Videogiochi > Professor Layton
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Autore: Fayer_Siren    16/09/2018    0 recensioni
-Clive, ne sei proprio sicuro?-
-Dopo tutto quello che è successo, tu mi chiedi ancora se ho
dei dubbi al riguardo?-
La ragazza scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio
con fare imbarazzato
-Tutto questo sarà un disastro-
-Già, un bellissimo disastro-
------
Clive deve attuare il suo piano per ridurre in polvere Londra.
Ma non è l'arrivo del Professor Layton che gli crea tutta questa agitazione.
Accanto a lui, la sua peggior nemica e al contempo l'unica persona di
cui può fidarsi, lo guarda con spensieratezza.
I suoi modi di fare sono imprevedibili. Deve attenersi al gioco, o il
suo sogno utopico svanirà con lui.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clive Dove, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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my lovely disaster 11

Capitolo Undici

Il terrorista smascherato








Clive varcò con ansia l'ingresso del suo appartamento e si diresse nella stanza della giovane. Il suo corpo era stato adagiato sul letto ed era ancora priva di sensi. Il ragazzo notò immediatamente i vestiti rovinati e sporchi di terra e sangue, sul lato sinistro della fronte un livido violaceo decorava il volto pallido della castana. Lui provò a scuoterla e chiamarla, ma senza successo. Si accertò più volte che il battito cardiaco fosse regolare; appoggiò l'orecchio sulle morbide labbra di lei per assicurarsi che respirasse, poi decise di riempire una bacinella d'acqua e rovesciargliela sul viso. Al contatto con il liquido trasparente, Helen si riprese e sgranò gli occhi con fare spaventata -Clive, sei impazzito!- esclamò mentre tentava di mettersi a sedere. Lui sorrise e strinse la ragazza a sé -Helen, sono così felice che tu stia bene. Shipley mi ha raccontato cosa ti è successo, era un po' confuso perché ti ha vista svenire due volte, ma sono sicuro che al secondo giro è stata Yara a finire K.O-. Lei si liberò bruscamente da quell'abbraccio -Si, e avrei pure vinto se Helen non le avesse prese di santa ragione. Ora lasciami in pace, è anche colpa tua se sono ridotta così!- -Yara? Non mi aspettavo di certo di trovare te cosciente...- il ragazzo sembrò riflettere per una manciata di secondi, poi si espresse -Ascolta, Yara. Ho bisogno del tuo aiuto. Sai ricavare dai ricordi di Helen se la fortezza mobile è pronta all'uso? In casodi risposta positiva, vorrei che tu mi dessi una mano-. Lei lo guardò dritto negli occhi, poi scoppiò a ridere malignamente -Tu, che chiedi aiuto a me? Ma non farmi ridere! Nemmeno se strisciassi ai miei piedi per tutta la tua miserabile vita ti offrirò il mio aiuto! Ti sei rivelato incompetente nel proteggere Helen, quindi ti conviene chiedere a qualcun'altro- disse lei, alzandosi dal letto e infilandosi le scarpe -Anzi, sai che ti dico? Penso proprio che me ne andrò. Porterò Helen lontano da te e le farò vivere la vita che merita- Yara non poté finire la frase che Clive la afferrò per un polso. Il suo sguardo era oscurato dalla visiera del cappello blu, la stretta sul braccio di lei era incredibilmente forte e decisa -Farò tutto ciò che vuoi. Qualsiasi cosa. Ho bisogno di te, finito il mio progetto potrai fare di me ciò che vorrai- sussurrò poi. La ragazza distolse lo sguardo dalla sua figura e, con un brusco gesto, si liberò dalla presa del giovane -Se ti chiedessi di ammazzarti, lo faresti?-. A quelle parole, Clive sgranò gli occhi e il suo cuore prese a battere ad un ritmo alquanto veloce. Percepì il suo stomaco contorcersi su se stesso e l'aria iniziò a mancargli. Aveva paura. Non riuscì nemmeno a guardare negli occhi quella personalità così squilibrata e senza pietà. Era disposto a togliersi la vita per portare a termine il suo piano? -Penserò ad un modo per dissuaderla più tardi. Per ora, dovrò assecondarla- pensò lui -Va bene- disse poi -Se vuoi sopprimermi, potrai farlo. Ma tu, come promesso, mi devi aiutare. Siamo d'accordo?- tese la mano destra verso di lei e quest'ultima gliela strinse senza esitazione -Perfetto. Dimmi cosa devo fare-.
I due si sedettero attorno al tavolo della cucina e Clive si affrettò a spiegarle la situazione -Sono sicuro che il professor Layton abbia scoperto tutto. Inoltre mi è arrivato un messaggio da Bostro dove mi ha spiegato che hanno raggiunto i laboratori oltre il Tamigi. Avevo mandato Helen a fare un controllo, sai dirmi cosa si ricorda?- Yara chiuse per qualche secondo gli occhi, per poi aprirli di scatto -La fortezza è pronta, ma c'è qualcosa che non hanno voluto sistemare. Non ho idea di cosa sia, però- -Non importa. Ho rapito e assunto operai e scienziati competenti, di certo avranno tralasciato un dettaglio insignificante. In questo momento Layton e il suo gruppo staranno lasciando la zona industriale, io andrò loro incontro. Il professore vorrà sicuramente spiegare a tutti l'accaduto, non appena avrà terminato non dovremo più fingere. Vorrei inoltre che tu salissi sulla fortezza assieme a me, così almeno Helen sarà al sicuro-. Clive sembrò riflettere un attimo, poi riprese a parlare -Avremo bisogno di un ostaggio. Dovrai aiutarmi a scortarlo nella fortezza- -Un ostaggio? Ma non pensi che questo li spingerà ancora di più a volerti fermare?- chiese la castana alzando un sopracciglio -Tranquilla, so quello che faccio- rispose lui, voltando la testa e interrompendo il contato visivo.
Una piccola parte di lui desiderava essere salvato dalla pazzia che lo stava prosciugando. Helen si era rivelata incapace di aiutarlo, di conseguenza poteva fare affidamento solo su Layton. Lo stesso uomo che lo aveva salvato, impedendogli di finire tra le braccia della morte assieme ai suoi genitori. Forse era troppo orgoglioso per ammetterlo, forse si era spinto troppo oltre, forse si era convinto di agire per una buona causa, ma non gli avrebbe mai chiesto aiuto in modo esplicito. Anche quando parlava con Dimitri sul suo disaccordo di chiamare il professore, in realtà Clive sperava che Hershel gli avrebbe impedito di finire nel baratro una seconda volta. La sua mente si era scissa in due e lui aveva continuato a dare ascolto al lato vendicativo -Non posso farmi prendere dai rimorsi adesso. Devo agire, sono arrivato fino a qui e non posso tirarmi indietro-. Si alzò di scatto dalla sedia, facendo sussultare la giovane -Andiamo Yara, lo spettacolo deve iniziare- -Tu vai, io ti raggiungo. Prima che tutto ciò venga al termine, ho un'ultima cosa da fare-. Il ragazzo la fissò per un istante, poi uscì dall'abitacolo senza pronunciare una parola. Lei sorrise: si ricordava bene cosa gli scienziati non avevano sistemato, ma preferì non farne parola. Clive si sarebbe distrutto con le sue stesse mani.



***


-Finalmente ci incontriamo di nuovo!- esclamò Clive alla vista del professore -Dov'eri finito?- chiese l'altro, data la lunga scomparsa del ragazzo -Ho notato che una strana donna ci stava seguendo, perciò ho deciso di svolgere delle indagini da solo- mentì lui. Fortunatamente era entrato in contatto con Dimitri poco prima e si era fatto spiegare cosa era successo in sua assenza. -Professore, sta parlando di Celeste! Dove la hai vista l'ultima volta?- -Ho notato che è entrata nel ristorante, il Thames Arms, assieme a Don Pablo-. Layton annuì -Bene, ci siamo quasi tutti. Manca ancora solo una persona, ma sono certo che arriverà a momenti-.
Il gruppo composto dal professore, Luke, Flora, Clive, l'ispettore Chelmey e Barton entrò nel ristorante dove, a suo solito, era presente solo il barista. Ognuno prese posto ad un tavolo diverso, come se volesse isolarsi nei suoi pensieri. Non appena calò il silenzio, il cigolio della porta attirò l'attenzione di tutti: la misteriosa ragazza nascosta dietro il mantello nero fece il suo ingresso. Layton sorrise compiaciuto, mentre Chelmey si alzò con furia -La malandrina! Stavolta non mi sfuggi!-. La giovane indietreggiò di un passo, quasi come se fosse pronta per scappare dalla porta. Luke però la precedette e si fiondò verso l'uscita per impedirle di scappare. Chelmey prese la ragazza e la mise a terra, bloccandola per le braccia. Clive sgranò gli occhi e distolse lo sguardo, quasi come se temesse per la giovane. L'uomo con la tuba se ne accorse e si sbrigò nel fermare l'altro -Ispettore, capisco la sua brama di voler smascherare quella donna, ma potrebbe utilizzare un metodo più ortodosso- -Non si preoccupi, Layton. So quello che faccio- e detto ciò, il volto di lei fu rivelato  -Helen!- esclamarono Luke e Flora non appena il viso familiare della castana venne allo scoperto. -La prego di liberare la ragazza- disse Layton rivolgendosi a Chelmey, il quale sbuffò, per poi alzarsi e concedere a Yara di muoversi. Subito dopo lei si sedette vicino a Clive, un'ombra di preoccupazione decorava il suo sguardo. Non aveva mai visto la personalità così in difficoltà. O forse si era fatta acciuffare di proposito. Glielo avrebbe chiesto più avanti.
-Mi ci è voluto un po', ma credo proprio di essere riuscito a dare un senso a questi eventi bizzarri- cominciò l'uomo con la tuba -Innanzitutto, dobbiamo chiarire molte cose su questa città. Tanto per cominciare, non siamo nel futuro; è tutto una finzione, un set costruito per farci credere di essere dieci anni nel futuro... Non esiste nessuna macchina  del tempo-. I presenti si scambiarono uno sguardo confuso, mentre il ragazzo dagli occhi scuri strinse i pugni -Lo sapevo. Ha capito tutto- -Il negozio di orologi in realtà è un grande ascensore che porta sottoterra- continuò poi Layton -A quanto pare sono state trovate delle cavità sotto Londra, le quali custodivano antiche rovine, e Dimitri ha pensato bene di utilizzarle per costruirci questa falsa Londra. Ed è su questo che si basa il piano dell'uomo: rapire gli scienziati e far credere loro di trovarsi nel futuro e che l'unico modo per tornare nel presente fosse perfezionare la macchina del tempo, ovvero il progetto a cui Dimitri non ha mai rinunciato. E questo è tutto quello che sono riuscito a scoprire, ma sono certo che qualcuno potrà raccontarci il resto- spiegò, voltandosi verso il barista. Quest'ultimo sorrise compiaciuto e svelò la sua identità -Dimitri Allen! Ci stavi spiando sin dall'inizio!- esclamò Chelmey -Quindi è lui il Dimitri di cui Helen non sapeva nulla- pensò Yara mentre scrutava l'uomo dai capelli grigi. Sentì Clive sospirare, ormai l'aria attorno a lui si era fatta tesa e pregna d'ansia. La ragazza fece finta di non accorgersene e si concentrò nuovamente sullo scienziato -Non ho intenzione di perdere tempo con voi. Sotto questo edificio sono state innescate delle bombe. Al contrario vostro, io so dove sono state piazzate e quanto tempo rimane. Buona fortuna a dove mettete i piedi. Visto che sono magnanimo, ecco questo foglio di carta. Indica dove sono stati posizionati gli ordigni-. Layton osservò il pezzo di carta e dopo pochi minuti risolse l'enigma -Sono sicuro che ci stai nascondendo qualcosa. Luke, se immagini questo schema come un numero che indica il tempo rimasto, quando ce ne rimane?-. Il giovane apprendista osservò il foglio, poi sgranò gli occhi -Zero secondi! Le bombe stanno per esplodere!-. Il professore gli mise una mano sulla spalla -Tranquillo ragazzo mio. Guarda con più attenzione, questo è il simbolo dell'infinito. La verità è che non ci sono esplosivi sotto di noi-.
Dimitri sospirò -Avrei dovuto prevedere che non ci saresti cascato, Hershel. Come volete, adesso vi spiegherò tutto- fece un respiro profondo, poi iniziò il suo discorso. Spiegò il suo progetto di dieci anni prima, quando ancora collaborava con Bill Hawks. I due riuscirono dopo mesi di progressi a costruire un prototipo di macchina del tempo e Bill costrinse Claire, la ragazza di Layton, a fare da cavia. L'altro si oppose, mettendo alla luce un errore da sistemare prima di collaudare la macchina, ma invano. Raccontò anche che dopo l'esplosione scoprì che Bill strinse un accordo per vendere la tecnologia della macchina in cambio di una montagna di denaro. E il giorno del disastro, mentre Dimitri si era assentato dal laboratorio, l'uomo si prese la libertà di metterla in funzione, creando il disastro che tolse la vita anche ai genitori di Clive.
-In un istante ho perso la donna che amavo e il mio lavoro- concluse Dimitri -e mentre io mi auto commiseravo, Bill si prese tutti i meriti, i soldi della multinazionale e arrivò al gradino più alto della politica. Non nego che fu la mia amarezza a spingermi  a riprendere le ricerche. Volevo togliere a quel maledetto tutto ciò che aveva ottenuto e salvare Claire dal suo destino. Tu mi capisci, non è vero Hershel?-. L'uomo con la tuba scosse la testa -Claire non è più tra noi e nessuno potrà farla tornare indietro, io è così che la penso. Però adesso ho un'ultima domanda per te. Qualcuno ti ha usato come una pedina, te ne sei accorto?-. Dimitri lo guardò  confuso -Non ho idea a cosa ti riferisci- -Devi sapere che qualcuno ha escogitato un piano peggiore del tuo... Sto parlando di te!- esclamò, puntando il dito verso Clive, che si alzò di scatto -Si sta sbagliando, professore- disse lui ritirandosi sulla difensiva. L'ansia gli stava giocando brutti scherzi; sapeva che ormai la sua copertura era saltata, ma doveva rimanere lucido per poter iniziare a tutti gli effetti il suo piano. -Sono certo di non sbagliarmi, Luke. O forse dovrei dire Clive?- Yara sgranò gli occhi -Come ci è arrivato?- Pensò lei. Anche Dimitri era confuso e chiese al ragazzo delle spiegazioni. -Hai nascosto il tuo piano a tutti, allora. Tutti, fuorché Helen. Voi siete amici da tanto tempo, suppongo. Il qui presente Clive voleva organizzare una vendetta su larga scala e confesso che Helen mi ha aiutato molto per giungere a delle conclusioni. Quando la palazzina è esplosa, dieci anni fa, morirono anche i tuoi genitori. Avrai subito un enorme shock, immagino. Con il passare del tempo, esso si trasformò  in rabbia e il tuo unico desiderio era quello di vendicarti. Fortuna volle che venissi adottato dalla signora Constance Dove, con la quale hai vissuto felicemente per diverso tempo- Layton fece una breve pausa, poi riprese -Anche Helen venne presa in affidamento dalla donna, poiché lei subì il tuo stesso shock. Qui con noi abbiamo Helen Dixon, la figlia di Mark Dixon, il proprietario di una delle più importanti aziende internazionali. Un anno dopo l'esplosione della macchina, i due coniugi Dixon vennero assassinati e, in qualche modo, Helen riuscì a scappare. Quando i tre colpevoli vennero arrestati, si scoprì che un rivale di Mark aveva ordinato loro di togliere la vita a tutti e tre i membri della famiglia, ma visto che la piccola Dixon era riuscita a scappare, uno dei tre uomini si diede al suo inseguimento e la investì davanti agli occhi di Clive. Helen finì in coma e quando si risvegliò, a causa del trauma, il suo cervello era stato danneggiato e infatti ora lei soffre di personalità multipla. Immagino che questa fosse la goccia che fece traboccare il vaso di Clive e che lo convinse ad attuare un piano. Sono riuscito a risalire a tutte queste informazioni grazie all'archivio di Scotland Yard e dell'ospedale di Londra. Avete avuto un terribile passato, mi spiace molto per voi. Ma adesso riprendiamo-. Nello sguardo di Yara di leggeva la rabbia nei confronti del professore e sbatté un pugno sul tavolo -Lei non sa niente di Helen! Non osi parlare di lei!- Clive la costrinse a stare seduta, anche lui non era contento del fatto che Layton avesse detto davanti a tutti il problema della sua amica. Il professore lanciò un'occhiata verso la castana, poi inspirò, pronto per continuare -La signora Dove morì dopo poco tempo, lasciando a Clive tutta la sua immensa fortuna. Poco dopo esserti diplomato, hai iniziato a lavorare part time per un famoso giornale, ma sappiamo entrambi che non lo hai fatto per mantenerti. Infatti, fu in quell'ambiente lavorativo che scopristi chi ti aveva tolto tutto: Bill Hawks e Dimitri Allen. Dopo aver rintracciato quest'ultimo, lo convinsi a riprendere i suoi progetti e grazie all'eredità della signora Dove, siete riusciti a costruire questa falsa Londra, trovando i contatti degli scienziati dal giornale per cui lavoravi. Ma all'insaputa del suo collega, molti di loro non stavano portando avanti il progetto della macchina, ma bensì qualcosa di più terrificante, ovvero un'arma concepita per causare una catastrofe senza precedenti. Qui devo ringraziare Helen, o meglio, una delle sue personalità. Posso dedurre che Clive avesse parlato del suo progetto a tutte le sue personalità, ma una di loro deve odiare Clive davvero molto per andare a svelare in giro il suo piano. Abbiamo sempre saputo, in realtà, che un'arma era pronta a lasciare dietro di sé morte e distruzione. Ho semplicemente fatto due calcoli, visto inoltre che Helen non era mai con noi quando incontravamo quella misteriosa ragazza-. Dimitri sgranò gli occhi -Clive, sta dicendo sul serio? Hai veramente progettato tutto ciò?-. Il ragazzo, a cui ormai importava ben poco di mantenere un atteggiamento composto, si lasciò sfuggire un ghigno, che si trasformò in un'inquietante risata -E io che pensavo che gli scienziati fossero persone attente!- disse poi, togliendosi il cappello -Mentre tu ti dedicavi alla macchina, io avevo obiettivi diversi. Voi potete chiamarla vendetta, ma io preferisco definirla giustizia nei confronti di scienziati senza scrupoli e politici corrotti!- -Che cosa intendi dire?- chiese il suo ex collega allibito -Basta con le spiegazioni, guardate con i vostri occhi! Yara, è il momento!- esclamò infine, correndo verso Flora e afferrandola per un braccio. La quattordicenne, prese alla sprovvista, non ebbe nemmeno il tempo di ribellarsi. Yara nel frattempo aveva rovesciato i tavoli per ostacolare Layton e gli altri e fece cadere un vaso con una pianta addosso a Luke, che era corso all'inseguimento del ragazzo più grande. Non appena quest'ultimo raggiunse la barca ormeggiata sul molo si voltò verso l'amica, la quale salì a bordo tenendo ben stretto l'ostaggio -Helen, pensavo fossimo amiche!- disse la ragazzina con le lacrime agli occhi -Io non sono Helen, inoltre tu hai fatto amicizia con Kaylin, l'altra personalità. Quindi chiudi il becco e fai la brava se non vuoi che ti succeda qualcosa- -Yara, piano con le parole. Ormai siamo quasi arrivati, appena entriamo lasciala pure nelle mani dei miei scagnozzi. Dì loro di rinchiuderla nella stanza di ventilazione, sapranno cosa fare- intervenne Clive. Flora scoppiò in lacrime non appena finì tra le mani dei due uomini, implorando aiuto da parte dei suoi rapitori. -Lasciamola perdere, noi dobbiamo andare nella sala di comando. Teniamoci pronti ad ogni evenienza-. Una volta arrivati in cima alla fortezza, Clive si avvicinò alla postazione di comando. C'erano una moltitudine di schermi e pulsanti, leve, tubi ed ingranaggi e infine delle enormi finestre per assistere al disastro da una zona sicura. Yara si avvicinò ad una di esse, quando sentì tremare tutto: il ragazzo aveva attivato la macchina. Quattro enormi ganci si appesero a quello che doveva essere il cielo della Londra sotterranea e gran parte della vera città sprofondò nella cava mentre la grande fortezza sbucava, pronta per minacciare ogni abitante. Chi correva, chi urlava, chi si affacciava dalla propria finestra in preda alla confusione, tutti furono messi a tacere dal grande arto meccanico. Clive guardava soddisfatto dalla sua postazione mentre il suo piano di giustizia veniva portato avanti -Finalmente i politici avranno ciò che si meritano!- esclamò il ragazzo, perdendo ogni secondo che passava lucidità e controllo. Yara lo fissò per qualche secondo, sembrava come se si fossero scambiati i ruoli. Era sempre stata lei quella psicopatica, la pericolosa, l'imprevedibile. Solo in quel momento si rese conto che il ragazzo vicino a lei la batteva di gran lunga. Dopo tutti quegli anni passati a soffrire, tra la morte dei genitori e della signora Dove, il coma di Helen e le torture di Yara, aveva trovato un modo per dare libero sfogo a tutte le sue frustrazioni. Nessuno lo avrebbe fermato. Nessuno, ad eccezione del professor Layton.
-A tutte le unità, siamo ufficialmente sul suolo di Londra- disse Clive premendo un pulsante blu -Fate in modo che Hershel Layton non mi raggiunga. Passo e chiudo- e con un inquietante sorriso sulle labbra, continuava il suo lungo tragitto, lasciando dietro di sé morte e distruzione.

   
 
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