ALBUM
Il tramonto nell’orto
è il momento perfetto;
si colgono i grilli nell’atto di
frinire,
le stelle nel cielo già fan capolino
tra le nebbie di giornate settembrine
macabre,
dal sapore vissuto,
false poiché calde
alla stregua di agosto.
È un settembre copione,
che non c’è.
All’inizio era il nulla,
e per tanto tempo c’è stato il vuoto
dentro di me.
A volte mi capita
di cogliere
di raccogliere
una spiga di grano maturo,
la raccolgo con le mani a coppa,
ma essa è sempre vuota,
i semi sono già spariti.
È che i semi li raccoglie chi ci sa
fare;
gli sciocchi e gli ingenui seminano,
gli astuti raccolgono,
chi è scaltro resta
chi non lo è, un po’ meno.
Chi non lo è si abitua, sai,
ci sono giorni in cui sai
che c’è qualcosa che non va.
E ti senti strano,
percepisci che nessuno ti capirà;
c’è qualcosa che non va in me,
io lo so, tu no.
Ma sarà un tramonto che sovrasta
l’orto
a fare capire che in fondo
posso raccogliere qualcosa anche io;
non saranno semi, né profitti,
ma saranno istanti,
porzioni di momenti
pronti ad andare perduti.
E se diventassi un album?
Se diventassi album, non sarei più
vuoto;
conserverei foto, foto scattate dalla
mia mente
a quegli istanti che scorrono lesti
come un tramonto.
Sarei album di ricordi,
ricordi inutili, eppure fragili nella
memoria;
nella loro fragilità,
il profumo della carta
l’odore degli mitici anni Sessanta.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie per essere qui ^^
La poesia si è ispirata a un momento realmente vissuto,
qualche giorno fa, mentre ho fatto tardi nel mio orticello e mi ha sorpreso il
veloce tramonto di settembre.
Vi ringrazio per aver letto.
Ne approfitto anche per avvisare i lettori de Il Principe Azzurro
arrivò a Mezzanotte; a causa di alcuni problemi interni al sito, non ho potuto
aggiornare per diversi giorni. Credo che per questa settimana non pubblicherò
il capitolo, ma da lunedì tutto tornerà regolare. Se non ci saranno altri
problemi… speriamo di no ^^