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Autore: reesejordan    18/09/2018    17 recensioni
André è picchiato dai suoi compagni. Torna a palazzo Jarjayes ed è invaso da ricordi e incubi legati al suo rapporto con Oscar...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi hanno picchiato. La giacca della divisa lacerata, il labbro spaccato, l'occhio spento leggermente gonfio. Ho un po' male dappertutto. Le costole, la schiena, il ginocchio doloranti ai quali si aggiungono l'orgoglio ferito, il cuore spezzato.

Si sposa. Mi ricordo solo quello. Non importa che mi hanno lasciato per terra sfinito. Certo, non mi è piaciuto il modo in cui mi hanno attaccato. Ma avevo bisogno anch'io di sfogarmi, picchiare qualcuno. Cane dei nobili. Non hanno capito niente. Non sanno niente. Non posso starle lontano. 

E lei? Si sposerà con un altro. Girodelle ha un titolo, una tenuta, uno stemma. Il suo è un diritto. Io ho un mal di testa, tanti lividi e una forte delusione. Averla per me è il mio sogno. Saperla sposata con un altro è il mio incubo.

Chiudo gli occhi e la vedo. Che peste che era da piccola! Ma anche per quello mi piace. La sua determinazione e forza d'animo mi hanno sempre attratto e, anche se davanti a lei non lo ammetterò mai, mi facevano un po' paura. 

- André, dai vieni.

- Fermati, Oscar...

- Da lì potremo vedere tutto meglio.

- È pericoloso, Oscar... 

- Ma di cosa hai paura, André?

Di un albero più grande del Palazzo, del vuoto sotto. Voleva salirci sopra per vedere oltre la tenuta. Allora l'ho seguita. In effetti lo spettacolo dei terreni circostanti, della natura, della reggia, dall'alto dell'albero, era meraviglioso. Lei si è arrampicata, agile come sempre. E io le sono salito dietro e mi sono seduto su un ramo sotto al suo.

- Vedi com'è bello qui, André?

- È bellissimo, ma se cadiamo, non c'è il lago sotto a noi.

- Lo so, ma è per questo che ti ho fatto salire con me.

- E perché?

- Perché se cado, tu mi salveresti... come quella volta.

Già. Non mi faceva solo vedere quanto fosse abile e svelta, ma mi regalava anche i suoi pensieri da stratega. Ringrazio suo padre per averla fatta crescere come un maschio, per avermi messo accanto a lei. Oggi lo ringrazio di meno per aver accettato la proposta di matrimonio di Girodelle. 

- E se cado io? 

- Ti raggiungerò e ti prenderò, André. Non potrei sopportarlo se ti facessi male.

Mi sveglio, rigirandomi nel letto. E girano nella mia mente le sue parole. Nemmeno io potrei sopportarlo. E invece, di male gliene ho fatto, anche troppo. Me li merito tutti i pugni dei miei compagni e non per la ragione che li ho ricevuti. Non sanno che, negli anni, l'ho servita, l'ho accompagnata, l'ho seguita non perché era il mio dovere, perché è il mio amore. E lo sarà sempre. Non sanno quello che le ho fatto, come ha pianto per causa mia. Hanno fatto bene a picchiarmi. Cane dei nobili. No, cane e basta. 

Chiudo gli occhi e la vedo di nuovo. In quel vestito prima del ballo. Sul suo letto sotto di me. In chiesa mentre si unisce a Girodelle. Sento una voce chiamare il mio nome. Una mano che accarezza i miei capelli. Che bella sensazione. A volte da piccoli io e Oscar dormivamo insieme e la nonna ci accarezzava i capelli in questo modo. Posso anche sentire l'odore di Oscar dopo il bagno serale. Arriva persino la sua voce che si scusa per averne combinata una delle sue, per la quale avrei dovuto rinunciare alla fetta di torta alle mele.

- Mi dispiace, André.

Apro gli occhi e la vedo. È seduta sul letto accanto a me. Rimango un attimo a guardarla. La mia mente offuscata non sa ancora se sono sveglio o se la sto sognando qui con me. Sbatto le palpebre un paio di volte. Non sto sognando. Una sola domanda mi balena in testa. Era lei che mi accarezzava i capelli? 
Allora mi metto a sedere, appoggiandomi alla testiera del letto. Il lenzuolo scivola scoprendo il mio petto nudo. Oscar reagisce prima spalancando gli occhi e poi guardando altrove. Balbetta qualcosa e fa per andarsene.

- Non sarei dovuta venire...

Mi muovo in fretta e le blocco la mano. Non può lasciarmi. In fondo, sotto al lenzuolo indosso i pantaloni. Non crederà che... Sorrido.

- Aspetta, dove vai? Non sapevo saresti passata... e poi non sono completamente nudo.

- André...io...

- È successo qualcosa? 

Si volta a guardarmi. Dio! Com'è bella! È sorpresa, ma non è l'imbarazzo di prima che sembra sconvolgerla. 

- Ma hai visto come ti hanno ridotto? È tutta colpa mia...

- Oscar... tu non mi hai fatto niente.

- Perché mi hai seguito André. Perché?

- Ci sono diversi motivi, Oscar...

- E allora dimmeli...

- Non posso stare lontano da te...

Continua a guardarmi e non risponde. Allora vado avanti. La sua mano è ancora nella mia. L'accarezzo e l'avvicino alla bocca, baciandola lievemente. 

- E poi...non potrei sopportarlo se ti facessi male.

Mi fissa, un leggero rossore in volto. Sarà per via del bacio? No, si è ricordata quelle sue stesse parole. Mi regala un piccolo sorriso e rimaniamo a guardarci per un po'. Sembra essere tornati ai nostri momenti da bambini. È stupendo averla qui tutta per me. Ho un amore immenso per lei, ma cosa se ne farebbe? Come può uno come me renderla felice? Io non sono nessuno. Promessa sposa ad un altro... Lascio la sua mano per accarezzarle il viso. Di nuovo non mi ferma e non si ritrae.

- Erano le tue mani fra i miei capelli poco fa?

- Sì...

- Ti sposerai con Girodelle?

- No...

- Perché?

- Ci sono diversi motivi, André...

- Vuoi dirmeli?

- Non posso stare lontana da te...

La guardo e non rispondo. Sorrido. Aspetto con ansia che vada avanti. Trattengo il respiro.

- E poi...non potrei sopportarlo se ti facessi male.
   
 
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