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Autore: Gatto1967    14/09/2018    2 recensioni
È lei o non è lei? È lei o non è lei? Cerrrrrrto che è lei! Si certo, è lei ma non è esattamente come ce la ricordavamo. È come se… le mancasse qualcosa. Come se fosse passata attraverso altre vicende, ma saranno davvero poi tante altre?
Forse per essere completamente lei avrebbe bisogno di conoscere alcune persone che non ha conosciuto prima, avrebbe bisogno di fare esperienze che le mancano.
O magari non le mancano tanto?
Magari potrebbe anche farne a meno…
Non ci state capendo niente vero? Neanche io.
Allora ricominciamo tutto daccapo...
E se Candy non andasse dai Legan a fare la dama di compagnia?
E se non venisse adottata dalla prestigiosa famiglia Andrew?
E se non andasse nemmeno a studiare a Londra?
Come e quanto cambierebbe la sua vita rispetto alla storia originale?
Signore e Signori, lasciate che vi presenti la protagonista di questa storia “altra” ma non troppo, “simile” ma non troppo.
Questa è la mia bionda eroina, Candice White, un'adolescente ribelle e inquieta, e questa ff vi racconta le sue "nuove" avventure.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando raggiunse Anthony, Candy gli raccontò l’accaduto e litigarono. Lui le diede persino uno schiaffo rimproverandola di essere stata imprudente. Lei si arrabbiò, ricambiò lo schiaffo e se ne andò via.
 
Il giorno dopo Candy se lo trovò in ospedale alla fine del suo turno di lavoro.
Stava per andarsene imbronciata ma lui la fermò.
-Perdonami Candy, se ti ho dato uno schiaffo.-
Non riuscì a tenergli il broncio
-Ti ho già perdonato.- gli disse con un sorriso. –non parliamone più.-
Ricominciarono a uscire insieme, sia da soli che con i cugini di lui e le loro fidanzate, e alla fine si scambiarono il primo bacio.
 
-Buonasera signorina White.- la salutò la cameriera di casa Andrew
-Buonasera signora Adams.-
-Prego si accomodi, il signor Brown la attende.-
Quante complicazioni in quei formalismi da ricchi! Pensò Candy. Forse Natalie non aveva tutti i torti quando le disse che quello non era il suo ambiente ma Anthony non era il rampollo viziato di una famiglia di riccastri come quella che anni addietro voleva assumerla come “dama di compagnia”. Anthony era un bravo ragazzo, semplice e alla mano, ed era sicura di poterci andare d’accordo.
C’era adesso da convincere la signora Elroy ad accettare che una ragazza di così umili origini potesse essere degna di un membro della famiglia Andrew.
-Ciao Candy.- la salutò lui scendendo le scale con passo svelto. –Vieni, la zia Elroy ci sta aspettando.-
 
La signora Adams li introdusse allo studio della matriarca degli Andrew dopo averli annunciati, e Candy entrò nello studio della signora insieme al suo Anthony.
-Signora Andrew.- disse lei accennando un inchino. –Io sono Candice White, onoratissima di fare la sua conoscenza.-
Candy indossava un semplice vestito rosso e portava una borsetta che le aveva regalato Anthony. Si capiva lontano un miglio che non apparteneva all’ambiente degli Andrew, ma esibiva comunque modi compìti e notevole dignità.
-Accomodatevi ragazzi. Ero davvero curiosa di fare la sua conoscenza signorina White.-
-La prego, mi chiami Candy.-
-Come desideri Candy. Anthony mi ha molto parlato di te, so che fai l’infermiera al Santa Johanna e che vieni da un orfanotrofio nell’Indiana.-
-Spero che non sia un problema signora Elroy. Io amo il mio lavoro e non mi vergogno affatto della mia provenienza.-
Elroy sembrò quasi infastidita da tanta schiettezza, ma fece buon viso a cattivo gioco.
-Non nascondo che nel nostro ambiente l’estrazione sociale conti molto, e che l’infermiera sarà sì un lavoro utile e dignitoso, ma non proprio da persone del nostro rango sociale. Tuttavia devo riconoscere che i tempi stanno cambiando.-
Candy fremeva, non sapeva bene come interpretare quel discorso, e
stava pensando a come rispondere quando entrò la cameriera che li aveva accolti.
-Domando scusa signora Elroy, ma è arrivato questo telegramma urgente per lei.-
La signora prese il telegramma e lo lesse rapidamente. Poi lo lasciò cadere a terra e sul suo volto si dipinse un’espressione cupa, quasi angosciata.
-Signora, si sente bene?- chiese Candy, ma l’anziana donna non rispondeva.
-Portate un bicchiere d’acqua!- disse perentoriamente rivolta alla cameriera e ad Anthony, e proprio Anthony corse verso la cucina.
-Signora Andrew, respiri piano. Per favore signora Adams, apra la finestra, cambiamo un po’  l’aria in questa stanza.-
Anthony tornò con l’acqua e Candy la fece bere piano all’anziana signora.
Dopo un po’ la signora Elroy sembrò stare meglio, e Anthony raccolse da terra il telegramma.
-Capisco zia.- disse dopo averlo letto. –Ancora nessuna notizia dello zio William.-
-Lo zio William?- chiese Candy
-Te ne ho parlato, ricordi? È il capo della famiglia Andrew. Un uomo a dir poco misantropo che sta sempre in viaggio per affari. Figurati che io non l’ho mai visto.-
-Ormai sono mesi che non ci dà sue notizie.- disse un’angosciata Elroy. –Quando ci ha scritto l’ultima volta si trovava in Italia.-
Italia… quella parola ricordava qualcosa a Candy, ma non avrebbe saputo dire cosa.
-Questi nipoti mi danno tante preoccupazioni. Adesso anche Stear vuole partire, vuole andare in guerra!-
-Cosa vuole fare Stear?-
-Già.- confermò Anthony –Si è messo in testa di andare in guerra come volontario.-
-Ma… perché?-
-Dice che vuole contribuire a riportare la pace. Che non è giusto che solo i figli dei poveri vadano in guerra, e altre sciocchezze simili!- sbottò Elroy.
Candy avrebbe avuto da dire la sua su quelle “sciocchezze” ma non le sembrava il caso di turbare oltre quella donna.
-Non si preoccupi signora, proverò a parlargli io.-
-Davvero lo faresti Candy? Oh, te ne sarei grata.-
-Adesso però vada a sdraiarsi signora, ha bisogno di riposare.-
-Sì certo, hai ragione Candy. Signora Adams mi accompagni in camera.-
 
Quando Candy rientrò in ospedale incontrò Natalie in uniforme che si dirigeva verso la loro stanza. Candy e Natalie erano diventate compagne di stanza, e lei aveva appena terminato il suo turno.
Entrarono insieme in stanza e decisero di andare a cena fuori.
Ovviamente scelsero un ristorante a portata delle loro tasche.
 
-Com’è andata la conoscenza con la zia di Anthony?-
-Insomma… è stata gentile senza dubbio, ma mi ha anche detto che “l’infermiera sarà sì un lavoro utile e dignitoso, ma non proprio da persone del nostro rango sociale”.- disse lei mimando il modo di fare aristocratico e altezzoso della signora.
-Oh mio Dio!-
-Poi è arrivato un telegramma e per poco non mi collassa davanti agli occhi. Ovviamente l’ho calmata, le ho fatto prendere un po’ d’aria e le ho amorevolmente consigliato di andarsi a sdraiare. Infine le ho anche promesso che cercherò di convincere Stear a non andare in guerra.-
-Stear vuole andare in guerra? E perché mai?-
-Beh, da quel poco che lo conosco Stear è un ragazzo molto idealista e credo che voglia contribuire a riportare la pace.-
-E per riportare la pace va in guerra?-
-Già, anch’io lo trovo contorto come modo di ragionare. Certamente non vorrei interferire con le sue scelte, ma ho promesso di parlarci e ci parlerò.-
-Perché la signora si è sentita male?-
-Sembra che un importante membro della famiglia Andrew sia scomparso in Italia, probabilmente quel telegramma veniva da qualcuno che sta facendo delle ricerche.-
-In Italia hai detto?-
-Si, perché?-
-Ricordi il paziente della n. 0?-
-Si me lo ricordo.- Candy non aveva raccontato a nessun altro oltre ad Anthony, della sua avventura nel parco.
-Veniva dall’Italia. È stato trovato lì senza memoria e ripeteva sempre una sola parola: “Chicago”. Così l’hanno imbarcato sulla prima nave diretta in America e l’hanno mandato qui.-
Candy ricordò l’uomo che l’aveva aiutata quella sera nel parco, “Albert” così aveva ricordato di chiamarsi.
I suoi lineamenti le sembrarono familiari, le ricordavano qualcuno, ma chi? Quell’uomo era giovane, non molto più grande di lei e di… Anthony!!!
 
Il giorno dopo Candy aveva la mattinata libera e ne approfittò per andare a trovare Anthony a casa. Il ragazzo studiava all’università ma quella mattina era rimasto a casa per stare vicino alla zia Elroy.
Dopo che si furono salutati con un bacio, Candy venne subito al dunque.
-Anthony ascoltami. Tu cosa sai dello zio William?-
-Non molto, è il mistero degli Andrew. Parlando con Archie e Stear ho appreso che nemmeno loro l’hanno mai visto, e così anche Neal e Iriza. Solo la zia Elroy sembra sapere qualcosa di lui.-
-Che tu sappia, ha dei figli?-
Anthony sembrò pensarci un attimo su.
-Non ne ho idea. Ora che mi ci fai pensare non posso sapere neanche questo, capisci? Quell’uomo è veramente un mistero totale!-
-Forse so qualcosa su una persona che potrebbe avere a che fare con lo zio William.
Ti ricordi quella sera che sono stata aggredita nel parco?-
-Certo, un uomo, un ex-paziente del tuo ospedale ti ha salvata e poi se ne è andato via.-
-Quell’uomo ha perso la memoria e viene dall’Italia.-
-E questo che c’entra? Sai quante persone vengono dall’Italia!-
-Ovvio ma quell’uomo ti somiglia! E non è una somiglianza vaga, posso assicurarti che quell’uomo è il ritratto di come sarai tu fra qualche anno Anthony!-
Il ragazzo rimase interdetto, Candy non era una stupida e non parlava a vanvera, ma come poteva essere?
-Anthony, credo che tu debba chiedere alla zia Elroy qualche notizia in più sullo zio William!-
 
Candy aveva appena finito di raccontare alla signora Elroy la sua disavventura nel parco e la storia del paziente della stanza n. 0.
La matriarca sembrò imprevedibilmente turbata dal racconto della ragazza.
-Dov’è ora quel ragazzo?-
-Questo non lo so signora, gli ho dato dei soldi, ma non erano molti e non credo proprio che gli siano bastati per prendere un treno e lasciare la città.-
-Quell’uomo è il bambino che stava sempre con mia madre quand’ero molto piccolo vero?-
-Tu ti ricordi di quel bambino?-
-Si zia Elroy, ero molto piccolo ma ricordo bene quel bambino, non sarà stato molto più grande di me e solo ora ho capito chi era.-
-Chi era Anthony?-
-Era l’uomo che ti ha salvata nel parco, era il ragazzo che hai incontrato tanti anni fa, il tuo “principe”.-
-Quindi… è il figlio del signor William.-
-No Candy. Quell’uomo è lo zio William!-
La zia Elroy abbassò gli occhi rassegnata
-Sì Anthony, è così.-
-Signora Elroy, mi dispiace ma io non potevo immaginare…-
-No certo, come avresti potuto… anzi ti ringrazio di avergli dato dei soldi per aiutarlo.-
-Ma perché a me ha detto di essersi ricordato il nome Albert?-
-Perché il suo nome completo è William Albert Andrew, ed è il figlio di mio fratello William, morto tanti anni fa. Lui è il fratello di tua madre Anthony. Quell’uomo è tuo zio.-
 
Più tardi Candy dovette rientrare in ospedale, e Anthony e la zia Elroy riferirono tutto a Stear e Archie, nonché a un dipendente degli Andrew che Elroy aveva appositamente convocato, un tale signor George che i ragazzi conoscevano di vista.
-Dov’è ora questa signorina White?- chiese proprio George ad Anthony.
-è dovuta rientrare all’ospedale Santa Johanna, lei lavora lì come infermiera. Ha detto di averlo lasciato nel parco e anche che la memoria gli stava tornando.-
-Con un po’ di fortuna possiamo sperare che la memoria gli torni del tutto a breve.- disse Archie.
-Già, ma nel frattempo dobbiamo cercarlo. È pur sempre un uomo solo, senza soldi e mezzi. Potrebbe mettersi nei guai.- rispose Stear.
-Dobbiamo farlo cercare dalla Polizia.- suggerì George –In fondo lui stava tornando a casa per prendere il suo posto nella famiglia Andrew, mantenere il segreto non ha più senso.-
-Già.- disse Archie –Perché tutto questo segreto? Che senso aveva?-
-Quando mio fratello e sua moglie morirono il piccolo William Albert venne a stare con me. Lui era il capo designato della famiglia Andrew, ma era appena un bambino e non era certo in grado di curare gli affari di famiglia.
Inoltre se si fosse saputo che l’erede designato degli Andrew era un bambino gli affari avrebbero potuto risentirne. Così decisi di far credere che lo “zio William” fosse un anziano signore amante della solitudine e costantemente in viaggio per affari, affari che in realtà presi in mano personalmente, assistita in questo dai membri più anziani della famiglia, che si impegnarono a mantenere il segreto finché il bambino non fosse cresciuto.
Affidai la sua educazione a George, e William ha sempre vissuto nascosto e lontano da casa.-
Anthony, Archie e Stear avrebbero avuto di che ridire su quelle scelte fatte a suo tempo dalla zia, ma non era certo quello il momento di polemizzare. Adesso c’era da trovare quell’uomo, dovunque se ne fosse andato.
-George ha ragione!- disse perentoriamente Anthony –Dobbiamo andare alla Polizia e denunciare la sua scomparsa!-
-D’accordo.- concordò Elroy. –Andremo personalmente io e George. Se sarò io a muovermi in rappresentanza della famiglia Andrew, la Polizia si attiverà subito.-
-Intanto noi andremo a cercarlo nel parco e in città.- disse di nuovo Anthony –E porteremo con noi anche Candy! Lei lo ha visto e può riconoscerlo.-
   
 
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