Il
suo cervello
ha registrato metà delle cose che sono successe.
Uscito di casa
per andare a fare la spesa, quella mattina, ha trovato Jimin sul
pianerottolo. Con ancora il pigiama addosso.
Poi gli eventi
hanno preso il loro corso ed ora Yoongi è incollato con la
schiena
alla porta dei loro vicini mentre il minore lo tiene intrappolato tra
quest'ultima e le proprie braccia. Dandogli il buongiorno a modo suo.
L'arancio scende
a baciargli il collo e Yoongi lo sente succhiare la sua pelle
più
del dovuto.
«Ah- Jiminie.
C-cos-cosa stai facendo?»
Il minore si
stacca appena dal suo collo, lasciandogli una piccola leccata.
A Yoongi ricorda
un gattino.
«Quello che
avrei voluto fare dalla prima volta che ti ho visto, Hyung.»
Gli lecca le
labbra schiacciando i loro corpi insieme.
Ed è lì che Min
Yoongi si ricrede.
Park Jimin non è
un angelo. Park Jimin è un diavolo tentatore.
È il rumore alle
loro spalle che li fa staccare appena in tempo.
«Andiamo Hyung.
Oh, ciao Jimin.»
Namjoon ed Hoseok
escono di casa, ora pronti anche loro per la spesa.
«Come state
ragazzi?»
No, Yoongi non ci
crede nemmeno un po'. Si rifiuta altamente.
Com'è possibile
che lui sia rosso come un peperone e non riesca ad alzare la testa
mentre Jimin è normalissimo. Come se un secondo prima non
avesse
limonato per venti minuti con lui.
«Alla grande.
Sei pronto per l'audizione di oggi?» Hobi poggia un braccio
sulle
spalle del minore regalandogli un sorriso d'incoraggiamento.
«In realtà sono
terrorizzato. Se non passo questa dovrò ritentare alle
audizioni
estive.»
«Lo sai che le
audizioni non sono tutto! Vedila così, se andrà
male potresti
prendere in considerazione la mia offerta.»
«Quale offerta?»
S'intromette Namjoon.
«Di entrare in
accademia. Voglio dire, sono al terzo anno di quel percorso e credo
che aiuterebbe Jimin un sacco. In più studierebbe danza con
dei
professionisti oltre a diventarlo lui stesso finiti gli anni di
studio.»
«Ci penserò,
ora vado a prepararmi. Ci vediamo.»
Detto ciò Jimin
li saluta. Lasciando un'occhiata un po' più lunga del dovuto
a
Yoongi.
«Non sapevo
avessi proposto a Jimin di frequentare l'accademia.»
«Non è che vi
racconto ogni singola cosa della mia vita Joonie.»
Namjoon ed Hoseok
prendono a scendere le scale. Subito dietro di loro una testa verde
menta li segue.
Troppo confuso
dai fatti appena accaduti per realizzare appieno la situazione.
Jimin
ed Hoseok
sono in cucina, l'arancio sembrava abbastanza giù di morale
quando
ha aperto la porta.
«Hyung!»
Namjoon sta urlando dal bagno.
Si alza dal
letto, raggiungendo il rosa.
«Che hai rotto
questa volta?»
La risposta gli
arriva da sola mentre guarda il lavandino schizzare acqua da tutte le
parti.
Anche Hoseok e
Jimin raggiungono la scena del delitto.
«Santo Dio
Joonie, Yoongi-Hyung lo aveva riparato il mese scorso.»
«Non è colpa
mia, okay? Mi sono avvicinato per lavarmi le mani ed è
esploso.»
«Voi due,
calmatevi. Basterà richiudere il tubo. Hobi prendimi la
cassetta
degli attrezzi.»
In circa una
mezz'ora il tubo è riparato, il pavimento asciutto ed ogni
cosa
sembra stare al suo posto.
«Se non fosse
per Yoongi-Hyung questa casa sarebbe già
crollata.» Spiega il
castano a Jimin.
«Hei, non sono
così distruttivo.» Si lamenta Namjoon, ora
confinato sul divano.
«No davvero, lo
Hyung è tipo il dio supremo del bricolage, il mago dei
lavori
manuali.» A quella frase un sorrisino perverso si fa spazio
sul
volto di Jimin che punta lo sguardo dritto al suo.
«Ah si? Allora
Hyung potresti aiutare anche me. Ho dei lavori manuali che hanno
urgente bisogno di essere svolti.»
Dicendo ciò
Yoongi può sentire, da sotto il tavolo, il piede del minore
strusciarsi contro la sua gamba.
E mentre
quest'ultimo continua a chiacchierare tranquillo con Hoseok, lui non
può far altro che rimanere immobile troppo sconvolto dalle
attenzioni che il minore gli sta riservando.
È decisamente
confuso. Perché Jimin si comporta in questo modo nei suoi
confronti?
Sa per certo che,
per quanto riguarda sé stesso, accetta le attenzioni del
minore
perché, diavolo ne è attratto così
tanto.
Ma non ha idea di
cosa pensi Jimin al riguardo di tutto ciò.
Sbuffa
rigirandosi nel letto. Una piccola vibrazione sul comodino lo distrae
dai suoi pensieri.
Ed è proprio il
colpevole del suo sonno mancato ad avergli scritto un breve “Hyung,
sei sveglio?” seguito da almeno due emoticon, che
lo fanno
sorridere.
Risponde in modo
affermativo.
“Possiamo
parlare?” gli chiede il minore.
E Yoongi si stà
già avviando verso la porta di casa propria.
«Hyung!»
L'arancio gli si
spalma addosso, riprendendo il loro contatto; interrotto quella
stessa mattina.
Strofina la
faccia sulla sua maglietta e Yoongi può sentire un
singhiozzo uscire
dalle labbra carnose del ragazzo.
«Jimin.» Prova
a richiamarlo sottovoce, cercando di mantenere il tono più
rassicurante che riesca a fare. Ma Jimin sembra solo stringerlo un
po' di più.
«Jiminie – gli
prende il viso fra le mani – che succede?» Passa i
pollici sugli
zigomi vellutati, cercando di scacciare via le goccioline salate.
«M-mi ha-hanno
p-preso.» Singhiozza così tanto che Yoongi fa
quasi fatica a capire
cosa l'arancio stia dicendo.
«Ma è
fantastico Jimin!» Lo abbraccia forte.
Jimin scuote la
testa sul suo petto.
In quel momento
Yoongi realizza, torna indietro di qualche anno e capisce
perché il
minore stia piangendo così tanto.
«È perché hai
paura?»
Il piccolo
annuisce, inalando il profumo dello Hyung.
«Vieni.»
Il musicista lo
prende per mano, portandolo dentro casa propria, fino ad entrare
nella sua stanza.
«Aspettami qui,
preparo del tea e poi ne parliamo. Tu fai come se fossi a casa tua,
okay?»
Cerca di fare il
tutto più in fretta possibile. Ed anche il più
silenziosamente
possibile.
La visuale di
Jimin, quando rientra nella camera, ancora singhiozzante;
rannicchiato nel proprio letto gli fa attorcigliare lo stomaco.
Poggia le tazze
sul comodino, inginocchiandosi accanto al viso del ragazzo.
«Hei.» Cerca di
sussurrare, raccogliendo il viso delicato dell'arancio fra le sue
mani.
Jimin sembra
cercare maggiore contatto.
Agli occhi di
Yoongi sembra così indifeso da spaventarlo quasi.
«Andrà tutto
bene Jiminie.» Posa un bacio sulla fronte del ragazzo,
cullandolo
piano.
«Lo so che hai
paura,» continua poi «vedere i propri sogni
così vicini è più
spaventoso di qualsiasi fallimento. Hai paura che le tue aspettative
vengano deluse ed hai ancora più paura di ritrovarti ad
odiare
quello che pensavi sarebbe stata la tua felicità.
È così?»
Il minore
annuisce, rifugiandosi completamente fra le sue braccia, tirandolo
sul letto e nascondendo il viso sul suo petto.
«Jiminie, è
normale. Va bene essere spaventati. Hai lavorato tanto per arrivare
dove sei ed è assolutamente giusto che ora tu abbia paura
che tutto
vada in pezzi. Ma non succederà. Se la compagnia ti vuole
con sé
significa che tutti i tuoi sacrifici ne sono valsi la pena, e se, a
lungo andare volessi cambiare qualcosa durante il tuo percorso,
fallo! Si vive una volta sola Jiminie.»
Si rende conto
d'aver detto a Jimin le esatte parole che avrebbe voluto sentirsi
dire quando ci è passato lui per quella fase.
I cambiamenti
sono sempre spaventosi, ma Yoongi ha imparato ad affrontare la vita a
testa alta.
«Grazie,
Yoongi-Hyung.» Jimin tira su dal naso e si accoccola meglio
nell'abbraccio.
Per Yoongi è
istintivo prendere le coperte e sistemarle sui loro corpi.
«È così strano
sapere di essere ad un passo dai propri sogni che per un momento ho
desiderato di non essere preso, che tutto fosse come al solito. Per
rimanere nella mia zona sicura. Prima mi guardavo in torno, guardavo
Tae e Kookie sul divano, Jin-Hyung che lavava i piatti e pensavo che
tra un anno, magari, le cose non saranno più così
che questi
momenti potrebbero non esistere più. Capisci cosa voglio
dire?»
Certo che
capisce, anche fin troppo bene.
Posa un bacio fra
i capelli tinti d'arancio.
«Si Jiminie, lo
capisco. Ora dormi. Vedrai che domani andrà
meglio.»
«Mmh.» Jimin
poggia un piccolo bacio sul suo collo, prima di rigirarsi e dargli la
schiena.
Il mattino Yoongi
si ritrova ad aprire gli occhi poco prima del suono della sveglia.
Sul momento scatta preoccupato, guardando il display segnare le nove
e venti del mattino. Poi si ricorda di avere il giorno libero e di
poter tornare a dormire.
Se non fosse che
proprio in quel momento un alquanto irrequieto Jimin, ancora
profondamente addormentato, prende a muoversi freneticamente fra le
sue braccia.
Sono ancora nella
stessa posizione in cui si sono addormentati.
Inizialmente non
capisce cosa stia succedendo nel sogno di Jimin, il ragazzo mugugna
parole sconnesse, muovendo le gambe e qualche volta il bacino.
Ad un movimento
più deciso Yoongi non sa bene come dovrebbe reagire.
Ma il suo stato
di shock aumenta nel momento in cui le parole di Jimin prendono ad
aver senso alle sue orecchie e lo sfregamento del suo sedere inizia
ad essere continuo.
«Yoon-gi...
H-Hyung.»
Non è possibile
che il ragazzo stia avendo un sogno bagnato su di lui, si ripete.
Cosa dovrebbe
fare ora?
Rimane fermo
qualche minuto. Troppo imbarazzato e terrorizzato dalla situazione.
«Ah-Yoon! Yoongi
Oppa...» Jimin mugola, stingendo le gambe
fra di loro e
scattando con il corpo.
Per Yoongi
quell'oppa, è decisamente troppo. Ci
manca solo che cominci a
tirare fuori qualche Daddy kink o simili e Yoongi
sa che non
riuscirebbe più a guardare Jimin negli occhi.
Decide allora di
svegliarlo.
«Jiminie.» Lo
richiama a bassa voce.
Niente, solo un
altro mugolio in risposta.
«Hei Jiminie.»
Questa volta prova a scuoterlo.
Quello che
succede dopo Yoongi non lo capisce a pieno.
Preso ancora
dall'euforia del sogno Jimin lo spinge; si ritrova così
steso sulla schiena, l'arancio a
cavalcioni sul suo corpo.
«Yoongi-Hyung...»
Gli occhi semi chiusi, la testa portata di lato, i capelli arancioni
completamente scompigliati e la maglia del pigiamo un po' troppo
larga lascia intravvedere una spalla.
Jimin non è
ancora cosciente.
«Jiminie...»
Questa volta il sussurro che esce a Yoongi è impercettibile.
Troppo
stregato dalla bellezza dell'altro per reagire.
«Hyung! Oh fuck!
Merda! Scusate!» Hoseok apre la porta della sua stanza,
trovandosi
davanti una scena alquanto fraintendibile. È svelto a
richiuderla ed
ad urlare dal suo esterno.
Le urla ed il
rumore svegliano Jimin completamente.
Il maggiore
ancora sotto di lui.
«Yoongi-Hyung.»
Lo vede
arrossire, mentre scende dal suo bacino; sedendosi accanto a lui nel
letto.
Per Yoongi ogni
singolo movimento del minore è uno spettacolo per gli occhi.
«Scusami,
Hyung... Io, ecco...»
«È tutto okay
Jiminie.»
In realtà non lo
è affatto. Perché Min Yoongi non ha idea di come
potrà mai levarsi
dalla testa la visione di Jimin, a cavalcioni su di lui, mentre
mormora qualche “Yoongi Oppa” ansimante.
Poi si ricorda di
Hoseok.
«Hobi, che
vuoi?» Chiede allora alzandosi dal letto per aprire la porta.
«Ti prego dimmi
che sei vestito e non vedrò il tuo pene!» Il
castano ha le mani
davanti agli occhi aspettando una conferma per poter tornare di nuovo
ad usare il dono della vista.
«Siamo vestiti,
e per la cronaca; lo eravamo anche prima.»
Hoseok toglie le
mani dal proprio viso e prende a guardare i due.
«Volevo
dirti che ha chiamato tua madre, e la colazione e nel microonde per
quando ti alzi. Io vado in accademia, Joonie è
già all'università.
Ciao Chim.» Sputa fuori tutto d'un fiato, con le guance
rosse.
Imbarazzatissimo.
Non
da tempo ne a Yoongi ne a Jimin di salutare, girando sui tacchi e
scappando via.
Torna
a puntare lo sguardo sul ragazzo ancora aggrovigliato fra le sue
coperte.
«Ti
senti meglio?» Chiede, ancora preoccupato per lo sfogo della
sera
precedente.
«Si,
grazie Hyung.»
«Andrà
bene Jiminie.» Sussurra prima di poggiare un bacio sulla
fronte del
minore. «Ora andiamo a mangiare qualcosa.»
E
per un solo momento Yoongi pensa che non sarebbe poi così
male,
svegliarsi con Jimin accanto, più spesso.
Hello:3
Come state? Mi dispiace se sto rallentando gli aggiornamenti, ma
l'università mi sta divorando l'anima.
Plus mi sto concentrando tantissimo su una futura Yoonmin che
pubblicherò quando avrò abbastanza capitoli
pronti per non farvi morire di curiosità.
Volevo ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia.
Grazie, davvero.
Se avete voglia lasciatemi una piccola recensione/commento che fanno
sempre piacere.
Se avete domande o curiosità potete scrivermi al mio twitter
che è sempre il mio stesso nome (@Itanuno).
Love ya.