Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Itanuno    18/09/2018    1 recensioni
-Yoonmin
-Taekook
Quel complesso di piccoli appartamenti appena fuori il centro di Seoul sono l'ideale per le famiglie che vogliono distanziarsi un po' dal caos, per gli anziani ancora legati alle proprie umili origini e per giovani studenti o lavoratori come Min Yoongi, Kim Namjoon e Jung Hoseok.
Coinquilini da ormai due anni, nulla ha mai scosso la quotidianità creatasi nell'appartamento Trecentonove; nulla fino a quel momento.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il suo cervello ha registrato metà delle cose che sono successe.
Uscito di casa per andare a fare la spesa, quella mattina, ha trovato Jimin sul pianerottolo. Con ancora il pigiama addosso.
Poi gli eventi hanno preso il loro corso ed ora Yoongi è incollato con la schiena alla porta dei loro vicini mentre il minore lo tiene intrappolato tra quest'ultima e le proprie braccia. Dandogli il buongiorno a modo suo.
L'arancio scende a baciargli il collo e Yoongi lo sente succhiare la sua pelle più del dovuto.
«Ah- Jiminie. C-cos-cosa stai facendo?»
Il minore si stacca appena dal suo collo, lasciandogli una piccola leccata.
A Yoongi ricorda un gattino.
«Quello che avrei voluto fare dalla prima volta che ti ho visto, Hyung.»
Gli lecca le labbra schiacciando i loro corpi insieme.
Ed è lì che Min Yoongi si ricrede.
Park Jimin non è un angelo. Park Jimin è un diavolo tentatore.
È il rumore alle loro spalle che li fa staccare appena in tempo.
«Andiamo Hyung. Oh, ciao Jimin.»
Namjoon ed Hoseok escono di casa, ora pronti anche loro per la spesa.
«Come state ragazzi?»
No, Yoongi non ci crede nemmeno un po'. Si rifiuta altamente.
Com'è possibile che lui sia rosso come un peperone e non riesca ad alzare la testa mentre Jimin è normalissimo. Come se un secondo prima non avesse limonato per venti minuti con lui.
«Alla grande. Sei pronto per l'audizione di oggi?» Hobi poggia un braccio sulle spalle del minore regalandogli un sorriso d'incoraggiamento.
«In realtà sono terrorizzato. Se non passo questa dovrò ritentare alle audizioni estive.»
«Lo sai che le audizioni non sono tutto! Vedila così, se andrà male potresti prendere in considerazione la mia offerta.»
«Quale offerta?» S'intromette Namjoon.
«Di entrare in accademia. Voglio dire, sono al terzo anno di quel percorso e credo che aiuterebbe Jimin un sacco. In più studierebbe danza con dei professionisti oltre a diventarlo lui stesso finiti gli anni di studio.»
«Ci penserò, ora vado a prepararmi. Ci vediamo.»
Detto ciò Jimin li saluta. Lasciando un'occhiata un po' più lunga del dovuto a Yoongi.
«Non sapevo avessi proposto a Jimin di frequentare l'accademia.»
«Non è che vi racconto ogni singola cosa della mia vita Joonie.»
Namjoon ed Hoseok prendono a scendere le scale. Subito dietro di loro una testa verde menta li segue.
Troppo confuso dai fatti appena accaduti per realizzare appieno la situazione.




Jimin ed Hoseok sono in cucina, l'arancio sembrava abbastanza giù di morale quando ha aperto la porta.
«Hyung!» Namjoon sta urlando dal bagno.
Si alza dal letto, raggiungendo il rosa.
«Che hai rotto questa volta?»
La risposta gli arriva da sola mentre guarda il lavandino schizzare acqua da tutte le parti.
Anche Hoseok e Jimin raggiungono la scena del delitto.
«Santo Dio Joonie, Yoongi-Hyung lo aveva riparato il mese scorso.»
«Non è colpa mia, okay? Mi sono avvicinato per lavarmi le mani ed è esploso.»
«Voi due, calmatevi. Basterà richiudere il tubo. Hobi prendimi la cassetta degli attrezzi.»


In circa una mezz'ora il tubo è riparato, il pavimento asciutto ed ogni cosa sembra stare al suo posto.
«Se non fosse per Yoongi-Hyung questa casa sarebbe già crollata.» Spiega il castano a Jimin.
«Hei, non sono così distruttivo.» Si lamenta Namjoon, ora confinato sul divano.
«No davvero, lo Hyung è tipo il dio supremo del bricolage, il mago dei lavori manuali.» A quella frase un sorrisino perverso si fa spazio sul volto di Jimin che punta lo sguardo dritto al suo.
«Ah si? Allora Hyung potresti aiutare anche me. Ho dei lavori manuali che hanno urgente bisogno di essere svolti.»
Dicendo ciò Yoongi può sentire, da sotto il tavolo, il piede del minore strusciarsi contro la sua gamba.
E mentre quest'ultimo continua a chiacchierare tranquillo con Hoseok, lui non può far altro che rimanere immobile troppo sconvolto dalle attenzioni che il minore gli sta riservando.





È decisamente confuso. Perché Jimin si comporta in questo modo nei suoi confronti?
Sa per certo che, per quanto riguarda sé stesso, accetta le attenzioni del minore perché, diavolo ne è attratto così tanto.
Ma non ha idea di cosa pensi Jimin al riguardo di tutto ciò.
Sbuffa rigirandosi nel letto. Una piccola vibrazione sul comodino lo distrae dai suoi pensieri.
Ed è proprio il colpevole del suo sonno mancato ad avergli scritto un breve “Hyung, sei sveglio?” seguito da almeno due emoticon, che lo fanno sorridere.
Risponde in modo affermativo.

Possiamo parlare?” gli chiede il minore.
E Yoongi si stà già avviando verso la porta di casa propria.


«Hyung!»
L'arancio gli si spalma addosso, riprendendo il loro contatto; interrotto quella stessa mattina.
Strofina la faccia sulla sua maglietta e Yoongi può sentire un singhiozzo uscire dalle labbra carnose del ragazzo.
«Jimin.» Prova a richiamarlo sottovoce, cercando di mantenere il tono più rassicurante che riesca a fare. Ma Jimin sembra solo stringerlo un po' di più.
«Jiminie – gli prende il viso fra le mani – che succede?» Passa i pollici sugli zigomi vellutati, cercando di scacciare via le goccioline salate.
«M-mi ha-hanno p-preso.» Singhiozza così tanto che Yoongi fa quasi fatica a capire cosa l'arancio stia dicendo.
«Ma è fantastico Jimin!» Lo abbraccia forte.
Jimin scuote la testa sul suo petto.
In quel momento Yoongi realizza, torna indietro di qualche anno e capisce perché il minore stia piangendo così tanto.
«È perché hai paura?»
Il piccolo annuisce, inalando il profumo dello Hyung.
«Vieni.»
Il musicista lo prende per mano, portandolo dentro casa propria, fino ad entrare nella sua stanza.
«Aspettami qui, preparo del tea e poi ne parliamo. Tu fai come se fossi a casa tua, okay?»
Cerca di fare il tutto più in fretta possibile. Ed anche il più silenziosamente possibile.
La visuale di Jimin, quando rientra nella camera, ancora singhiozzante; rannicchiato nel proprio letto gli fa attorcigliare lo stomaco.
Poggia le tazze sul comodino, inginocchiandosi accanto al viso del ragazzo.
«Hei.» Cerca di sussurrare, raccogliendo il viso delicato dell'arancio fra le sue mani.
Jimin sembra cercare maggiore contatto.
Agli occhi di Yoongi sembra così indifeso da spaventarlo quasi.
«Andrà tutto bene Jiminie.» Posa un bacio sulla fronte del ragazzo, cullandolo piano.
«Lo so che hai paura,» continua poi «vedere i propri sogni così vicini è più spaventoso di qualsiasi fallimento. Hai paura che le tue aspettative vengano deluse ed hai ancora più paura di ritrovarti ad odiare quello che pensavi sarebbe stata la tua felicità. È così?»
Il minore annuisce, rifugiandosi completamente fra le sue braccia, tirandolo sul letto e nascondendo il viso sul suo petto.
«Jiminie, è normale. Va bene essere spaventati. Hai lavorato tanto per arrivare dove sei ed è assolutamente giusto che ora tu abbia paura che tutto vada in pezzi. Ma non succederà. Se la compagnia ti vuole con sé significa che tutti i tuoi sacrifici ne sono valsi la pena, e se, a lungo andare volessi cambiare qualcosa durante il tuo percorso, fallo! Si vive una volta sola Jiminie.»
Si rende conto d'aver detto a Jimin le esatte parole che avrebbe voluto sentirsi dire quando ci è passato lui per quella fase.
I cambiamenti sono sempre spaventosi, ma Yoongi ha imparato ad affrontare la vita a testa alta.
«Grazie, Yoongi-Hyung.» Jimin tira su dal naso e si accoccola meglio nell'abbraccio.
Per Yoongi è istintivo prendere le coperte e sistemarle sui loro corpi.
«È così strano sapere di essere ad un passo dai propri sogni che per un momento ho desiderato di non essere preso, che tutto fosse come al solito. Per rimanere nella mia zona sicura. Prima mi guardavo in torno, guardavo Tae e Kookie sul divano, Jin-Hyung che lavava i piatti e pensavo che tra un anno, magari, le cose non saranno più così che questi momenti potrebbero non esistere più. Capisci cosa voglio dire?»
Certo che capisce, anche fin troppo bene.
Posa un bacio fra i capelli tinti d'arancio.
«Si Jiminie, lo capisco. Ora dormi. Vedrai che domani andrà meglio.»
«Mmh.» Jimin poggia un piccolo bacio sul suo collo, prima di rigirarsi e dargli la schiena.



Il mattino Yoongi si ritrova ad aprire gli occhi poco prima del suono della sveglia. Sul momento scatta preoccupato, guardando il display segnare le nove e venti del mattino. Poi si ricorda di avere il giorno libero e di poter tornare a dormire.
Se non fosse che proprio in quel momento un alquanto irrequieto Jimin, ancora profondamente addormentato, prende a muoversi freneticamente fra le sue braccia.
Sono ancora nella stessa posizione in cui si sono addormentati.
Inizialmente non capisce cosa stia succedendo nel sogno di Jimin, il ragazzo mugugna parole sconnesse, muovendo le gambe e qualche volta il bacino.
Ad un movimento più deciso Yoongi non sa bene come dovrebbe reagire.
Ma il suo stato di shock aumenta nel momento in cui le parole di Jimin prendono ad aver senso alle sue orecchie e lo sfregamento del suo sedere inizia ad essere continuo.
«Yoon-gi... H-Hyung.»
Non è possibile che il ragazzo stia avendo un sogno bagnato su di lui, si ripete.
Cosa dovrebbe fare ora?
Rimane fermo qualche minuto. Troppo imbarazzato e terrorizzato dalla situazione.
«Ah-Yoon! Yoongi Oppa...» Jimin mugola, stingendo le gambe fra di loro e scattando con il corpo.
Per Yoongi quell'oppa, è decisamente troppo. Ci manca solo che cominci a tirare fuori qualche Daddy kink o simili e Yoongi sa che non riuscirebbe più a guardare Jimin negli occhi.
Decide allora di svegliarlo.
«Jiminie.» Lo richiama a bassa voce.
Niente, solo un altro mugolio in risposta.
«Hei Jiminie.» Questa volta prova a scuoterlo.
Quello che succede dopo Yoongi non lo capisce a pieno.
Preso ancora dall'euforia del sogno Jimin lo spinge; si ritrova così steso sulla schiena, l'arancio a cavalcioni sul suo corpo.
«Yoongi-Hyung...» Gli occhi semi chiusi, la testa portata di lato, i capelli arancioni completamente scompigliati e la maglia del pigiamo un po' troppo larga lascia intravvedere una spalla.
Jimin non è ancora cosciente.
«Jiminie...» Questa volta il sussurro che esce a Yoongi è impercettibile. Troppo stregato dalla bellezza dell'altro per reagire.
«Hyung! Oh fuck! Merda! Scusate!» Hoseok apre la porta della sua stanza, trovandosi davanti una scena alquanto fraintendibile. È svelto a richiuderla ed ad urlare dal suo esterno.
Le urla ed il rumore svegliano Jimin completamente.
Il maggiore ancora sotto di lui.
«Yoongi-Hyung.»
Lo vede arrossire, mentre scende dal suo bacino; sedendosi accanto a lui nel letto.
Per Yoongi ogni singolo movimento del minore è uno spettacolo per gli occhi.
«Scusami, Hyung... Io, ecco...»
«È tutto okay Jiminie.»
In realtà non lo è affatto. Perché Min Yoongi non ha idea di come potrà mai levarsi dalla testa la visione di Jimin, a cavalcioni su di lui, mentre mormora qualche “Yoongi Oppa” ansimante.
Poi si ricorda di Hoseok.
«Hobi, che vuoi?» Chiede allora alzandosi dal letto per aprire la porta.
«Ti prego dimmi che sei vestito e non vedrò il tuo pene!» Il castano ha le mani davanti agli occhi aspettando una conferma per poter tornare di nuovo ad usare il dono della vista.
«Siamo vestiti, e per la cronaca; lo eravamo anche prima.»
Hoseok toglie le mani dal proprio viso e prende a guardare i due.
«Volevo dirti che ha chiamato tua madre, e la colazione e nel microonde per quando ti alzi. Io vado in accademia, Joonie è già all'università. Ciao Chim.» Sputa fuori tutto d'un fiato, con le guance rosse. Imbarazzatissimo.
Non da tempo ne a Yoongi ne a Jimin di salutare, girando sui tacchi e scappando via.
Torna a puntare lo sguardo sul ragazzo ancora aggrovigliato fra le sue coperte.
«Ti senti meglio?» Chiede, ancora preoccupato per lo sfogo della sera precedente.
«Si, grazie Hyung.»
«Andrà bene Jiminie.» Sussurra prima di poggiare un bacio sulla fronte del minore. «Ora andiamo a mangiare qualcosa.»
E per un solo momento Yoongi pensa che non sarebbe poi così male, svegliarsi con Jimin accanto, più spesso.


Hello:3
Come state? Mi dispiace se sto rallentando gli aggiornamenti, ma l'università mi sta divorando l'anima. 
Plus mi sto concentrando tantissimo su una futura Yoonmin che pubblicherò quando avrò abbastanza capitoli pronti per non farvi morire di curiosità.
Volevo ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia.
Grazie, davvero.
Se avete voglia lasciatemi una piccola recensione/commento che fanno sempre piacere.
Se avete domande o curiosità potete scrivermi al mio twitter che è sempre il mio stesso nome (@Itanuno).

Love ya.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Itanuno