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Autore: Nami93_Calypso    19/09/2018    1 recensioni
Dal testo:
"Quello era il suo rifugio quando la pioggia la coglieva all’improvviso e, ultimamente, dato che l’estate si stava avvicinando con i suoi temporali improvvisi, acadeva abbastanza frequentemente.
Ogni volta che succedeva correva fino a quel gazebo e vi trovava riparo finchè la pioggia non smetteva o non diminuiva a sufficienza da permetterle di arrivare a casa non completamente fradicia.
E, ogni volta che arrivava lì, trovava un ragazzo che come lei cercava riparo dall’acquazzone."
[Modern!AU]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Momo Yaoyorozu, Shouto Todoroki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Del suo gruppo di amiche, Momo era quella che abitava più lontano dalla scuola, perciò goni volta che facevano il tragitto insieme lei percorreva sempre un tratto in più da sola.
Era una breve passeggiata, di poco più di dieci minuti, e per accorciare passava in mezzo a un parco con un grazioso gazebo di legno al centro.
Quello era il suo rifugio quando la pioggia la coglieva all’improvviso e, ultimamente, dato che l’estate si stava avvicinando con i suoi temporali improvvisi, accadeva abbastanza frequentemente.
Ogni volta che succedeva correva fino a quel gazebo e vi trovava riparo finchè la pioggia non smetteva o non diminuiva a sufficienza da permetterle di arrivare a casa non completamente fradicia.
E, ogni volta che arrivava lì, trovava un ragazzo che come lei cercava riparo dall’acquazzone.
Non lo conosceva, aveva una divisa diversa da quella della sua scuola, ma se era lì probabilmente abitava in zona come lei.
Aveva i capelli per metà rossi e per metà bianchi, molto bizzarri, e anche gli occhi erano di colore diverso.
Aveva un’aria distinta e puntava sempre lo sguardo lontano, come se vedesse molte più cose rispetto agli altri.
Nonostante si fossero incrociati già diverse volte in quel periodo, non si erano mai parlati. Correvano lì e aspettavano che la pioggia smettesse, guardando l’orologio per assicurarsi di non fare tardi, scrutando le nubi, lanciandosi qualche occhiata di nascosto di tanto in tanto.
Quel giorno, appena uscita da scuola, Momo notò che il cielo si era fatto scuro e minacciava di piovere. Lei e le sue amiche tornarono a casa più svelte del solito e quando giunse il momento di separarsi da loro lei le salutò frettolosamente. Sperava di poter arrivare a casa prima che giungesse l’acquazzone.
Ma, come per uno scherzo del destino, due minuti dopo essersi separata dalle sue compagne, le prime gocce presero a cadere.
La ragazza emise un verso strozzato di frustrazione per la sua sfortuna.
Provvidenzialmente era già alle porte del parco, perciò vi entrò e raggiunse il gazebo salendo i pochi gradini di corsa.
Una volta al riparo si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.
Si appoggiò alla balaustra di legno e si guardò intorno osservando il parco desolato che lentamente si copriva di macchie scure là dove cadeva la pioggia.
Non c’era traccia del solito ragazzo.
Stranamente si sentì lievemente delusa.
Era diventato quasi come un appuntamento fisso, si aspettava di vederlo. Ormai si era abituata ad associare le corse sotto la pioggia a lui.
Probabilmente era stato più sveglio di lei e si era portato un ombrello quella mattina e non aveva bisogno di andare lì per sfuggire alla pioggia.
-Ciao-
Una voce maschile e sconosciuta la riscosse dai suoi pensieri.
Si voltò a guardare ai piedi della piccola scalinata che conduceva al gazebo e trovò il ragazzo senza nome che la guardava da sotto un ombrello blu scuro che teneva in una mano.
-Ciao- rispose lei lievemente in imbarazzo.
-Oggi ho portato l’ombrello- disse lui facendo un sorriso sghembo, come se avesse appena detto la cosa più strana del mondo –E ho pensato di venire a vedere se ne avevi bisogno-
Momo arrossì udendo quelle parole.
Quindi non era capitato lì per caso, non l’aveva vista in difficoltà da lontano. No. Era andato lì appositamente per lei.
-Grazie. Che gesto gentile- disse lei.
-Figurati- rispose lui arrossendo appena.
Momo scese i gradini e si affiancò al ragazzo sotto il riparo del suo ombrello. Si sentiva lievemente in soggezione per la situazione, il fatto di ritrovarsi a condividere la strada con una persona che non conosceva nonostante l’avesse già vista numerose volte.
-Dove abiti?- le domandò.
-Dritto per di qua e poi alla terza traversa a sinistra- rispose lei indicando la strada di fronte a loro appena fuori dal parco.
-Ah, io abito poco più avanti-
Proseguirono per qualche metro in silenzio che poco dopo fu rotto nuovamente da lui.
-Comunque, mi chiamo Shouto- disse sorridendole e facendole un cenno col capo.
-Piacere di conoscerti- rispose lei sorridendo a sua volta –Io sono Momo-
Percorsero il resto del tragitto senza dire una parola, entrambi imbarazzati per l’improvvisa vicinanza dei loro corpi sconosciuti, non sapendo bene cosa dire e come comportarsi.
In breve tempo arrivarono sotto casa di lei.
-Sono arrivata- disse.
-Ah allora abitiamo proprio vicini- commentò lui.
Momo lo fissò, non sapendo esattamente cosa rispondere a quella affermazione.
-Ok..- disse poi –Allora io vado-
Ma voleva aggiungere qualcosa, anche se non sapeva bene cosa.
Semplicemente voleva fargli sapere che le avrebbe fatto piacere rivederlo. Possibilmente in modo discreto.
-Magari ci rivedremo al prossimo acquazzone- disse facendo un sorriso che ostentava una sicurezza che in realtà non aveva. Le tremavano le ginocchia per quella semplice e sottile dichiarazione.
-Certo- rispose lui salutandola con la mano mentre lei superava il cancelletto del cortile.
Era quasi giunta alla porta.
-Oppure- disse lui all’improvviso, prima che lei potesse sparire oltre l’uscio.
Lei si voltò a guardarlo incuriosita e lui si sentì avvampare per l’imbarazzo causato dalle parole che stava per dire.
-Oppure domani mattina potrei passarti a prendere e fare un pezzo di strada insieme, se ti va- disse tutto d’un fiato.
Momo sobbalzò e arrossì a sua volta.
-V-va bene- disse solamente.
Poi si voltò ed entrò in casa richiudendosi velocemente la porta alle spalle senza attendere una risposta.
Voleva solo nascondere il suo imbarazzo dalla vista di quel ragazzo così carino, gentile e cortese che forse, effettivamente, le aveva appena chiesto una specie di appuntamento.






Angolo di Calypso
Buona sera a tutti!
Questa è una delle prime storielle che ho scritto in questo fandom e che finalmente vede la luce di EFP. Spero non sia uno scempio totale.
Questo manga mi ha preso davvero tanto, non credevo fosse possibile così tanto! E Todoroki x Momo è una delle mie OTP e me li immagino proprio così, completamente impacciati che non sanno cosa fare o come muoversi. Cioè, voi riuscite a immaginare lui che fa il primo passo per dichiararsi o chiederle di uscire? E lei? Io assolutamente no! E non so se questo sia solo un mio viaggio mentale o se sia una percezone condivisa ahah.
E nulla, sappiate che a me piace moltissimo sprloquiare negli angoli autrice xD
Spero che la storia vi sia piaciuta e vi ringrazio per aver letto :)
Alla prossima!
   
 
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