Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: carrion    20/09/2018    1 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
[90.2k ]
*
Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Liam sapeva che non era stata colpa di Theo se era rimasto incastrato con i bambini mentre quest’ultimo rideva vicino al falò bevendo coca cola ma, bè, era più divertente incolpare Theo che ammettere che il diventare un babysitter era stata colpa sua quando aveva tentato di porre fine a una lotta tra due bambini di otto anni mentre Theo aveva continuato a camminare senza nemmeno voltarsi  e quando aveva accettato di aiutare una bambina a finire il braccialetto che stava facendo. Dopo tutto ciò era finito in trappola e Theo non aveva fatto nulla per salvarlo. Semplicemente lo guardava occasionalmente con un ghigno sul viso.

Non riusciva davvero a credere che qual coglione fosse la sua ancora. Theo che era la sua ancora era una farsa, perché Theo era una testa di cazzo e poi chi voleva prendere in giro? Loro non erano nemmeno amici. Era solo che.. i suoi standard si erano abbassati nei mesi precedenti. Era stato costretto a passare tanto tempo con Theo e aveva ingannato se stesso pensando che fosse sopportabile solo per la sua sanità mentale. Era come a scuola, quando i compagni di classe diventavano attraenti durante le lezioni ma quando la campanella suonava ritornavano a essere persone normali e capivi che non erano per niente belli è che avevi solo scelte limitate.

O forse era solo rancoroso perché si era svegliato da solo e umidiccio all’alba e non era riuscito a trovare Theo per circa un’ora e si era quasi preoccupato chiedendosi cose tipo:

E se il branco li avesse ingannati con un falso senso di sicurezza e poi avessero fatto del male a Theo mentre stava dormendo?

E se la Monroe li avesse fatti seguire da qualcuno per tutto il viaggio e lo avessero ucciso e avessero intenzione di uccidere anche tutti gli altri?

E se fosse andato a camminare e si fosse perso e fosse morto di freddo?

E se fosse andato a camminare e un orso lo avesse attaccato?

E se fosse ferito? E se avesse davvero odiato il loro viaggio e Liam e avesse trovato il posto giusto per abbandonarlo? E se stesse già sfrecciando per il paese picchiettando con le sue stupide dita sul volante mentre rideva pensando a come fosse riuscito ad ingannare Liam prima di lasciarlo letteralmente nella merda?

Forse la felpa che aveva lasciato sul corpo di Liam mentre dormiva era davvero un regalo d’addio, un ‘non mi vedrai mai più ma tieni, goditi il mio odore coglioncello’.

Solo per poi rivedere Theo riapparire nella radura con Guns e Sara e mormorare un semplice “rilassati Pumpkin” quando aveva dato fuori di matto dicendogli che avrebbe almeno potuto lasciare un messaggio.

Quindi vedere il coglione seduto a parlare amabilmente con Sara e gli altri mentre lui era bloccato con i marmocchi non era affatto giusto. Era lui che aveva passato la mattina a dar fuori di matto, era lui che doveva sedersi a bere qualcosa e non rimanere bloccato con dei bambini che lo comandavano a bacchetta e gli facevano le treccine ai capelli.

“Smettila di muoverti!” sibilò Penny, tirando i capelli a Liam. Liam grugnì di dolore. L’attenzione di Theo si spostò su di lui quando sentì il rumore, incrociando lo sguardo di Liam prima di guardare Penny, in piedi dietro di lui, e vedere la piccola bambina che gli intrecciava i capelli in treccine disordinate e il sorriso di Theo divenne un ghigno. Liam gli fece il medio e si girò dall’altra parte. Penny gli tirò ancora una volta i capelli. “Ti ho detto di smetterla di muoverti! Le rovinerai”

“Scusa.”

“Dimmi?” disse Liam facendo attenzione a muovere solo gli occhi in direzione della vocina che richiamava la sua attenzione. Un bambino era in piedi davanti a lui e stava strisciando i piedi nell’erba con un braccialetto in mano. “Puoi legarmelo per favore?” chiese. “Non riesco a legarmelo da solo e-“

“Si, certo.” disse Liam dolcemente. “Devi venire un po’ più vicino però, altrimenti quest’altra finirà per strapparmi tutti i capelli!” disse indicando con il pollice Penny, che gli tirò addosso un lampone. Il bambino si avvicinò con un sorriso sdentato che gli illuminava il viso e gli passò il braccialetto. “Ok campione, su che braccio lo vuoi?” chiese Liam. Il bambino alzò il suo braccio sinistro e Liam cercò di legarglielo. “E’ davvero bello. Mi piacciono i colori” mentì guardando le perline gialle.

“L’ho fatto io.” disse il bambino, come se Liam non lo avesse capito visto che aveva legato orribili braccialetti ai polsi dei bambini per le due ore precedenti, oltre a tagliare fili e qualche voglia scegliere i colori prima che Penny si annoiasse e decidesse di usarlo come una bambola.

“Davvero?” chiese Liam fingendosi stupito. Il bambino annuì orgoglioso. “Bè hai fatto davvero un bel lavoro, vorrei averne uno anche io. Tieni, fatto.” Il bambino ispezionò il suo polso.

“Grazie.”

“Nessun problema amico.” Liam lo guardò mentre trotterellava via, tornando dal suo gruppo di amici che stavano ancora spulciando tra le perline per fare nuovi braccialetti. Dietro a loro c’erano altri bambini con le pistole ad acqua che urlavano e saettavano da una parte all’altra.

“Hey! Devi girarla!” sbottò Dorian. Liam guardò i pochi bambini che stavano giocando a twister e che lo stavano fissando impazienti.

“Si si!” sospirò Liam, facendo girare la lancetta e guadagnandosi un’altra tirata di capelli da Penny.

“mano destra verde.” disse Liam. Avrebbero dovuto farlo i genitori questa cosa del babysitting, anche se aveva fatto un ottimo lavoro a distrarre i bambini mentre loro sistemavano le loro cose. L’unica cosa che aveva sperato era di non rimanere troppo coinvolto nel ditrarli. Si chiese se era così che si sentiva Dodo tutte le volte che si svegliava ricoperto di foglie.

Liam sospirò, guardando Dorian che appoggiava la mano sul verde e girò di nuovo la freccia. Dorian vinse, non si stupì molto di questa cosa perché il bambino imbrogliava un po’ tirando gomitate agli altri mentre cercavano di fare le loro mosse. Liam aveva cercato di richiamarlo ma fu insultato e chiamato testa di cacca.

“Te ne ho fatto uno” Liam guardò in basso e vide il bambino di prima. Con il mento all’insù mentre stringeva un nuovo braccialetto.

“Cosa?” chiese Liam stancamente.

“Hai detto che ti piaceva. Quindi te ne ho fatto uno. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto.”

“Sei stato molto carino.” disse Liam, con un sorriso sul viso. Forse i bambini non erano poi così male.

“Che polso?” Liam alzò il suo polso destro. Il bambino sorrise, allacciando il braccialetto con le ditine. “ci ho pure messo il tuo nome.” disse, facendo sentire Liam un po’ in colpa perché sapeva solo il nome di tre bambini e solo perché lo avevano insultato.

“Davvero? ma che bel-“ A Liam morirono le parole in bocca quando il bambino girò il braccialetto sul suo polso mostrandoglielo. “..grazie, lo adoro.” mentì Liam guardando le piccole lettere sulle perline.

Pumpkin.

Aveva accettato un cazzo di braccialetto con scritto Pumpkin. Un bambino pensava che si chiamasse Pumpkin.

“Come fai a sapere il mio  nome?”

“Il tuo amico l’ha detto prima quando eri arrabbiato.” disse innocentemente.

Liam odiava Theo.

*

Liam si incamminò verso il falò con le treccine che ondeggiavano ad ogni passo, arrossendo sentendo i ragazzini che ridevano di lui. Si lasciò cadere accanto a Theo con un grugnito cercando di infilarsi le dita nelle treccine per disfarle. La mamma di Penny l’aveva portata via cinque minuti prima di iniziare a camminare verso la loro macchina quindi non stava ferendo i suo sentimenti cercando di rovinare il suo ‘lavoro’.

“Amo il tuo nuovo look.” mormorò Moe.

“La tua testa sembra un polipo.” disse Guns.

“Puoi andare benissimo a farti fottere” disse Liam, cercando di tirare gli elastici ma finì solo per annodare i capelli ancora di più.

“Liam.. Liam, dai guardami. Liam-“

“Cosa?” sbottò Liam girandosi verso Theo. Grugnì al suono della fotocamera quando si accorse che aveva scattato una foto.

“Sei un coglione.”

“Aw, dai Pumpkin, non fare così. Sono belle.” disse Theo con un ghigno sulle labbra mentre litigava con i capelli di Liam come un gatto con un filo. Liam schiaffeggiò via la sua mano e continuò a lavorare sui suoi capelli cercando di liberarli. Liam si trattenne dal dire qualcosa sul soprannome. preferiva che Theo non notasse il braccialetto sul suo polso.

“Zitto Theo” sospirò Liam. “Non riesco a credere che mi hai lasciato con i bambini per ore.”

“Insomma, visto che l’ultima volta che sono rimasto vicino a una bambina di quell’età l’ho uccisa ho pensato che non mi volessi lì vicino.” disse Theo. Guns rise di gusto.

“E poi dici che non sono divertente? Guns pensa che sia divertente.”

“La chiamano Guns, quanto può essere divert-?” borbottò Liam.

“Hey!” ringhiò Guns mentre Moe e Eric ridevano.

“Sai che la luna piena era ieri, vero? Il tuo pass gratis per fare lo stronzo è finito.” affermò Theo.

“davvero? E qual è la tua scusa?”

“Essere bloccato qua con te mi mette di malumore.” rispose semplicemente Theo.

“Sei un cogl-“

“Ragazzi” chiamò Sammy. “Non rimanete lì seduti a far nulla. Aiutate a portare le cose degli altri a-“

“Maaaaamma.” grugnì Eric.

“Ora, Eric.” Eric di lasciò scappare un altro grugnito esagerato prima di mettersi in piedi, dirigendosi verso le famiglie in partenza. “Anche voi tre, sapete?” disse Sammy, Moe e Guns seguirono Eric con grugniti drammatici. Sara, però, rimase dov’era, Sammy alzò un sopracciglio.

“Cosa? Tecnicamente tu hai detto ragazzi, io ho venticinque anni, non sono più una ragazza-“

“Tecnicamente anche tuo fratello è un adulto.”

“Tecnicamente ma ha la maturità di un bambino di 6 anni quindi..”

“allora per piacere vai a tenere la mano a tuo fratello. Non ho intenzione di lasciare un bambino di 6 anni a camminare per il bosco da solo. se non avessi voluto aiutare ti saresti dovuta nascondere a casa del cool come hai fatto ieri.”

“Non so di cosa tu stia parlando, non mi nasconderei mai per non aiutare delle persone.”

“Allora provamelo.” disse Sammy con tono definitivo. Sara annuì e se ne andrò con le spalle basse. “Voi due volete qualcosa da mangiare?”

“Liam può aiutare gli altri se vuoi-“ iniziò Theo.

“Siete ospiti. Non dovete pulire niente. Che bei capelli Liam. Sembri un po’.. Medusa.” disse Sammy, prima di andarsene facendo un cenno di saluto e facendo ridere Theo.

“Se mi aiuti a togliermi queste cose dai capelli non dirò a Scott che mi hai abbandonato con un branco di lupi con gli occhi blu per un’ora mentre io dormivo indifeso.”

“Per piacere, il tuo russare avrebbe rotto le loro orecchie prima che si fossero azzardati ad avvicinarsi a te.” sbuffò Theo anche se iniziò ad aiutare Liam a districarsi i capelli.

*

“Ok, quindi questa è la mia proposta.” disse Eric sedendosi davanti a Liam, seduto per terra tra le gambe di Theo mentre il più grande borbottava e bestemmiava mentre cercava di snodare il casino nei capelli di Liam. “Dite a mia mamma che vi serve aiuto con quei capelli così non devo più aiutare gli altri e vi farò dormire nella mia tenda sta notte.”

“Cosa?”

“Quando tutti loro-“ disse Eric accennando alle persone che stavano camminando nella radura, con le sacche sulle spalle mentre prendevano in sentiero verso la civiltà. “se ne andranno, noi faremo una festa. Ora, di solito le persone nuove non vengono invitate per almeno.. un paio di mesi, ma voi siete ragazzi a posto. Quindi aiutatemi e sarete cordialmente invitati ad unirvi a me e agli altri a rubare l’alcool dei vecchi e ubriacarci in Casa del cool. E, come ho detto, vi farò poi dormire nella mia tenda.”

“Non me ne frega niente della festa, fallo te prima che gli tagli tutti i capelli.” disse Theo frustrato.

“Non ci prov-“

“E’ come se quella bambina ci avesse messo la colla-“

“Sono solo elasticini.” rise Eric, infilando le mani nei capelli di Liam. Liam lo lasciò fare. “Non puoi tirarli come fai con gli elastici normali o si annodano ancora di più.. che ovviamente è quello che stavi facendo.”

“Come fai a saperlo?” chiese Liam. Che si sentiva come una scimmia dal parrucchiere mentre Theo e Eric spulciavano tra i suoi capelli.

“avevo i capelli come Raperonzolo, lunghi fino a qua” disse indicandosi la vita con un ghigno.

“Perchè li hai tagliati?”

“Ero troppo vicino a Dodo quando ha acceso il fuoco una volta.” mimò un’esplosione. “Non è stato molto bello.”

“Eric! Cosa ti ho detto riguardo all’aiutare-“ sbuffò Sammy.

“Scusa Sammy, avevamo bisogno di aiuto qua.” disse Theo. “Fa niente?”

“Non servono tre persone per disfare delle trecce. Quindi, Theo, o Eric torna ad aiutare le persone a portare le loro cose o la farai tu.”

“Pensavo che fossi un ospite e non dovessi fare nulla?”

“Sentiti onorato, ti sto invitando in famiglia.” disse seccamente Sammy. Theo sospirò, alzandosi e arruffando i capelli di Liam prima di andarsene.

“Se dovrai tagliarli ti prego fagli un video.” disse Theo.

“Ovvio amico. Pensi che piangerebbe?” chiese Eric.

“Nessuno mi taglierà i capelli.” disse Liam.

*

Alla fine le forbici di Sammy non servirono e Liam era sicuro di aver imparato vita, morte e miracoli di tutti i membri del branco visto che Eric non aveva smesso di parlare un secondo mentre scioglieva le infinite treccine nei capelli di Liam.

“I tuoi capelli sono stati liberati.” disse Eric, lasciando cadere l’ultimo elasticino nella pila accanto ai suoi piedi. “Vuoi una birra mentre aspettiamo che gli altri ritornino?”

“Um-“

“Dodo ce ne farà prendere una ma dovremo aspettare per bere davvero finché tutti gli anziani saranno andati a letto.”

“Perchè bevete? Non possiamo ubriacarci-“ Eric sgranò gli occhi e un sorriso da maniaco si disegnò sul suo volto.

“Non hai mai provato la birra modificata?”

“um-“

“amico andiamo a farci una birra.” Eric aiutò Liam ad alzarsi e si diressero verso un Dodo addormentato. “Vecchio.” gridò Eric. Dodo aprì un occhio pigramente.

“Cosa” suonò molto più come una minaccia che come una domanda.

“Liam non ha mai provato la birra modificata-“

“Ovviamente. La faccio apposta per il branco-“ rise Dodo, come se Eric fosse un’idiota.

“Quindi stavo pensando-“

“Quanti anni hai?”

“Io?”

“No, ho dimenticato l’età di mio nipote.” disse seccamente Dodo. Liam si fermò, non convinto se fosse uno scherzo o no. Guardò Eric in cerca di un aiuto.

“Dodo ho vent-“

“So quanti anni hai.” sbuffò Dodo. “Dai ragazzo di chiesa, età.”

“Uhh. Sedici.”

“Bene. Vai a prendere tre birre, ragazzo di chiesa, siediti.” Dodo non aspettò Liam, afferrò la sua felpa e lo fece sedere per terra vicino a lui, un minuto dopo una bottiglia aperta gli venne messa in mano.

“sapete.” disse Liam piano mentre Eric e Dodo bevevano a grandi sorsi le loro birre. “Mio padre mi ha sempre detto che se è già aperta o non ha un etichetta non la dovrei bere.”

“Questo è perché potrebbe essere drogata.” disse calmo Dodo. “Ti tolgo il disturbo di chiedermelo, ovviamente è drogata. E’ l’unico modo per far ubriacare un licantropo.”

“Dovrebbe rassicurarmi?” chiese Liam, Dodo fece spallucce, facendo un altro grande sorso. Liam guardò la bottiglia marrone scettico per un momento prima di seguire l’esempio dell’anziano.

*

La prima metà della serata fu molto simile a quella precedente. Theo era tornato solo per poi farsi trascinare via per una corsetta notturna nel bosco mentre Liam aiutava con il falò, questa volta non ci furono discussioni sulla benzina. Anche se Dodo lo accese ancora sputando il fuoco. Un qualcosa che Liam non aveva ancora capito se fosse figo o completamente stupido. Pensò che probabilmente era entrambe le cose. L’unica differenza con la sera precedente era che gli adulti stavano bevendo il che li rendeva un pochino più chiassosi. Dodo prese il comando, raccontando storie di lupi del branco prima che diventasse quello di sua figlia.

I pochi bambini rimasti si raccontavano storie di paura e i ragazzini cercavano di rubare di soppiatto tutto l’alcool che riuscivano.

“Se qualcuno tira fuori una chitarra e inizia a cantare canzoni country avete il permesso di uccidermi” borbottò Liam. Le labbra di Theo si arricciarono in un sorriso.

“Well I've been through the desert on a horse with no name it felt good to be out of the rain.” cantò Eric, con voce profonda. Gli occhi puntati su di loro e un ghigno sul viso.

“Penso ti abbia sentito.” disse Theo.

“Tesoro quella non è country” disse Sammy.

“IN THE DESERT!” gridò Eric, ignorandola. “You can’t remember your name coz-“

“Ti prego basta.” sospirò Liam.

“There ain’t no one to give you no pain-“ Si unirono Guns e Moe completamente stonati e fecero sobbalzare tutti. A parte Dodo che li ascoltava felicemente ticchettando il piede a tempo.

“Ok! basta.” rise Sammy. “Andate a fare la vostra festa segreta di cui facciamo finta di non sapere nulla.”

“Non so di cosa tu stia parlando madre.” disse innocentemente Eric. “Non mi sognerei mai di fare una festa. Comunque, una pisciatina comune sembra un’idea fantastica. “Moe, Guns, novellini, andiamo al bagno insieme.”

“é una scusa orrible.” sospirò Sammy. Sara le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia.

“Non ti preoccupare terrò d’occhio sti idioti.” disse.

“Meglio prendere uno specchio allora.” disse Eric, correndo verso la fine della radura.

*

La ‘festa’ si rivelò essere un assortimento di alcolici per lupimannari e della musica trash a Casa del cool. Fu probabilmente la festa più tranquilla a cui Liam avesse mai partecipato nonostante la musica dei Backstreet Boys che riecheggiava, La cascata che si riversava nel lago e le urla degli altri che parlavano uno sull’altro.

Guns stava sfoggiando orgogliosa il suo serpente tatuato, senza aver problemi nel doversi spogliare in mutande e reggiseno per metterlo in mostra mentre faceva un giro su se stessa per far vedere il serpente che si attorcigliava sul suo corpo dal polso alla caviglia.

“Dove l’hai fatto?” chiese Liam. “Ho sentito che devi tipo.. bruciare il tatuaggio, non riesco a pensare a tanti tatuatori che siano disposti a bruciare i loro clienti.”

“L’ho fatto io.” disse Sara, Gus si rimise i jeans con la consapevolezza che tutti avevano apprezzato il suo tatuaggio. “Sto pensando di aprire il mio studio l’anno prossimo, ora sto lavorando in uno in città da tre anni ormai. Ho fatto un paio di tatuaggi per il branco. Mamma, Guns, Moe-“ Moe alzò la sua maglietta per mostrare un piccolo smiley con le zanne sulle sue costole. “Ho fatto tre tatuaggi oggi mentre tu giocavi con Penny. Ci provo ad essere modesta ma sono troppo brava.”

“Certo che lo sei!” disse Guns battendole il cinque.

“Ti farai il tatuaggio con scritto Theodork?” chiese Theo, sorridendo appoggiando le labbra alla bottiglia di birra che aveva in mano.

“Non sono abbastanza ubriaco per quello.”

“Bevi allora.” mormorò Theo. Eric gli fu accanto in un secondo porgendogli una bottiglia.

“Sai che lo farei.” mentì Liam. “Ma non sono sicuro che fare un tatuaggio in un bosco sia molto igienico.”

“Siamo Licantropi. Non possiamo prendere malattie.”

“Fa comunque un po’ schifo.”

“Rompe le palle così per tutto?” chiese Sara.

“Più o meno si.” disse Theo.

“Sto solo dicendo che ci sono certe cose che è meglio non fare. Tipo permettere a una persona ubriaca di farti un tatuaggio con un ago non pulito a dovere.”

“Questo è vero.” disse Theo. “ma tua mamma ti ha anche detto di non bere e stai infrangendo quella regola.” e fece cincin con la bottiglia di Liam per sottolineare il tutto. “E le hai detto che avresti mangiato verdure e rispettato i limiti di velocità e che saresti stato lontano da Las Vegas. Non hai esattamente ascoltato tua madre fin ora.”

“Non farò comunque il tatuaggio.”

“Come vuoi.”

“Ok, giochiamo a un gioco alcolico.” decise Guns. “Tutte le volte che dico bevete. Bevete.”

“Sembra un pessimo gioco alc-“ iniziò Theo.

“Bevete!”

*

“Sei serio?” Chiese Liam ridendo. Riusciva a vedere Theo a malapena da dove si stava sporgendo dallo scoglio nel buio della notte, vedeva solo dei riflessi sulla sua pelle.

“Hai detto che volevi nuotare!” gli rispose Theo.

“E’ uno di quei momenti da ‘ragazzo ubriaco che crede di essere Superman’?”

“Sono una chimera, onestamente, sono superman.” disse Theo. Liam avrebbe davvero voluto non essere già in acqua per poter filmare tutta la scena.

“Hai davvero intenzione di saltare dallo scoglio?”

“L’ha fatto anche Guns. Starò bene.” disse Theo, affacciandosi. Tutti gli altri se ne erano andati mezz’ora prima per andare a letto. A quanto pareva, non avevano capito cosa significava bere piano. Liam e Theo si erano proposti di finire di bere le poche birre risate prima di tornare alla radura e poi Liam aveva suggerito di fare una nuotata. La sua unica condizione era che questa volta non doveva essere spinto in acqua completamente vestito. Theo aveva acconsentito, dandogli abbastanza tempo per spogliarsi prima di buttarlo in acqua con solo i boxer e poi, bè poi aveva scalato lo scoglio con l’intenzione di lanciarsi. “Se sopravvivo lo fai anche tu?”

“no.” disse Liam.

“sono sicuro che è divertente. Tua madre sarebbe così orgogliosa, ti butti dallo scoglio perché anche il tuo amico si è buttato.”

“E chi ha detto che siamo amici?” chiese Liam, Theo si portò una mano al petto, facendo un sospiro drammatico mentre ‘moriva’ e si buttava dallo scoglio. Scomparve nell’acqua schizzando dappertutto. Liam non ebbe nemmeno il tempo di preoccuparsi che forse il salto lo aveva ucciso davvero che la sua testa stava già tornando a galla. “Ti dovrebbero dare l’oscar per quello.” disse Liam seccato.

“Bè grazie, l’ho pensato anche io.” mormorò Theo nuotando verso di lui finché non riuscì a poggiare i piedi sul fondo.

“Non posso credere che tu mi abbia davvero chiamato drama- cos’è quello?” Liam sbatté le palpebre guardando il segno nero sulla clavicola di Theo. “Hai.. è un tatuaggio quello?” gli occhi di Theo ricaddero sul suo petto.

“Oh si” disse Theo.

“Quando?”

“Questa mattina” disse Theo con un’alzata di spalle. “Sara aveva la macchinetta e sai, ne avevamo parlato e ho pensato che-“

“Cosa è?” chiese Liam muovendosi verso di lui. Theo rimase dov’era permettendo a Liam di avvicinarsi. Liam si fermò a pochi centimetri davanti a lui. La luce che si rifletteva nell’acqua del lago brillava sul petto di Theo e il tatuaggio sembrava muoversi. “DNA”. Liam rimase fermo. Era piccolo e attraversava tutta la sua clavicola proprio come un filo di DNA. Liam vide una piccola interruzione nella catena come se un pezzo mancasse. “Perchè il DNA?”

“Bè lo sai, mi piace biologia.” disse Theo con un’altra alzata di spalle, facendo dondolare le dita sull’acqua attorno a loro e facendola schizzare leggermente. “E sai, sono una chimera genetica. Non puoi dire che non sono riuscito a far risultare un fallimento bello.”

Liam si avvicinò senza pensarci troppo. La mano di Theo gli prese il polso nel momento in cui le dita di Liam si avvicinarono al tatto forzandolo a fermarsi, il pollice era fermo sul primo filo di inchiostro nero. Aspettò che Theo lo spingesse via, ch'egli allontanasse il braccio e facesse qualche stupido commento sullo spazio personale come se non avesse passato la maggior parte delle notti precedenti appiccicato al fianco di Liam. Ma non lo fece, le sue dita tremarono sul polso di Liam, gocce fredde di acqua lasciavano un percorso bagnato sul braccio di Liam.

“Ti fa male?” chiese Liam.

“Guarisco in fretta,” mormorò Theo.

“Tecnicamente io guarisco più velocemente.” disse Liam. Theo sbuffò e Liam era sicuro che se non fosse stato così impegnato a guardare la goccia d’acqua che scivolava sulla clavicola di Theo e che lentamente cadeva sul tatuaggio avrebbe visto Theo roteare gli occhi. In ogni caso la presa di Theo sul suo polso si allentò, senza staccarsi del tutto ma senza allontanare Liam. Liam pensò che significasse che a Theo non sarebbe importato se lo avesse toccato.

Passò il pollice sulla clavicola di Theo, come se riuscisse a sentire l’inchiostro in rilievo sulla sua pelle, come se fosse in braille, non riusciva, era liscio, caldo al tatto, la sua pelle era così calda che Liam si chiese come facesse l’acqua a non bollire al contatto. La mano attorno al suo polso gli dava la stessa sensazione, la sua pelle bruciava sotto alla stretta di Theo.

Arrivò alla fine del tattoo e ci ripassò un’altra volta il pollice, premendo un po’ di più, guardando come la pelle si increspava mentre la spingeva. Le sue dita si fermarono un’altra volta, il pollice fermo nell’incavo della gola.

Sentì i muscoli muoversi mentre Theo deglutiva, e seguì con gli occhi il movimento del suo pomo d’adamo. Fece un grande sforzo di volontà, più di quanto pensasse, per non seguire il movimento con il dito.

Spontaneamente gli occhi di Liam continuarono a salire, superando il collo e il mento coperto dalla barbetta che stava crescendo, superarono le labbra fino ad incontrare i suoi occhi. Trattenne il respiro in quel momento. I capelli di Theo ricadevano sul suo viso, proiettando ombre e facendo sembrare i suoi occhi più scuri del normale mentre il suo sguardo bruciava in quello di Liam.

Si ricordò di quello che Malia aveva detto sull’Anuk-ite, sul fatto che quando incrociavi il suo sguardo era impossibile distoglierlo anche quando sapevi che avresti dovuto. Come quello sguardo ti catturasse e ti facesse rimanere immobile e senza fiato.

Le dita di Theo si strinsero attorno al suo polso. Le sue dita iniziarono a ticchettare sul suo polso, una volta, due, proprio dove riusciva a sentire meglio il polso di Liam mentre si ritrovò irrazionalmente preoccupato che forse Theo riuscisse a sentire il suo battito da lì quando sapeva per certo che il ragazzo poteva in ogni caso sentirlo. Riusciva a sentire quello di Theo, battere sopra il suo, delicato e stabile il che rendeva il suo battito ridicolo. Guardò Theo che si leccava le labbra, la sua lingua tornò lentamente nella sua bocca così lentamene che Liam riuscì a notare il modo in cui il suo labbro inferiore si increspò a quel movimento. Era sicuro che fossero più vicini di quello che ricordava e ne ebbe la prova quando Theo espirò lentamente e lo sentì sulla guancia il che gli fece rizzare i capelli sulla nuca. Il suo corpo inconsciamente di avvicinò ancora.

“Ti piace allora?” chiese Theo con voce roca.

“Si.” disse Liam, senza fiato guardando come gli occhi di Theo osservarono il movimento delle sue labbra come se quelle fossero le parole più importanti che Liam avesse mai pronunciato. Liam passò il pollice sul DNA nuovamente, sorridendo mentre il respirò di Theo tremò. La sua mano si spostò più in alto sul polso di Liam, avvicinandosi alla sua mano. Si fermò, le dita impigliate nello stupido braccialetto con scritto Pumpkin che era stato regalato a Liam quella mattina.

“Liam, cosa stai facendo?” chiese Theo, la voce quasi disperata mentre aggrottava le sopracciglia. Il suo battito ora era veloce quasi quanto quello di Liam. Liam gli avrebbe anche risposto, se solo ne avesse avuto una minima idea lui stesso. Invece, ripercosse il tatuaggio con il pollice una volta ancora, guardando le labbra di Theo e ascoltando il suo battito che aveva finalmente raggiunto la velocità imbarazzante di quello di Liam. Liam abbassò la mano lentamente, le dita ancora incollate alla pelle di Theo. Poteva anche non sapere che diavolo stava combinando ma sapeva che non si voleva fermare ora. Theo lasciò andare il braccialetto, permettendo alla mano di Liam di andare dove voleva, tracciando un percorso dal suo torso alla sua vita.

O almeno, era quello che aveva intenzione di fare. Invece, si abbassò solo di un paio di centimetri prima di riuscire a sentire il battito furioso del cuore di Theo e poi Theo arretrò, Il battito del cuore aumentò ancora, tanto da sembrare un martello pneumatico. La mano di Liam cadde in acqua, gli faceva male il petto e finalmente espirò. Da quanto stava trattenendo il respiro?

L’odore di paura lo investì come un camion in corsa e guardò Theo che si allontanava di qualche passo, con una mano sul petto dove poco prima c’era quella di Liam e stava ticchettando con le dita il battito come se la sua vita dipendesse da quel gesto mentre tratteneva il respiro.

“Ho bisogno di bere ancora.” disse Theo prima di girarsi e uscire dall’acqua.

________________________________________________________________________

 

What can i say??? nothing.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: carrion