Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Umile_Bardo    14/09/2018    0 recensioni
Lupin e Jigen sono di nuovo in Spagna e per il pistolero non è esattamente un posto piacevole, dato che gli ricorda una delle sue avventure amorose finite in modo pessimo. Questa volta però, invece di esserlo da una rosa, verrà colpito da uno strano violino argentato e dalla sua proprietaria, alla quale più criminali stanno dando la caccia per impossessarsi di un incredibile tesoro.
Davanti ad una avventura così Lupin III e i suoi compagni non posso certo tirarsi indietro
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo ad un soffio l'uno dall'altra quando un'auto entra nel vicolo, a fari spenti.

Jigen si volta di scatto, appoggiando la mano sulla pistola.

 

< Ehilà! Piccioncini! > con un sorriso Lupin sbuca dalla vettura < Ho interrotto qualcosa? >

< Piantala di fare l'idiota. > sbotta Jigen.

< Di certo non è questa l'accoglienza che mi sarei aspettato, eh! > il ladro mette un finto broncio, sollevando un borsone giallo limone < Scommetto che Babbo Natale lo tratteresti meglio! >

< é riuscito a recuperare i miei vestiti! > esulto avvicinandomi < così finalmente potrò ridarti la giacca Jigen. >

< Ehi, non vale! Non voglio rimanere escluso. Miss Estrella dia anche a me del tu! >

< Ma certo, a parte che lei faccia lo stesso e anche lei Goemon. > afferro il borsone, rivolgendo un sorriso al samurai ancora in auto, che ci osserva.

< Affare fatto Estrella! >

 

 

Una ventina di minuti dopo mi trovo nel bagno di un bar alle porte della città.

Mi affretto a vestirmi, pescando i pochi indumenti che Lupin è riuscito a salvare insieme al mio portafoglio (ma non al mio cellulare accidenti).

 

Infilo jeans e maglia, separandomi a malincuore dalla giacca di Daisuke. Arrossisco di piacere pensando che, dentro di me, potrei chiamarlo sempre così.

Inspiro ancora il suo profumo, immaginandolo qua fuori che mi aspetta.

 

Piego la giacca alla meglio delle mie capacità ed esco, trovandolo appoggiato ad un tavolino.

< Tutto bene? > si alza vedendomi arrivare.

< Si, decisamente. Sto bene nei miei panni ma ti ringrazio ancora per la giacca. >

< Capisco bene quello che dici, è stato un piacere. >

 

Si infila velocemente la giacca e raggiungiamo al bancone Goemon e Lupin.

< Ti trovo decisamente meglio! > mi saluta il ladro, da dietro la tazzina del caffè < Abbiamo comprato una mappa del territorio, come volevi. >

< Grazie mille, mi servirà per spiegarmi cosa ho in mente. Ma prima dovrei fare una telefonata. >

< Ti accompagno io, lasciamo che Jigen si beva un caffè. > e avvolgendomi il braccio attorno alle spalle Arsenio mi guida fuori, nella cabina del telefono accanto al bar.

 

Mi sento agitata mentre mi stringe. Il suo fascino da furfante lo circonda in ogni momento.

< Potresti lasciarmi andare, per favore? > gli sorrido imbarazzata.

< Oh scusami > Lupin subito si stacca < Non pensavo di metterti a disagio. Da quel che ho visto il contatto fisico non ti dispiace, ihihi. >

Sento la mia faccia avvampare e mi pietrifico sul posto, pensando a tutte le figuracce che ho fatto da quando li conosco.

 

< Calmati, riprendi a respirare! > mi batte una mano sulla spalla, inserendo una moneta nel telefono e porgendomi galantemente la cornetta.

 

La afferro e comincio a inserire il numero.

< Ah proposito > mi chiede l'uomo accendendosi una sigaretta < Chi hai intenzione di chiamare? >

Il telefono inizia a squillare.

< La mia famiglia! >

 

Appena riaggancio la cornetta Goemon e Jigen escono dal bar con in mano la cartina che il ladro aveva dimenticato sul bancone.

< Allora, pronta a spiegarci il tuo piano? > mi chiede quest'ultimo, afferrando e porgendomi la mappa.

< Si, vi prego di avvicinarmi, vi mostrerò la strada da fare. >

 

Il percorso dista qualche ora di macchina, un pezzo si svolge sulla superstrada mentre quello finale segue una strada tra le colline.

Ci sistemiamo per partire ma il samurai non sale accanto a me sulla 500.

 

< Uh, signor Goemon lei non viene con noi? >

< Oh no, mi dispiace. > Lupin risponde al posto suo < Il nostro samurai deve svolgere una commissione importante! >

< Capisco, allora arrivederci e grazie. > gli porgo la mano ma lui si allontana, mettendosi in testa uno strano cappello a punta.

 

Mah...che modo di fare...

Non dico altro e mi accomodo sui sedili posteriori, lasciandomi scappare uno sbadiglio.

Lupin, seduto al posto del passeggero stavolta, si volta a guardarmi < Dato che hai tutto questo spazio libero puoi anche sdraiarti e schiacciare un pisolino, la strada la sappiamo, >

Lancio un'occhiata furtiva a Jigen, che sta mettendo in moto, e anche lui mi fanno un cenno di assenso.

 

< Grazie mille, ho proprio bisogno di stendermi. Non esitate a svegliarmi se ci sono problemi. >

Nemmeno due secondi dopo già mi ritrovo a ronfare, stringendo tra le braccia la custodia del violino.

 

 

Passi.

Sento dei passi.

Sono circondata da nebbia bianca e densa.

Una figura emerge.

 

< Abuelo? >

< Estrella? Che ci fai qui? > una voce lontanissima risponde.

< Abuelo, sei tu? Nonno! >

< Perchè hai intrapreso questo viaggio, Estrella? Porterà solo morte nella tua vita. >

< Ma...ma tu hai detto che gli strumenti parlano alla nostra famiglia! >

< Ascolta mi pequena...ascolta >

La nebbia turbina attorno a me.

< Nonno! Non andare! Nonno!!! >

 

 

< AArgh!! > mi tiro a sedere, tremante e più stanca di prima.

< Estrella! Come ti senti?? >

 

L'auto è ferma in una piazzola di sosta, con le portiere spalancate.

I due uomini mi guardano preoccupati.

 

< Sto...sto bene. è stato solo un..un brutto sogno. > biascico cercando gli occhiali.

I due si guardano negli occhi con un'espressione indecifrabile.

< Non...non è esattamente così. > comincia Lupin tirandosi in piedi.

Lo guardo con aria interrogativa.

 

< Estrella non è la prima volta che hai degli incubi vero? > stavolta è Jigen a parlare, porgendomi i miei occhiali che deve aver raccolto chissà dove.

< Come fate a saperlo??>

< Quando hai gli incubi sembra che il tuo corpo abbia degli spasmi, simili a quelli degli attacchi epilettici. >

< Che cosa??? Da quanto succede? > faccio per alzarmi in piedi ma tiro una capocciata sul tettuccio dell'auto. Sbuffo rabbiosa, rimettendomi seduta.

< Da quando sei stata aggredita la sera del nostro incontro. Uno di quegli uomini ti ha iniettato...qualcosa. é da lì che arrivano le crisi probabilmente. >

 

Jigen mi snocciola il tutto con voce pesante.

Io lo fisso con la bocca che si spalanca sempre di più.

 

< E quando avevate intenzione di dirmelo ?!?!? > li fulmino con un'occhiataccia.

< Quando saremmo entrati più in confidenza. > interviene Lupin < ora però sarebbe interessante sapere in cosa consistono questi sogni. >

 

Faccio un sospiro e mi metto seduta contro lo schienale.

 

< Sogno mio nonno. L'ultimo della famiglia, prima di me, ad aver suonato il violino. Era un insegnante di musica e riparava gli strumenti. Lui mi ha insegnato le basi e mi ha affidato il San Domenico prima che....che scomparisse. >

 

< Di certo non dev'essere piacevole. > mormora Lupin.

< No. No, non lo è. >

 

Fisso il parabrezza, cercando di ingoiare le lacrime. Che schifo. Fa tutto così schifo. Tutta questa storia, i criminali, le crisi...

 

< Coraggio, prendi una boccata d'aria e fumati una sigaretta. > Lupin mi afferra per una mano e mi tira fuori dall'auto.

 

Incespico un attimo sull'asfalto rovinato, schermandomi con la mano dalla luce solare troppo intensa.

Mi frugo nelle tasche per cercare una sigaretta e l'accendino.

In un lampo i due uomini mi porgono ciascuno una paglia.

 

Senza pensarci prendo quella che mi porge Jigen.

 

 

----___-----

 

La ragazza afferra la sigaretta di Jigen, portandosela subito alle labbra e accendendola.

Lancio un'occhiata al pistolero, seguito da uno dei miei sorrisetti.

Ha fatto la sua scelta, non che avessi dubbi.

 

Lui semplicemente mi ignora, raggiungendo Estrella che si è appoggiata al guard rail.

Li osservo e mi sembrano proprio una bella coppia.

Due corvacci neri con pensieri quasi ancora più neri.

Jigen è il solito Jigen, ma mi sembra un po' più rilassato quando è vicino a lei.

 

Di Estrella non c'è neanche da parlarne.

Va fuori di testa non appena si accorge di essere vicino a lui. Dire che si è presa una cotta per lui è un puro eufemismo.

 

Certo, è raro che una donna non venga compita dal mio più che incredibile fascino ma quei due mi piacciono assieme, e di certo sono contento per Jigen.

Credo che metterò in gioco tutta la mia esperienza per favorirli.

 

 

Mi avvicino ai due e da dietro metto le braccia sulle spalle di entrambi.

< Allora, ve la sentite di ripartire? >

 

  
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