Quella notte speciale per Anna e
Kristoff è stata solo la
prima di tante altre, durante le quali si ameranno intensamente e che
rafforzerà il loro sentimento ancora di più.
Se in una famiglia sembra tornare il
sereno, in un’altra
domina l’agitazione e la paura.
“Abbiamo bisogno di qualcuno
che possa garantire la vostra
innocenza” – spiega l’avvocato ai
Westergard.
“È assurda tutta
questa faccenda. Siamo stati usati da Queen
e rischiamo anche di andare in galera con lei” –
esclama, sconvolto Hans non
riuscendo a darsi pace.
“Calma cugino. Se trovassimo
chi può sostenere la nostra
piena innocenza, è fatta” – Victoria
cerca di essere positiva.
“Chi? Dovremmo pagare
qualcuno per una falsa testimonianza?”
– chiede il ragazzo.
“Certo che no! Basta
imbrogli; in fondo questa situazione ci
sta insegnando che ogni imbroglio porta delle conseguenze. Se barassimo
e
venissimo poi scoperti, addio libertà” –
replica la donna.
“Avete delle domestiche,
giusto? Possiamo chiedere il loro
intervento” – ipotizza l’avvocato.
“Mary ed Amy non saprebbero
gestire l’ansia. Le conosco,
finirebbero per cedere alle trappole della controparte”
– sostiene Victoria.
“E allora chi può
aiutarci?” - Hans
è nel panico più totale.
A quel punto la ex darklady ha
un’idea.
“Forse qualcuno
c’è” – riflette ad alta voce.
Prende il
cellulare e compone un numero.
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“Amore, svegliati. Io sto
uscendo” – sussurra Anna
all’orecchio del dormiente Kristoff.
Bjorgman si stiracchia e brontola
– “Dove vai? Pensavo
volessi rimanere un altro po’ a letto vicino a me”
“Vado alla villa. Te ne ho
parlato ieri sera, ricordi? Fate
viene con me. Ci vediamo per ora di pranzo” – gli
lascia un tenero bacio a
stampo.
Prima di lasciare la camera,
sorridente conclude – “Stanotte
è stato meraviglioso. Ti amo da morire”
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Anna è sull’auto
del padre, diretta verso casa Westergard ed
è appena giusta a destinazione quando le suona il cellulare.
“Vicky? Tutto bene? Che
succede?” – domanda la Froze, una
volta parcheggiato il mezzo.
“Abbiamo bisogno di
te” – la prega, la ricca.
“Sono
qui fuori. È
successo qualcosa di grave?” – chiede, preoccupata
la giovane mamma.
A quel punto la signora della villa
apre il portone
d’ingresso e le corre incontro.
“Grazie al cielo sei
già qui. Non c’è un minuto da perdere.
Abbiamo bisogno del tuo aiuto” – la abbraccia e
prendendola per mano la conduce
dentro l’abitazione.
Mary e Amy sono intente chi a
rimuovere la polvere dai mobili
chi a lucidare gli enormi lampadari.
Anna sorride alle due e manda loro un
bacio, facendogli segno
che dopo avrebbe trascorso del tempo in loro compagnia.
Raggiunge il salone dove nota subito
Hans, seduto sulla
poltrona, accanto ad un uomo sconosciuto.
“Buongiorno” - li
saluta la giovane.
L’ex ha uno sguardo poco
sereno. Per di più la relazione che
credeva di avere con Anna è naufragata in maniera
automatica, visto il rientro
di lei dai suoi genitori.
“Mi dispiace per quello che
stai passando” – prende parola
lei, avvicinandosi a Westergard, lasciando Fate tra le sue braccia.
“Non ti preoccupare. Ci sono
abituato, sai?”
“A cosa? Ad essere
indagato?” - chiede
Anna perplessa.
“No. Ad essere
abbandonato” – commenta lui, riferendosi non
alla vicenda giudiziaria, ma alla evidente rottura.
“Hans, io…non so
che dire… perdonami se ho fatto le valigie e
sono andata via. Però è giusto così.
Questo non è il mio posto. Io non è te che
amo” – confessa tirando fuori il coraggio che per
troppo tempo ha soppresso.
“Lo so. Ho voluto fingere
che fossi innamorata del
sottoscritto perché inconsciamente cercavo qualcuno che
potesse amarmi sul
serio. Che sciocco che sono” – aggiunge con aria
alquanto abbattuta.
“Non dire così.
Certo che c’è chi ti ama davvero. La bambina
che stai cullando è la prima che nutre questo sentimento nei
tuoi confronti” –
lo conforta Anna.
“Se non fosse per Fate avrei
ceduto e sarei andato in galera
senza esitare. Sono stanco di questa vita così
apparentemente perfetta, fatta
di lusso sfrenato, di gente che ti adula solo per ricavarne dei
benefici. Io
cerco altro”
“Tua figlia è
fiera di suo padre e lo sarà sempre. Non
crederai mica che permetterei che perdessi la causa?! Dobbiamo lottare
affinché
il processo venga superato” – sostiene la Froze,
afferrando una mano di Hans e
stringendola forte.
A quel punto gli occhi di lui si
inumidiscono e lo sguardo si
addolcisce.
“Sei davvero speciale Anna.
E pensare che ti ho recato così
tanto male. Avresti potuto infischiartene, invece sei qui. Mi stai
dando forza
con la tua sola presenza. Grazie. Spero che riuscirai a perdonarmi un
giorno e
io farò di tutto affinché ciò
accada” – si emoziona.
Finalmente Hans Westergard mostra il
lato più umano di sé,
toccando il cuore dei presenti.
Segue un dolce abbraccio tra i due ex,
interrotto però
dall’intervento dell’avvocato.
“Scusate se metto fretta,
però è necessario prepararsi al
processo”
“Vero, ha ragione avvocato
Rein” – interviene Victoria. Si
rivolge poi alla diciannovenne e le pone la richiesta, raccontandole
per filo e
per segno come agire e vincere la causa.
Anna ascolta con attenzione e rimane
in silenzio per alcuni
secondi. Sembra dubbiosa se accettare o meno.
“Se non te la senti, ti
capiremo. Tranquilla” – afferma
Vicky, mostrandosi comunque grata alla ragazza per l’appoggio
e la
disponibilità.
Ed è così che
risponde la Froze – “Sarà difficile
mantenere
un certo atteggiamento e non cedere agli attacchi della controparte.
Però
sappiate che potete contare su di me, sempre”
“Stai dicendo che
accetti?”-
Hans ne rimane sorpreso.
“Non mi tiro indietro, anzi.
Cominciamo ad allenarci. Voglio
che il vostro avvocato mi prepari psicologicamente a quello che
dovrò
affrontare” – con tali parole, Anna dà
il suo pieno consenso.
Le ore seguenti trascorrono rapide e
vedono la Froze
affrontare più simulazioni di testimonianza. Alcune di
queste sono difficili da
gestire dati i pesanti attacchi del legale alla sua persona.
“Potrebbero attaccarmi su
tutto. Anche sul cattivo
comportamento di Hans verso di me quando, mesi fa, stava sia con la
sottoscritta che con mia sorella” – afferma Anna,
dando informazioni utili
all’avvocato.
“Ehm…sono
cambiato da allora. Giuro” – si discolpa Hans,
notando l’occhiataccia contrariata del legale.
A casa di Agnarr e Idunn Froze si
respira la serenità,
nonostante i problemi che i ricchi imprenditori stanno vivendo. A loro,
dopotutto, poco importa se chi ha recato tanto dolore vive a sua volta
di
altrettanta sofferenza.
“Anna è in
ritardo. Ha detto che sarebbe rientrata per ora di
pranzo” – afferma Kristoff, notando
l’assenza della fidanzata, controllando
dalla finestra i movimenti esterni.
“Sarà rimasta a
casa di Hans più a lungo del previsto” –
aggiunge Elsa, intenta ad apparecchiare la tavola.
“Appunto”
– commenta infastidito Bjorgman –
“E’ questo il
problema”
“Hey, qualcuno è
geloso?” – lo prende in giro la cognata.
Kris arrossisce e replica –
“ A te non darebbe fastidio se
Jack rimanesse fuori a lungo con qualche sua ex fiamma?”
Così dicendo la zittisce e
la prima delle Froze è costretta a
dargli ragione.
Agnarr, seduto a capotavola, perde la
pazienza guardando sua
figlia minore mancare.
“Oggi dovevamo essere tutti
insieme. Potevamo festeggiare
questa vita nuova e bella che è appena cominciata. E Anna
cosa fa?! Preferisce
stare alla villa anziché con noi”
“Calmati,
rientrerà a breve” – lo rasserena Idunn,
servendo
il pasto.
Ma della diciannovenne nessuna traccia.
È al termine del pasto che
la giovane manda un sms al
fidanzato.
Le domestiche l’hanno
trattenuta a pranzo lì e per di più
stasera deve parlare di qualcosa di importante con i genitori.
E’ questo in
sintesi il messaggio inviato a Kristoff che quindi lo comunica ad alta
voce.
“Se si tratta di aiutare
quei due, se lo può scordare” –
conclude Agnarr intuendo l’argomento che sua figlia minore
tratterà al suo
rientro.
Senza aggiungere altro, prende il
giornale e si dirige in
salone. Siede sulla poltrona e, come è solito fare, si
dedica alla lettura
delle news.
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Sono trascorse da poco le diciassette.
Anna finalmente giunge
a casa.
“Meno male! Credevo non
volessi più rientrare” – gli va
incontro Kristoff.
“Scusami”
– lo bacia dolcemente.
Invita i familiari in cucina e
dà loro la notizia.
È diventata la testimone
chiave del processo dei Westergard
contro Queen.
“CHE COSA?” -
esclamano i presenti, in coro.
“Nessuno mi farà
cambiare idea. Ho dato il mio totale
consenso” – ribadisce le sue volontà.
“Tesoro, sicura che non
rischi anche tu di avere dei
problemi?” – si preoccupa Idunn.
“Certo che no”
– risponde la ragazza.
“Certo che
sì” – replica Agnarr, alterato dalle
decisioni
brusche e sempre impulsive della secondogenita.
“Papà, immaginavo
non fossi d’accordo”
“Come potrei
essere d’accordo con
questa farsa? Quei due non dovrebbero essere più interesse
né tuo, né nostro.
Ci hanno separati per mesi, hanno fatto di tutto per rendere la tua
vita un inferno
e tu che fai? Sei disposta a sopportare la pressione del processo, dei
media e
di tutto il resto, per quale motivo?” – si altera
Agnarr.
“Papà
calmati” – si intromette Elsa
notando lo stato emotivo paterno.
“Voglio solo
tirare fuori dai guai
il padre di mia figlia, ok?” – replica Anna,
alzando il tono di voce.
Da una semplice
comunicazione sta
per scaturirne una discussione accesa.
Per tale ragione Elsa
e Idunn
intervengono separando i due litiganti.
La moglie prende in
disparte il
marito e la sorella maggiore fa lo stesso con la minore.
Inutili i tentativi
delle due.
“Quella
è gente potente. Possono
ugualmente trovare qualcuno che testimoni a loro vantaggio. Non hanno
bisogno
di usare te. Smettila di dirgli sempre sì e di dargli
dominio sulla tua
persona. Dovresti evitarli e non chinarti di fronte ai loro ordini!
– tuona il
capofamiglia, lamentandosi dei facili cedimenti della diciannovenne.
“Io sarei la
debole che si piega
davanti a tutto e tutti, vero? Gridalo pure, papà. Lo so che
è questo che stai
pensando. Mi credi una fragile che ha bisogno di essere sempre
tutelata. Ma sai
che ti dico?!Io li aiuterò. Si, lo farò. Assieme
vinceremo la causa e la mia
Fate crescerà con un padre accanto. A differenza tua, io non
scappo dalle
situazioni. Le affronto. E se per superare il dolore passato, devo
agire in
questo modo, non mi tirerò indietro” –
così dicendo Anna lascia la cucina e si
chiude in camera, scoppiando a piangere, con il capo sotto il cuscino.
Ha
lanciato una chiara frecciata al genitore, riportando la famiglia
indietro di
mesi.
Quei mesi che videro
Agnarr lottare
contro il tumore e tenerlo nascosto ai suoi familiari, fuggendo via.
Quelle parole
feriscono l’uomo che,
si zittisce e lascia la casa, sbattendo con forza la porta.
“E
adesso?” – domanda, angosciata
Elsa.
“I
Westergard e la loro presenza
stanno distruggendo la nostra famiglia.” – sostiene
Idunn, afflitta.
“Ma Anna ha
fatto una promessa al
suo ex” – aggiunge la primogenita –
“Non sarebbe lei se si rimangiasse la sua
parola!”
“Questo
è certo. Siamo noi che le
abbiamo insegnato a comportarsi con correttezza sempre. Ora che ha
accettato,
farà quanto ha stabilito con Hans. Non saremo noi a
vietarglielo e una volta
che il suo ruolo nel processo sarà terminato, vedremo come
comportarci” – propone
la donna adulta.
Prende poi un
cappottino ed esce
per raggiungere il coniuge, seduto in giardino.
Bjorgman ha osservato
la scena, in
disparte.
Soffre per Anna e
preoccupato la
raggiunge nella stanza.
“Amore. Stai
piangendo?” - le
siede accanto e comincia ad accarezzarle i
capelli.
“Mi dispiace
per aver detto quelle
cattiverie a mio padre. Ero fuori di me. Adesso non ho il coraggio di
affrontarlo”
“Si che lo
hai.Ti stai dimostrando
coraggiosa in tutto, anche nell’appoggiare Hans in questa
brutta storia. Io
sono qui, sappilo. Non ti lascerò più.
Sarò la tua spalla, sempre. Andrà tutto
bene, però è necessario chiarire con Agnarr.
Chiudere con il passato significa
mettere la parola fine alle tensioni in casa” – la
bacia con dolcezza – “Fai il
primo passo verso di lui così capirà di che pasta
sei fatta”
Si stende accanto a
lei,
avvolgendola tra le sue braccia. I minuti seguenti sono riempiti dai
singhiozzi
di Anna e dalle parole di conforto e immenso amore di Kristoff.
Agnarr e Anna,
così diversi quanto simili,
battibeccano spesso. Però, mai sono giunti a gridarsi
cattiverie gratuite come
ora.
È la
figlia, però, preda dei sensi
di colpa, a recarsi dal genitore. Poco prima di cena, bussa alla stanza
del
padre.
Lui si è
chiuso lì e non ha
mangiato nulla, ignorando la moglie in lacrime davanti la porta.
“Sono stata
una stupida. Ho tirato
fuori una faccenda superata da tempo cedendo ad una cattiveria che non
credevo
neppure di avere” – apre il discorso Anna.
“Sono i
Westergard la causa di
tutto” – risponde il capofamiglia.
“No! Non
è così. Dammi l’occasione
di mettermi in gioco e di liberare il padre di mia figlia da questo
casino.
Pensa a tua nipote e immaginala crescere senza Hans. Io stavo morendo
dentro
sapendoti lontano. Non voglio che Fate viva la stessa
situazione”
“Anche tua
madre sostiene che tu
agisca così per il bene della piccola” –
commenta lui.
“Voglio che
questa storia si chiuda
una volta per tutte. La prossima settimana inizierà il
processo ed io devo
prepararmi. Sarà una tortura psicologica, quindi mi
piacerebbe avere il vostro
sostegno. Non chiedo altro. Soltanto questo” - lo supplica,
iniziando a
piangere, preda di dispiacere e di agitazione.
“Figlia
mia” – esclama Agnarr,
colpito dalle lacrime della secondogenita - “Ti chiedo scusa
anche io” – apre
le braccia in attesa di un abbraccio. Questo abbraccio non tarda ad
arrivare.
Ed è così che i due trascorrono il resto della
serata: a consolarsi e
coccolarsi come facevano anni prima.
“Comprendi
la mia ansia. Sei la mia
bambina dopotutto. Non voglio vederti ancora succube di quel
demonio”
– le sussurra l’adulto.
“Lui non lo
è più. Forse non lo è
mai stato. A volte le persone cambiano per eventi o persone esterne e
nel caso
dei Westergard la responsabilità è di Queen. Non
testimoniare a favore di Victoria
e Hans significa darla vinta all’unica causa dei nostri
mali”
“Spero sia
come dici tu. Prego
affinché ogni cosa venga superata così noi
torneremo alla vecchia ruotine e tu
e Kristoff potete finalmente sposarvi”
“Già!
È quello che desidero di più
al mondo”
Dopo
l’ennesimo abbraccio i due si
addormentano, esausti, l’uno di fianco all’altra.
Sembra che il mare in
tempesta si
sia placato.