Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: NyxTNeko    16/09/2018    1 recensioni
Roma, 37 d.C.
Una giovanissima schiava proveniente dalla Gallia, abile conoscitrice di ogni tipo di erba, approda nella Città Eterna. Divenuta libera, la sua vita sembra essere destinata a svolgersi nell'ombra della Capitale del Mondo...fino a quando il potere non entrerà dalla porta della sua piccola bottega di filtri e veleni e le stravolgerà l'esistenza risucchiandola inevitabilmente nel suo vorticoso buco nero.
Locusta, la prima serial killer della storia, fu un personaggio enigmatico, quasi leggendario, di cui si sapeva davvero poco anche ai suoi tempi, una cosa, però, era assolutamente certa: la strega di Nerone non sarebbe sopravvissuta a lungo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Militat omnis amans, et habet sua castra Cupido; 
Attice, crede mihi, militat omnis amans. 
quae bello est habilis, Veneri quoque convenit aetas. 
turpe senex miles, turpe senilis amor"
Ovidio, Amores, I, 9, vv. 1-9

- Quale grande gioia reca ai miei occhi la tua presenza, Locusta, è dunque questo il tuo aspetto di donna, Locusta, cara? Una donna colma di dignità e di saggezza! - disse commosso l'uomo avvicinandosi agli spalti per osservarla meglio e lasciare inebriare i suoi occhi scuri.

- Si, Achaikos, amico mio, Locusta è questa vecchia scorza, l'ombra di quello che sono stata... - si alzò in piedi e, piangente, lo fissò emozionata.

Anche su di lui il tempo era passato, il fisico per quanto ancora possente, iniziava a mostrare i primi segni della vecchiaia che lentamente, ma inesorabilmente, risucchiava prima le forze e poi il senno. Il suo viso, sporco e sudato, mostrava ancora quella bontà e quella gentilezza d'animo che l'aveva colpita fin dalla prima occhiata.

Nonostante fosse divenuto un gladiatore, non aveva mai smesso di essere un uomo d'onore; e sapere questo la rese felice. "Almeno uno di noi due non si è lasciato macchiare dal male, Achaikos" pensò con sincerità.

Si voltò a guardare Gaudenzio e Nerone e chiese loro - Vi spiace se mi allontano con lui?

Gaudenzio le sorrise, ad indicare la sua approvazione: si fidava ciecamente di Locusta, sapeva che non avrebbe mai fatto nulla senza averci ragionato. Nerone, invece, preoccupato, le afferrò un braccio e le disse, morso dalla gelosia - Non andate ve ne prego!

- Ma...altezza imperiale... - s'intromise Achaikos, stupito dal suo atteggiamento quasi infantile. L'imperatore gli fece segno di tacere e il gladiatore gli obbedì, ammutolito.

"Vi ho già donata a Gaudenzio, che mi ha preceduto, non voglio altri uomini che vi guardano con quegli occhi colmi di sentimento, non potrei sopportarlo, Locusta" le comunicò attraverso lo sguardo.

- Mio imperatore - sorrise Locusta - Conosco il profondo affetto che provate per me, ma non dovete temere, voglio solo fare una breve chiacchierata con lui, come si fa tra vecchi amici che non si vedono da tempo...

Nerone non arretrò dalla sua posizione, anzi, corrucciò il volto e pronunciò imperiosamente - Se Achaikos vorrà parlare con voi, dovrà dimostrare il suo valore come gladiatore! Se sconfiggerà il suo avversario, avrà mostrato la devozione che prova nei vostri confronti

- Ma...ma non... - balbettò Locusta sovrappensiero. Si girò per osservare la sua reazione e vide che l'egizio, già al centro dell'arena, era pronto a battersi con onore - Oh Dei, proteggetelo! - pregò alla fine, sentendosi in colpa.

- Cosa significa? Non avevate detto di non volerle queste lotte sanguinarie? - lo tempestò di domande Poppea, leggermente gelosa di tutta quell'attenzione rivolta all'avvelenatrice.

- Questo è un duello d'amore, Poppea - spiegò Nerone adagiandosi sul triclinio, stimolato da quella situazione così frizzante - Se tiene davvero a lei, vincerà di sicuro e allora potrà non solo parlare con lei ma anche entrare a far parte della famiglia imperiale, se lo desidera...

"Achaikos sta attento" si disse, sapendo dell'età dell'amico e augurandosi di non doversi pentire per non aver fermato Nerone quando ne aveva avuto l'occasione.

Il gladiatore alessandrino osservò silenziosamente l'arrivo del suo avversario, molto più giovane di lui, dalla pelle pallida. Achaikos, da dietro l'elmo chiuse gli occhi ed emise un lungo sospiro. Dal respiro eccitato proveniente dai polmoni dello sfidante intuì il desiderio di sconfiggerlo e di ricevere ogni onore dall'imperatore.

Senza perdere tempo l'altro, il gladiatore di origine nordica, sfoderò la spada e si lanciò contro di lui. Achaikos alzò lo scudo e parò fulmineamente un colpo e, senza dargli il tempo di riprendersi, gli diede una gomitata sul naso, avendo notato il suo tentativo di ferirlo in punti delicati.

Un lungo boato di stupore emerse dagli spalti, stupiti dalla sua assoluta calma e determinazione. Non era guidato dalla brama di denaro e gloria, ma solo dal rispetto che provava per Locusta, per lei avrebbe sacrificato anche la vita.

Animato da nuova forza, decise di passare all'azione e afferrata al volo la spada, tagliò di striscio la coscia, eseguì una rotazione e gli ferì profondamente il petto: "Il mio intento non è di ucciderti".

L'avversario, innervosito dalla sua sfrontatezza, era letteralmente balzato in aria, pronto ad assestargli un calcio dritto al torace. Riuscì a pararlo. Per contraccolpo lo sfidante volò per molti metri e batté la testa contro una delle colonne che sorreggevano le statue dell'imperatore.

- Non uccidermi, ti prego! - lo supplicò non appena si riprese e lo vide eretto dinanzi a lui.

- Infatti non lo farò - ammise lanciando il gladio a pochi passi da lui. Gli diede le spalle, seppur con la guardia alzata.

- Come farai adesso che sei disarmato? - gridò l'altro balzando in piedi, stralunato, impugnando l'arma di Achaikos - Ti conosco, sai? Eri un ottimo gladiatore, fino a qualche decennio fa, uno dei migliori della Capitale, la tua pecca, però, che non ti ha permesso di diventare il migliore di tutti, è sempre stata l'estrema lealtà - urlò mentre stava per colpirlo - Ora è giunto il momento di cedere il posto ad altri come me! 

Achaikos si voltò, gli bloccò immediatamente il polso e gli lanciò un gancio in viso e, quando l'avversario perse i sensi, si riprese il gladio, lasciandolo cadere a terra, senza infierire su di lui - Hai ancora molto da imparare dalla vita, ragazzo, spero che cambierai atteggiamento un giorno... - gli riferì sicuro che, nonostante la temporanea inconscienza, lo avesse sentito.

Un lunghissimo applauso d'approvazione ruppe il silenzio calato sull'arena. Anche Nerone si unì all'acclamazione, ammirato dalla sua straordinaria forza d'animo e dal suo ferreo autocontrollo "Come mi piacerebbe essere come lui, un fiero e nobile guerriero, che agisce e combatte animato dalla lealtà e dall'amore".

"Achaikos, meno male, l'ultima cosa che desideravo era di tormentarmi sul tuo corpo" si tranquillizzò Locusta.

- Altezza imperiale! - sbottò Achaikos sollevando l'arma al cielo e inginocchiandosi reverenzialmente - Io ho mantenuto la mia parola, ora tocca a voi fare lo stesso!

- Certamente, Achaikos - esclamò Nerone, splendente ed imponente - La parola dell'imperatore è sacra! - si rivolse alla donna la prese delicatamente per mano e la consegnò, quasi fosse un oggetto prezioso, al guerriero. Quest'ultimo la trasportò trionfante lungo tutta l'arena, godendosi appieno quelli che sarebbero stati i suoi ultimi istanti di gloria. 

 

Dal fondo del corridoio buio, che portava alla piccola cella provvisoria nella quale i gladiatori sostavano prima e dopo aver combattuto, giunsero correndo una donna matura e due ragazzi.

La donna, dall'aria matura ma al tempo stesso umile, aveva l'aspetto di una matrona romana, dai lineamenti marcati: lunghi capelli neri raccolti all'indietro secondo la moda, grandi occhi scuri e vivaci, il naso dritto e lungo, le labbra rosse e piene; dal fisico curvilineo e florido. Portava indosso una veste bianca con una palla color smeraldo.

I due robusti e splendidi ragazzi, sulla ventina, chiaramente gemelli, la seguivano silenziosi e discreti. Assomigliavano sorprendentemente ad Achaikos, con l'unica differenza della pelle leggermente più chiara.

- Padre! - esordirono i due ragazzi nel vederlo.

Quell'esclamazione fece sobbalzare Locusta, tuttavia, riuscì a non mostrare il suo disagio interiore e abbozzò un lieve sorriso.

- Astorius, Marcius, figli adorati! - contraccambiò Achaikos stringendoli forte a sé. Il loro abbraccio fu fugace, poiché l'egizio si ricordò della presenza Locusta e si staccò da loro per presentarle 'l'ospite' - Lei è Locusta, una mia carissima amica

- È un piacere fare la vostra conoscenza, Locusta - soffuse dolcemente la donna, di nome Fauna, chinando il capo in segno di rispetto - Achaikos mi ha parlato spesso del vostro primo incontro e continuamente pensava a voi, alla vostra salute

- Da... davvero?! - proruppe Locusta improvvisamente imbarazzata, sentì il viso diventare caldo e il sudore bagnarle le tempie - Mi...mi rende felice sapere que...questo - aggiunse tremolante.

- Speravo e ti auguravo il meglio, ma non pensavo certamente che fossi nelle grazie dell'imperatore! A quanto pare il dio Mithra è davvero potente - rise Achaikos, soddisfatto dei traguardi raggiunti dalla sua cara amica. Per smorzare la tensione Locusta accompagnò la sua risata, che, però, non era affatto liberatoria, semmai nasceva da una profonda tristezza interiore. Sapeva infatti che non era giunta a palazzo grazie ai suoi meriti.

Quando smise di ridere guardò i due ragazzi ben proporzionati - Che mestiere intraprendono i tuoi figli?

- Astorius ha scelto la vita militare, attualmente è un pretoriano arruolato qui, nella Capitale, mentre Marcius sta studiando per diventare un medico, sono così orgoglioso di entrambi - rivelò dando delle sonore pacche sulle spalle ad entrambi, anch'essi erano impacciati e stranamente timidi.

Locusta comprese che tutta quella loro riservatezza e quella reverenza erano dovute al fatto che probabilmente avevano acquistato la libertà da pochi anni e quindi erano stati educati nel mostrare accondiscendenza ed educazione. E capì anche il perché della professione di Achaikos. 

- Se volete potrei chiedere all'imperatore di farti entrare nella sua cerchia, mentre stavi lottando, in effetti, ha ripetuto più volte di accoglierti, potrei garantire anche per i tuoi figli, sani e robusti come sono, potrebbero servire fedelmente Nerone

- Io...io già lo sono - precisò Astorius pacatamente - Cioè non del tutto, però, ecco...ecco c'è Tigellino, lui è il mio..mio capo...

- Ah capisco...

Achaikos percepì il disagio di Locusta ed invitò la sua famiglia di allontanarsi momentaneamente da lì; poteva restare lì fino al tardo pomeriggio, cioè quando finivano gli spettacoli.  

- Ora che siamo soli possiamo discutere con più scioltezza, era questo che volevi, non è vero?

Locusta era colpita dalla sua sicurezza, dalla sua tranquillità, dava l'impressione di non essere mai stato uno schiavo; come poteva essere così sereno? Fece un cenno di approvazione - Soprattutto è bello vedere che sei riuscito a creare una famiglia...

- Non è stato di certo facile, ho dovuto sconfiggere le ostilità del mio padrone, ho scelto di diventare gladiatore non solamente per suo volere, mi aveva comprato per questo, ma specialmente per dimostrare il mio vero valore a tutto l'Impero

- Capisco perfettamente, come comprendo la scelta di non aver ucciso quel gladiatore, hai sempre avuto rispetto per la vita, a differenza mia, che... - abbassò la testa e cercò di non lasciarsi sopraffare dalle lacrime. Doveva mostrare di non essere più la debole ragazza che aveva incontrato quel lontanissimo giorno di quasi ventisei anni prima.

- Se l'hai fatto era per una buona causa, conosco la tua indole pacifica - giustificò dolcemente il gladiatore.

- No, ti sbagli, l'ho fatto esclusivamente per salvare la mia vita, ho eliminato gente innocente per salvare quelle di altre persone che hanno recato male all'imperatore - ripensò al povero imperatore Claudio e al piccolo Britannico, due vittime dell'ambizione e follia di Agrippina.

Alla fine cedette e scoppiò a piangere senza posa. Achaikos ebbe lieve rimorso nel aver ridestato il 'vergognoso' passato della sua amica. Le si avvicinò e le fece appoggiare il capo al petto: ad un tratto parve ad entrambi di essere tornati indietro nel tempo. "Non siamo affatto cambiati, Locusta, abbiamo ancora le nostre debolezze nel cuore, certe ferite non si possono curare".

- Ora...ora...penserai che io sia... - disse sussultando.

- Un'assassina? O l'avvelenatrice? No, non mi sfiora minimamente l'idea, perché io ti conosco Locusta, e meglio di chiunque altro, anche di tuo marito e dell'imperatore

- Come sai che sono sposata?

- Dal suo sguardo fiducioso e pieno di amore - rispose velocemente - Un marito che ama la propria donna le dà completamente fiducia e soprattutto la libertà di scegliere e pensare

Locusta lo fissò dritta negli occhi: era stato schiavo unicamente nel corpo, il suo spirito era libero da ogni catena, da ogni convenzione e da ogni pregiudizio. Un uomo che considerava la sua donna libera, un essere al suo pari, non uno strumento per figliare e per soddisfare i propri piacere, era un vero miracolo.

- Quanto invidio tua moglie in questo momento - confessò amareggiata.

- Cerca di pensare a quello che hai, Locusta, hai un marito che ti vuole bene, che ti ha accettata per quello che sei e non per quello che rappresenti, vivi in stretto contatto con l'imperatore, che ti ammira e ti protegge, se ti rammarichi per quello che non hai, non potrai mai godere di ciò che ti circonda e che possiedi

‎Il suo pensiero andò a Gaudenzio, anche lui, allo stesso modo di Achaikos, l'aveva sempre trattata con profondo rispetto e l'amava profondamente.

Si, l'egizio aveva ragione: doveva assaporare quello che il destino le aveva 'donato', non poteva guardare esclusivamente al lato negativo della vita. Non era peccato, per una come lei, essere felice.

Poteva cogliere la rosa, ora che era senza spine.

- Ancora una volta sono in debito con te, amico mio

- Non dire così, gli amici servono a questo e tu lo sai

- So bene che per te sono più di un'amica, anche se ami tua moglie, non riesci a guardarla come fai con me

L'egizio ridacchiò - Pensavo di avercela fatta e invece, non appena ti ho rivista, il sentimento è riemerso, seppur mitigato e sfumato nel rispetto e nell'amicizia - notò che il cielo si oscurava sempre più - Ora vai, i tuoi uomini ti aspettano...

- Mi spiace lasciarci così, dopo tanto tempo, avrei voluto sapere più di te...

- Non ho fatto nulla di speciale se non lottare con onore, se è ciò che ti interessa, e mia moglie è balzata nella mia vita come accade a tutti i grandi amori - sintetizzò Achaikos, come se volesse sminuire tutto il suo immenso valore attraverso la sua umiltà e modestia.

- Allora spero di rivederti combattere ancora e fare il tifo per te

Sul suo viso scese un'ombra che coprì i suoi occhi - Questo è stato il mio ultimo combattimento, Locusta, ho sacrificato il toro soltanto per augurare prosperità alla famiglia imperiale, in realtà avevo già abbandonato l'arena quando divenni libero, una decina d'anni fa, perché non fa per me quel mondo...troppa avidità, troppa corruzione...

- Allora spero che non sia un addio, che potremo ritrovarci e chiacchierare ancora, io e te siamo stati legati dal Fatum, non siamo semplici amici, siamo fratelli del destino - l'abbracciò amorevolemente e gli sussurrò - Sappi che se vorrai confidarti io ti aspetterò sul Palatino, nella mia abitazione

L'egizio accolse il suo affetto, sorrise, nonostante i suoi occhi brillassero per via delle lacrime - Lo farò senz'altro, sorella mia, è una promessa...

- Allora arrivederci, fratello ritrovato... - soffuse scivolando dalla sua protezione. 

Si salutarono in silenzio, poi con passi svelti e felpati Locusta raggiunse Gaudenzio e Nerone che l'avevano attesa pazientemente, facendosi raccontare del loro incontro. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: NyxTNeko