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Autore: Fantasia_98    15/09/2018    0 recensioni
Essa racconta la storia di Sonni, una ragazzina che si sente un pesce fuor d'acqua nella vita di tutti i giorni. Successivamente scoprirà che in lei c'è molto più di quel che appare e grazie a questo la sua vita prenderà un'altra piega
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Mentre lei aspettava il ritorno delle navette che le avrebbero dato l'esercito di cui aveva bisogno, si assicurò che nessuno potesse rovinarle i piani; mandò i comandi in circuito, sicura che le navi avrebbero svolto il loro compito, poi se ne andò ad aspettare fuori sotto la pioggia ed il freddo di quella notte. -Nessuno di loro metterà un singolo piede sul nostro pianeta; lo difenderemo fino alla morte- le annunciò il Generale ad alta voce; Sonni, in risposta, gli sparò contro col fucile a canna corta formando un enorme buco sul muro dietro di lui. Avendo mandato le tre navi più veloci, quelle ci misero poche ore a ritronare indietro; durante l'attesa, Sonni rimase circondata dai soldati, ma nonostante ciò sembrava non provare alcuna minima emozione a parte l'ira verso di loro. Mentre il Generale era costretto ad aspettare l'ora fatale dell'arrivo di quell'esercito, rientrò a pensare ad una strategia; sapeva che se avesse attaccato le sue navi, lei si sarebbe vendicata sterminando tutti i suoi uomini e l'intera razza umana, ma sapeva anche che se non avesse fatto nulla il risultato non sarebbe cambiato. Sembrava essere una via senza uscita; eppure doveva esserci qualcosa che potesse fare. Quando tornò le navi avevano appena toccato terra ed i portelloni si stavano piano aprendo davanti i suoi uomini; doveva pensare ed in fretta.Nel mentre, fra i soldati, incominciava a diffondersi la vera paura; Sonni potè fiutarlo dalle goccioline di sudore che incominciavano a scendere sulla loro fronte e ad asciugarsi sulla loro pelle. I soldati si aspettavano di vedere, come in una scena da film, le sagome delle creature dietro il portellone ferme ad attendere il momento dello sbarco con le loro bocche bavose e assetate di morte, ma nulla di tutto questo successe; all'interno non vi era altro che il buio: erano vuote. Alcuni rilasciarono un sospiro di sollievo nel vano tentativo che non loro non avessero risposto, ma altri si agitarono ancora di più preoccupati di averli già in torno; quello che era certo era che non avrebbero attaccato senza che lei avesse dato l'ordine. Il Generale decise di mandare uno dei suoi ufficiali più fidati per discutere con lei, magari avrebbero potuto raggiungere un accordo; purtroppo, Sonni non voleva sentire ragioni, così estraò la pistola, prese la mira e sparò. Il proiettile uscì dalla canna della pistola a rallentatore, come fosse in una scena di un film, per poi riprendere la sua velocità quando fu quasi arrivato a destinazione; l'uomo cadde all'indietro con un sonoro tonfo avviando così la battaglia. Grazie alle sue capacità riuscì a schivare i molti proiettili e a raggiungere i suoi nemici con agilità; nascosti tutti ammucchiati uno accanto all'altro sull'esterno delle navi, le moltitudini di alien si animarono non appena l'uomo fu ucciso. Colti di sorpresa gli uomini cominciarono a sparargli contro per potersi salvare la vita; purtroppo per loro, gli alien erano più veloci e preparati di loro. Sonni, in precedenza, infatti, aveva insegnato loro ogni segreto che conosceva sulla sopravvivenza in guerra. Raggiunte le fila nemiche i soldati cominciarono a morire uno dopo l'altro: alcuni vennero sbranati sul posto, altri vennero trascinati via urlanti; fra la battaglia, Sonni vide il suo bersaglio: il Generale. Era lui che voleva. Sonni camminò in mezzo alla battaglia decisa; alcuni soldati venivano sbranati alla sua destra e alla sua sinistra mentre un'alien veniva ucciso dai proiettili dietro di se per poi essere vendicato da altri due. Quando finalmente lei fu a qualche passo da lui, senza esitare estraò di nuovo la pistola e gli sparò in testa due proiettili consecutivi. Purtroppo per lei, quello era solo un'ologramma. Furiosa e delusa se ne andò; un paio di soldati, inesperti, riusciti a scampare alla furia degli alieni se ne accorsero e le sbarrarono la strada coi fucili alzati. -Fermati!- le ordinarono più volte senza essere ascoltati -fermati!- le ordinarono un ultima volta mentre; avvicinandosi sempre più, Sonnisganciò il caricatore oramai vuoto dalla pistola e prima che potesse cadere a terra, con quella gli diede la spinta necessaria per andare a colpire quello alla sua sinistra in pieno volto, dopo di che si fermò, prese un caricatore nuovo dalla cinta nera che era agganciata alla sua coscia sinistra e gli sparò contro mirando al cervello; dopo di che proseguì oltre con la pistola ancora in mano. Poco prima di riuscire efettivamente a lasciare il campo uno dei suoi, vicino all'altro ragazzo moribondo le chiese -cosa ne facciamo dei sopravvissuti?- lei si fermò e si girò guardandolo dall'alto al basso pochi metri più in la -non ci sono soppravvissuti- rispose poco dopo sparandogli in testa e lasciandoglielo come cena.
Mentre loro finivano, lei se ne andò scomparendo nel buio; nel frattempo, in città, già si era sparsa la notizia. Fra la popolazione in preda al panico e al caos, Sonni camminava indisturbata. 

Qualche anno prima, dopo l'uccisione di sua madre, quando Sonni era riuscita a scoprire una parte di tutta la verità, decise di dedicarsi all'addestramento per diventare la più forte; reclamava vendetta contro quelli che allora considerava suoi nemici.
Molte furono le volte in cui disprezzò ciò che era veramente, sua madre che non glielo aveva detto e quegli esseri per averle tolto ciò che le spettava di diritto; giurò che gliel'avrebbe fatta pagare.
Mentre attendeva rimase agli ordini del Generale e aiutò i suoi uomini in molte missioni; un giorno, però, la informarono che avevano bisogno di lei come traduttrice. Sonni non obbiettò, ma quando entrò nella stanza e vide l'alien moribondo al centro della sala, in catene, dovette trattenersi dal volerlo uccidere; la ragazza però, non sapeva se sarebbe stata in grado di capirne le parole. Volle comunque fare un tentativo.
In molti tentarono di chiederle aiuto senza riceverlo; lei era molto crudele: poneva le domande e ad ogni risposta non data torturava. Molti morirono sotto le sue torture. Dopo un po', sparsa la voce sulle sue torture mortali, uno ad uno si nascosero; Sonni, però non volle accontentarsi e li braccò uno ad uno senza sosta nonostante non ci fossero più state uccisioni da perte loro nei confronti degli umani. In molti tentarono di difendersi, ma il risultato furono solo ossa spezzate e sangue sparso; lei era troppo forte persino per loro. 

Un giorno, stranamente, Sonni venne convocata per svolgere un'importante missione: questa richiedeva di eliminare un intera orda di alien; non avendo ricevuto abbastanza informazioni, Sonni decise di accedere ai filmati. Mettendo in ridicolo il capitano di quel gruppo di soldati, Sonni mostrò a tutti come l'attacco aveva avuto inizio: la regina aveva strategicamente deposto le uova nei bagni e poi aveva aspettato pazientemente nel suo nascondiglio; incrociando le braccia e alzando le sopracciglia offesa attese in silenzio. Il capitano le diede il comando poco dopo; incamminandosi verso il primo elicottero pronto a partire impartì alcuni ordini a due soldati -fate allontanare i civili il più possibile e restate pronti a fare fuoco- poi, prima di salire, prese una cinghia carica di plastico c4 e se ne andò verso il luogo dell'attacco assieme ad altri cinque uomini armati. 
Quando arrivò, degli agenti stavano cercando di mantenere la situazione sotto controllo; i soldati si divisero e presero in mano la situazione. Sonni, invece, con in mano la cinghia penzolante di c4 in mano e la pistola situata nella cinghia sulla coscia, accanto ai caricatori di cui ne mancava uno, oltrepassando tutta la massa raccolta alla sua sinistra, si incamminò verso l'entrata laterale dell'edificio; lo sguardo fisso davanti a se. Fra le prime file, però, un gruppo di persona la chiamarono più volte: erano i suoi vecchi compagni e la sua vecchia professoressa di scienze; erano sorpresi di rivederla. Non avevano avuto più sue notizie da molto, troppo tempo. -C'è qualche problema?- chiese improvvisamente all'agente poco più distante da loro -no- rispose il soldato conoscendo bene le conseguenze che si sarebbero potute scatenare se avesse risposto diversamente -molto bene- rispose proseguendo indifferente. Dietro di se loro la stavano ancora chiamando disperatamente. Quando lei si chiuse la porta alle spalle con un sonoro tonfo arrivarono i rinforzi; nessuno, però la seguì. 
Dentro tutto era avvolto nel buio più totale: le luci erano cadute rompendosi per terra, alcune penzolanti come i cavi elettrici, gli oggetti erano sparsi in mille pezzi per i corridoi o avvolti da una strana membrana appiccicosa e bavosa. Sonni le oltrepassò prestando attenzione davanti a se; senza incontrare nessun nemico riuscì ad arrivare nel corridoio che conduceva al bagno. La porta era avvolta al lato destro da un enorme quantità di quella schifosa sostanza; cercando di schivarla oltrepassò oltre su alcuni pezzi infranti di vetro. Non appena oltrepassò con un piede percepì che molti erano radunati li; erano a guardia delle uova. Sonni procedette con più calma e attenzione; sapeva che un minimo errore avrebbe provocato il loro risveglio. Per sua fortuna riuscì ad oltrepassare senza problemi; arrivata a destinazione vide le uova schiuse per terra e una moltitudine di ragazzi e ragazze ataccate alle pareti sin dentro i bagni. Sonni diede uno sguardo veloce, poi venne attratta dall'eco di un rumore; diede un ultimo sguardo, depositò una delle bombe e tornò indietro camminando veloce e facendo più rumore; aveva altri due piani da controllare. Salì velocemente le scale raggiungendo il corridoio del primo piano; sul soffitto, nel frattempo, uno di loro si era mosso senza che lei se ne accorgesse. Quando arrivò alla fine delle scale si fermò un attimo a guardarsi attorno; l'alien era proprio sopra di lei, pronto ad agire, quando lei venne attratta da qualcosa nel corridoio alla sua sinistra. Non riuscendo ad individuarlo estraò dalla cinta la pistola pronta a fare fuoco se fosse servito, poirimase ferma ad ascoltare per alcuni minuti; improvvisamente, dal buio sbucò fuori uno xenomorfo che puntò alla sua faccia. Sonni gli sparò subito facendolo balzare indietro addosso alla parete; mentre questo moriva al suolo dibattendo la coda due tre volte, lei ci si avvicinò, si inginocchiò e con la pistola mosse lo schifo che possedeva al suo interno. Rialzandosi mise via la pistola e si girò con ancora in mano tre cariche di plastico; quando lo fece si ritrovò la regina davanti a se. 
Nel frattempo, fuori aspettavano tesi una decina di soldati con le armi puntate in direzione della scuola; i suoi vecchi compagni e la professoressa preoccupati. Improvvisamente dalla parete che tenevano sotto tiro sbucarono due regine alien intente ad azzannarsi l'una con l'altra; i soldati non seppero cosa fare. Fra le due, la regina nemica aveva la meglio; non ci volle molto prima che una delle due azzannasse il collo dell'altra. Sonni urlava di dolore mentre cercava di liberarsi dalla morsa del nemico; non trovando altro modo, decise in fine di spingerla contro il muro. Tenuta bloccata contro il muro, la regina nemica tentò di riaffondare i denti nella carne dell'altra; Sonni decise, così, di ritrasformarsi in umana per potersi avantaggiare. Con entrambe le braccia teneva bloccata l'altra addosso al muro. Il nemico tentò disperatamente di liberarsi, ma non riuscendoci tentò di azzannare Sonni facendo sbucare la sua bocca interna; la ragazza però se ne accorse e la schivò con successo. Mentre questa la ritirava dentro, Sonni spostò la mano sinistra più in centro in modo da poter usare l'altra per staccargliela; in quel momento, non prestando attenzione alla sua coda, lei gliela conficcò nel fianco sinistro. Sonni emise uno strano urlo di dolore, nonostante ciò non mollò la presa, anzi, con la mano andò più in profondità e tirò forte urlando per lo sforzo contro l'enorme testa della sua combattente; nel mentre la coda cercava di andare più in profondità. Sonni la uccise ancora prima che lei potesse perforarle qualche organo vitale; poco dopo si avviò verso le macerie della porta d'entrata, ne recuperò la cinta e le cariche, poi, mentre dentro gli altri si risvegliavano ululanti, Sonni gettò fra le fiamme l'esplosivo e si allontanò camminando; quando fu a qualche passo da uno dei soldati che erano venuti con lei si tolse dal fianco un pezzo che si era staccato dalla coda della sua precedente nemica; lasciandolo cadere a terra, fissò i suoi vecchi compagni di classe, poi li sorpassò buttandosi dietro la spalla la cinta con la pistola. Camminando decisa, Sonni salì sull'elicottero che decollò non appena lei fu salita scomparendo davanti agli occhi di tutti.


Il tempo passava sempre più ed il Generale era sempre più agitato; intento a cercare di vincere una guerra che non poteva vincere. Alla fine, armato di pistole, si avviò verso la vecchia casa di lei; sapeva di poterla trovare li. 
Quando arrivò la trovò intenta a mangiare del filetto di carne e a bere del vino rosso; -carina, non trovi?- gli disse mentre era intenta a mangiare un boccone -non era come te la ricordavi, presumo- rispose lui con tono spento; lei si bloccò mentre masticava un boccone e lo guardò facendogli dritto negli occhi. Dopo che ebbe ingoiato e ebbe bevuto un po' di vino, si alzò in piedi e gli si avvicinò; un'altro dei suoi trucchetti per evitare di farsi uccidere. Questo almeno poteva tenere in mano una pistola e sparare; -perchè sei venuto?- gli chiese freddamente mentre poggiava il bicchiere; lui alzò la pistola caricando un colpo. -Fossi in te eviterei- lo avvertì con tono suadente mentre dietro di se sbucavano fuori due strani alien; questi a differenza degli altri si erano formati all'interno di due cani e le erano molto fedeli. Vedendoli capì che ora di andarsene, così si avviò alla porta; poco prima di andarsene, però, l'avvertì -risponderai di tutto questo- -pure tu- fu la sua risposta mentre lo fissava andarsene con le gambe acavvalate.    

Dopo quella notte entrambe le parti si preparavano alla lotta; gli uomini schierati sulla sinistra con le loro armi a difesa della terra e su quella destra, gli Alien con la loro perfezione genetica ed il loro reclamo di vendetta. La guerra che ne sarebbe conseguita avrebbe deciso quale delle due sarebbe sopravvissuta; chi avrebbe vinto: l'uomo o l'alieno?                     
   
 
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