Serie TV > Supercar
Segui la storia  |       
Autore: evelyn80    20/09/2018    2 recensioni
Molte cose sono cambiate: il Knight Two Thousand non è più un auto. Michelle Boswald, nipote di Bonnie, è la sua nuova pilota. Con lei lavorano altre due ragazze, Mary Cassidy e Helen Seepepper. Insieme si fanno chiamare le K.I.T.T.'s Angels.
La nuova Fondazione, diretta da Michael e Bonnie, le invia in Alaska, nelle isole Aleutine, per sventare un traffico di droga tra la Russia e gli USA. Ma poiché quasi nessuno sa della loro esistenza, dovranno lavorare in incognito per passare inosservate tra le ciurme degli altri pescherecci.
Avranno a che fare con pescatori scorbutici e maschilisti e dovranno faticare un bel po' per portare a termine la loro missione.
Storia cross-over tra Supercar e Deadliest Catch (settima stagione)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cominciano i guai

La mattina dopo, il Knight Rider lasciò il porto di buon’ora e si diresse verso nuovi fondali di pesca. Non appena il computer ebbe individuato una zona ricca di granchi con i suoi sensori, le tre ragazze calarono tutte le loro nasse, seguendo ancora una volta un andamento a spirale. Finirono solo nel tardo pomeriggio e, nell’attesa dell’arrivo dell’ora prevista per la consegna della droga, K.I.T.T. ricontrollò le posizioni di tutti i pescherecci, prediligendo i movimenti del loro principale indiziato. Ben presto, però, il mare cominciò ad agitarsi. Le previsioni del tempo avevano segnalato l’arrivo di una tempesta artica, e il computer continuava a tenere d’occhio i movimenti del fronte temporalesco e l’altezza delle onde, per evitare di finirci proprio in mezzo.
Altri pescherecci non furono così fortunati. Mentre le tre ragazze riposavano in attesa della sera, K.I.T.T. le chiamò in plancia: un’onda anomala si stava avvicinando a tutta velocità in direzione della Kodiak.
“Dobbiamo avvertire il capitano Wichrowski!”, annunciò il computer, ligio alla sua programmazione di difesa della vita umana. “Ma non posso farlo io. Siamo in incognito. Tocca a te, Michelle, in qualità di capitano!”.
“Già… Speriamo che mi prenda sul serio. Come fa il capitano di un peschereccio a sapere che un’onda anomala sta per colpire un altro peschereccio che si trova a miglia e miglia di distanza? Beh, mi inventerò qualcosa!”. Afferrò il microfono della radio, mettendosi seduta sulla sua poltrona. “Knight Rider a Kodiak, Knight Rider a Kodiak, rispondete! Passo”.
Dopo pochi istanti la voce del capitano Bill rispose.
“Qui Kodiak, parlate pure. Passo”.
“Capitano, la volevo informare che un’onda anomala si sta dirigendo verso di voi da sud-est ad una velocità di 45 miglia orarie! Vi colpirà tra…”, interruppe la comunicazione mentre K.I.T.T. la informava.
“Due minuti e ventitré secondi esatti!”.
“…Tra due minuti e ventitré secondi… Passo”.
“Come diavolo fai a sapere che un’onda anomala sta per colpirmi?! Sei a centoventi miglia a sud-ovest dalla mia posizione!”. Per la sorpresa e l’incredulità, il capitano Bill dimenticò persino di dire “passo”.
“Ho un ottimo strumento di rilevazione della forza e direzione delle onde! Si fidi di me! Passo e chiudo”.

Il capitano della Kodiak rimase interdetto per qualche secondo poi, per scaramanzia, decise di seguire il consiglio della ragazza e si predispose ad affrontare l’ipotetica onda. Due minuti e ventitré secondi esatti dopo la segnalazione, un muro d’acqua investì il peschereccio provenendo dalla direzione indicata. Per l’imbarcazione non ci furono conseguenze, visto che la prua era rivolta nella direzione giusta e tutti i marinai erano al sicuro sottocoperta.
Il capitano Bill rimase immobilizzato dallo shock per qualche manciata di secondi dopo il passaggio dell’onda. Come diavolo faceva quella ragazza a sapere della presenza di quel mostro d’acqua? Non appena si riprese dal turbine di sensazioni che aveva dentro, afferrò la radio e chiamò il Knight Rider per ringraziare la ragazza dell’avvertimento.
“Kodiak a Knight Rider! È il capitano Bill che parla! Passo”.
“Qui Knight Rider! Capitano Michelle all’apparecchio! Passo”.
“Volevo ringraziarti per l’avvertimento… Non ho idea di come diavolo facevi a saperlo, ma l’onda mi ha colpito proprio come mi hai detto tu. Se fossi rimasto nella posizione di prima avrei rischiato di rovesciarmi, e invece non mi è caduta nemmeno la tazza del caffè! Ti devo la vita dei miei marinai… E la mia. Passo”.
“Dovere, capitano Bill. Sono contenta di aver dato una mano. Passo e chiudo”.

La ragazza riappese il microfono, e subito dopo iniziò una gazzarra di comunicazioni. Tutti i pescherecci nel raggio di duecento miglia avevano captato lo scambio tra il Knight Rider e la Kodiak, e nessuno aveva creduto che il capitano Boswald avesse potuto dare un’indicazione così precisa sulla posizione e la velocità di un’onda anomala. Quando il capitano Wichrowski aveva ringraziato era scoppiata la bagarre, e tutti avevano cominciato a contattarlo per avere la conferma che fosse successo davvero. Le tre ragazze scoppiarono a ridere, sedute nelle loro poltrone, nel sentire le voci incredule e i commenti di tutti gli altri capitani della flotta. Non appena terminarono le comunicazioni con la Kodiak, i capitani si rivolsero al Knight Rider, e Michelle fu costretta a pungolare più volte con i gomiti Mary ed Helen, che continuavano a ridere come matte, mentre lei cercava di rispondere seriamente alle domande dei suoi colleghi.

Ancora più distante, ai confini con le acque territoriali russe, il capitano Elliott Neese approfittò della confusione che si era venuta a creare. Era riuscito ad anticipare l’ora dello scambio, perché non si fidava affatto di quelle tre ragazze, ed ora questo episodio confermava ancora di più i suoi sospetti.
Anche lui conosceva bene il telefilm Knight Rider, sebbene fosse molto più giovane dei fratelli Hansen, ed il fatto che quella specie di peschereccio ricordasse così tanto il computer protagonista del serial lo aveva indotto a sospettare che ci fosse qualcosa sotto. Mentre tornava indietro, con il carico di droga al sicuro nel doppio fondo della stiva, decise che doveva scoprire chi erano quelle tre ragazze in realtà. E c’era solo un modo per farlo: creare un diversivo per farle uscire allo scoperto.

Non appena il trambusto si fu acquietato, K.I.T.T. e le ragazze si rimisero a sorvegliare i pescherecci. Trascorsero tutta la notte in bianco e, con loro grande disappunto, non accadde niente, né all’ora prevista per lo scambio, né dopo. La Cornelia Marie se ne rimase tranquilla sui suoi fondali di pesca e così gli altri pescherecci.
La mattina dopo, con gli occhi pesti per la mancanza di sonno e il morale sotto i tacchi delle scarpe, Michelle, Mary ed Helen recuperarono le loro nasse, riempiendo la piccola stiva del Knight Rider che fece poi rotta per Akutan.
Dopo aver scaricato il secondo carico di granchi, K.I.T.T. tornò di nuovo a Dutch Harbor. Le ragazze dovevano continuare la loro recita e tornare al “Golden Crab” a ritirare la “Moonlight Shadow”. Se, effettivamente, la droga non era stata consegnata, il pusher avrebbe dovuto trovare delle scuse e rimandare l’appuntamento. Faticarono molto a nascondere la sorpresa quando il barista consegnò loro tre bustine di pillole giallastre, dietro il pagamento di un’ingente quantità di dollari prelevati dal fondo spese della Fondazione.
“Questa non ci voleva!”, commentò Michelle rigirandosi tra le mani la bustina, una volta che le tre ragazze furono tornate a bordo del Knight Rider e si furono sedute al tavolo della cambusa.
“Già… Significa che o lo scambio è stato fatto e noi non ce ne siamo accorte, oppure che non hanno utilizzato un peschereccio!”, sentenziò Mary.
“All’ora indicata non è stato effettuato alcuno scambio! Altrimenti me ne sarei accorto, io!”, le rispose risentito il Knight Two Thousand.
Mentre Mary si scusava con il computer Michelle commentò a mezza voce: “Al ritorno da questa missione dovrò chiedere a mia zia il permesso di riprogrammare il suo “equalizzatore di emozioni”! Mi pare diventato un po’ troppo permaloso, ultimamente…”.
“E se invece lo scambio fosse stato fatto prima? Come, per esempio, mentre eravamo impegnate alla radio con tutti quei bifolchi? K.I.T.T., controlla nelle tue registrazioni se tutti i pescherecci sono sempre rimasti nel tuo campo d’azione, oppure se alcuni sono spariti, in quel momento!”, esclamò Helen, folgorata da un’illuminazione.
“Subito, Helen!”.
Il computer controllò rapidamente nella sua banca dati e, dopo pochi istanti, confermò il sospetto della riccia.
“Hai ragione, Helen! Nel lasso di tempo che va dalle 18:20 alle 18:45, mentre l’onda anomala colpiva la Kodiak e nei minuti successivi, quattro pescherecci erano fuori dal mio raggio d’azione, perché troppo distanti dalla mia posizione: la Sea Star, l’Incentive, la Northwestern e la Ramblin’ Rose”, elencò K.I.T.T. “La Sea Star non è mai rientrata nel raggio del mio radar, mentre le altre tre imbarcazioni sono tornate visibili nella mezz’ora successiva. Non ho tenuto conto di questo fatto solo perché l’ora prevista per lo scambio era ancora lontana”.
“Direi quindi che potremmo escludere la Sea Star, per il momento”, riprese Michelle. “Se non riesci ancora a vederla significa che è tuttora in alto mare, e quindi non può aver effettuato la consegna. A questo punto gli indiziati sono tre: l’Incentive, la Ramblin’ Rose e…”, fece una smorfia prima di concludere, “…La Northwestern!”.
“Allora dobbiamo concentrarci su questi tre pescherecci. Consiglierei di dividerci e di occuparci ognuna di uno di essi!”, sentenziò Helen.
La bionda annuì. “Sono d’accordo, ma prima vorrei ascoltare di nuovo le informazioni che hai nella tua banca dati su di loro, K.I.T.T.!”.
“Subito, Mary!”.
Lo schermo televisivo fissato alla parete di fronte al tavolo della cambusa si illuminò, mostrando un uomo sulla cinquantina, con capelli bianchi cortissimi e un paio di baffoni da tricheco.
“Ehi, questo sembra Obelix!”, commentò Mary ridendo.
“Capitano John Hendricks, del peschereccio Incentive. Non fa parte del gruppo Trident, ma ciò non significa che non potrebbe essere colpevole”, commentò il computer, prima di dare tutte le informazioni contenute nella sua banca dati sia sul capitano sia su tutti i membri dell’equipaggio. Finito con loro, sullo schermo apparve un’altra fotografia ed il computer passò alla Ramblin’ Rose.
“Capitano Elliott Neese, del peschereccio Ramblin’ Rose. Il più giovane capitano di tutta la flotta, molto ambizioso…”, ed ancora seguirono tutte le informazioni: vita, morte e miracoli del ragazzo e dei suoi marinai. Per ultimo toccò al loro “beneamato” capitano.
“Capitano Sigurd Hansen, del peschereccio Northwestern. Lavora sulla sua imbarcazione da quando aveva quindici anni…”. Anche il computer si lasciò sfuggire una smorfia prima di proseguire con il resoconto. Le tre ragazze raddrizzarono le orecchie quando K.I.T.T. rivelò loro che sia il fratello minore del capitano, Edgar Hansen, sia il marinaio Matt Bradley, avevano in passato fatto uso di droghe pesanti.
“Ragazze, credo che ci siamo!”, disse Michelle, facendo schioccare le spalle nel raddrizzarsi sulla sedia.
“Non facciamoci prendere dalla rabbia. Direi che dobbiamo comunque indagare su tutti e tre”, disse Mary.
“Concordo!”, aggiunse Helen. “ Io mi occuperò di Obelix…”.
“E io di Elliott”, si accodò subito Mary.
“Ho capito, a me tocca “Hannibal the Cannibal”…”, sospirò Michelle, grattandosi pensosamente la testa. “K.I.T.T., controlla la posizione dei tre pescherecci e dimmi dove si trovano! Se ce n’è uno a portata di mano tanto vale cominciare subito”.
“Subito, Michelle!”.
Mentre il computer scandagliava l’area si udì una specie di strano squillo e la voce del Knight Two Thousand annunciò: “Sta chiamando Michael!”.
“Salve, Michael!”, esclamarono in coro le tre ragazze mentre sullo schermo appariva l’immagine del primo pilota di K.I.T.T.
“Salve ragazze! Tutto bene? Come procedono le indagini?”.
“Tutto bene, per il momento. Abbiamo tre imbarcazioni sospette: l’Incentive, la Ramblin’ Rose e la Northwestern. Purtroppo questa notte abbiamo mancato una consegna, ma di sicuro il trasporto è stato fatto da uno di questi tre pescherecci”. In breve, Michelle fece rapporto.
“Ecco dove sono andati a finire quei mille e cinquecento dollari che sono usciti dal fondo spese della Fondazione”, commentò l’uomo quando la ragazza gli parlò della droga. “Mi sembra di sentire Devon: anch’io ne ho utilizzati un bel po’, di quei soldi…”, aggiunse, senza riuscire a trattenere un sorriso di nostalgia. “Beh, teneteci informati! Buon lavoro ragazze!”.
“Grazie, Michael!”, risposero di nuovo all’unisono. Non appena lo schermo si spense, K.I.T.T. comunicò le posizioni dei pescherecci. L’Incentive e la Northwestern erano ancora in mare, mentre la Ramblin’ Rose stava scaricando granchi all’isola di Saint Paul. Isolando il suo segnale GPS per non essere visto, il Knight Rider sfrecciò a tutta velocità verso il suo primo obiettivo.


Spazio autrice: il trafficante di droga è sfuggito sotto al naso delle ragazze, che ora si ritrovano a dover indagare su tre pescherecci diversi. Da ora in avanti le cose si complicheranno un po', per loro.
Ringrazio jarmione e alessandroago_94 che mi seguono con costanza, e anche tutti coloro che leggono silenziosamente

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supercar / Vai alla pagina dell'autore: evelyn80