Seppure malcontento
della promessa
fatta da Anna a Hans e Victoria, il signor Froze accetta la situazione
non
aprendo più bocca in merito al processo e al ruolo della
secondogenita in esso.
La settimana
successiva al litigio,
chiaritosi poi in tarda serata, la ragazza la trascorre per la maggior
parte
delle ore presso villa Westergard, portando con sé Fate e
creando dispiacere in
Idunn, la quale desiderava coccolare la nipotina, in Elsa che sperava
di
potersi confidare come è solita fare con la sorella, e anche
in Kristoff,
sempre più trascurato dalla fidanzata.
Finalmente arriva il
giorno tanto
temuto dai cugini imprenditori e tanto atteso dai familiari di Anna.
“Sono
nervosissima” – confessa la
diciannovenne, alle prese con lo specchio e i capelli poco gestibili.
“Sorellina,
stai tranquilla. Andrà
tutto bene” – la conforta la maggiore, sdraiata sul
letto a pancia in giù,
intenta ad osservare la consanguinea.
“Ho lavorato
molto su me stessa in
questo ultimo periodo e non voglio che l’agitazione distrugga
ogni cosa” –
ripete Anna, cedendo la spazzola ad Elsa, supplicandola di sistemarle
la chioma
indomabile.
Poco dopo giunge Hans
alla porta
dei Froze.
Ad accoglierlo
è Idunn, ancora
molto fredda e distaccata verso l’uomo.
Lo invita, per
educazione, a
prendere posto sul divano.
Il silenzio tra i due,
alquanto
imbarazzante, viene interrotto dal baby monitor.
“Si
è svegliata la bambina!” –
spiega la signora, allontanandosi frettolosamente.
Elsa e Anna arrivano
l’una di
fianco all’altra. La grande sostiene e incoraggia la
più giovane.
I tre si salutano, poi
la
secondogenita dei Froze afferma – “Sono pronta.
Possiamo andare”
Hans le sorride,
ancora grato alla
ex e fiero della sua determinazione; poi la prende per mano e insieme
lasciano
la casa.
Idunn, raggiunto il
soggiorno con
la nipote tra le braccia, nota dalla finestra la figlia salire in auto.
“Dovremmo
andare anche noi, mamma”
– prende parola la ventunenne.
“Se invece
fossimo di intralcio?
Magari carichiamo Anna di eccessiva agitazione” –
sostiene l’adulta.
“E se, al
contrario, la nostra
assenza le farebbe percepire un vero e proprio menefreghismo da parte
della sua
famiglia?” – ipotizza Elsa, accarezzando le guance
paffute della nipote e
mettendo la madre di fronte a quella che è, difatti, la
realtà.
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La sede del processo
è enorme e
colma di gente, alcune vittime truffate e altre semplicemente partecipi
di un
momento unico per la città di Arendelle.
Hans prende posto
vicino l’avvocato
intento a sistemare alcune carte. C’è anche
Victoria lì, rigida come una corda
di violino. Tiene lo sguardo basso mentre cerca di non pensare a quanto
le sta
accadendo.
Anna, nervosa come non
le capitava
da tempo, siede poco più dietro. Non si è mai
sentita tanto sola in un momento
difficile.
Quando il giudice
dà il via
all’udienza, da una porta laterale fuoriescono due uomini in
divisa che tengono
ammanettata Queen. La signora dal cuore nero e gli occhi scuri e
carichi di
odio, raggela i presenti.
La Froze attendeva una
reazione
differente da parte dell’imputata. Anche i Westergard erano
di quell’idea:
avevano già immaginato Queen urlargli contro le peggiori
cattiverie, mostrando
all’aula intera la sua vera personalità.
L’avvocato
sussurra a Hans che la
non reazione della loro nemica deve essere stata decisa dal suo legale.
“Le
avrà ordinato di mantenere la
calma per non peggiorare la situazione”
Ed è
esattamente così.
A quel punto il
processo può dirsi
aperto.
Seguono vari
interventi da parte
della difesa e dell’accusa.
Siedono, di fronte al
giudice,
varie persone. Alcune di queste sono venditori succubi del clan
criminale.
Altri sono, invece, sostenitori delle diffamazioni di Queen ai danni di
Hans e
Victoria, sostenendo di averli visti aggirarsi nel bosco per prendere
parte
alle riunioni della banda.
Non manca proprio
nessuno durante il
processo.
C’è
anche Grace Smith, preoccupata
segretamente per la condizione del suo ex, che osserva la scena da
lontano. Guarda
Westergard soffrire e non reagire davanti a delle accuse pesanti.
Ciò le tocca
il cuore, seppure ancora sanguinante per un passato burrascoso causato
da Hans
stesso.
Elsa e Idunn, assieme
a Kristoff
entrano in aula nel momento decisivo.
“Giusto in
tempo!” – esclama
Bjorgman, sentendo il giudice chiamare a sé la diciannovenne.
“Adesso
è chiamata a testimoniare
la teste Anna Froze…prego signorina, si accomodi
qui” – le fa segno di prendere
posto e dà il via all’interrogatorio.
Tra lo stupore dei
parenti, Anna
riesce a mostrarsi serena e forte. Risponde ad ogni quesito con una
sicurezza
che non credeva neppure di possedere.
“Adesso
l’avvocato Reach le porrà
qualche domanda” – afferma il giudice, lasciando la
parola alla controparte.
“Speriamo
non la metta in
difficoltà” – prega Idunn, stringendo la
mano ad Elsa.
“Se Anna si
comporterà come ha
appena fatto, convincerà la giuria” –
è ottimista Kristoff.
Il difensore di Queen
si mostra da
subito invasivo. Tocca la privacy della ragazza che ne rimane stupita.
Coma ha saputo tutte
quelle cose? Ciò
rimarrà sempre un mistero.
“Signor
giudice, siamo sicuri che
la presente ex fidanzata dell’indiziato sia una teste
affidabile? So per certo
che Hans Westergard si divertiva con lei e nel frattempo andava a letto
con sua
sorella. Era solito giocare con le donne. Magari sta costringendo
questa povera
ragazza a difenderlo. Magari la minaccia di morte”
“Ma cosa sta
dicendo? Assolutamente
no. La vera bestia qui è solo Queen. Né Victoria
né Hans. Lei si è vendicata
della figlia mettendola in mezzo a questa storia assieme al cugino. Mi
creda,
signor giudice. La prego” – replica Anna.
Lo sguardo della
criminale si
irrigidisce. Non riesce a contenere più l’odio che
sta covando.
“Questa
pezzente vuole difendere
l’indifendibile” – grida allora,
ricevendo l’ammonizione del giudice e del suo
stesso avvocato.
“Sarò
una pezzente, una morta di
fame come mi hanno definita per mesi tante persone. Però non
sono una bugiarda.
Non mento, non è da me. Hans non è il bruto che
tutti pensano. C’è un cuore
dietro l’apparenza di uomo freddo e duro. Si, è
vero che all’inizio mi ha
ingannata. Ha sbagliato però era diverso, lo faceva con
tutte. Poi è nata
nostra figlia e lui con il tempo si è ammorbidito. Ho
conosciuto un lato umano
che credevo fosse inesistente. Per quanto riguarda Victoria,
è una donna ferita
e usata da una madre che non l’ha mai amata e l’ha
solo usata come un
giocattolo. Queen ha alimentato nei bambini della villa, ovvero i
cugini, i
suoi risentimenti verso una famiglia che aveva capito da subito che
tipo di
persona fosse e l’aveva oscurata. Victoria è stata
l’ennesima vittima di Queen
Westergard… e così anche Hans”
– ripete la Froze, mostrandosi ferma e decisa su
quanto dice.
“Signor
giudice, qui si sta andando
oltre il tema centrale” – interviene di nuovo la
controparte – “Dobbiamo parlare
della partecipazione dei Westergard nei misfatti che hanno colpito
Arendelle.
Non interessa a nessuno sapere che il suo ex è
cambiato”
“Ok, basta
così. Avvocato Reach, se
ha altre domande le ponga pure. Altrimenti passiamo avanti”
– prende parola il giudice,il
quale è rimasto colpito dalla teste. Infatti una volta
concluso l’interrogatorio
le dice – “Signorina Froze, riconosco in lei
estrema sincerità. I suoi occhi
parlano da soli. Lei nutre affetto per chi l’ha ferita ed
è assurdo. Dovrebbe
nutrire almeno un po' di risentimento. Al contrario, si è
dimostrata matura e
saggia. Sono certo che non metterebbe a rischio tutto, con una falsa
testimonianza” – poi la invita a ritornare al posto.
Anna ha timore di aver
solo toccato
il cuore di un anziano giudice e di non essere arrivata alla
conclusione
voluta.
Singhiozzante
raggiunge la panca
dove, finalmente, nota i parenti.
“Siete
venuti?” – esclama,
sorpresa.
“Non
potevamo lasciarti da sola. Sei
stata fantastica” – si complimenta Idunn.
“Brava
sorellina” – aggiunge Elsa.
“Amore hai
un cuore d’oro” – la
bacia Kristoff lasciandole un posto a sedere alla sua destra.
“Spero sia
servito il mio
intervento”
I minuti seguenti
viene chiusa l’udienza.
Il verdetto sarebbe stato comunicato a breve.
“Di
già? Alla corte è bastato così
poco per arrivare ad una verità giudiziaria?”
– domanda Victoria all’avvocato
Rein.
“Evidentemente
qualcosa deve aver
colpito talmente tanto quelle persone da portare il giudice a chiudere
la
faccenda” – spiega il legale.
Le ore seguenti sono
cariche di
ansia sia per Anna che per i due cugini.
“Ho paura di
non averli convinti” –
sostiene la Froze, preoccupata.
“Sei stata
preziosa. Noi abbiamo
ugualmente apprezzato il tuo aiuto. Poi, vada come vada”
– Vicky la abbraccia,
prima di posizionarsi di nuovo al banco e riaprire l’ultimo
capitolo di quella
vicenda infernale
Sono le quindici in
punto.
L’aula colma
di gente attende il
verdetto.
Anche Grace
è lì, in attesa di
sapere il responso. Sentire Anna parlare di affetto verso chi
l’ha usata, ha
toccato un orgoglio ferito e l’ha messa di fronte ad una
parola magica:
Perdono.
E così
prega affinché Hans si
salvi.
Dopo la lettura di
svariati
articoli di costituzione, il giudice conclude –
“Proclamo l’indiziata Queen Westergard
colpevole e la condanno alla pen dell’ergastolo. Hans e
Victoria Westergard
invece…” – seguono secondi di silenzio.
“…dovranno
scontare la sanzione
prestando servizio ai servizi sociali per due anni. Così
è deciso, l’udienza è
chiusa”
L’euforia
generale riempie l’aula.
I due ricchi imprenditori si sono salvati.
“Come mai
hanno deciso così?” – è
stupita Anna.
“Il tuo
intervento deve aver
toccato qualche cuore” – esulta Victoria,
stritolandola in un forte abbraccio.
“Non sai
quanto ti sono grato” –
aggiunge Hans, emozionato.
“Queen non
la vedremo mai più, però
almeno sappiamo che voi siete innocenti. Dopo che avrete scontato
questa
piccola punizione inizierà una nuova vita anche per
voi” – sostiene Idunn,
contenta.
Kristoff felice anche
lui per il
risultato, dà una pacca sulla spalla del suo ex datore di
lavoro.
Chi
l’avrebbe mai detto!!
“Da oggi in
poi possiamo dire di
avere qualcosa in comune” – afferma Bjorgman.
“No, no. Non
toccherò più Anna.
Giuro. Ho una sola donna nel cuore”-
risponde l’imprenditore pensando subito ad una
vecchia fiamma riaccesasi
all’improvviso.
Kris ridacchia e lo
corregge – “Non
mi riferivo ad Anna. Mio padre e tua zia sono in galera e rimarranno
lì per
sempre. Che dire?! Il destino ci avvicina sempre”
“Hai
ragione. Mi dispiace per
quello che ti ho fatto passare. Sappi che ho già pronto per
te un contratto
lavorativo degno di un re” – aggiunge Hans,
dandogli una bella notizia.
“Serio?”
– esclama Bjorgman
incredulo e allegro.
“C’è
molto di cui devo
ricompensarvi. Da oggi possiamo chiamarci Amici” –
gli porge una mano che viene
subito stretta da Kristoff.
Finalmente la
questione è chiusa.
Da quel momento in poi
si torna
davvero a sorridere.