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Autore: sakura_kinomoto    11/07/2009    2 recensioni
When doubts arise the game begins
the one we will never win, my baby
it always ends up in tears...
[Scritta per SetteMì.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Tomoyo Daidouji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Keep on pretending.

Autore:  me stessta *o*

Fandom: Card Captor Sakura.

Personaggio: Tomoyo Daidoji.

Coppia: Tomoyo Daidoji / Touya Kinomoto.

Prompt: Sorriso. 

Rating: G 

Conteggio Parole: 696 W, one-shot.

Disclaimer: i personaggi appartengono alle Clamp ed a chiunque ne abbia i diritti, e, ovviamente, non vengono utilizzati a scopo di lucro poiché sono gli stessi personaggi che si rifiutano di farmi guadagnare qualcosa ç_ç

Nota:

§ il titolo e il riassunto sono stati presi da 'Pretending', by His Infernal Majesty.

§ i commenti sono l’Amore <3

 

Keep on pretending.



Ovviamente era in ritardo.

Sakura aveva questa straordinaria capacità di arrivare in ritardo anche quando lei le diceva di incontrarsi un quarto d'ora prima dell'orario esatto. Nonostante i suoi continui accorgimenti lei arrivava costantemente in ritardo. Si chiedeva se faceva la stessa cosa anche con Shaoran, se lo facesse aspettare per ore intere. Le scappò un sorriso al solo pensiero dei suoi due amici in giro cercando una scusa per darsi la mano.

Una volta li aveva visti insieme in giro per Tokyo, imbarazzati senza spiccicare parola; ma allora erano ancora i tempi delle elementari, quando non sapevano che sarebbero stati separati per così tanto tempo. Era stato il momento più brutto della sua vita, Sakura era diventata un'ombra, non rideva più di cuore con nessuno, eccetto che con suo padre e al telefono con Shaoran. Nemmeno con lei riusciva ad essere contenta come una volta. Era talmente preoccupata per lei, non sapeva cosa fare per farla sorridere, poiché lei stessa non aveva alcun motivo per farlo. Si erano trovate nello stesso momento nella stessa identica condizione. Solo che Tomoyo le voleva troppo bene per poter lasciar trapelare i suoi sentimenti e addossare un tale peso anche all'amica.

Adesso Sakura era tornata quella di un tempo, spensierata, distratta e ritardataria. Adesso c'era Shaoran a darle un motivo per ridere di cuore.

I suoi sentimenti erano rimasti invariati, la sua maschera era perennemente alzata, le lacrime asciugate da una forza di volontà che non credeva nemmeno di possedere.

- Prometti che ci scriverai? –

- Ve lo prometto. –

Non lo aveva fatto, mai. Aspettava con ansia davanti alla finestra ogni mattina, inutilmente. Non sarebbe mai arrivata quella lettera, l'unica cosa che voleva veramente, il suo unico desiderio da quando Sakura era ritornata, una semplice lettera per sapere che non era stata la sua immaginazione, per sapere che lui era reale, che la maschera che ogni giorno portava non era stata creata da una sua fantasia.
Soffriva, ma non lo dava a vedere, nessuno se ne era accorto, forse Touya aveva intravisto una crepa nella sua facciata. Lo sapeva da come la guardava, da come aveva iniziato a trattarla con ancora più gentilezza e riguardo, come trattava Sakura. Gliene era grata, ma non per questo poteva distruggere ciò che aveva creato, ogni tanto raggiungeva quello stato di saturazione che la portava davanti a casa dell'amica con il dito a tre centimetri dal campanello per chiedere di Touya, ma rinunciava; nonostante questo lui aveva iniziato a parlarle, a cercare di distrarla da quel punto fisso, e ogni tanto era riuscita a sorridere, rendendosi conto che con lui tutto sembrava più semplice, possibile, che avrebbe presto superato finalmente Eriol, e forse ci sarebbe riuscita grazie lui.

Aprirsi con qualcuno voleva dire rendere il proprio dolore reale, percepibile, aumentare il peso.
Ormai era in ritardo di venti minuti, che fosse successo qualcosa?

- Tomoyo! –

Si girò e vide Touya correrle incontro, fermarsi e piegarsi poggiandosi sulle ginocchia per riprendere fiato. Appena la respirazione tornò quasi regolare si inchinò in segno di scusa.

- E' colpa mia, Sakura mi aveva chiesto di venirti a prendere ma non mi aveva detto l'orario, e appena se ne è ricordata mi ha picchiato per venir qui. In effetti è colpa di quel mostro. Scusami tantissimo, e scusa anche lei, era con quel cinese, sai com'è, ora che è tornato non li scolla più nessuno. –

" No, non so com'è. " pensò tristemente Tomoyo, e sentì la propria stabilità vacillare, cercò di aggrapparsi a quella forza di volontà di cui era andata fiera, ma le prime lacrime iniziarono a scorrere. Sentì le braccia del ragazzo attorno al proprio corpo e il suo calore riscaldarla. Era confortante sapere che con qualcuno non dovevi più fingere.

- Era ora che ti sfogassi, non sopportavo più vedere quella maschera sul tuo bellissimo viso. –

Fu in quel momento che capì tutto.

Capì che Eriol era solo uno muro dietro al quale lei si nascondeva.

Capì che nonostante lui non l'avesse contattata lei lo aveva superato.

Capì che non era più per Eriol che metteva quella maschera.

E quando la consapevolezza giunse, tra tutte quelle lacrime, spuntò dopo tanto tempo un vero sorriso.

 

  
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