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Autore: shana8998    15/09/2018    1 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                  Hannah

Lui non sa che esisto.
Per la milionesima volta in tre quarti d'ora lancio un'occhiata verso Justin Kohl e lui è così meraviglioso che mi si strozza il fiato in gola.
Per quanto probabilmente dovrei trovare un'altro aggettivo : i miei migliori amici maschi insistono nel dire che agli uomini non piace essere definiti "meravigliosi".
Ma santo cielo , non c'è altro modo di descrivere i suoi tratti marcati e i suoi occhi miele tanto profondi.
Oggi indossa un berretto da baseball , ma so che sotto ci sono dei folti ricci castani , di quelli che al tatto sembrano di seta e ti fanno venire voglia di accarezzarglieli fra le dita.
Nei cinque anni trascorsi dallo stupro , il mio cuore ha battuto esclusivamente per due ragazzi.
Il primo mi ha scaricata.
Questo, semplicemente , mi ignora.

Dalla cattedra dell'aula , la Tolbert recita quello che ho finito per soprannominare un "discorso deluso".
E' il terzo in sei settimane.
Sorpresa , sorpresa...All'esame di inizio semestre il settanta per cento dei partecipanti ha preso C+ o un voto più basso. Io? Sono passata a pieni voti. E mentirei se dicessi che la grande A rossa sul bordo del mio compito non mi ha colto completamente di sorpresa.
Non ho fatto altro che riempire quel foglio di stronzate a mio dire. Stronzate che però hanno convinto la Tolbert a darmi una A.
Si diceva che etica filosofica fosse una passeggiata. Il prof che la insegnava prima dell'arrivo della Tolbert , si limitava a darci questionari a risposta multipla, manna , per noi studenti.
Ma due settimane prima della fine del semestre il professor Lane è morto di infarto.
Ed eccola li sbucare dal nulla Pamela Tolbert. E' nuova qui alla Briar , ed è il tipo di professoressa convinta di poterti far fare roba come associazioni che ti lascino coinvolgere dalla sua materia.
Se si trattasse di un film , lei sarebbe una di quelle insegnanti giovani ed ambiziose che si presenta in una scuola disagiata e ispira quegli sbandati , e all'improvviso  tutti mettono via i kalashnikov e prendono in mano le penne, nei titoli di coda si leggerebbe che tutti i ragazzi si sono diplomati e sono entrati ad Harvard o qualche porcheria del genere.
Ma questo non è un film, il che significa che l'unica cosa che la Tolbert ha inspirato nei suoi studenti è l'odio. E sembra in tutta onestà che non sia in grado di capire perché nessuno riesca ad eccellere nel suo corso.

-Sono disposta a concedere un esame di riparazione a tutti quelli che hanno fallito o che hanno preso C+  o un voto più basso.-. 
La Tolbert arriccia il naso come se non riuscisse a trovarne l'utilità.
La parola che ha usato "disposta".Ho sentito dire che svariati studenti si siano lamentati di lei al consiglio , per questo si è ritrovata costretta a dare una seconda possibilità a tutti, come del resto fa tutto il rimanente corpo insegnante lei a parte.

-Non riesco a credere che hai preso A-. Mi sussurra Nell.
Sembra così sconvolta che provo un senso di solidarietà.
-Non riesco a crederci nemmeno io, cioè leggi le mie risposte , sono farneticazioni senza senso.-.
-Davvero posso?-. Le brillano gli occhi. Credo che realmente non sappia cosa vada scritto in un test della Tolbert. -Voglio proprio vedere qual è il materiale che Tiranna Tolbert considera da A.-.
Le porgo il foglio ed intanto sbircio l'orologio sopra alla testa di Tiranna Tolbert. 

L'attimo in cui l'ultima campana suona , l'aula diventa una scatolina piena di cicale.
Si alza un brusio quasi fastidioso mentre i banchi sfregano il pavimento colpiti dagli zaini di tutti noi che non vediamo l'ora di scappare da quella prigione.
Justin Kohl si attarda ad uscire , credo stia aspettando qualche suo amico.
Il mio sguardo si fissa su di lui. Sapete quelle scene dei film , dove arriva il bonazzo di turno con tanto di canzoncina al seguito? Ecco succedeva ogni volta che i miei occhi entravano in rotta di collisione con la sua immagine.
Di solito non vado dietro agli sportivi , sono stupidi. Terribilmente stupidi. Ma lui ha quel qualcosa che ...Bo non so...
-Lo stai ancora fissando.-. 
La voce canzonatoria di Nell mi fa arrossire.
Ogni qualvolta resto imbambolata a guardare Justin , capita lei a sorprendermi. Sta diventando imbarazzante.
In ogni caso Nell è una delle poche persone a cui ho confidato la mia cotta per lui.
Il restante gruppo dei miei amici non sa nulla...Beh , loro sono come dire...Particolari?
Fanno parte del corso di musica o di teatro e sono...Emo. A partire dalla mia migliore amica Allie che nonostante ciò ,ha una relazione prendi e lascia con un tizio della confraternita sin dal primo anno.Ovviamente al nostro gruppo piace da morire , parlar male della confraternita e di tutto ciò che gira attorno ad essa , ma ad Allie pare non interessare che gli altri ne parlino male.
Io solitamente mi astengo , mi annoiano i pettegolezzi dei ragazzi popolari che frequentano la Briar , perché , ammettiamolo, sono tutti dei gran coglioni.
Un esempio emblematico è Garret Graham. Insieme a Justin , fa parte di quella cerchia ristrettissima di persone soprannominata "delle più chiacchierate".
E' un tipo che se ne va in giro come se questo posto fosse suo. Immagino che in un certo senso sia così. Gli basta schioccare le dita perché una ragazza compiacente gli si materializzi al fianco. O gli si sieda sulle ginocchia. O gli ficchi la lingua in gola.
Però oggi non ha l'aria del più figo del campus. Se ne sono andati tutti quanti , ma lui è ancora li a fissare quel foglio bianco. Il compito della Tolbert.
Deve aver preso un bel brutto voto , ma non provo compassione per quel ragazzo .
La Briar è famosa per due cose , l'hockey e il football. Solitamente gli atleti che giocano in una delle nostre squadre, finisce quasi sempre fra i professionisti e negli anni che trascorrono qui , tutto gli viene servito su un vassoio d'argento , voti compresi.
Quindi si, forse sembro una terribile stronza ma provo una sensazione di trionfo sapendo che la Tolbert ha dato un brutto voto al capitano della nostra squadra di Hockey.

Proprio mentre sto riordinando le mie cose lo vedo materializzarsi di fronte al mio banco.
-Tutto bene?-. Domanda con uno sguardo eloquente .
Inarco un sopracciglio. Non so cosa diamine voglia da me questo tizio.
-Si. Tutto Ok.-.
Resta li fermo , in silenzio. Credo che per uno come lui , parlare con una come me sia ..Come dire , mortificante?
Aspetto ancora un po', forse ha intenzione di dirmi qualcosa invece di restare come un ebete a fissarmi.
-O..Ok. Ci si vede.-. Dico fra lo spazientito e il sorpreso.
Prendo la mia borsa e mi dirigo verso la scalinata.
-Aspetta! Aspetta!-.  Sento i suoi passi dietro di me, e mi viene quella voglia irrefrenabile di non considerarlo.
-Posso leggere le risposte ?-.
Sono sbalordita?! In tre anni non mi ha mai nemmeno detto ciao , ed ora eccolo li , strisciare per due risposte! NO Garreth Graham , non avrai nessun foglio delle risposte da me.
Lo guardo del tutto sorpresa per la sua enorme faccia di bronzo, tanto sorpresa che le labbra mi si scollano ed ora sono io a restare come un ebete.
-Io cos'ho in cambio?-. La butto li disinteressata mentre torno a scendere la gradinata.
-In cambio? Nulla!-.
Oh beh, certo!
-Ho preso una C- E....insomma come ben sai non posso permettermi un voto del genere essendo capitano della squadra di Hockey.-. Fa una breve pausa.
-Insomma! Rischio di essere espulso dalla squadra.-. Sbotta .
Mi fermo di colpo e mi volto, lui mi viene quasi a sbattere.
-E la cosa dovrebbe riguardarmi Graham?-. 
Inarca un sopracciglio.
-Certo.-.
Dio...Non ho mai conosciuto un tizio più egocentrico e montato di lui.
-Emh...Non credo.-. Torno a scendere.
Mi sto quasi divertendo a vederlo implorare implicitamente.
-Dai ti scongiuro, solo un'occhiata.-.
Mi ha seguita fino al cortile? Impressionante.
Mi volto ed alzo gli occhi al cielo.
-Dai piccola , non ti ho chiesto mica di spogliarti.-.
Mi acciglio.
-Preferisci...Signorina? Signora forse? Userei il tuo nome ma non lo conosco.-.
-E certo che non lo conosci-. Sospiro quasi annoiata. -E' Hannah comunque.-.
Faccio una breve pausa.
-Se ti lascio guardare il mio compito, mi lasci in pace , Garrett Graham?-. Ho i pugni chiusi appoggiati ai fianchi e lo guardo leggermente irritata. Voglio tornare nella mia stanza.
Annuisce.
Afferro la mia borsa estraggo il compito e glielo porgo.
-A te.-. 
Lui lo guarda come se avesse di fronte Stephen Hawking in persona. Vedo i suoi occhi scuri scorrere lungo le righe di ciò che ho scritto e ad un tratto la sua espressione farsi del tutto confusa.
-Che c'è che non va?-. Dico arida.
Si sfrega un lato della fronte.
-Ecco...-.
Non ci capisce nulla. Scontato. E' stupido.
Me lo riporge sconsolato , come se anche l'unico bagliore di luce per salvarsi quel semestre è svanito nel nulla.
Riprendo il foglio e lo ripongo.
-Senti..-. Mi fa poi . -Tu...Mi...-. Sembra che stia per vomitarla quella domanda.
-Mi daresti ripetizioni?-. Capitola tutto d'un fiato. 
Mi stiro le labbra tentando di non ridere ma è veramente difficile.
Alza le spalle. -Insomma capisci...-.
Mi vede ancora in dubbio ed insiste. -Ti ho detto che verrai pagata.-. Mi sta dando un ordine? No, perché sembra anche scocciato quando qui l'unica disturbata dovrei essere io.
-Ovviamente mi aspetterei di essere pagata.-. 
I suoi occhi si illuminano.
Mi sorride sornione. Non attacca con me quel sorriso ammaliante.
-Il sorrisetto di un bambino sprovveduto ... Con loro attacca?-. Indico un gruppo di ragazze della confraternita. 
-Sempre.-. Risponde fiero.
Sono scioccata giuro.
-Quasi sempre.-. Ribatto.
-In ogni caso, io ho un lavoro che prende ben parte della mia giornata , poi devo studiare per me e ho le prove di chitarra quindi...-. Mi sfrego il mento. -Non so quando ho tempo.-. Sogghigno appena. 
La sua espressione si fa terribilmente delusa.
-Ma hai appena detto ...-.
-Che ti avrei aiutato? Quando scusa? Ho solo detto che mi sarei aspetta un pagamento.-. Rido.
La sua faccia si fa cinerea , se fosse stato un cartone animato del fumo sarebbe uscito dalle sue narici.
-Dimmi quando.-. Insiste quando riprendo a camminare.
Mi si incolla come un francobollo. Sono così pesanti i ragazzi popolari?
-Quando ho tempo.-. Rimbecco secca. 
-E quando sarebbe "quando hai tempo"? Ti ricordo che io ho gli allenamenti.-.
-Oh oh, e la cosa deve interessarmi.-. Mi blocco spingendogli un dito sullo sterno. -Anche io ho i miei impegni e la mia vita non gira attorno a quello che hai da fare tu.-.
E' contrariato nessuna gli dice di no o lo tratta "di merda" se si può definire così il modo in cui lo sto trattando adesso.
-Detto ciò , in bocca al lupo , Grarret Graham.-.
Lo lascio indietro, ma in cuor mio so che quella storia non sarebbe finita così.


 
   
 
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