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Autore: elelunare    11/09/2018    0 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena rialzati in piedi, i due pirati individuarono subito il passo blu, del percorso verde invece non c'era traccia.

“Per me ci hanno presi per il culo, è chiaro. Ci manovrano..ci stanno portando solamente dove vogliono loro. Ma non abbiamo molta scelta, dobbiamo seguire queste caspita di luci blu..” commentò il cuoco incamminandosi. Lo spadaccino iniziò a seguirlo.

“Mm” fece Zoro “Chissà dove ci porteranno..magari in un altro buco dell'inferno”

“Mi auguro di no..altrimenti dovrei di nuovo tirarti su, pesi più di un magigno..” fece Sanji tirandosi indietro i capelli, erano bagnati e appiccicosi, decise di accendersi una sigaretta per non pensarci.

“E' lei che ti ha trasportato? Cioè..hai detto che ero il secondo a notarlo..” azzardò il cuoco trafficando con l'accendino.

“Sei più curioso di una scimmia! Comunque sì e l'ha fatto senza il mio consenso”

“Non è che sia curioso...cazzo! più che altro, non me lo spiego! Insomma, quella povera donna deve aver sbattuto la testa fortemente per..cedere a te!

“Vuoi fare a pugni di nuovo?!” gli urlò lo spadaccino mostrando i denti ma il cuoco non si girò. “E poi direi che è successo esattamente il contrario!” si lasciò sfuggire.

“Quindi...sei stato tu ad arrenderti alle sue avances in quell'isola..?!”

“A-hà..cioè! Non sono cazzi tuoi!! E direi che più che 'avances' sono stati dei giochetti ben architettati!”

“Sai..pensandoci bene, qualcosa avevo già notato.. diciamo da subito, da quando lei mise piede sulla nostra nave”

“Che diavolo blateri, adesso?!”

“Sì...ti aveva puntato, ma all'inizio pensavo che fosse perché si era accorta che eri l'unico molto diffidente nei suoi confronti..”

“Falla finita” pronunciò lo spadaccino a denti stretti ma il biondo continuò.

“Mm, ti ha salvato parecchie volte quella donna.. Poi settimane fa si è buttata dalla nave in volo. E da chi poteva andare? Da Rufy o da te. Ma sapevamo già tutti l'unica opzione possibile, anche se proprio non ce lo spiegavamo, s'intende.” Sanji ormai ragionava da solo. “Ebbene sì, ho pensato subito che sarebbe andata in quell'altura a cercare di recuperarti in qualche modo.. Una cosa da pazzi. Una cosa insolita per lei. Quindi..conoscendoti, sì, ci sta che sei stato tu a cedere a lei. E deve averci messo anche un bel po' d'impegno... Poverina! Che donna dai gusti strani....” concluse marcando quell'ultima parola.

“VUOI SMETTERLA DI PARLARE O VUOI ESSERE SMINUZZATO?!” gli urlò dietro lo spadaccino e Sanji si girò un secondo il tanto che bastava per vederlo paonazzo.

“Vuoi sapere come la penso fino in fondo, amico?” disse il biondo guardando avanti a sé quelle luci accendersi.

“NO, sei solo uno stronzo invidioso!” gli fece Zoro. Sanji non lo ascoltò, ormai doveva dirglielo e basta, si sarebbe liberato, tanto sarebbe stato fuori dalla ciurma dopo quella disavventura.

“Tu..hai sempre avuto un debole per Robin. Io queste cose le percepisco. E non l'hai mai ammesso.. Figurati! Tu che cedi ad una donna..Sia mai, è disonorevole! Sì sì..proprio un uomo al di sopra di tutto! Come no.. E intanto provavi anche a fare l'indifferente! Anzi, intimavi di abbandonarla a Skypiea, cercavi in tutti i modi di allontanarla da te perché la ritenevi una minaccia alla tua ingrità.. Ma. Per. Carità! Era solo questione di tempo, marcia di un alga marina, solo questione di tempo..”

“Hai. Finito?” gli fece minaccioso Zoro da dietro.

“No, l'altra notte ho sentito che nel sonno sussurravi il suo nome, devi stare attento..potrebbero venirlo a sapere anche gli altri” il biondo sbuffò una risata di scherno.

“COOSAa??!”

“Sì..e la prossima volta cerca di non ammazzare nessuno, intendo quando hai carenza..d' 'affetto', per così dire”

“MA COME CAZZO TI PERMETTI IDIOTA DI UN CUOCO??!!” gli sbraitò ancora furioso, aveva proprio detto qualcosa di troppo adesso. Sanji non ci badò minimamente, non rispose, era in pace con sé stesso.

“Spero tu abbia finito di dire idiozie ora!”

“Sì..forse”

“Perfetto, perché ora inizio io”

“Ah?!”

 

-----

 

Robin era furiosa. Pregava di non aver la possibilità di incontrare mai quelle donne, le aveva memorizzate tutte nella sua testa. Nel caso, avrebbe fatto una carneficina. Sì, proprio così pensava mentre quel filmato terminava. Poi respirò profondamente e la sua mente tornò alle parole di quella donna. Se era veramente così, se veramente erano stati sempre ripresi, Rufy e gli altri li avrebbero dati in pasto agli squali, o forse il capitano avrebbe mangiato lei e lo spadaccino così, crudi..e vivi.

Scuotè la testa, era chiaro, era in uno stato confusionale, stava vaneggiando, la sua testa non riusciva a ragionare lucidamente. Cosa le avevano fatto bere in quella stanza? Si sentiva tremendamente debole, già stare così seduta era una fatica incredibile, voleva dormire..solo dormire. Si sentiva come se fosse a contatto con l'agalmatolite, e magari quella sostanza aveva a che fare con quello. Poi si ricordava di aver sentito una fitta dietro al collo, quella gente le aveva fatto qualcosa ma lei non ricordava bene, era svenuta.

Il filmato era cambiato, ora era Sanji il protagonista.

Lui apriva la porta della sua stanza in quel corridoio ipnotizzante. E quello che vide Robin poi, nella sua testa, lo denominò come scandaloso.

C'era una donna, in fondo, sul letto blu. Era praticamente senza nulla! Con una specie di rete addosso?! Che gusti assurdi! E poi altre tre ragazze lì dentro che presero al volo il cuoco che stava già svenendo a quella visione, era troppo anche per lui insomma..

Sanji veniva buttato nel letto con quella donna e le altre tre facevano di tutto per distrarlo da lei...una cosa quasi oscena e il cuoco aveva una faccia! Una faccia stralunata! Era chiaro che non ci stava capendo più niente.. Robin guardò un attimo Nami. Era attonita, con gli occhi sbarrati..un'espressione schifata? Poteva essere.

Quando quel pandemonio finì arrivò la parte peggiore. Le tre donne sparirono dalla visuale e venne inquadrato il cuoco e la donna dai capelli argento sul letto, una terribile ripresa da vicino. Robin rabbrividì, le era venuto in mente cosa aveva fatto lei dopo che lo spadaccino era entrato nella sua camera..le venne male. Si mise una mano alla bocca e si accasciò a terra dalla vergogna, l'aveva realizzato solo ora. Lei si era tirata su da quella vasca e....diomio, dovevano pure rigraziare l'arrivo di Sanji, altrimenti..

Robin ebbe il coraggio di vedere ancora quelle riprese. Sanji era disteso e quella donna, sopra di lui, gli stava aprendo la camicia. Sanji la guardava completamente perso..e lei gli diceva che avrebbe fatto qualsiasi cosa lui volesse. Poi il biondo prendeva il viso di quella donna tra le sue mani e la tirava lentamente a sé.

Il filmato ebbe un sussulto ma proseguì. Si vedeva molto da vicino una parte del volto di Sanji, era coperto dai capelli. Appiccicava la sua bocca a quella della donna sotto di lui e lei lo abbracciava prepotentemente stringendoselo addosso. Quel bacio, per nulla casto ed innocente, non finiva mai, quella donna lo cingeva anche con le gambe e gli diceva che lo voleva. Era tutto un po' indecente, ma la mora non riusciva a non osservare quella scena..era come se qualcosa la spingesse a guardare, non riusciva a staccare gli occhi da quel cubo. Nel momento in cui Robin si chiese fino a che punto quel cuoco fosse arrivato, sentì dei singhiozzi.

Era Nami, lì vicino. Non serviva guardarla per capire, ma Robin lo fece lo stesso e dopo averla vista ebbe la conferma a tutti i suoi sospetti.

La rossa si teneva tutte e due le mani alla bocca soffocando un pianto nervoso, era sull'orlo di un altra crisi ma non staccava gli occhi da quel filmato. “Sei..un bastardo” disse ad un certo punto, coprendosi finalmente gli occhi. La mora pensò che non l'aveva mai vista così disperata, nemmeno prima in quella stamberga, quelle riprese dovevano sul serio averla ferita profondamente, ed era quello che quella gente degenere voleva. Avevano fatto centro.

Robin tornò al filmato, vagamente a disagio. La donna aveva tolto la camicia al cuoco, che era di schiena e lui iniziva a baciarla sul collo e a strappare quella rete che lei aveva addosso tra un ansimo di piacere e l'altro della medesima.

Era troppo, era indecente, dovevano bloccarlo. Nè lei e né Nami, di sicuro, volevano vedere altro...tanto si era già capito come sarebbe andata a finire, no?

“Fermatelo!” urlò Robin sforzandosi, non ce la faceva nemmeno a parlare, si sentiva troppo debole, mentre la navigatrice di fianco a lei ormai si teneva le orecchie, china in un pianto disperato.

“Basta, fermatelo..” pregò di nuovo l'archeologa colpita dal dolore della compagna, ma quel filmato non si fermò. La mora non guardò più, gli bastava sentire quelle urla sconce per capire quello che stava accadendo, quando poi si disse che non ne poteva più quella tortura ebbe fine. Il cubo sparì lasciandole finalmente in una placida penombra, ma non per molto.

“Oohh! Bellezze...mi spiace che il filmato non sia stato di vostro gradimento, sono sicura che ci rifaremo con il prossimo” la voce della signora Black rituonò in quello stanzone oscuro “Questo è preso direttamente dalla diretta, vedrete, ora vi divertirete da morire

Il cubo si illuminò di nuovo e apparve l'immagine di un bosco tetro, due persone stavano camminando, due pirati molto familiari.

 

-----

 

“Cosa vuoi dire?” disse il cuoco fumando la sigaretta, quel percorso non portava a nulla. Ancora alberi in vista e basta.

“Rufy. Lui non ti lascerà andar via come se niente fosse. Lui ti affronterà e tu perderai, la vita probabilmente”

“Temi per la mia incolumità? Che strano, sei proprio cambiato..”

“Stai farneticando! Dico solo come andranno le cose e tu lo sai. Nè lui e nemmeno gli altri, tranne me, accetteranno la tua dipartita.”

“Meglio morire sotto i colpi di un amico che di un nemico. Mi sta bene, sono pronto anche a questo, tranquillo”

“Vorrà sapere il perché lo fai..”

“Mi inventerò qualcosa”

“Ma ti senti quando parli?! Tu butteresti all'aria tutto per.. per un errore? Un errore fatto quando non eri neppure consapevole di farlo?! Cazzo! Risolvi la cosa con Nami! Io e Robin terremo la bocca chiusa! Nessuno lo saprà! Chiedi scusa umilmente, renditi disponibile a vita con lei..pensa a qualcosa! Ma diavolo, non puoi scappare! Perchè è quello che hai deciso di fare! Fuggire dalla realtà! Beh, la realtà, se resterai vivo, ti perseguiterà anche dopo.”

“Non sei ubriaco...stai ragionando, quindi sei proprio cambiato..

“No, non sono cambiato affatto, stupido! Ti sto dicendo solo ciò che penso.. Quando eravamo in quell'isola e io venni a sapere da Robin quello che avevo combinato..beh, sai che mi disse lei dopo? Che avrebbe lasciato la ciurma”

“CHE?! Semmai eri tu che dovevi mollare...” Sanji si girò un attimo indietro allibito.

“Lei voleva lasciarci per colpa mia e io le dissi che non se ne parlava proprio, piuttosto avrei preferito che mi odiasse ma non avrei accettato che buttasse via tutto quello a cui teneva per un mio errore. Robin credeva..di essere diventata un peso per me, temeva di non essere più benvoluta credo..e questo sempre per colpa mia, perché non le avevo mai dimostrato nulla.”
Sanji era in uno strano silenzio ora.

“Quello che voglio dire è che devi chiederti cosa vuoi e cosa lei è per te. E solo quando avrai quella risposta dovrai prendere una decisione. Io non ti so dire se mai Nami sarà in grado di perdonarti però...però l'ho vista parecchio disperata quel giorno che ci ha comunicato che eri andato via con gli scagnozzi di Big Mum. Non so dire se significhi qualcosa.. e non voglio saperne. Di certo il tuo sbavare davanti a qualsiasi essere vivente femminile con tanto di svenimenti non ti aiuta..insomma, hai capito! E non entrerò più in argomento.”

“E per la miseria! Adesso fai paura..!” fece Sanji e pensò che però quel mentecatto questa volta avesse ragione. Dopotutto lo sapeva anche lui cosa era meglio fare ma la via che voleva intraprendere era la più facile ed anche quella che avrebbe dato giustizia a quella ragazza. Insomma, voleva punirsi in qualche modo e quello era il sistema migliore che gli era venuto in mente. Sarebbe morto sotto i colpi di Rufy? Beh, sarebbe stata una giusta fine. E poi lui aveva provato a scusarsi, non era servito a nulla. Ed era sicuro che altri tentativi avrebbero fruttato lo stesso risultato. Daltronde Nami aveva tutte le ragioni di questo mondo per non perdonarlo.

Pensava così il cuoco quando sentì l'uomo dietro di lui imprecare.

“Ma porco cane!...ancora?!” disse Zoro.

Sanji alzò lo sguardo e vide che quel percorso di lucine blu terminava all'entrata di una casetta, proprio davanti l'uscio. Non c'erano luci alle finestre però questa volta.

“E' un altra trappola del demonio, sicuro” commentò il biondo e avvicinandosi aggiunse “Quindi entrerò io”.

“HEI! Nessuno ti ha detto di immolarti come un animale sacrificale! Quindi entro io! E poi chi pensi di essere?!” Lo spadaccino gli diede uno spintone e con un calcio abbattè la porta della casa sfoderando le katane.

Era assurdamente buio lì dentro, non volava una mosca.

“Avanti! Sono pronto! Più perdo tempo e più perdo la pazienza, sappiatelo! E se ci state sentendo andatevene a fanxxxo!!” urlò all'ingresso.

Sanji si avvicinò da dietro allo spadaccino. “Hai finito? Ti sei sfogato?..” gli disse e lui sobbalzò.

“TACI, cretino!”

“Vedo che sei tornato in te...ti preferisco così, non sei 'inquietante', come direbbe qualcuna..” disse il biondo ancora spiando dentro, non si vedeva nulla.

“Odioso di un cuoco, renditi utile! Non avevi un accendino?!” Zoro stava tastando con i piedi il pavimento, neanche quello riusciva a vedere.

“Oui...e luce fu!” fece Sanji e accese l'affare puntandolo avanti. Balenò lì dentro la faccia tetra di una bambina.

  
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