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Autore: MissFalco    11/07/2009    1 recensioni
E' una cosa stupida, già lo so. Però mi piace. Ditemi cosa ne pensate voi, ok? Ambientato poco dopo la fine di Breaking Dawn. Siate clementi...
Era il silenzio che seguiva una lunga battaglia, che non aveva ne vincitori, ne vinti. Se proprio dovevo fare una stima delle vittime, avrei detto che era lei ad aver perso, seguendo un certo ragionamento. Mentre, dal altro lato, ero io il perdente. 
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il suono di una risatina isterica mi arrivò alle orecchie, infastidendomi. Di scatto chiusi il libro, alzandomi come una saetta.
- Piantala...- sibilai, lanciando fiamme con gli occhi. La risatina si fermò, e cambiò tonalità. Questa volta prendeva in giro me, e non gli altri.
Ruggii di rabbia e feci per scagliarmi contro di lui. Il suo volto di marmo sbiancò, improvvisamente impaurito.
- Calmati...non volevo offenderti. - disse la sua voce, simile al suono di una campana a morto.
- Beh, ci sei riuscito. - risposi, ringhiando. I suoi occhi rossi mi guardarono terrorizzati.
- Non riprovarci mai più, Aro. Capito?!-.

Ancora quel sogno... Era la terza volta che mi svegliava. Desideravo tanto capire perchè mi tormentava, ma non mi era permesso andare troppo oltre il limite invalicabile posto da lei.
Sbuffai, e mi girai in cerca dell'orologio. Le 3.45. Che bello. Ancora cinque maledettisime ore prima di alzarmi per la colazione. Contrariato, saltai giù dal letto. Non mi andava di dormire, avrei fatto un po' di zapping in salone. Aprii silenziosamente la porta della mia camera, sbirciando in tutte le direzioni. Ero solo...o no?
Decisi che non mi importava. Silenzioso, uscii e mi chiusi la porta alle spalle. Un brivido improvviso mi attraversò. "Non sto facendo niente di proibito...d'altronde, questa è anche casa mia..." pensai, inviperito.
Ma non riuscii a scacciare l'idea di star facendo qualcosa senza il permesso di lei.
- Ma lei è a caccia no? Quindi, finchè non torna, posso fare tutto quello che voglio. - mi dissi, sedendomi sul divano. Afferrai la coperta che avevo lasciato lì la sera prima e qualcosa cadde ai miei piedi. Mi chinai per afferrarla e arrossii. Presi l'indumento con le dita a pinzetta. I ricordi mi assalirono, e il mio colorito pallido divenne rosso Ferrari.
Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi un po'. - Senti...in fondo...che male c'è?- sbottai, riaprendo gli occhi. E il pezzo di lingerie mi catapultò in faccia ancora quello stupido rossore.
- Oh basta!- esclmai appallottolando la prova del mio reato, e lanciandola lontano.
Afferrai il telecomando del televisore, ma non feci caso su quale canale si sintonizzò. Ormai per la testa avevo altri pensieri...molto più piacevoli della sit-com trasmessa sul sesto canale.
Richiusi gli occhi, sospirando. Poggiai la testa sulla spalliera del divano, e sorrisi.
"Eh già...non c'è niente di male..." ridacchiai, sfiorando con la punta delle dita il profondo taglio che avevo sul collo. E menomale che erano state le sue unghie a farmi questo! Ridacchiai nuovamente. Riaprii gli occhi, e mi resi conto che non volevo guardare la tv. Spensi, e mi catapultai verso la credenza, alla ricerca del lettore cd. Vero, un po' antiquato, ma i miei dischetti di musica non li si può paragonare a niente. Sorrisi, infilando le cuffie. La musica che avevo scelto non era certo quella adeguata ad una persona della mia età, ma in quel momento mi sembrò stupenda.
"...dovrai riuscere, sai, a non cambiare mai..."
Risi, e mi sistemai comodo comodo sul divano, coccolato dalla coperta. Piegai un braccio dietro la testa, a mo di cuscino, e in poco tempo la musica mi fece sonnacchiare.
Sospirai, e cambiai posizione, invertendo il braccio.
"...che spadaccino, questo biondino...è un grande atleta e firma con una Z..."
Un sorriso affiorò sulle mie labbra. "Biondino". Ecco come mi chiamava.
- E adesso come mi chiamerai...?- sussurrai alla notte.
Che calma...il silenzio mi è sempre piaciuto, ma quella notte l'assaporai ancora di più. Era il silenzio che seguiva una lunga battaglia, che non aveva ne vincitori, ne vinti. Se proprio dovevo fare una stima delle vittime, avrei detto che era lei ad aver perso, seguendo un certo ragionamento. Mentre, dal altro lato, ero io il perdente.
"In qualunque modo la voglia mettere, io non mi pento. Poteva mordermi...ma è un rischio che correrò volentieri."
Mi stavo lentamente addormentando, cullato dalla musica infantile che ascoltavo. Mi accoccolai meglio sul divano, chiudendomi quasi a riccio.
"Chissà perchè sul letto non riesco a dormire...oh, già...quello stupido sogno..."
Sbadigliai, e mi acciambellai ancor di più.
E d'improvviso la coperta volò via, e nonostante il lettore cd messo a tutto volume, sentii la stoffa lacerarsi. Spalancai gli occhi, strappando via le cuffie.
"Oh merda...eccola!" pensai, impaurito. Davanti ai miei occhi c'era l'essere più bello che abbia mai visto al mondo.
- Ciao Adriel...- mormorai, abbassando lo sguardo. Non riuscivo ancora a guardarla negli occhi.
- Che ci fai ancora sveglio?- chiese la sua dolce voce. Un angelo, ecco cos'era...un angelo con il carattere di un diavolo.
- Non riuscivo a dormire...- dissi, in un soffio. Deglutii, guardandomi i piedi.
- Come mai?-. Sedette al mio fianco, e mi attirò a se. La sua pelle di ghiaccio mi sembrò calda, o quanto meno tiepida.
La sua voce era dolce, e non mi aveva ancora apostrofato in modo acido.
E, cosa ancora più strana, mi aveva abbracciato in modo da farmi stendere su di lei.
- Non lo so...- mentii. Non potevo dirle del sogno, non in quel momento, visto che sembrava in vena di coccole. Cosa più unica che rara.
Mi accarezzò i capelli, posando un bacio legero sulla mia chioma bionda. Chiusi gli occhi, estasiato.
- Ti faccio addormentare io?- sussurrò, con voce mielosa. Una carezza mi scese lungo la schiena.
- Adriel...credi che ora voglia dormire?- feci, sospirando. Lei ridacchiò, e dal modo in cui si mosse sotto di me capii che nemmeno lei aveva voglia che io dormissi.
Mi trovai comodamente incastrato sul suo magnifico corpo. Un ciuffo di capelli castani le accarezzava la guancia di velluto, e i suoi occhi mi spingevano ad andare avanti.
I suoi occhi...che strana tonalità! Ne rossi, ne ambrati, ma di un tenue color pesca...
Aveva assaggiato il sangue umano, ma non aveva ucciso. Nel momento stesso in cui realizzai ciò, decisi che non volevo sapere niente. Era lei che doveva voler raccontare ciò che faceva a caccia.
Osservai il suo volto, e mi chinai per sfiorarne i contorni con le labbra.
- Adriel...- sussurrai. Lei ridacchiò. - Dimmi...-.
Fissai i miei occhi nei suoi. Chissà perchè, ma capii che il mio colore preferito da quel momento in poi sarebbe stato quel tenue color pesca.
Sospirò e mi accarezzò il taglio sul collo. - Sai qual'è il mio colore preferito?-.
Scossi il capo, e feci aderire la sua mano alla mia guancia.
- Il blu...lo stesso colore dei tuoi occhi...-.
Sorrisi e avvicinai il mio volto al suo. - Questo blu?-.
Lei ridacchiò e feci sì con la testa. - Davvero?-.
- Sì...- rispose lei, e con le dita seguì il profilo delle mie labbra. Baciai una ad una le sue dita.
- Bruce...- sospirò la sua voce, e mi attirò a se, premendo le labbra sulle mie. Il respiro mi si fermò in gola, e rimasi immobile. Le labbra di Adriel erano gelate...ma le sensazioni che mi scatenavano erano tutt'altro che fredde.
Sentii la sua lingua accarezzarmi il taglio sulla gola, e avvertii subito un cambiamento in lei.
- No...non posso continuare. - soffiò la sua voce, che ora mi sembrava lontana chilometri.
Sospirai, e mi alzai a sedere. - Lo so. - risposi.
Lei balzò in piedi, agile e sinuosa come una pantera. - Va a letto, domattina controlleremo di nuovo quel taglio. -.
Trovai la forza di alzare lo sguardo sul suo viso. Gli occhi color pesca mi osservavano con un misto di durezza e di tenerezza.
- Mi fai compagnia?- chiesi, arrossendo. Lei sorrise e mi tese la mano.
Sorrisi anch'io, e mi lasciai guidare nella mia camera da letto. Sapevo che per quella notte avevo avuto la mia dose di fortuna e di lei. Mi leccai le labbra, e ridacchiai. Ero sicuro che il sapore della sua pelle era ancora impresso sul mio corpo, così come lo sentivo sulle mie labbra.

Ok,ok,ok,ok,ok....lo so. Non si capisce molto, vero? Eh sì, sono cattiva xD Qualche chiarimento lo avrete dal terzo capitolo...intanto vorrei sapere se vi piace.  
Vi lascio, continuo a combattere con Jake and co...-.-
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