Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Laitalee    11/07/2009    5 recensioni
Il Signore Oscuro continua a ricordare la sua vita - ambientato successivamente ai Doni della Morte
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi ricordo quella sera... non avevo intenzione di uccidere solo lui, lo confesso. Volevo ucciderli entrambi, i bambini designati dalla profezia, Harry Potter e Neville Paciock. Avevo solo scelto di passare prima dalla casa dei Potter perché mi divertiva l'idea di far fuori i prediletti di Silente a due passi da casa sua, poi saremmo andati con santa calma verso la casa dei Paciock a far fuori l'altro bambino. Purtroppo andò diversamente. Non ci pensavo proprio alla possibilità che il sacrificio della madre potesse costituire uno scudo così robusto contro la mia magia. Altrimenti avrei preso il bambino e lo avrei consegnato ai Lestrange. Sarebbero stati deliziati all'idea di poter uccidere un neonato... erano davvero dei sadici, quei due. Potete anche non credermi, ma io non lo sono. Non mi fa particolare piacere far male alla gente. Uccido in fretta, di solito, con il solo scopo di levarmi da davanti un problema. Ma Rodolphus e Bellatrix adorano infliggere dolore, ci perdono eternità di tempo a torturare le persone, prima di ucciderle. Io no, non sono fatto così. Quando mi trovai davanti i Potter, li uccisi rapidamente. Volevo solo portare a termine quel progetto, e proseguire con i miei piani, tutto qua. Pensavo che agendo d'anticipo mi sarei semplicemente levato il problema. Non pensavo mai più alla possibilità che quel dannato moccioso si rivelasse un problema così grande.

La sera che lo affrontai davanti ad Hogwarts commisi un altro sbaglio. Mi fidai di un'altra madre. Lasciai che fosse Narcissa a verificare se era vivo o morto. Non so come sia possibile che quel ragazzo mi induca a fare errori così enormi. E Narcissa mi tradì, in nome del figlio che era a Hogwarts. Non lo capii e non lo capisco nemmeno ora. Perché per queste donne i figli sono così importanti? Dopotutto la mia non ci ha pensato un attimo a lasciarsi morire ed abbandonarmi in un pulcioso orfanotrofio, ed ero il figlio dell'uomo che lei aveva amato al di sopra di qualunque cosa, oltre la paura di suo padre e di suo fratello, per il quale aveva sfidato il mondo. Eppure non provò nemmeno a resistere per me. Invece queste due madri... una si fece uccidere e l'altra tradì il mago più potente e pericoloso sulla faccia della terra, senza pensarci nemmeno un attimo.

Se Narcissa sospettasse del mio ritorno non so che farebbe, ora. Non ci sarebbe nascondiglio sul pianeta a proteggerla, se io mi volessi vendicare di lei... e non è detto che non vada a cercarla, lei ed il suo superbo ed opportunista marito... e quel figliolo pavido e tremante, capace di mostrarsi forte solo con i deboli. Tanto amato da diventare inutile, incapace, fragile come una bambina. Troppo amato, senza dubbio.

E quel Potter... mi raccontarono che era vissuto con una famiglia babbana, ancora più inutile ed abbietta del solito, per esser babbani. Individui meschini e gretti che lo trattarono come una specie di mostro, un rifiuto che gli era capitato per errore e che avrebbero volentieri restituito al mittente, se avessero potuto. Mi son chiesto come potesse, un mago che aveva subito tante umiliazioni come ne aveva subite lui, da quella famiglia, esser tanto devoto alla causa di Silente. Con tutta la rabbia che aveva in corpo, riusciva ancora a non desiderare l'annientamento di quella gentaglia. La suora che mi picchiava da bambino si è salvata dalla mia vendetta solo perché è morta prima che io potessi ucciderla... prima persino che riuscissi a trovare mio padre ed a vendicarmi di lui. E non si trattava della sua innata capacità di amare, come ha cercato di convincerlo Silente. No, io sono stato nella testa di Potter, l'ho capito meglio di lui. La sola cosa che lo ha trattenuto dal diventare come me è stata la paura. Era terrorizzato dall'idea di poter deludere i suoi amici, voleva solo essere accettato da loro, e tenne a bada tutta la sua rabbia. La sua biografa lo ha disegnato come un uomo felicemente sposato, ma è una balla. Me lo ha detto uno dei miei seguaci, uno di quelli ancora fedeli alla mia causa: è diventato un solitario, ha divorziato dopo pochi anni dalla Weasley e si è chiuso nel suo pulcioso ufficio da Auror e non ne è uscito che per andare a comprarsi da bere. Non frequenta più nessuno dei suoi vecchi amici di un tempo e passa le sue giornate a ricordare le battaglie con me. Direi quasi che gli manco... magari potrei andarlo a trovare, così potrei restituire un po' di senso alla sua vita da eterno sopravvissuto! Non è facile, vero, Potter? Non è facile aver tante cicatrici sul cuore da non sapere nemmeno più come sia possibile esser ancora vivi e vegeti, e sentirsi morti dentro. Prima o poi tornerò a cercarti, Potter... e non pensare che la tua cicatrice ti avvertirà, questa volta... ormai non è più possibile che lo faccia. Ma lo scoprirai presto, e vedrai perché sono diventato ancora più pericoloso, per te.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Laitalee