Senza pretese. Oltre ogni tempo verbale e labor limae. Solo per te.

Ci conosceremo in modo banale e romantico, raccoglierai il libro che mi è caduto quando sono inciampata oppure attaccherai a parlare chiedendomi l'ora alla fermata del bus quando cinque secondi prima l'avevi vista dal cellulare. Ci incontreremo per caso da qualche parte, al bar dell'università, fra i corridoi e in tabaccheria perchè tu fumerai ed io avrò la fissa del superenalotto, o forse fumerò anch'io. Magari poi smetteremo insieme, ti va? Dopo tutte queste casualità - che proprio casuali forse non sono mai state - mi inviterai al mare per passeggiare senza sosta in una splendida giornata di sole, prenderemo un gelato - io al cioccolato fondente, tu al pistacchio - e ci stenderemo sulla sabbia senza la preoccupazione di sporcarci. Mi parlerai di te, con l'entusiasmo ed il sorriso di chi ama la vita smisuratamente; mi perderò nei tuoi ricci color grano senza pensare tanto alle conseguenze, anche se non è da me. A quel punto mi farai un complimento a cui io non crederò, e se ricambierò sappi che non sarà per cortesia, ma per amore. Discuteremo su quale pizza sia più buona tra quella fatta in casa e quella napoletana, e se mi dirai di non aver mai visto Napoli ti inviterò ad andarci assieme, ma senza impegno, così, su due piedi. Sarà bellissimo quando ci andremo sul serio. Le discussioni sul cibo non mancheranno mai, ricorderemo sempre quella che ci ha quasi fatto litigare: tu non vuoi proprio ammettere che la carbonara sia la vera regina di Roma, altro che la cacio e pepe; «sei troppo mainstream, la cacio e pepe è la ragazza timida che nessuno guarda ma che alla fine è la più bella di tutte» esclami con fare irritato, ma quel tuo sorrisetto ti tradisce e contagia anche me, divertita dal tuo goffo paragonarmi al tuo piatto preferito. Bisticceremo per il mio vizio di schiaffeggiarti, per il tuo metterci un'ora a prepararti, per il mio rifiutarmi di indossare i tacchi anche quando le scarpe basse sono inappropriate al contesto e per la tua barba che mi punge sempre quando mi baci la guancia. E perchè mi baci solo la guancia? E non le labbra, e non il collo, e non le spalle e poi ovunque? Ma dopo un paio di mesi ti deciderai ad avvicinarti pericolosamente a me, sai? Sul punto più alto di Castel Sant'Angelo, che ho avuto la sfortuna di vedere per la prima volta solo adesso, ma fortunatamente con te. Sarò io a baciarti, però, io che di coraggio non ne ho mai avuto, o forse sì, ma era nascosto. La macchina fotografica che porto sempre al collo ci ostacolerà; tu la sposterai solo quanto basta per avvicinare il tuo corpo al mio. Camminavamo mano nella mano già da tempo ma dopo quell'istante sarà anche più bello. E da lì, tutto sarà storia.