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Autore: shana8998    11/09/2018    1 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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E' passato ben poco tempo perché la condizione di tranquillità nella vita mia e di Jake non si "rompesse".
Dopo che lui era piombato nella mia città a reclamarmi ed avevamo finalmente deciso di provare, nonostante determinate condizioni, a stare insieme, la notizia della morte di suo padre ci aveva letteralmente strappati da quella realtà.
Un mese solo. Quel mese di pace brutalmente cancellato in una notte. Con una chiamata.
Paul era morto.
Credo che nonostante Jake detestasse suo padre quella notizia lo avesse destabilizato sin dalla sera stessa.
Volammo a Boston alle prime luci dell'alba. 
Jake era l'unico affetto rimasto a Paul, quell'uomo rude privo di moralità, legato più alle droghe ed all'alcool che al figlio stesso. Ma nonostante ciò era il suo unico figlio.
E Jake non si era opposto alla questione di seppellirlo organizzandogli un funerale.
Ma io glielo avevo letto negli occhi, sia in aereo che in auto, persino poco prima di scendere da essa e raggiungere l'ingresso della chiesa , quel tumulto di sentimenti contrastanti. Odio, rancore, tristezza.
Un capitolo si era chiuso. Quel capitolo si era chiuso.
Paul era una pessima persona, lo aveva ignorato sin dalla nascita e tradito Susie , sua madre, più e più volte. In oltre la picchiava. Questo lo ricordavo perfettamente. 
Queste cose io le ricordo come se fossero pezzi della mia vita , nonostante i miei genitori mi avessero sempre estromessa da quella vicenda. Faceva male a me , non posso immaginare a lui che le ha vissute.

-Siamo arrivati...-.

Sussurra appena e vedo il MIO Jake , svanire , lasciando il posto a quel bimbo di nove anni che aveva tanta paura di quell'uomo.
Leggo esattamente quella paura nei suoi occhi adesso.
Sua madre è a pochi metri di distanza dalla nostra Audi. Ci osserva arrivare seguendoci con lo sguardo , accanto a lei, i miei genitori.
Sono stata io a chiamare Susie. Lei , di sua spontanea volontà non sarebbe mai venuta sin qui dall'Oclaoma. Odia Paul, ma ora suo figlio ha bisogno di lei e deve mettere quell'odio da parte.
Scendiamo. Ci sorridono tutti e tre mentre io e Jake mano per mano li raggiungiamo.

-Che bello rivedervi insieme...-.

Dice lei.

Sorride ma so che è una curva di circostanza, quella che forma le sue labbra.
Le sorrido debolmente e lascio la mano di Jake, perché lui, ora, ha bisogno di sua madre.

-Tesoro...-.

Mia madre mi abbraccia, mentre mio padre mi accarezza amorevolmente la testa.
Non vedo quasi mai i miei genitori , anzi praticamente sono anni che non li vedo, la loro storia è stata un susseguirsi di decisioni avventate per me , per loro ,solo adesso sembrano aver ritrovato la pace persa molti anni fa ,quando mia madre è sparita nel nulla ed io dopo la loro separazione sono stata affidata ad una struttura e poi ancora ai miei nonni . Nonostante tutte le questioni che avevano distrutto la nostra famiglia , so che loro mi amano e lo dimostra il fatto che mi abbiano sempre sostenuto in tutto . Ma come so questo , ho anche la certezza che non adorino l'idea che io abbia mollato Will dato che secondo loro eravamo pronti per l' altare e per certo, so che mia madre si è strozzata nel preciso istante in cui io e Jake li abbiamo raggiunti mano per mano, nonostante lo abbiano sempre considerato un membro della famiglia.

-Mamma...Papà...-.

Dico con un filo di voce senza guardarli negli occhi.
So che tutto quell'affetto è dovuto alla situazione, in un altro contesto il discorso si sarebbe aperto con un "e questa storia com'è?! Perché lo hai lasciato?!".
Per questo ora sto evitando i loro occhi , in particolare quelli di Jennet.
Ci incamminiamo verso l'interno della chiesa . Jake e Susie ci precedono, mio padre è nel mezzo mentre mia madre che mi è sottobraccio rallenta sempre di più, finché non arresta il passo proprio a qualche metro dall'ampio portone marrone.

-Will...?-.

Mi chiede avvicinandosi all' orecchio. Mi si stringe lo stomaco.
E' buffo spiegare in quattro parole a mia madre che di Will non ho più notizie dall'incidente se non quelle poche trapelate da Monique. E spiegarle chi è Monique? Non bastano quei pochi minuti che precedono l'inizio della funzione religiosa.
Le rispondo che è finita. Che non l'ho più sentito e mi divincolo da lei precedendola nel passo.Ha la faccia scura, è arrabbiata. Lo è stata anche quando mi ha visto mano per mano con Jake e...Mi fa male.
Per tutta la durata della messa non ho fatto altro che pensare a Jake al suo dolore e poi... Ho pregato per Will. Al momento mi è sembrata la cosa più giusta da fare.
Lui è in coma , stabile, ma in coma. Dopo un mese non ha dato segni di ripresa ed io...Io sono qui, con un altro uomo che amo più di me stessa...Mi sono fatta schifo ed ho pregato per lui... Anche se questo non cambia la mia condizione .

Terminata la cerimonia ci rechiamo in un ristorante. Nessuna veglia funebre , nessuno che ha accompagnato la bara al cimitero. Quell'uomo aveva avuto il suo funerale e credo che per Susie e Jake bastasse, anzi , fosse sin troppo.
Dave aveva pensato al resto e quindi non c'era da preoccuparsi.
Per questo , Jake aveva chiesto a Stuart, di portarci lui stesso con l'auto a pranzo fuori , aggiungendo che la stampa non doveva essere messa al corrente di nulla.
Perciò ora siamo al Rocher, seduti tutti allo stesso tavolo a chiacchierare del più e del meno mentre alcune guardie del corpo in borghese circondano la struttura.
Sono agitata ma allo stesso tempo sollevata vedendo Jake tornare in se e parlare con mio padre di chitarre , come un tempo.
Mia madre invece è li, silenziosa che giocherella con una posata lasciandosela passare fra le dita , finché con un fintissimo colpo di tosse non riprende l'attenzione della sottoscritta. Mi punta gli occhi azzurri più del cielo addosso e tremo. Susie è a capotavola, fra me e lei e conosce mia madre perfettamente , quindi sa , che c'è qualcosa che non va.
-Sesilia...-.

Sospiro.

-Mamma so già che vuoi dirmi e ...No. Non ti darò spiegazioni ora.-.

Vedo il volto della madre di Jake interdirsi.

-E' per ...La loro relazione...?-.

Chiede in punta di piedi a mia madre.
Sento che sto per esplodere. Mia madre non ha tatto. Affatto.

-Scusami Susie..-.

Jannet si alza dal posto e mi invita a seguirla. Susie capisce e la vedo restarci male. Mia madre aveva iniziato a denigrare Jake dall'episodio in Giappone quando a causa di un mix di droga e alcool , aveva , insomma dato abbastanza spettacolo aggiudicandosi l'etichetta di "bello e dannato" su tutte le riviste del continente.
Mi alzo , la seguo fino alla veranda del locale.
Estrae dalla sua borsetta una sigaretta e l'accende.

-Perché proprio Jake?-.
-Perché non proprio lui?-.

Ribatto lievemente urtata, mentre incrocio le braccia sotto i seni.

-Perché sai benissimo che tipo è Jake, e peggio ancora che tipo è diventato.-.

Abbassa la voce proprio come una pettegola di quartiere.

-E' stato in riabilitazione, non usa più ne Cocaina ne Crack. Lui è pulito mamma.-.

La fisso. Sono arrabbiata. Arrabbiata perché lei ha sempre adorato Jake , ma purtroppo ha inculcato in se l'essere prevenuta.

-Sesy, voglio bene a quel ragazzo , tu lo sai...Ma non fa per te , Will fa per te...-.

La sento pronunciare quella frase e vorrei ribaltare qualsiasi oggetto attorno a noi.

-Will...Will..Pensi che sia meglio ?!-.

Alzo la voce, anzi è essa stessa che mi vibra sulle corde vocali più del dovuto. Voleva farsi sentire , volevo farmi sentire.

-Will mi ha tradita mamma. Monique è...-.

Abbasso lo sguardo , quasi provo noia a raccontarle quella storia.

-Tradito?-.

Annuisco.

-Ha un'altra , appunto Monique. Una francese.-.

Mia madre si avvicina con gli occhi carichi di dispiacere e mi poggia le mani sulle spalle.

-E' solo una scappatella...Su, Sesilia...Ho saputo del suo incidente e sono convinta che lui ...-.

-L'abbia fatto per me? Si sia schiantato venendo da me? Probabile. Ma alla fine lui ha comunque un'altra ed io non lo avrei perdonato...-.

Distolgo lo sguardo da lei.

-E Jake? Anche lui ha una donna, è su tutti i giornali la loro love-story.-.

Mi mordo un labbro.
Dimentico spesso di avere una relazione clandestina con lui.

-Lui la lascerà.-.
-Lui la lascerà...-.

Mi rifà la voce .

-Su, ancora credi a queste storie? A lui piaci, piace il tuo corpo, piace il ricordo di te , ma tu non sei la sua ragazza e credimi , non lo sarai mai o per lo meno mai sul serio.-.

Quelle parole mi fanno salire le lacrime agli occhi. 
Mi torna all'istante in mente un discorso avuto con lui proprio la notte che venne nel mio appartamento, quando dopo esserci consumati fino allo sfinimento avevo provato a riproporgli il discorso "storia".

"-Non posso stare con te li, nella mia città, con la mia vita. Ma posso stare con te qui. Nella tua di vita.-". 

Era così che ci eravamo messi insieme. Una stupida pazza promessa.
E lui era con me per un mese, due o tre poi ripartiva per la sua città, per i suoi dannati tour, per la sua vita. Ed io nella sua vita non c'ero e non ci sarei mai stata.
Mia madre aveva ragione. 
La scanso con un braccio e confusa mi allontano dirigendomi verso la vetrata che mi avrebbe riportata all'interno del locale.

-Ascoltami Sesy...Non voglio che tu soffra , ne che tu viva di false speranze...-.

Stringo un pugno che racchiude tutta quella verità che mi si sta schiantando in faccia all' istante.
Mi asciugo una lacrima e torno dentro.

-Sesy..-.

Alzo lo sguardo sentendo la voce di Susie. Mi accarezza una guancia , poi guarda oltre la mia spalla, verso mia madre.Si muove. Si allontana da me. Capto la sua furia.
 Sento i passi farsi pesanti ed il vetro scorrere alle mie spalle. Poi iniziano a litigare esattamente chiuse fuori in veranda.
Susie le urla che è stufa del fatto che Jennet, che dovrebbe essere la sua migliore amica , consideri suo figlio ancora, un tossicodipendente. E Jennet le rimbalza parole pesanti su quanto sia preziosa io per lei e quanto avrebbe fatto pur di impedirmi di finire affondo.
Non le voglio sentire , torno al tavolo e scruto i volti di Mark e Jake che mi guardano confusi ed allo stesso modo guardano anche mamma e Susie.

-Voglio andare via.-.

Dico a Jake.

-Scusami papà.-.

Mi sporgo verso lui e gli regalo un bacio sulla guancia prima di allontanarmi con Jake.

-Tua madre ha ancora dell'astio nei miei confronti vero?-. 

Guida tranquillo , come se volesse farmi guardare fuori dal finestrino per buttar via tutti quei pensieri.

-Non credo sia il caso di parlare di questo. Tuo padre è appena stato seppellito.-.
Sentenzio.
Mantiene lo sguardo dritto a se.

-Dillo. Dillo subito se sono un problema "Ses".-.
Dice quasi fra se e se ignorando ciò che gli ho appena detto. Lo sento rabbioso.
Perché aveva fatto quell'uscita.
Scuoto la testa ripetutamente.

-Un problema? Da quando la persona che amo è un problema?-.

Sorride appena.

-Se è per la questione della droga io...Mi sono ripreso tu lo sai.-. 

Stringo il bordo della mia gonna a pieghe.

-Mia madre certe volte è così bigotta...-.

Guardo in un punto vuoto sorridendo amaramente.

-E' preoccupata..-.

-Si lo è. Ma ...Lei non può decidere per me.-.

-Sai...-.

Si ferma in un parcheggio.

-E' la stessa cosa che ho pensato la notte che mio padre è stato arrestato.Quando mia madre mi ha ordinato di chiudermi in camera , sentendolo rientrare.-.

Mi irrigidisco.

-Era sempre ubriaco quell'uomo...Sempre fatto. La picchiava. E picchiava anche me...-.

Lo ricordo. Ricordo tutte le notti che il telefono aveva squillato e quelle dove le grida arrivavano fino al nostro cortile. Aveva sofferto così tanto Jake.

-Quella notte lo era più del solito... E...Io lo sapevo, me lo sentivo -.

Tira un pugno al volante.

-L'ha stuprata Sesilia. Paul ha stuprato mia madre mentre io ero chiuso come un coniglio in camera mia.-.

Odio Paul più di prima adesso. Non credevo si potesse odiare così tanto un morto...

-Quando mi sono fatto coraggio e sono sceso al piano di sotto già era successo e...Dio la stava massacrando di botte per quei maledetti soldi.-.

Cerca di riprendere fiato mentre si passa una mano fra i capelli. 

-Mi sono gettato alle sue spalle , ma lui era più forte di un bambino di dodici anni. Mi ha buttato via come un qualcosa di ingombrante. Un sacco.-.

Jake si solleva un lembo della camicia bianca , facendomi finalmente vedere , per la prima volta alla luce quella profonda cicatrice che dal petto percorreva in verticale il suo fianco.
Sentirla al buio sotto le lenzuola non era come osservarla alla luce.
D'istinto mi porto una mano alla bocca. Sto per piangere ancora.

-Non ho molti ricordi dopo il volo che ho fatto. So che ho sbattuto contro una cristalliera e poi...Sento la voce di tuo padre che mi dice che sarebbe andato tutto bene e le volanti ...Quelle sirene ancora le ho nella testa...Come lo sguardo carico di terrore che ho visto negli occhi di mia madre prima di perdere i sensi...Sono cose che ti segnano Ses. Cose che ti portano a stravolgere la tua vita e... Quindi si, tua madre ha ragione. Io non sono quello per te perchè..Io assomiglio sin troppo a lui.-.

Il cuore sembra fermarsi per un momento. Come era arrivato a questa conclusione , stavamo parlando di suo padre!?

-Non dire così.-.

Gli accarezzo una guancia mentre le mie si rigano di lacrime.

-Tutti sbagliano, tutti commettono errori o ripetono quelli dei propri genitori...Tu hai sofferto..-.

Mi guarda ed il suo volto si fa carico di apprensione.

-Tu sei l'unica che mi capisce...L'unica che voglio nella mia vita. Mi hai salvato Ses. Lo hai fatto senza nemmeno accorgertene...Ma io...Ti farei del male.-.

Affondo nel sedile.

-E' la stessa frase di merda che hai detto quella notte.-.

Ringhio.
Toglie lo sguardo da me mentre con un' unghia gioca con un pezzetto di pelle del volante.

-Anche se è una frase di merda ...E' la verità. Credo che tua madre in questo non abbia torto...-.

-Le tue fragilità non mi fanno del male!-.

Grido. 
Vedo i suoi occhi arrossarsi.

-Jake , io vivo di te. Io...Sono al settimo cielo ogni volta che tu mi guardi che mi parli che sei con me...Non chiedermi di privarmi di questo...-.

E poi penso , "ma io voglio vivere una storia così?".

-Anche io lo sono!-.

Dice, ma lo vedo rabbuiarsi ogni volta.
Prendo fiato.

-Vuoi stare con me?-.

I suoi occhi rimbalzano sul mio viso.
E' smarrito.

-Vuoi vivere questa cosa con me...A prescindere da tutto. Dai miei , dai tuoi problemi...Tu mi ami Jake?-.

"Ora che ho preso tutto il coraggio che ho non uccidermi."

Respira profondamente.
So che non è convinto tanto quanto so che nonostante tutto se potesse mi amerebbe completamente.

-E se poi...Soffri?-.

Mi tremano le labbra.

-E se poi soffro sono affari miei. Rispondi alla mia domanda.-.

Le guance mi vanno a fuoco.
Non lo guardo più, piuttosto guardo in direzione delle mie mani, che tremano come foglie.

-Ti amo. Ti amo più di chiunque altro anche di me...-.

Sentivo l'avvicinarsi di qualcosa di brutto fra un momento all'altro.
-Ma?...Non te la senti vero?-.

Scuote la testa.

-Tu accetteresti la mia vita? Il fatto che ogni tre mesi sono costretto a partire a stare con Trudy , a vivere il "Sogno Americano", senza te? No. Non lo accetteresti. Anzi, lo faresti fino a logorarti ed è questo che non voglio. Avrei tagliato con te prima o poi , proprio perché non voglio ridurti a fare la  "Penelope" della situazione...-.

Aveva ragione. Era uno stupido sogno, qualcosa che entrambi desideravamo moltissimo ma che con l'avvento di un ennesimo tour sarebbe svanito come per incanto.

-Quanto tempo abbiamo? Tre settimane ancora? E poi?-.

Continua.
Sono secchiate di acqua gelida quelle parole.
Mi sono svegliata ...E' atroce.

-Allora perché sei tornato ?-.

Dico in lacrime.
Sono imbarazzata non vorrei piangere Sesilia non lo fa mai davanti a lui.

-Perché ti ho voluta seppur sapevo di non poterti tenere con me...-.

-Dio , sei così egoista Jake...-.

Afferro la mia pochette rossa e faccio per scendere dalla vettura.
Jake mi afferra per un braccio ma io lo strappo da me.

-Torna a Manchester o dove cazzo devi andare. Lasciami e dimenticati di me.-.

Grido e sbatto lo sportello.
Mentre sono di spalle che cammino verso la nazionale stracolma di auto che sfrecciano prego che lui scenda dalla sua e che mi rincorra.

" Ho bisogno di te Jake.."

Lo fa.
-Sesilia cazzo fermati!-.

Mi grida.
Mi giro e lo fulmino.

-Fermarmi per?Cosa? Per dirmi che mi ami che mi vuoi , per prendermi e scoparmi nella tua fottuta Audi e poi?!-.


Sono in fiamme lo vorrei bruciare come sto bruciando io di rabbia.

-Cancello il tour.-. 

Perdo il respiro.
Siamo iridi nelle iridi seppure metri ci dividono.

-Starò con te per altri sei mesi , fino a che non dovrò per forza tornare a cantare.-.

Non riesco a credere che lo stia dicendo sul serio.
So che una celebrità ha dei vincoli. Che non può sparire nel nulla che deve apparire in tv ogni qualvolta lo contattino. Lui sta mettendo realmente in gioco la sua carriera?

-Se per farti capire che ti amo devo fare questo , lo faccio. Non mi importa niente se devo vivere in incognito per un po'...Voglio te. Voglio vivere di te.-.

Lascio cadere la pochette e in un impeto corro verso di lui .
Mi getto con le braccia al suo collo , sono felice ed allo stesso tempo mortificata per averlo costretto a tanto.

-Perdonami.-.

Ripeto più volte piangendo.

-Ti amo...-.

Mi scosta i capelli dal viso sorridendomi.

-Sai oggi senza te , avrei fatto qualche cazzata...E questo mi fa rendere sempre più conto di quanto tu sia indispensabile per me...Per la mia vita..Sei essenziale Sesilia-.

Piango come una bambina. Jake , le sue parole mi tramortiscono, lo amo così follemente.
Mi stringe a se.

-Mai. Non andartene mai più così. Non abbandonarmi mai più in quel modo.-.

Sospira.
-So che sono così vile a dirtelo, a chiederti di non abbandonarmi, ma...Io so che tu capisci i motivi per cui io sono costretto ad andare via spesso, solo che io non so i tuoi e mi crolla il mondo sotto i piedi quando minacci di sparire...-.

Io sono la sua certezza ma al contempo la sua fragilità e lo capisco solo adesso.
Scuoto la testa.

-Mai più.-.

Mi bacia forte. La sua lingua cerca la mia. La sua anima cerca la mia.

-Sei tutto quello che ho...La mia vita.-.

Passano altre settimane e poi un mese e due... Dopo tre mesi, io e Jake siamo nel mio appartamento che viviamo insieme una storia come due persone anonime , felici .

-Allora? Che film preferisci?-.

-Uno vale l'altro..-. 

-Uff! Ma come uno vale l'altro!-.

E' sul mio letto che sgranocchia pop corn. Ha l'aria da bambino e quegli occhi così vispi e dannatamente provocanti.
Quello è lo sguardo che ha quando è con me.
Mi butto sul letto.

-Vada per un classico americano.-.

Dico mentre premo il pulsate play.
Ci mettiamo un'eternità per scegliere un film e poi non riusciamo mai ad arrivare alla metà che già ci stiamo consumando come legna che arde.

-Questa volta non aspetti nemmeno la sigla?-.

Ridacchio mentre lui ruota su se stesso fino ad essermi sopra. Mi lega i polsi sulla testa con le sue mani e mi bacia il collo.

-E' che tu...Cazzo sei come la mela di Adamo ed Eva...Non posso resisterti.-.
 
-Ehy signorino vacci piano perché stasera non comandi tu su questo letto...-.

Rimbecco maliziosa .

-A no?-.

Le sue labbra si incurvano all'insù. E' eccitato.
Mi divincolo ed ora sono io ad essere a cavalcioni su di lui, mentre mi privo della mia T-shirt.

-Adoro le tue "tette"-.

Dice sorridendo mentre le ha fra le mani.
Sono estremamente compiaciuta dal suo modo di guardarmi e da ciò che dice ogni volta che lo facciamo. Mi fa sentire così unica.
Muovo i finchi sulla sua erezione .
Lui fa un'espressione quasi meravigliata. 

-Ed io adoro vederti impotente sotto di me.-.

Gli afferro i polsi di colpo e li sbatto sul cuscino sopra la sua testa.

-Dio...-. Dice in un filo di voce.

Lo bacio. Le mie mani percorrono il suo corpo , tocco la sua cicatrice , lui me lo permette. Lo permette solo a me.

-Che dici li togliamo questi?-.

Afferro prepotente la cinta dei suoi jeans, gli brillano gli occhi. Ci brillano ad entrambi.
Passo le dita sotto il cuoio della cinta , fino a separarla dal ferro che ne fa chiusura , ma proprio in quel momento sento il cellulare di Jake suonare.
All'inizio lo ignoriamo . Non mi chiedo nemmeno chi è. Ma quel suono si fa un tormento nell'arco di pochi istanti.
Sospiro.
Jake si solleva sui gomiti ed io scendo dal mio "trono".
Sono giorni che sento quel cellulare squillare ed ogni volta che accade Jake sparisce in bagno come se si stesse nascondendo.
Ma questa volta è diverso.
Lo sento urlare dalla sala. Non riesco a capire con chi stia parlando , ma ho il terribile dubbio che sia Trudy la persona dall'altra parte della cornetta.
Jake torna dopo qualche minuto in camera.
Lo guardo confusa.

-Chi ...Era?-.

Chiedo timida.

Scuote la testa. Come ogni volta.

-Nessuno di importante...-.

Ma io so che non è così...

  ___________________________________________ *Questa storia è in via di revisione per questo la trama a partire da questo capitolo non segue quella dei precedenti. A breve sarà aggiornata totalmente
   
 
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