di rubare subito, e Mic appare lamentandosi a gran voce di aver scordato il portafoglio e di non avere soldi per il pranzo e per favore Eraser non puoi lasciarmi morire di fame così.

Uno dei due lancia anche solo un’occhiata in direzione dell’altro e Mic si piazza letteralmente in mezzo, come il più rumoroso dei separè.

Ha quasi del miracoloso.

E ormai ha paura di vedere Mic spuntare fuori dal solaio ogni volta che incrocia All Might in corridoio.





"Aizawa, ti andrebbe di accompagnarmi in centro, oggi pomeriggio? C'era un libro che volevo comprare, ma mi farebbe piacere un tuo consiglio prima di -"

"State andando a fare SHOPPING? SENZA DI ME?"

"Ah, ecco - non proprio, ma…"

Aizawa sbatte la testa contro una pila di compiti.





Aizawa decide che è ora di prendere la situazione in mano dopo che Mic riesce ad autoinvitarsi a casa di All Might e, allo stesso tempo, incastrare lui al suo posto per un pomeriggio di allenamenti straordinari della 1-A.

(Quel pomeriggio finisce per appendere come salami non meno di cinque studenti diversi, ma davvero, è ammirevole che non abbia fatto di peggio.)

Sbatte una mano aperta sulla scrivania di All Might e dice, senza preamboli: "Cat's Eye."

All Might fa un salto di un palmo dalla sedia e poi lo guarda come se fosse impazzito, che, okay, va bene, ma deve agire in fretta prima che Mic salti fuori da sotto il tavolo. "Cosa?"

"Cat's Eye. È un cat cafè, qui vicino. Ho un drink omaggio se porto qualcuno."

"… eh?"

Aizawa chiude gli occhi, inspira, conta fino a cinque, espira. "Voglio uscire con te, All Might. Da solo," dice, brutalmente, e il modo in cui All Might avvampa e si strozza un pochino lo ripaga di tutto l'imbarazzo. "Accompagnami al cat cafè."

Sono in pieno orario di lavoro, la sala insegnanti è mezza piena, sente già un brusio preoccupante alle sue spalle e la risatina deliziata di Midnight che gli assicura che l'intera scuola saprà tutto della sua scenetta prima dell'ora di pranzo, ma non gli importa. Deve ringraziare Mic, in un certo senso.

Ormai è così frustrato che si sarebbe fatto avanti persino di fronte a tutta la 1-A.

"Oh," dice All Might, asciugandosi le labbra con un fazzoletto, poi lo guarda dritto negli occhi e fa quel sorriso. Al diavolo la 1-A, gliel'avrebbe potuto chiedere in conferenza stampa. "Sì, certo, okay."

"Bene."

"Bene," ripete All Might, continuando a sorridere un po’ stordito, poi però si morde un labbro. "Ma non, uhm… non rischiamo…?"

Ora è il turno di Aizawa di sorridere. È un punto a favore di All Might che non scappi subito a gambe levate.

"Mic è allergico ai gatti."

   
 
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