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Autore: govdness    12/09/2018    2 recensioni
James Sirius Potter non era mai stato un ragazzo dal cuore freddo, per questa ragione chiunque nella sua famiglia si aspettava che la ragazza che stesse per sposare fosse quella giusta, quella che più aveva amato nella sua vita, a tal punto da volerla trascorrere con lei per sempre. Ma James aveva imparato - e purtroppo a sue spese - che non sempre l'amore della tua vita corrisponde all'amore per la tua vita.
[ Deliberatamente ispirata all'omonima canzone di Taylor Swift ]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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Dominique Weasley non era mai stata una ragazza poco posata, o scortese. No, lei era sempre stata nota come la delicata, fredda Dominique, la Weasley a cui mancavano le orecchie rosse dall'imbarazzo, o le efelidi sulla pelle. Perciò, quando i presenti nella piccola cappella scelta per celebrare il matrimonio si girarono a guardarla, chi con una mano posata all'altezza del cuore per la sorpresa e chi asciugandosi il sudore per la tensione, lei non si scompose più del dovuto.
James Sirius Potter non era mai stato un ragazzo dal cuore freddo, per questa ragione chiunque nella sua famiglia si aspettava che la ragazza che stesse per sposare fosse quella giusta, quella che più aveva amato nella sua vita, a tal punto da volerla trascorrere con lei per sempre. Ma James aveva imparato - e purtroppo a sue spese - che non sempre l'amore della tua vita corrisponde all'amore per la tua vita, perché in quel caso non si sarebbe ritrovato di fronte all'altare con Eleanor Baston, una sua amica di vecchia data, che durante la sua adolescenza non aveva più nemmeno guardato, troppo impegnato a pensare a colei che, questo lo avrebbe confermato anche in punto di morte, era stata l'amore della sua vita.
Quel giorno era cominciato in un temporale, che Dominique aveva guardato dalla solitudine della sua stanza a Villa Conchiglia, interpretandolo come il segno che aspettava, insonne, dalla sera prima. Aveva sempre guardato al cielo come un consigliere e nel notare l'assenza di sole in quel mercoledì di mezza estate, si era come rassegnata al dare ragione ad un vecchio amico.
Si era materializzata alla Tana in un battito di ciglia, sorprendendo ogni membro della famiglia che la credeva impegnata in una terribile incombenza lavorativa, ciò che, o almeno così aveva raccontato, le aveva impedito di accettare l'invito alle nozze del suo amato cugino James. Ogni membro tranne sua cugina Rose, la quale aveva ricevuto solo il giorno prima dalla sua civetta, Lady, una lettera febbrile nella quale Dominique non faceva altro che farneticare sul matrimonio e su James, ma non le avrebbe parlato, un po' perché la sosteneva e un po' perché sapeva che non l'avrebbe mai ascoltata.
Dominique si era quindi fatta dare uno dei vestiti da cerimonia che Lily aveva comprato per l'occasione, perennemente indecisa, ed era scesa nella cucina per poter parlare almeno per un po' con i suoi cugini, che non vedeva da fin troppo tempo. Ammise, tempo dopo, di essersi preparata così velocemente anche per poter parlare con James prima della cerimonia, ma di aver trovato al posto suo soltanto la damigella d'onore, una certa Kristine-qualcosa, la quale, inorridita, stava ascoltando un Patronus inviatole dalla sposa solo per rimproverarle qualcosa che non aveva fatto.
Sospirò, cominciando così a parlare del più e del meno con Albus e Fred, prima di dirigersi al luogo in cui si sarebbe tenuto il matrimonio. Si domandava se James sapesse che era arrivata, che aveva deciso, alla fine, di venire al suo matrimonio, ma si disse che probabilmente nessuno aveva avuto l'accortezza di informarlo, dato che lei, purtroppo, non era esattamente l'evento più importante della giornata.
Prese posto in una delle prime file, e attese. Attese l'arrivo degli altri invitati, che arrivarono velocemente, affatto desiderosi di perdersi una cerimonia tanto elegante, ai quali seguirono anche alcuni giornalisti, pronti a scrivere del matrimonio del primogenito del Prescelto. Attese l'arrivo di James, che non tardò a sua volta, in orario per la prima volta nella sua vita, per il primo appuntamento del resto della sua vita.
Dominique udì con orrore la marcia nuziale cominciare a risuonare in ogni andito della cappella, ma le sembrò di ascoltare un canto funebre. Si chiese se fosse come assistere al funerale del suo amore, del loro amore, ma mise a tacere la propria mente.
Vide James prendere posto davanti all'altare e lo vide guardarsi intorno con nervosismo. Lo vide guardarla per la prima volta da quando era arrivato, lo vide sussultare sommessamente alla vista dei suoi riccioli biondi, lo vide costringersi a rivolgerle un sorriso magro, come di scuse, e lo vide distogliere lo sguardo come se gli facesse male guardarla, per poi rivolgere i propri occhi alla sposa, che ora si avviava verso di lui nel suo vestito che a Dominique tanto ricordava una torta.
Non è come te lo aspettavi, vero? Gli chiese silenziosamente senza distogliere lo sguardo, e lo vide sudare freddo. Glielo lesse negli occhi, il desiderio di vederla al posto di quella Eleanor, perché sapeva che lui l'aveva pensata tanto quanto aveva fatto lei in tutti quegli anni. O no, James?
Dominique attese ancora, rischiando di mangiarsi le unghie, rischiando di rovinare il suo impeccabile aspetto. Attese il prete affinché parlasse, parlasse fino ad arrivare dai convenevoli tipici di ogni matrimonio al fatidico « Parli ora, o taccia per sempre ». Attese come ne valesse la sua vita, perché in fondo era così: doveva, doveva fare qualcosa per fermare James dal commettere un errore di tali proporzioni.
Finalmente, Dominique udì le parole che tanto aveva atteso, e si alzò, nel bel mezzo del silenzio. La sua ultima possibilità. Si alzò con così tanta velocità dal sorprendere perfino se stessa: non ci aveva pensato un attimo. Sentì gli occhi di chiunque posarsi su di lei e si sentì tremare, tremare come mai aveva fatto prima. Vide sua madre appoggiarsi a suo padre, allarmata, e vide zia Ginny trattenere il fiato al fianco di zio Harry. Vide i suoi nonni, i loro nonni, fissarla confusi, perché, fra tutti, loro erano stati quelli a cui più avevano nascosto la loro relazione, tanti anni prima. Vide letteralmente ogni singolo invitato girarsi per guardarla, vide perfino qualcuno scattare una fotografia, ma i suoi occhi sembravano non farci caso, ora puntati sull'unica persona che l'avesse mai resa veramente felice in vita sua. Si figurò mentre gli chiedeva di fuggire, di incontrarsi all'uscita della chiesa, o sul retro, di non pronunciare nemmeno uno dei suoi voti, di amarla come faceva prima, quando lei, nei loro sogni, era stata al posto di Eleanor, presumibilmente con un vestito migliore. Si figurò mentre sorrideva nel vedere James acconsentire, dirle che non avrebbe pronunciato i suoi voti, dirle che era felice di vederla, felice che avesse interrotto il matrimonio, felice di non aver commesso un errore, felice come era stato solo con lei.
Ma Dominique si era solo persa in un sogno ad occhi aperti, perché dalle sue labbra non uscì una singola parola. Come se qualcuno le avesse impedito di parlare, e quel qualcuno era stato proprio colui per il quale era stata disposta a mettersi in ridicolo davanti all'intera lista degli invitati, colui che adesso la guardava come se fosse folle. Perché James non era il genere di ragazzo che avrebbe sposato qualcun altro all'infuori di "quella giusta", non lo era veramente. Questa consapevolezza colpì Dominique come un treno: James stava sposando l'amore per la sua vita, e non si trattava di lei. James si era innamorato della ragazza migliore per lui, della ragazza che lo avrebbe reso felice e di cui avrebbe potuto parlare alla sua famiglia senza doversi preoccupare di una brutta reazione, della ragazza che non era sua cugina. James Sirius Potter si era innamorato di Eleanor Baston, e Dominique ormai apparteneva al passato.
Si rimise a sedere, senza proferir parola, e lasciò continuare la cerimonia; si sarebbe sfogata più tardi, piangendo sul grembo di Rose per la sua stupidità, biasimandosi per aver frainteso ogni singolo attimo di quella giornata.
   
 
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