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Autore: Spensieratezza    12/09/2018    3 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Avviso: questo capitolo vi farà strabbuzzare gli occhi dall'inizio alla fine ahhah



Ci volle un po prima che le ragazze riuscirono a riprendersi, sotto lo sguardo atterrito dei presenti.

Ariel cominciò a piagnucolare, dicendo che sarebbero finiti tutti in prigione, fino a quando Black sbottò. “Smettila di piagnucolare! Sei una Dea o cosa??”
Lei non replicò più.

Dalle mani di Albert si sprigionò un fascio di luce e da lì lo posò sulle fronti delle ragazze, riuscendo a calmarle all’istante.

Ma le abitudini umane, erano dure a morire.
Chiedevano un bicchiere d’acqua.
“Ariel, potresti andare a prendere dell’acqua, per favore? Non riesco ancora a materializzare gli oggetti non magici.”

Ariel fu felice di prendere una boccata d’aria per un po.
Aspettarono tutti pazientemente che la professoressa tornasse, per riprendere il discorso.

“Dunque, penso vi chiederete tutti quanti cos’è appena successo. Mi dispiace molto di avervi spaventato, ma quello che è successo, si è rivelato molto utile. Innanzitutto, abbiamo capito che Marika, Dean e Sam, hanno una qualche forma di legame con me, Ariel e Black.”

“Fiuuu, amici, avete rapporti intimi con gli Dei. Ehm, è da prendere in maniera non maliziosa.” Disse Ruben.
Tutti decisero di non commentare quell’uscita, anche perché faceva venire la pelle d’oca ai ragazzi.

“Continuando su questa scia, le cose non finiscono qui, da voi tre, partono comunque altre ramificazioni. A quanto pare, Sam è legato anche a Dean e ad Alisea, quest’ultima è legata anche alla signorina Marika, che a sua volta è legata alla professoressa Ariel, a Clère ed Alisea.” Disse Black.

Ariel gettò un’occhiata penetrante a Marika, che distolse lo sguardo a disagio.

“Facendo un rapido calcolo, Sam e Marika, sono gli unici tra voi, che hanno ben tre ramificazioni, Dean ne ha due, Clère una, Alisea due.” Disse Ariel.

Black squadrò Ruben e Castiel con un sorrisetto. “Il rosso e il biondo, nessuna.”

“Si può identificare la natura di queste ramificazioni?” chiese Marika.

“E perché loro sono gli unici a non averne riportata nessuna?” chiese Clère.
 
“Una cosa alla volta, innanzitutto, vi abbiamo fatto bere l’Ambrosia, perché è il cibo degli Dei, molto si è detto su questo cibo magico, ma in pochissimi sanno che creava una comunione con tutti gli Dei, per farla semplice, è quello che per i cristiani sarebbe l’Ostia. Ad ogni modo, l’Ambrosia nel momento in cui veniva mangiata da un Dio, faceva risaltare il suo corpo spirituale, in parole povere, lo faceva brillare. Veniva mangiato solo per degli scopi, non per diletto gustativo, veniva utilizzato per entrare in contatto telepatico con l’anima del proprio fratello, ma si tratta di una cosa complicata. Ne parleremo un’altra volta.” Disse Albert.

“Quello che più conta adesso, è che l’Ambrosia funzionava tramite un legame di famiglia. Per Gli Dei, la famiglia significava sangue, consanguineità, c’è però un intoppo. Gli Dei , cioè la nostra gente, con il passare delle ere, si avvicinò sempre di più agli umani.

Sentir parlare la professoressa Ariel, come se loro fossero una qualche razza di alieni sconosciuti, faceva venire i brividi a tutti loro.

“Questo significa che la parola famiglia, cambiò di significato, durante le ere, perfino per le divinità, famiglia non significava più, solamente SANGUE, ma anche AMORE, AMICIZIA. Era necessario a questo punto una modifica al calice dell’Ambrosia, ma l’Ambrosia, da sempre cibo antichissimo con uno spesso strato di magia e potenza, era inmodificabile. Cibo creato da Giove, nostro Padre, Padre di tutti gli Dei, raffigurava quello che era immutabile, non era possibile cancellare qualcosa e rifarlo da zero, non era possibile cancellare il legame, o vincolarlo ai legami di sangue.” Disse Albert.
“Quindi?” chiese Dean.

“Quindi, fu l’Ambrosia stessa, ormai dotata di una volontà propria, ad adeguarsi al cambiamento. Non si poteva cancellare la sua essenza primaria, ma si poteva allargare. Ecco che dunque qualsiasi legame che un Dio, considerava famiglia, era parte dell’incantesimo dell’Ambrosia.” Disse Black.

“Ma questo cosa ha a che fare con quello che ci è appena successo? Vuol dire che siamo tutti imparentati con voi?” chiese Sam, allibito.
Gli Dei li fissarono con sguardo penetrante.

“Non è detto.” Disse Albert dopo qualche attimo di silenzio. “Vi abbiamo appena spiegato che per l’Ambrosia, famiglia non significa necessariamente SANGUE, non più, per adesso abbiamo capito solamente che noi tre abbiamo dei legami profondi con la signorina Marika e con Dean e Sam. Dalle ramificazioni successive, è facilmente intuibile che qualcosa di profondo lega anche voi due fratelli, ma che c’è anche un legame tra Alisea e Sam, questo ci aiuta a capire che la signorina Alisea ha detto la verità fin dal principio, ma quest’ultima sembra avere anche un legame speciale con MARIKA e questo legame è la cosa che preoccupa di più.” disse Albert.
“Cosa?? Perché?” chiese Marika in allarme.

“Non ve ne siete accorti?” disse Black con una smorfia. “Dal ventre di Alisea è partito un grumuglio rosso sangue che è andato a finire nel ventre di Marika, sembrava qualcosa di molto doloroso e inquietante.” Disse il moro.

Alisea gemette, mettendosi la faccia tra le mani.

“Allo stesso tempo, la luce che si è sprigionata dai petti di Marika e Clère, incontrandosi, è sembrata come una fiaccola della speranza, come la luce dell’amore! Se il primo legame sembrava una cosa distruttiva, il secondo legame sembrava quasi SALVEZZA. Tra Marika e Clère, è chiaro che esisteva un legame profondo, di luce e forse esiste ancora. Avrebbero potuto essere sorelle, amiche, madre e figlia..forse perfino fidanzate!”

Clère e Marika si guardarono imbarazzate. Non sapevano cosa dire.

“Ma allora il mio legame e quello di Alisea?” chiese Sam.
Ariel lo studiò a fondo.

“Un filamento rosa è fuoriuscito da te, andando a finire nel suo petto, quasi come un laccio, un fiocco. È di difficile interpretazione. Tu come hai avvertito questo legame, Alisea?” chiese Ariel.
“Come un’ondata di dolcezza e di affetto. Mi sono sentita BENE.” disse lei.

“Questo è un buon segno, va a confermare quanto detto da te, che Sam, in questo mondo, ti ha salvato da qualcosa di oscuro, anche se non si capisce ancora bene cosa.” disse Ariel dolcemente.

“Credo che a questo punto dovremmo farti tutti delle scuse.” Disse Albert.
Black però lo interruppe.

“Non così in fretta. Dimenticate questo legame pericoloso con la ragazza bionda.”
 
Tutti guardarono Marika, sgomenti.

“Mi dispiace doverlo dire, ragazza, ma avevo ragione. C’è qualcosa di oscuro in te, o almeno c’era. Il modo in cui hai colpito LEI, indica un legame fatto di violenza e sangue.”
“BLACK!” lo richiamò Ariel scombussolata.

“Io non so se tu abbia ucciso Marika, o gli abbia fatto del male, ma quello che abbiamo visto, indica sofferenza e DOLORE, forse in parte guarito dalla luce della signorina Clère.”

Alisea scoppiò a piangere disperata e non si fermò più.
Il suo pianto scatenò qualcosa di incredibile.
Tre inaspettate ramificazioni color viola, fuoriuscirono dalle sue braccia e andarono ad avvilupparsi alle braccia degli Dei, fino al gomiti.

Gli Dei ci misero un po per liberarsi, stritolandole e disintegrandole con le mani.

“Per favore, Ariel, porta via la signorina Alisea, falle bere qualche tè caldo, tranquillizzala.” Disse Albert.

Ariel guardò Albert come se fosse pazzo, era chiaro che non voleva ad allontanarsi con la ragazza, forse in parte perché voleva continuare ad assistere alla discussione e in parte perché era spaventata da quello che era appena successo.

“Non ti farà più niente. Ora.” Disse Albert, severo.

“Avevo ragione io. Quella ragazzina è una minaccia per tutti noi!” sbottò Black.

“L’hai spaventata.” Disse Albert passandosi una mano sulla faccia.
Se non l’avessi fatto, non avrebbe mai mostrato quello che abbiamo appena visto!”

“Quello che ci ha appena mostrato, è la chiara dimostrazione che lei c’entra non solo con Sam e le due ragazze, ma anche con tutti noi.”

“Quello che ho appena detto, ma non l’ha mostrato prima, Ha qualcosa da nascondere!”

“No, non per forza. Evidentemente i legami che ha con noi sono ancora più ingarbugliati di quello che pensiamo. Una cosa è certa, qualsiasi cosa sia successa in passato, ha influenzato la vita di tutti noi, Sam è l’unico che ha un ascendente su di lei, ed è capitato qualcosa di grave con la signorina Marika.” Disse Albert.

“Mi scusi..e noi chi siamo? I vicini della porta accanto?” chiese Ruben, scocciato.
 


Tutti si voltarono verso Castiel e Ruben, rendendosi conto solo in quel momento, che c’erano anche loro.
“Voi non avete subito ramificazioni di nessun tipo, questo equivale al fatto che non avete particolari legami con noi, che possano essere considerati FAMIGLIA.” Disse Black.

“Ma questo non vuol dire che non siete coinvolti o non siete stati nel Regno, semplicemente forse le nostre strade non si sono incrociate.” Disse Albert.
 
 
 
 
*

Incredibilmente da quello che si sarebbe potuto pensare, quello che successe in quella palestra, aveva legato molto di più i ragazzi e diventarono tutti piuttosto amici tra di loro.
Ormai il Natale era alle porte e decisero tutti di fare una piccola gita sulla neve con gli slittini,

Era straordinario e liberatorio, scivolare a turno con essi, cambiando ogni volta il passeggero che avrebbe accompagnato l’altro.

Dean e Sam fecero molte discese, la parte più bella, era quando cadevano dallo slittino e rotolarono sulla neve.
Ben presto quel gioco si trasformò in una goliardica battaglia a palle di neve, che coinvolse tutti quanti.
 
Poi Sam credette di assistere ad un miracolo.

Dean ed Alisea si stavano abbracciando.
Non sapeva come fosse successo, ma la potenza di quella scena, gli fece venire le lacrime agli occhi dalla commozione.

Gettò una palla di neve sulla schiena di Dean, interrompendo il momento.


“Brutto..” cominciò Dean, ricambiando il favore, ma non lo prese.
Sam prese a ridere, godendo nel farsi rincorrere da Dean.
 
E poi, sempre senza sapere come fosse successo, Sam interruppe la corsa sfrenata di Marika a rincorrere Alisea. Si buttò addosso ad entrambe, facendole ridere.

E poi, Sam ed Alisea, cominciarono una lotta giocosa sulla neve, come due bambini, senza malizia.
Dean si unì a loro, senza gelosia.
 
Nel marasma generale, Dean ebbe anche la faccia tosta di dire ad Alisea che per fortuna si era coperta per quella gita e non aveva le “zinne di fuori.”

Alisea scoppiò a ridere e si gettò su di lui, cercando di atterrarlo. Dean la lasciò fare, mimando una resa non molto convincente per Sam.
 



Altre cose stupefacenti, accaddero.

Sempre sulla neve, durante uno spuntino a base di patatine fritte e cheeseburger, chissà perché, l’argomento tornò su Alisea e la sua improbabile relazione con Sam.

Volevano tutti sapere cosa fosse successo quella sera che Sam aveva “Febbre di sesso.” Non tutti ne erano al corrente.
“Ce l’avessi io!” disse Clère nostalgica.

Sam guardò Dean a disagio, sperando che non desse di matto, ma la cosa diventò più che altro surreale e quasi esilarante, quando saltò fuori che Sam non riuscì neanche a toccargli una tetta.

“Ma come..io credevo di aver visto..” disse Dean, mimamdo a gesti, facendo capire che credeva di aver visto che gli succhiava un capezzolo.
Sam e Alisea erano sconvolti.

“Era il bottone della sua camicetta!” disse Sam, mentre Alisea per lo stupore e l’imbarazzo non riuscì neanche a rispondere.

Tutti scoppiarono a ridere, mentre Dean continuava a insistere dicendo che era davvero un capezzolo, imbastendo una discussione con Sam, che continuava a dirgli che si era sbagliato, facendo solo scoppiare di più a ridere ancora di più gli altri.

Alisea ricevette un batti cinque da tutti, ragazzi e ragazze, per essersi meritata il tapiro d’oro, come ragazza più sfigata in amore.
 
“Sorella, se neanche davanti un ragazzo arrapatissimo che si farebbe pure le piante, riesci a combinare qualcosa, sei più sfigata di me, in amore.” Disse Clère allegra.

“Credevo che la cosa fosse già chiara quando suo padre ha sbarrato i portoni con me nel suo lussuosissimo appartamento costoso. Pensavo mi sarebbe andata meglio con gli uomini più grandi e invece..” disse Alisea, guardando Marika.

“Sorella, non ti resta che darti alle donne.” Disse Ruben, scatenando una nuova ondata di ilarità generale.
 
 
Alla fine era passata una bella giornata e Dean si sentiva molto più felice, ora che si era chiarito definitivamente che Sam non avesse ciucciato il capezzolo di Alisea, stavano per tornare tutti a casa, ma qualcuno aveva uno sguardo che prometteva tempesta in arrivo.

Mi dispiace, Marika..mi dispiace farti questo..ma qualcuno deve essere sacrificato..
 
 
 
   
 
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