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Autore: Gatto1967    17/09/2018    2 recensioni
È lei o non è lei? È lei o non è lei? Cerrrrrrto che è lei! Si certo, è lei ma non è esattamente come ce la ricordavamo. È come se… le mancasse qualcosa. Come se fosse passata attraverso altre vicende, ma saranno davvero poi tante altre?
Forse per essere completamente lei avrebbe bisogno di conoscere alcune persone che non ha conosciuto prima, avrebbe bisogno di fare esperienze che le mancano.
O magari non le mancano tanto?
Magari potrebbe anche farne a meno…
Non ci state capendo niente vero? Neanche io.
Allora ricominciamo tutto daccapo...
E se Candy non andasse dai Legan a fare la dama di compagnia?
E se non venisse adottata dalla prestigiosa famiglia Andrew?
E se non andasse nemmeno a studiare a Londra?
Come e quanto cambierebbe la sua vita rispetto alla storia originale?
Signore e Signori, lasciate che vi presenti la protagonista di questa storia “altra” ma non troppo, “simile” ma non troppo.
Questa è la mia bionda eroina, Candice White, un'adolescente ribelle e inquieta, e questa ff vi racconta le sue "nuove" avventure.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il treno arrivò finalmente alla stazione di New York.
-Candy svegliati!- disse Natalie scuotendo l’amica che si era addormentata.
-Ti vuoi svegliare, accidenti a te?!!!-
Candy finalmente aprì gli occhi.
-Dove siamo?- chiese stiracchiandosi e sbadigliando.
-Siamo a New York Candy! Sbrighiamoci a scendere prima che il treno ci riporti a Chicago!-
Candy si alzò chiaramente insonnolita e aiutata da una spazientita Natalie, recuperò il suo bagaglio.
Finalmente le due ragazze scesero dal treno e si diressero verso l’uscita dalla stazione.
Decisero di prendere una carrozza, l’indirizzo dove dovevano recarsi non era molto lontano dalla stazione, almeno così gli era stato detto, ma loro non conoscevano la città e il loro bagaglio era piuttosto pesante. Entrambe avevano un valigione stracolmo di ogni cosa.
 
Arrivate all’indirizzo stabilito, contattarono la padrona dell’appartamento che avevano affittato tramite l’agenzia immobiliare di Chicago e in poco tempo poterono prendere possesso dell’appartamento stesso.
Era al secondo piano di una palazzina in una strada secondaria. L’unica finestra di quel monolocale dava direttamente sul muro di un altro palazzo a meno di dieci metri di distanza, e si poteva essere ben sicuri che lì la luce del sole non arrivava mai.
Il monolocale era appena un po’ più grande della loro stanza in ospedale a Chicago, aveva un bagno strettissimo, un armadio che doveva bastare per entrambe, un angolo cottura vicino alla finestra, e due letti appoggiati alle opposte pareti.
In mezzo alla stanza un tavolo circolare a quattro gambe, delle quali una più corta delle altre, e tre sedie mezzo sgangherate, completavano il poco esaltante quadro della situazione.
-E mi raccomando.- disse loro la padrona di casa, la signora Willer
–Niente uomini in questa casa! Non voglio cose da sporcaccioni!-
Ciò detto se ne andò quasi sbattendo la porta e lasciando le due amiche interdette.
-Ma come si permette quella vecchia arpia…- sbraitò Natalie –Ma l’hai sentita? Praticamente ci ha dato… delle… delle…-
Candy sbottò a ridere lasciandosi cadere sul letto.
Natalie fu piacevolmente sorpresa: da quando era finita la sua storia con Anthony che non la sentiva ridere in quel modo.
Candy non l’aveva presa affatto bene, evidentemente per lei quella storia significava molto. Non che Natalie l’avesse mai ritenuta una “cacciatrice di riccastri da infinocchiare”, ma non pensava che quella storia fosse davvero così importante per lei.
Avrebbe capito se quell’Anthony l’avesse lasciata per una rampolla del suo ambiente, ma da quanto aveva capito si era messo con una cameriera che aveva conosciuto da bambino nella residenza estiva degli Andrew.
Anche Natalie si mise a ridere e si lasciò cadere sull’altro letto.
 
Poco dopo le due amiche si misero a sistemare le loro cose, per quello che fu possibile, nell’unico armadio di casa.
-A che ora ci dobbiamo presentare domani all’ospedale?- chiese Candy mentre sistemava le sue ultime cose nella sua valigia destinata a rimanere appoggiata sul pavimento.
-Abbiamo appuntamento domani mattina alle 9.00 in punto. Dobbiamo presentarci dalla caposala del reparto di Chirurgia. L’ospedale Saint Jacob è a pochi passi da qui, quindi potremo andarci comodamente a piedi senza fare alzatacce.-
-Natalie.- disse Candy con voce commossa. –Grazie per aver pensato a me, quando ti è capitata questa opportunità.-
-Figurati Candy, siamo o non siamo amiche?-
-Da quando è finita la storia con Anthony sei l’unica delle mie amiche che mi è rimasta vicino.
Annie è sparita e Patty è arrabbiata con me perché non sono riuscita  a convincere Stear a non andare in guerra.
Solo tu mi hai compresa e aiutata.-
Perse una lacrima dall’occhio
-Solo ora capisco quello che cercavi di dirmi quella sera in ospedale Natalie.-
-Beh quella sera mi sbagliavo. Avevi ragione tu, certo con Anthony ti è andata male ma evidentemente non era destino. Che poi lui ti abbia lasciata per mettersi con un’altra ragazza povera è significativo non trovi?-
Candy abbassò la testa e si mise a piangere.
-Oh Candy scusami! Sono una cretina!- disse sedendosi sul letto vicino all’amica e abbracciandola forte.
-Perdonami Candy, non volevo.-
-Non fa niente Natalie, non fa niente credimi.-
-Sai che facciamo? Ci cambiamo d’abito e andiamo a mangiare fuori!-
-Certo!- rispose una Candy di nuovo sorridente –Ma se incontriamo due bei giovanotti non portiamoli qui, sennò la Willer ci tira un colpo di pistola! Quella donna sembra un ranger del Texas!-
Sbottarono entrambe a ridere.
 
Chiedendo informazioni per strada arrivarono a un locale dove si poteva mangiare qualcosa. Come vi entrarono si trovarono in un ambiente chiuso e fumoso, pieno di tavoli accalcati e di uomini intenti soprattutto a bere.
-Candy, forse faremmo bene a…-
-Andiamo Natalie, io ho fame! Lo vedo che posto è questo, ma che vuoi che ci succeda? Avviciniamoci al bancone, ordiniamo qualcosa da mangiare e poi ce ne andiamo. Domani ci organizzeremo per farci la spesa e cucinarci da noi.-
Fra gli sguardi curiosi e divertiti degli astanti, Candy e Natalie si avvicinarono al bancone.
-Mi scusi.- disse Candy rivolta al personale dietro al banco –Io e la mia amica vorremmo mangiare qualcosa.-
-Certo signorina.- gli rispose una donna di mezza età –Qui abbiamo delle ottime salsicce e anche bistecche. Il tutto da accompagnare con patate fritte e dell’ottima birra.-
-Guarda guarda chi si vede.-
Disse una voce divertita alla destra di Candy.
-L’infermiera più lentigginosa di Chicago…-
-Ma come si permette… Terence! Terence Granchester!-
-Bentrovata signorina White… il vostro fidanzato vi manda sola?-
-Non la riguarda signor Granchester!- rispose piccata Candy.
-Spero non vi offendiate se vi offro la cena signorine.-
-Ma veramente noi…- rispose timidamente Natalie.
-Avanti signorine. Non intendevo offenderla signorina White.-
Davanti ai modi compìti del giovane un’affamata Natalie voleva accettare l’invito e Candy lo capì.
-Io devo andare in bagno, vi raggiungo poi.-
Terence si rivolse alla donna dietro al bancone.
-Maggie, facci portare tre belle bistecche con patatine fritte a quel tavolo, e anche tre birre.-
Natalie seguì il giovane al tavolo.
-Posso chiederle cos’ha Candy signorina? Non posso certo dire di essere un suo carissimo amico, ma poco ci mancava che mi mordesse!-
-Purtroppo la sua storia con Anthony è finita. Lui l’ha mollata da neanche un mese.-
-Mi dispiace.-
-Per favore, non dica niente a Candy!-
-Sì certo.-
 
Il resto della serata trascorse tranquilla. Candy e Natalie spiegarono il motivo della loro presenza a New York. Natalie aveva ricevuto un’offerta di lavoro da un importante ospedale della città e aveva pensato di coinvolgere Candy.
Dal canto suo Terence si guardò bene dall’usare soprannomi e si rivolse alle due ragazze con dei formali e rispettosi “Signorina White” e “Signorina Vince”.
-Grazie della bella serata signor Granchester.- gli disse Candy prima di congedarsi.
   
 
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