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Autore: Soniabruni    12/09/2018    2 recensioni
E se dopo la separazione su quelle fredde scale a New York Candy e Terence si fossero incontrati ancora? Una sola volta? Cosa sarebbe potuto succedere?
Se Terence non avesse resistito e fosse andato alla casa di Pony per vederla anche solo da lontano.... una volta soltanto?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13 CHIARIMENTI

A casa Andrew Elisabeth, la cameriera, aveva portato la bimba in giardino…
Candy si era trattenuta nella sua stanza ma l’avrebbe raggiunta a brevissimo…

Era più tranquilla adesso… aveva anche scritto a Miss Pony e Suor Maria, aveva tanto temuto il loro giudizio invece… lei era sempre la loro bambina, questo non sarebbe mai potuto cambiare…
D’altronde ora che era madre poteva capire benissimo: non avrebbe forse perdonato qualsiasi cosa a sua figlia? Non l’avrebbe amata e aiutata sempre in qualunque situazione?

Rimaneva solo quella lettera… che non aveva letto…
“Coraggio, coraggio Candy!”
Alla fine aprì il cassetto dello scrittoio, estrasse la busta e cominciò a leggere… finalmente…


New York, Dicembre 1918

Candy! Amore!
Non volevo scrivere... volevo solo volare tra le tue braccia ma non resisto più...
È cambiato tutto da quella notte, io divento pazzo senza di te!
Il matrimonio è saltato, lo sai spero...
Susanna si sta riprendendo... tra un paio di mesi correrò da te per non lasciarti più!
Non avremmo mai dovuto rinunciare a noi! Mai!
Fidati di me! Ti prego! Vedrai che andrà tutto bene.
Stavolta non ti deluderò!
Ti amo tanto
Terry

No no no noooooo!!!!

“Calma, calma Candy! Non correre… non di nuovo… non diciamo assurdità!
Stiamo parlando di chi?
Del nobile e orgoglioso ragazzo che si è lasciato alle spalle tutto quello che aveva per salvarti dall’espulsione? Lo stesso che ti ha aspettato sulle scale dell’ospedale dove lavoravi una notte intera?
…che un giorno ormai lontano ti ha mandato un biglietto di sola andata per New York?
…che ha bruciato il tuo collo col sale delle lacrime su quelle maledette scale?
...che è passato per l’inferno dopo che vi siete lasciati?

Lo stesso meraviglioso uomo che quella notte sulla collina ti ha amata sopra ogni cosa?”
Era certa di questo! L’aveva guardato negli occhi! Ne era completamente sicura!

“Fidati di me! Ti prego!
Vedrai che andrà tutto bene.
Stavolta non ti deluderò!”

“E quando mai mi hai deluso amore mio?”

Adesso le sue convinzioni erano andate a farsi benedire…
Lei aveva creduto a Susanna… eppure Susanna aveva mentito altre volte… E le aveva già scritto in passato per tenerla alla larga…
Più ci pensava e più si sentiva presa in giro e in colpa verso Terence…

Avrebbe dovuto fidarsi completamente di lui come quella notte meravigliosa in cui avevano dato anima e corpo l’uno all'altra!
La notte in cui il loro amore aveva preso vita, fondendoli in quella creaturina meravigliosa che l’aveva resa madre, quando aveva ormai perso la speranza potesse accadere un giorno...

La gravidanza l’aveva resa vulnerabile e troppo sensibile alle argomentazioni di Susanna…

“Il mio Terry sarà padre...”
...l’abbiamo cercato tanto...
Per questo abbiamo deciso di sposarci... “

L’unica cosa che non capiva era perché lui fosse così indifferente verso la bambina, come se non fosse affare suo!
Julie era sua! E Lui? Poteva forse non saperlo???

Terry! Doveva parlare con Terry!

La lettera di Susanna… la lettera di Terry…
Corse in giardino ad avvertire la cameriera che sarebbe uscita!

Quando lo fece, invece di Elisabeth, trovò Julie tra le braccia di un Terence letteralmente adorante…
Teneva la bimba stretta, gli occhi incollati a lei, le accarezzava le guance con il naso… e poi la baciava… infiniti piccoli dolcissimi baci…
“Piccolo tesoro di papà...”
E la bimba rispondeva a quelle attenzioni con un tenero e buffo gorgoglio di suoni…
Aveva desiderato sin dal primo giorno coccolarla in quel modo ma non si era mai permesso…

Albert fece portar via la bambina e lasciò i due ragazzi da soli.


Fu Candy a cominciare
“Stavo uscendo… stavo venendo da te… per parlarti…”
La voce alterata dal nodo in gola…
Adesso che aveva agganciato le sue iridi blu erano spariti anche gli ultimi dubbi, ma come aveva potuto averli!
… piangeva e non riusciva a parlare…

Terence la vide così fragile… le prese le mani e cercò di parlarle con infinita tenerezza…

“Candy! Me lo dici adesso? Me lo dici perché non mi hai detto tutto subito?
Pensavi che ti avrei lasciata da sola col bambino?
Che avrei scelto Susanna?
Che avrei temuto le chiacchiere perché ero prossimo alle nozze?
Dimmi! E’ possibile che tu abbia pensato questo di me?
O forse temevi che sarei tornato da te solo per dovere? Possibile?”

Candy faceva segno di no col capo ma aveva la gola serrata… semplicemente gli porse la lettera di Susanna…

 

New York, Agosto 1918

Cara Candy,
Sono passati tre anni ormai dalla mia precedente lettera e mi ero riproposta di non contattarti più ma...
È successa una cosa incredibile che credo ti farà piacere e vorrei tanto condividere con te!
Ricordi che ti avevo scritto che il cuore di Terry ti apparteneva e che la sua anima era corsa via con te quella notte a New York...

Ti avevo anche promesso che l’avrei amato per entrambe...

Ti scrivo ora per dirti che ho mantenuto la promessa... finalmente...

Aspetto un bimbo, il mio Terry sarà padre!

Lo abbiamo cercato tanto e, anche se nelle mie condizioni la gravidanza sarà difficile da portare a termine, adesso siamo felici... con lui al mio fianco ce la farò...
Mi è sempre bastato vivergli accanto senza essere la sua legittima sposa, il bimbo è il motivo per cui abbiamo alla fine deciso di sposarci tra due mesi...
So che sei una bella persona, molto più di me, e sarai capace di gioire per noi...
Ti auguro ogni bene

Susanna Marlowe

Un lampo di luce attraversò le iridi blu del ragazzo! Adesso Terence cominciava a vederci chiaro...

“È un problema legato al padre del bambino... un bambino potrebbe costargli caro... è una situazione molto compromettente”... quelle parole di Suor Lane... gli martellavano la testa da settimane... e lui aveva pensato ad Albert!

Che stupido! Era lui!!! Era la sua la situazione compromettente!
Un attore famoso in procinto di sposare la fidanzata incinta!!!

“Susanna dannata Susanna! E i suoi piccoli sporchi imbrogli!”

La sua dolce ragazza continuava a piangere…

Terence era fuori di sé, se avesse avuto Susanna a portata di mano le avrebbe stretto il collo fino a lasciarla esanime…

“Candy... in agosto!!! Ma... Candy! Noi... noi... come hai potuto pensare che... che io...
Susanna non è mai stata incinta! Non di me per lo meno... io non l’ho mai sfiorata!
Ho accettato il matrimonio solo per proteggerla dalle chiacchiere... solo per questo...
Candy dannazione!!!! Come hai potuto pensare che io fossi così… meschino!”


Candy si sentì colpevole come non mai…
“Io… io… le ho creduto… mi dispiace…
Avevi deciso di sposarla, dopo quattro anni…
Quando ci siamo lasciati sapevo che l’avresti fatto ma… dopo tanto tempo…
Ammetto che il giorno che ho letto la notizia ho sofferto molto e mi sono chiesta se potesse esserci un motivo particolare…
E quella lettera bugiarda ha risposto alla mia assurda domanda…

Ti giuro che il giorno che ho capito che tuo... nostro figlio era dentro di me ero al settimo cielo per la gioia… il resto è passato tutto in secondo piano… c’eravamo solo noi tre…

Poi ho immaginato lei nelle mie stesse condizioni, un miracolo di vita dopo l’inferno che aveva passato con quell'incidente... e mi sono sentita un mostro!
Non averi mai potuto venire da te in quelle circostanze…
Non sarei mai riuscita a farle questo e, nonostante mi sentissi tradita, non ti avrei mai messo nella condizione di dover scegliere tra due bambini...”

Terence la interruppe:
“La verità è che sono io che non avrei mai dovuto metterti in questa condizione! Perché avremmo dovuto restare uniti fin dall’inizio!
“La solita Candy che pensa sempre prima agli altri… la copia esatta di Susanna!”

“Poi ho creduto aveste perso il bimbo… e quando vi ho visti all'orfanotrofio… lei che parlava di adozione... ho perso la testa, ho temuto potessi portarmi via la bambina, come ha fatto tuo padre con te!”
 La ragazza era davvero disperata…


“E io… io… che sono arrivato a credere che la bambina fosse di Albert!
Odiami pure perché mi vergogno come un cane anche solo a ripensarci!”

Adesso finalmente era tutto chiaro anche a Candy!

Non ebbero nemmeno il tempo di chiedersi perdono...

   
 
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