Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LatazzadiTea    21/09/2018    6 recensioni
Dal testo: Maya non riusciva ancora a crederci: era in viaggio verso Izu. Verso un sogno che si realizzava, ma di cui ancora non conosceva il finale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una volta rientrati Maya era salita al piano di sopra per rinfrescarsi in attesa della cena, benché dubitasse della sua completa sincerità i paletti messi da Masumi erano chiari: il loro rapporto sentimentale non poteva andare oltre a quello. Avrebbe voluto rispettare quella decisione, ma come? Si sedette sul letto sospirando, non era certa di reggere alla tensione. Lo avrebbe messo alla prova invece, doveva farlo uscire allo scoperto, non le restava altro che fingere ancora un altro po. Avrebbe goduto di quel tempo così come lui aveva deciso e scelto, senza minimamente preoccuparsi di quello che sarebbe potuto succedere.

Aveva comunque pensato di cambiarsi, il vestito scelto da Rey e Sayaka per quella serata tanto speciale era davvero bello e le stava alla perfezione. Quando scese un profumino invitante arrivò dalla cucina, solleticandole il naso e l'appetito. Rimase del tutto spiazzata quando vide Masumi ai fornelli col grembiule e il mestolo in mano, aveva cucinato lui? Pensò che il suo abito fosse del tutto inappropriato ed eccessivo per quell'occasione così informale, sentendosi nuovamente a disagio e fuori posto.

“Sei bellissima... Aspettami in terrazza, è quasi pronto.” Riuscì a dire a stento lui.

Completamente in imbarazzo Msumi si tolse tutto e si diresse di sopra, con l'intenzione forse di non essere da meno. Era frustrante doversi reprimere in quel modo, si sentiva consumato dal desiderio a dal bisogno di stringerla a se. Voleva baciarla, stringerla, farla sua, ecco cosa voleva. Maya si diresse sulla terrazza; lo spettacolo del cielo notturno e del mare illuminato dalla luna lo rendeva davvero un posto magico. Capì solo in quel momento perché Masumi amasse tanto quel luogo, come riuscisse a donargli un po' di pace lontano dalla vita dura e spietata che un uomo nella sua posizione affrontava ogni giorno.

“Ti avevo promesso un cielo stellato, ma non è limpido... ” si scusò lui porgendole un bicchiere di vino.

"Non fa niente, è ugualmente bellissimo... Non è succo di frutta, vero?” gli chiese titubante Maya.

“No, non lo è. Avevo promesso di trattarti come una donna, lo ricordi vero? ” replicò lui.

“Già è vero! Brindiamo Hayami-san, a noi, all'attrice in erba e al suo più grande fan! ” Esclamò con entusiasmo lei: era felice che lui iniziasse a prenderla sul serio finalmente.

“Mi spiace Maya, ma non sei più un attrice in erba ormai. A noi: alla futura dea scarlatta e al suo più grande, fedele e devoto ammiratore! ” Puntualizzò Masumi.

Maya gli sorrise, pensando amaramente che non era a quello che avrebbe voluto brindare. Erano soli, ma era come se ci fosse una folla a dividerli. Per non parlare di Shiori, la donna che nonostante tutto aveva deciso di sposare. Lui era la sua anima gemella, lo sentiva nel profondo del cuore, e anche se per se Masumi aveva deciso diversamente, per lei quella verità non sarebbe cambiata. Continuava a leggere nel suo sguardo un trasporto e un calore che andavano in netto contrasto col suo apparente distacco, e non aveva smesso di sperare che lui le spiegasse finalmente il perché. Come c'era da aspettarsi il cibo era buonissimo, lei avrebbe sicuramente combinato un disastro se avesse dovuto mettersi ai fornelli.

“Le prove sono andate meglio?” le domandò dopo aver sparecchiato.

“Si, talmente bene che sono sicura di poter vincere questa sfida. Per di più, grazie a questo potremo riposarci: è stata davvero dura...” ammise Maya stiracchiandosi.

“Lo immagino, Kuronuma è un vero schiavista! Sarà felice di questo risultato, sono molto fiero di te Maya!” sì complimentò lui.

Masumi aveva istintivamente appoggiato la mano sulla sua, quel contatto le fece un effetto terribile. Sentì un intenso calore dilagare dal basso ventre fino ad incendiarle il viso, cosa che la obbligo a rinchiudersi in un imbarazzato silenzio che ruppe solo quando lui le chiese di nuovo se tutto era di suo gradimento e lei rispose di si. Anche Masumi pareva turbato, ma riuscirono lo stesso a godere della reciproca compagnia e a ridere e a scherzare come avevano fatto sulla nave la notte della crociera prima che le cose fra loro cambiassero. Erano stati talmente bene insieme che non si accorsero del fatto che fosse decisamente notte fonda. Erano finiti di nuovo sul terrazzo a godersi la brezza, il cielo sembrava essersi coperto del tutto e la luna fece capolino da dietro una fitta coltre di nubi.

“Dobbiamo proprio andare?” protestò lei quando vide Masumi alzarsi.

Stagliato nella penombra pareva ancora più alto ed imponente, lui le tese la mano e quando lei si fece aiutare ad alzarsi dal tavolo come se fosse una principessa delle favole, sentì il cuore fare una piccola capriola nel petto.

“Ĕ davvero tardi, non voglio passare l'intera mattinata di domani a dormire. Voglio portarti di nuovo alla spiaggia, sempre che non piova... " le rispose lui guardandola con dolcezza.

Masumi si era offerto di accompagnarla, le aveva messo a disposizione l'intero piano superiore. Le loro stanze erano troppo vicine e avrebbero dovuto condividere il bagno, e per evitare ulteriori imbarazzi lui aveva deciso di dormire sul divano del salotto.

“Grazie, è stata una splendida serata! Ĕ stato tutto perfetto. Non avrei potuto chiedere di più, presto sarà deciso il mio futuro e anche se non verrò scelta come nuova dea scarlatta dedicherò lo stesso tutta la mia vita alla recitazione! Oltre al fatto che ora so' con certezza che non la perderò, Hayami -san." Disse poco prima di salutarlo.

“Sarò il tuo più accanito fan per sempre Maya, nel mio cuore le rose scarlatte non appassiranno mai!” Le rispose colmo di emozione.

" Nemmeno nel mio, glielo assicuro! " Gli confermò lei.

Masumi focalizzò la propria attenzione sulla sua bocca, una bocca piena e sensuale fatta per essere baciata. Vacillò, attratto da lei come da una forza superiore. Riuscì a trattenersi a stento, rendendosi conto che anche lei era arrossita.

“Maya...” la chiamò lui.

Lei si girò, e per un secondo smise di respirare. Gli occhi verdi di Masumi scintillavano come pietre preziose nel buio. Quanto aveva desiderato quegli occhi. Pensava a quanto si fosse sottratta a quello sguardo di smeraldo, a come gli fosse sfuggita così tante volte come una codarda.

Non poterono non concludere quella incredibile giornata con un abbraccio. Masumi si arrese a quel calore per qualche istante, poi realizzò, staccandosi da lei di getto.

Cosa stava facendo?

Dopo un teso saluto di convenienza Maya si precipitò in fretta nella sua stanza, gettandosi in lcrime fra le lenzuola. Dando finalmente libero sfogo a tutte le sue lacrime capì che non c'è l'avrebbe fatta. Era tutto perduto? Era stato davvero tutto inutile? Si addormentò esausta solo dopo un ora, svegliandosi poco tempo dopo. Il suo sonno inquieto fu disturbato da un frastuono e dal vento che urlava attraverso la finestra.

Si era alzata di corsa per chiuderla, l'aria era fredda: fuori infuriava una tempesta. Il suo meraviglioso abito da principessa era finito a terra, e ora giaceva informe sul pavimento. Non lo raccolse. Si guardò un attimo attorno per riordinare le idee, e quando si voltò verso il piccolo balcone che dava sul mare, vide una luce provenire dal basso. Si precipitò di sotto allarmata, attraversando il salotto a piedi nudi. Masumi non era sul divano,la porta finestra del terrazzo era aperta e il vento le fece venire un brivido. La luce che aveva visto proveniva dal bagno, la porta era socchiusa e sbirciò all'interno preoccupata, avvertì subito un forte odore di profumo. In quello stesso momento lui emerse da dietro il mobiletto del pronto soccorso, e la vista del suo petto coperto di sangue le strappo un grido.

“Santo cielo! Maya, che ci fai in giro per casa silenziosa come un gatto?” Le chiese sorpreso.

“Ho sentito un forte rumore e mi sono spaventata!Hayami-san, ma cosa le è successo?” Reagì lei preoccupatissima.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da quello che in realtà era un asciugamano avvolto intorno ad una mano che Masumi teneva stretta al petto.

“Non è così grave, tranquilla. Mi è caduta l'acqua di colonia nel lavabo, e per completare l'opera ho cercato di raccogliere i pezzi di vetro. Questo dannato dito non vuole smettere di sanguinare...” rispose lui cercando di tranquillizzarla.

“L'aiuto a medicarsi! Si sieda, le metto un cerotto. Prima però devo vedere il taglio, speriamo non sia profondo...” disse lei come se ne intendesse.

“Non ti impressiona il sangue, vero?” Le domandò scrutandola allibito mentre trafficava fra bende e disinfettanti come una perfetta infermierina.

“No no...” tagliò corto Maya, impallidendo.

Non sapeva se era più quello o il suo petto nudo a impressionarla, per non parlare del fatto che l'unica cosa che indossava erano un paio di boxer di seta nera. I muscoli addominali erano talmente ben delineati e scolpiti, da farla indugiare con lo sguardo sulla leggera peluria che dall'ombelico scompariva sotto la cintura dell'indumento intimo. Sentendo di essere arrossita ancora, Maya si concentrò sul suo compito.

“Ecco, ho fatto: pulito e disinfettato! Hayami -san, c'è un pezzettino di vetro, devo toglierlo con una pinzetta..." lo avvertì lei.

"Fa' pure, è nella specchiera. " l'informò Masumi.

Maya si alzò per tornare in bagno, quel profumo di acqua di colonia era talmente intenso da stordirla.

"Lo sa', sembra quasi di trovarsi nell'harem di un sultano qui dentro... " si lasciò scappar detto mentre tornava col necessario.

“Sono certo che tu saresti la sua favorita, con quegli occhi neri e la pelle candida...” le rispose assorto.

Pensava davvero che l'amante dei suoi sogni non potesse avere un volto diverso da quello della giovane donna difronte a lui.

Il tono caldo e sensuale nella sua voce la fece trasalire, lei era scesa senza pensare di mettersi qualcosa addosso e quando si rese conto di essere praticamente in mutande, si sentì mancare per la vergogna. Indossava una culottes di seta bianca e una canottiera di pizzo semi trasparente. Non si poteva non notare i capezzoli inturgiditi prima dal vento freddo della notte, e poi dal fuoco ardente nei suoi occhi. Sospirò, ormai era tardi per sottrarsi al suo sguardo. Masumi aveva visto più di quanto avesse voluto, e cercò di far ricorso a tutto la sua bravura di attrice per fingere la più totale noncuranza.

“Scusa, ma non riuscivo a dormire... Mi dispiace averti svegliata.” Si scusò lui.

“Non importa, ho preso sonno solo per via della stanchezza, altrimenti non credo sarei riuscita a chiudere occhio questa notte...”- gli confessò.

Maya era di una sincerità quasi spiazzante.

Quando ebbe finito di bendare il dito ferito però, la giovane si rese conto di aver esagerato con la fasciatura. Masumi la guardò stupito, e lei, incontrando il suo sguardo divertito si morse un labbro scoppiando a ridere. Una risata che presto però, si tramutò in qualcos'altro.

“Ho fatto un pasticcio..." balbettò poi, cercando di trattenere le lacrime.

“Ma no, è perfetta! Crederanno che mi sono rotto tutte le ossa della mano, così potrò prendermi un altro paio di giorni di riposo in più! ” Cercò di sdrammatizzare lui.

Erano seduti sul divano del salotto, e ora che il dolore era scomparso e avevano ritrovato un po' di calma, anche lui si rese conto del fatto che erano quasi nudi. Realizzando la perfezione di quel giovane corpo vellutato e femminile accanto al suo, Masumi si sentì sempre più un lupo affamato. Mentre lo medicava aveva notato la pelle candida delle sue dita in contrasto con quella dorata della sua mano, era così che se l'era immaginata fra le braccia, con le gambe bianche avvinghiate sulle sue cosce scure. Deglutì nervosamente, come poteva indugiare in simili fantasie mentre lei era così esposta e vulnerabile?



Erano quasi le tre di notte quando Masumi gettò un occhiata fuori dalla porta finestra, il vento si era quasi calmato e il cielo sembrava essersi aperto perché vide uno scintillio fra le vetrate ancora bagnate dalla pioggia. Si alzò e si mise una maglietta pulita, facendo attenzione alla mano. Maya corse in camera a prendere qualcosa da mettere, raggiungendolo in pochi istanti.

Ciò che le aveva promesso era là fuori ad aspettarli, non se lo sarebbe perso per niente al mondo.

“Vieni...” la invitò lui.

Lo spettacolare cielo stellato rischiarato da una pazzesca luna piena, fu' esattamente quello che ci volle per far tornare il sereno nei loro cuori. Era un azzardo, l'umidità della notte e quell'aria frizzante di inizio primavera avrebbero potuto farli ammalare,ma in quella circostanza tanto particolare sembrò non importare a nessuno dei due.

“Non è come al planetario, ma è lo stesso molto suggestivo!” disse poi Masumi.

“In città sarebbe impossibile vedere tutte queste stelle, e come brillano...” sospirò maya reggendosi al suo braccio.

Era come lo aveva descritto, un posto incantato e favorito dalla natura.

Tutto era perfetto pacifico e tranquillo in quel momento.



 
   
 
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