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Autore: Mladen Milik    21/09/2018    4 recensioni
STORIA INTERATTIVA
"L'uomo ha da sempre temuto l'oscurità e per poter sopravvivere ha squarciato le tenebre con il fuoco" Nadia.
Nel mondo dei maghi ogni individuo, ogni essere dotato di forza magica, è collegato ad un altro attraverso la propria anima, lo spirito di ogni persona rappresenta il contratto che una vita sigla con il suo stato di natura. Nel comprendere l'enigma della vita e della morte i maghi nel corso dei secoli credevano che esistesse un luogo nella terra dove tutta l'energia magica che ha dato origine ad ogni singola vita si conservasse, in attesa di ritornare al vortice dell'origine. Il Maelstrom rappresenta per un mago il passato così come il futuro, un processo perpetuo di comunione tra le anime, che vede nel vortice il suo trono. Quello che i maghi non sanno è che la storia sta per ritornare al suo stato di natura, attraverso un rituale, il portale tra la vita e la morte è destinato a riaprirsi e una guerra tra maghi riaffiorerà tra le radici del passato. Il Maelstrom seleziona i maghi meritevoli di partecipare, solo uno sarà il vincitore, tuttavia il motivo e il fine di questa guerra sono un mistero.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Maelstrom of Souls

 

L’uomo muoveva il suo passo sinistro e allo stesso tempo maestoso intorno al misterioso arco di pietra, osservando ogni confine tra le pietre che lo componevano, quasi a cercare di penetrare il velo superbo che non permetteva all’occhio di comprendere cosa nascondesse quel passaggio. L’ampio salone sotterraneo era illuminato solo della luce delle loro bacchette che mostravano il cammino al loro leader che, con le mani intrecciate dietro la schiena, aveva appena completato un giro di ispezione attorno alla struttura.
“Ha trovato le conferme che cercava, signore?” chiese una secondo uomo, nascosto in parte dall’oscurità, ma che con la mano proiettava la bacchetta davanti ai piedi del suo capo.
“Ne sarei stato estremamente contrariato altrimenti, sarebbe stato un viaggio inutile per un semplice falso allarme” rispose l’altro, fermandosi di colpo, davanti agli altri due profili. “Il trono dell’anima si è finalmente risvegliato, dunque, il giorno che aspettava da tutto questo tempo è arrivato, l’inizio del rituale è una questione di giorni” replicò la seconda voce e l’uomo alzò il raggio di luce, permettendo ai due di guardarsi negli occhi.
“Non ci troviamo né all’inizio, né tanto meno alla fine del nostro progetto, abbiamo solo il vantaggio di essere stati i primi a venire scelti, la strada è lunga e non sarà esente da sacrifici” disse quindi il leader quasi a voler ammonire l’assistente. Il suo volto era geometrico con una mascella larga e squadrata, le sopracciglia folte e scure circondavano gli occhi color pece, piccoli e voraci, in grado di sbranare con lo sguardo chiunque trovasse con loro una linea di contatto, a completare il tutto un folto paio di baffi corvini che nascondevano interamente il labbro superiore. L’assistente annuì e, mascherando il suo volto in un placido assenso, provò un forte senso di amarezza in quelle parole, sapeva forse più del suo leader che il passato si sarebbe fatto nuovamente sentire e sapeva che non sarebbe stato esente da dolore. Lui era più alto dell’uomo da cui prendeva gli ordini, con un fisico asciutto e sottile e con i segni dell’età che iniziavano a mostrarsi sulla sua pelle pallida, così come sui suoi capelli che erano ora più grigi di quanto si ricordasse. “Il velo della morte” esordì lui rompendo il silenzio “I più grandi pensatori del mondo magico si sono scannati per cercare di dare una risposta a questo mistero, un velo di maya che ancora fatichiamo a togliere dal nostro sguardo, impedendoci di raggiungere la verità. Si diceva che fosse il passaggio per il fiume Stige, la comunione tra il mondo dei vivi e quello dei morti o un involucro infinito e atroce per anime afflitte dal supplizio dell’errare, possiamo considerarci fortunati a essere tra i pochi a conoscere la vera natura di questo portale”
“La tua analisi è sempre ottima e puntale Fomic, questo velo rappresenta un mistero che deve rimanere chiuso dentro sé stesso, dentro le mura della mente delle poche persone che ne conoscono l’identità, tuttavia, non siamo certo gli unici che arriveranno qui, l’appello è ben più ampio di quanto possiamo immaginare, non è una festa a cui parteciperemo da soli” replicò il leader con tono ferreo, alternando lo sguardo prima a Fomic, poi al velo che si ergeva statuario appena sopra i loro menti.
Sarà da vedere se gli altri saranno preparati come noi, dopotutto Nadia è stata preparata per questo giorno da quando è nata, qualsiasi giovane mago della sua età al suo cospetto non può che sembrare un pedone davanti ad una regina” disse Fomic con tono quasi di sfida. “Anche un pedone se raggiunge l’ultima casella della scacchiera può diventare una regina, ma non permetteremo che questo accada” replicò l’altro e il tono si fece duro e combattivo. “Pensa che ci sarà anche lui?” chiese quindi Fomic che conosceva Vissarion come un fratello dopo i tanti anni di amicizia.
“Non mi importa se sarà un nostro avversario, Nadia lo schiaccerà senza pietà, farà di lui una poltiglia e abbandonerà in maniera definitiva i miei pensieri” e la voce di Vissarion si mostrò per quello che era un tono gelido e senza compassione. Nella scena scese il silenzio più assoluto.
“L’uomo venne cacciato dal giardino dell’Eden perché aveva peccato e l’unica cosa che riuscì a portare al mondo non fu altro che l’evoluzione e la proliferazione di quello stesso peccato, quello che nasconde questo velo, è la chiave per comprendere il disegno della creazione, il rituale delle anime erranti, il Maelstrom, non è che una proiezione della stessa essenza della vita umana, quello che ci consegna l’ignoto è la verità” continuò Vissarion, riprendendo il filo del discorso, cercando di dimenticare quanto potevano diventare spietate le sue parole, ma senza provare rimpianto per quanto aveva detto. “Il rituale riapre il portale tra vivi e morti e accoglie tra le sue braccia quelle anime che non hanno trovato la pace nella morte, l’intero processo non è altro che un catalizzatore magico” sintetizzò in termini meno filosofici Fomic.
“Il catalizzatore di un processo ben più universale della vita stessa, il mistero della resurrezione diventa un paradosso reale davanti al Maelstrom, nessuno può dire al cento per cento di poter conoscere questo segreto, almeno fino a quando non riesce a raggiungere il centro del vortice e completare il rituale” replicò quindi Vissarion che ora guardava quasi con bramosia l’arco di pietra dal quale sentiva provenire quella che poteva essere un sibilante latrato di morte, che nel suo orecchio però gli ricordava il tono dolce di una voce fin troppo familiare, anche se ormai troppo lontana. Un rumore sordo echeggiò nella grande sala vuota, Vissarion si voltò di scatto, quasi risvegliato da un sogno ad occhi aperti che iniziava a prendere le note di un incubo. Le bacchette si spensero.
“Ehi! C’è qualcuno? Questa sezione del ministero è proibita” disse una voce alle loro spalle, mentre una debole luce avanzava attraverso un corridoio in muratura. “Comandante Stal, vuole che elimini il testimone?” chiese una voce monotona e fredda, che avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque.
“Fallo sparire, Nadia” rispose Vissarion, con tono duro e minaccioso e se ci fosse stata abbastanza luce, avrebbe visto la ragazzina sbattere le palpebre lentamente, mostrando iridi scarlatte come il sangue, ma fredde come il ghiaccio. Con lo stesso silenzio con cui la ragazza era rimasta impassibile fino a quel momento come un’imperturbabile spettro, la sua ombra sottile si allontanò dai due uomini, pochi secondi dopo un secondo rumore sordo echeggiò nella sala, suono di ossa rotte e infine un tonfo sul pavimento.

 

La ragazza mosse un passo indeciso oltre il portellone dell’aeroplano e osservò con disgusto il panorama grigio e piovoso che accolse le sue ciocche arancioni e le sue iridi blu.
“Non mi sembrava che nel biglietto di questo aereo fosse incluso anche il panorama di merda, gradirei essere risarcita” disse lei, senza abbandonare l’espressione schifata.
“Hai scelto tu di prendere l’aereo, Trixie, avremmo potuto usare le scope o smaterializzarci” replicò un uomo alle sue spalle, con tono critico, ma divertito.
“Per poi avere per ore una sensazione di vomito, no grazie e poi mi sarei anche aspettata un benvenuto di tutt’altro livello, non vedo nessuna parata” continuò lei guardandosi intorno insoddisfatta.
“Siamo su un volo di linea e siamo qui in incognito se non ricordi”
“Lo so! Stavo solo scherzando, tuttavia, la nostra non ti sembra una vera e propria luna di miele babbana, signor Kylian?” chiese Trixie voltandosi con uno sguardo malizioso sul viso verso l’uomo che senza guardarla le disse: “Non usare parole di cui non sai il significato, Trixie e cerca di rimanere concentrata, non è una gita di scuola o un viaggio di piacere quello che stiamo facendo” Sul volto della ragazza apparve un’espressione insoddisfatta, incrociò le braccia con rabbia e accelerò il passo, sulla scala dell’aereo, spintonando una coppia di anziani. Kylian la raggiunse senza difficoltà.
“Io dovrei restare concentrata? Parli con il più grande talento magico della sua generazione, credi che non sappia fare due cose contemporaneamente? E comunque io spero che questo rituale sia almeno divertente, vincere senza lottare sarebbe uno spreco” disse quindi la ragazza sentendo nuovamente alle sue spalle la presenza del tutore.
“I segnali sono stati chiari, la tua mano destra ne è la prova, credo proprio che non ti annoierai e così io”
“Era una proposta strana, signor Kylian?” chiese ancora una volta maliziosa la ragazza.
“Quante volte ti devo ripetere che non ci sarà mai niente tra di noi, Trixie, non sei ancora maggiorenne e sei fin troppo infantile” rispose l’uomo, infastidito. “Vediamo se continuerai a rispondere così quando diventerò una giovane donna al livello di una dea, ti mangerai le mani pensando a quello che avresti potuto avere” disse quindi Trixie con tono agguerrito e offeso, mentre il duo raggiungeva lo spazio di attesa per i bagagli. “Cambiando argomento...Hai preparato tutto quello che mi serve per l’evocazione? Non vorrei dover eliminare qualcuno prima ancora che inizi il Maelstrom” disse quindi Trixie.
“Dubiti della mia efficienza?” Trixie si sporse con forza verso il nastro trasportatore e sollevò la pesante valigia che le era appena venuta incontro. “Hai fatto allenamento, forse?”
“Sono semplicemente cresciuta, villano!” rispose lei con rabbia e quasi gli scagliò l’immenso valigione rosso addosso, prima di superarlo disinvolta, dirigendosi verso l’uscita. “Il rituale ha inizio proprio quando tutti i partecipanti vengono scelti dal Maelstrom, quando saranno tutti pronti il portale del Maelstrom, il trono dell’anima, si aprirà e con esso inizierà il vero corpo centrale del rituale, spero solo di poter avere un servitore competitivo” disse quindi Trixie con tono più serio, ormai trovandosi fuori dall’aeroporto. “Il processo dell’evocazione delle anime sarebbe complesso anche per chi l’avesse visto almeno una volta, figurarsi per chi come noi è solo fortunato a conoscerne i dettagli. Le ricerche di tuo padre dicevano che è il Maelstrom stesso ha accoppiare mago e servitore, ma non specificava la modalità, potrebbe essere rispetto alle tue caratteristiche, alle sue o totalmente casuale, non hai abbastanza informazioni per dire con certezza se ti capiterà uno spirito eroico forte o debole” rispose Kylian e i due si diressero con passo rapido verso una zona dove nessuno potesse vederli. “Non accetterei il fatto di avere un servitore debole, sono convinta che potrei uccidere qualsiasi mago mi si pari davanti, tuttavia se perdo il servitore perdo l’incontro stesso e diventerei un bersaglio troppo facile, la vittoria finale sarebbe compromessa”
“Sarebbe troppo presto per fare qualsiasi calcolo, con un numero così alto di partecipanti, nessun servitore si può dire superiore, le regole del gioco sono troppo misteriose perché il Maelstrom selezioni un vincitore solo dal primo combattimento”
“Sono stata scelta per una ragione, non solo perché sono una maga talentuosa. Tu sei uno stregone di livello superiore persino al mio, tuttavia sulla tua mano non è comparsa nessuna cicatrice, invece io mi trovo qui, ci sono misteri su cui dovrò fare luce, anche se il primo obiettivo è quello di schiacciare i miei avversari” disse quindi Trixie che allungò la mano verso quella del tutore che la strinse con forza prima di smaterializzarsi. Pochi secondi dopo i due si ritrovarono in una soffitta polverosa di un palazzo nella periferia di Londra, la ragazza corse in bagno per vomitare. “Non ha ancora imparato a sopportarlo?” chiese lui divertito.
“Stai zitto, cafone!...Io...Ognuno ha le sue debolezze” rispose lei con la voce interrotta dal malore improvviso e imbarazzante. Trixie tornò pallida nella stanza e si sedette di peso su una vecchia poltrona, sollevando un alone di polvere e contraendo il viso in un’espressione schifata. “Questi inglesi sono dei barbari incivili” commentò infastidita. Nonostante l’aspetto stanco e spossato la sua bellezza risaltava come un bagliore notturno tra il degrado della mansarda, gli occhi erano splendide gemme blu, mentre i capelli rossi coronavano un volto volpino dalle perfette proporzioni, scendendole sulla fronte in maniera scomposta e vivace. Anche il tutore era un uomo di bell’aspetto, fiero esempio di fascino teutonico con occhi azzurri come il ghiaccio e corti capelli biondo opaco, con un filo di barba lungo la mandibola. Erano venuti in Inghilterra solo per rispondere alla chiamata del Maelstrom, il simbolo vermiglio sulla mano della ragazza era un segno inconfondibile per chi come loro studiavano il misterioso fenomeno, aspettandone il nuovo richiamo, un evento che non avveniva da secoli, ma se loro avevano la fortuna di conoscere le regole del gioco, questo non si poteva dire della maggior parte degli altri partecipanti, molti di loro non sarebbero nemmeno sopravvissuti alla prima selezione.

 

Con passi rapidi e decisi entrò nell’ascensore, premendo velocemente il tasto corrispondente al piano degli uffici di rappresentanza, proprio però mentre le porte si stavano per chiudere ecco che una scarpa scura le bloccò al centro, le porte si aprirono nuovamente, rivelando un volto familiare. “Per fortuna ti ho trovata, Hermione! Ho bisogno del tuo aiuto” le disse con il fiatone Harry, mentre l’ascensore si chiudeva alle sue spalle. La ragazza osservò l’amico che aveva un’espressione nervosa e gli occhi nascosti da segni di stanchezza, uno sguardo che gli ricordava il tempo in cui, da ragazzini, rincorrevano nuove avventure tra gli scaffali della biblioteca di Hogwarts o in fuga per tutta la nazione.
“Sto andando dal ministro, Harry, per una questione urgente, mi dispiace, ma non credo di avere tempo per ascoltarti, magari dopo ci prendiamo un tè...” disse lei, ma Harry là fermò prima che potesse finire la frase.
“No, Hermione, mi serve il tuo aiuto adesso! Sei sempre stata tu quella più brava in queste cose e io non so proprio dove mettere le mani” Harry alzò il dorso della mano verso l’amica, mostrandole una cicatrice scarlatta a forma di giglio che gli era stata incisa in qualche modo a lei ignoto sulla mano. Hermione a quella visione si sentì cedere le gambe, sgranò gli occhi quasi a non voler credere che il suo migliore amico le stesse appena mostrando la spiegazione l’origine stessa di quasi due mesi di ricerche e che ora sembravano aver raggiunto un punto cruciale. “Per qualche strana ragione devo essere abbonato alle cicatrici” le disse lui, sorridendo, ma confuso per la reazione scomposta di lei, cosa che non aveva fatto altro che aumentare il suo nervosismo.
“Harry...Non potresti mai immaginare quello che so riguardo quel simbolo e credimi quando ti dico che stavo appunto per riferire al ministro l’esito delle mie ricerche, è diverso tempo che studio i segnali di un antico fenomeno” disse quindi lei, mentre l’ascensore si fermò al piano prescelto, aprendo le porte ai due ragazzi.
“E io che cosa centro? Per quale motivo dovrei essere immischiato in qualcosa del genere? Di che cosa si tratta, Hermione?” chiese lui con insistenza e confusione. Hermione uscì rapidamente dall’ascensore, seguita da un Harry sempre più irrequieto. “Non mi angosciare, Harry. Posso capire che tu possa essere nervoso, ma ti spiegherò tutto, fidati” I due camminarono uno davanti all’altro senza fiatare per tutto il corridoio, prima di arrivare davanti all’ufficio di controllo dove le loro bacchette furono segnalate e vennero verificati i loro nominativi e la prenotazione firmata Granger per un’udienza dal ministro. Subito dopo una segretaria con occhiali e capelli neri li condusse nell’ufficio del ministro Shacklebolt.
“Signorina Granger, sono ben lieto di rivederti e spero che il tuo esilio studio sia andato come pensavi” disse una voce profonda e rassicurante non appena i due varcarono la soglia dell’ampio ufficio. La stanza era grane e circondata da arazzi antichi di colore blu-verdastro sui quali erano raffigurate scene di scontri tra maghi del passato e una meravigliosa riproduzione del castello di Hogwarts e del Ministero della Magia.
“Oh che sorpresa! Harry Potter, è passato tanto tempo dall’ultima volta” Harry sorrise all’ex compagno di battaglia tra le fila dell’ordine della fenice, i due si strinsero la mano con forza e Harry si sentì le dita stritolare nella stretta virile dell’uomo.
“Ministro, per me è un onore” disse Harry. “Ministro? Noi due ci conosciamo da anni, chiamami Kingsley per Diana” disse l’uomo sorridendo con voce profonda. Il volto tetro e impaziente di parlare di Hermione rovinò l’atmosfera di ritrovo amichevole che si era stretta tra i due e anche Harry ritornò sul motivo del loro arrivo.
Che cosa hai scoperto, cara?” chiese quindi l’uomo, comprendendo che gli studi condotti dalla ragazza avevano scoperto un’informazione probabilmente di grande importanza. “Le avevo detto che per la mia ultima tesi avrei studiato il misterioso arco di pietra che si trova nella sezione sotterranea del ministero, sono convinta e ho con me una prova inconfutabile che si stia per verificare un rituale magico di estrema importanza” disse Hermione tutta d’un fiato, prima di tranquillizzare la voce facendo un ampio respiro. A quelle parole Harry fissò l’amica con apprensione, ricordando il momento della sua vita in cui aveva incrociato le sue vicende con quelle del misterioso velo di cui parlava Hermione, l’immagine di Sirius che si perdeva oltre quello specchio opaco gli comparve in testa e faticò a trattenere sul viso la rabbia. Kingsley fece segno ai due di sedersi e con un rapido movimento di bacchetta fece apparire due sedie in legno pregiato, mentre lui si accomodava dietro l’ampia scrivania, osservando Hermione con attenzione.
“Un tempo nella comunità magica scoprire la sua origine era nelle posizioni più alte tra le cose da fare, con il tempo però la politica ha oscurato il mistero e la sua leggenda si è persa, si diceva fosse il passaggio tra mondo dei vivi e mondo dei morti” disse l’uomo di colore.
“Ho girato le biblioteche della nazione per cercare informazioni e mi sono imbattuta solo in un libro che ne parlava. Ho chiesto il permesso di cercare nel reparto proibito di Hogwarts e lì mi sono imbattuta in questo manuale” continuò quindi Hermione e posò sulla scrivania un grande manuale di colore blu.
“E’ scritto in rune antiche e descrive un particolare rituale che interessa il l’arco di pietra del ministero, se la mia traduzione non è errata, si racconta che quel velo è un portale chiamato Maelstrom, questi è un involucro per anime tormentate che errano in un vortice di vuoto e energia magica che nel corso dei secoli ha accumulato energia per rilasciarla tutta in un unico grande evento, una guerra tra maghi. Sembra che in passato, in tempi celtici fosse un evento più comune, i maghi venivano scelti dal Maelstrom stesso per sfidarsi e il vincitore poteva chiedere al velo, chiamato trono delle anime, un qualsiasi desiderio che gli sarebbe stato esaudito. E’ almeno un millennio che non avviene un processo magico di questo calibro e credo ci siano i segnali perché si stia per verificare qualcosa di simile” spiegò Hermione cercando di essere il più chiara possibile, mentre Harry ascoltava in silenzio, aspettando il momento giusto per chiedere informazioni riguardo la sua mano.
“E in che modo verrebbero scelti i partecipanti?” chiese il ministro incuriosito dal racconto. Hermione guardò Harry che, dopo qualche secondo di incomprensione, mostrò la mano al ministro. “Quella che Harry ha sulla mano è una runa celtica, una di quelle che sono segnalate all’interno del libro come i simboli di selezione, con cui vengono scelti i maghi che parteciperanno alla guerra, non ho compreso il criterio con cui si manifesta, ma è sicuro che se altre persone hanno quel simboli, significa che il Maelstrom non è una leggenda per bambini e sono sicura che Harry non sia un masochista in grado di incedersi rune perfette sulla mano” disse quindi Hermione con tono carismatico e Kingsley rimase piacevolmente colpito, anche se non poteva nascondere scetticismo per quelle parole.
“Quindi dovrei partecipare a questa guerra? Ma è una follia, io non voglio fare niente del genere, è finito il tempo delle guerre tra maghi” disse quindi Harry contrariato.
“Da quello che ho capito non ti puoi sottrarre, non perché tu non possa per principio, ma perché per vincere gli altri devono uccidere tutti i maghi partecipanti” disse quindi Hermione schietta, cercando di tranquillizzare Harry con lo sguardo. “Scherzi vero? Mi sono svegliato nel cuore della notte con un dolore atroce alla mano, vado in bagno e vedo questo simbolo che non ho mai visto prima in vita mai e poi vengo anche a scoprire che verrò fatto fuori in uno scontro tra maghi...” Harry iniziò a lamentarsi, ma poco dopo l’immagine di Sirius si fece ancora presente e potente nella sua mente, il velo della morte poteva dargli ulteriori spiegazioni riguardo la morte del padrino, improvvisamente la paura e la confusione per una battaglia di cui non voleva far parte erano diventate curiosità e determinazione per qualcosa di tutt’altro genere, non aveva il minimo interesse nel combattere questa guerra, tuttavia avrebbe fatto di tutto per scoprire qualcosa su Sirius e se questo fosse stato l’unico modo per poterlo rivedere allora avrebbe corso volentieri il rischio. Harry prese la mano di Hermione.
“Non so se quello che tu dici sia vero, ma intendo aiutarti a scoprire la verità, questa storia non riguarda solo me, penso ci siano dei misteri di chiarire e se davvero dovrò combattere voglio che tu sia la persona che mi insegnerà tutto quello che devo sapere da quel libro” disse Harry, ora più agguerrito, nonostante una situazione che non avrebbe voluto affrontare, ma con la convinzione che attorno a quel velo anche la morte di Sirius avrebbe trovato le risposte che il suo animo ancora cercava, quasi sperasse che fosse davvero un passaggio per il mondo dei morti, quasi desiderasse di rivedere il padrino.
“Hai fatto bene a informarmi, signorina Granger, sono convinto che Harry non si sia inflitto da solo quel supplizio, tuttavia devo poter ricevere più informazioni riguardo questo rituale, non vorrei mettere in allarme il mio entourage di auror per un falso allarme, devi scoprire se questo fenomeno può essere reale, ti affido questo incarico ministeriale, signorina Granger” disse quindi Kingsley convinto che ci fosse della verità nella storia, ma consapevole di non avere il tempo per correre dietro a congetture. Hermione allargò gli occhi e le pupille si dilatarono alla notizia di aver appena ricevuto il suo primo incarico ufficiale come assistente del ministro. “La ringrazio infinitamente, farò in modo che non rimarrete deluso” replicò lei con tono vivace e l’uomo le sorrise. I due ragazzi uscirono dall’ufficio.
“E’ tutto vero, Hermione? E’ davvero possibile che io possa partecipare a questa guerra? Solo per questo segnetto?” chiese Harry ancora confuso dalla cosa. “Non sarai solo” disse quindi lei.
“Tu ci sei sempre per me Hermi...”
“Sarai accompagnato da un servitore”
“Un cosa?” “Dalle rune che ho tradotto mi sembra di aver capito che l’energia per il desiderio il Maelstrom la ottiene dalla anime erranti del suo vortice, queste anime vengono riportate alla vita per combattere per la vita durante questa battaglia, le sorti del conflitto dipendono solo in parte dai maghi, questi sono accompagnati da anime di grandi personaggi del passato, morti e accolti nel velo con l’unico scopo di darsi battaglia nel Maelstrom. Se tutto questo è vero a breve dovresti essere in grado di evocare un servitore” rispose Hermione anche lei confusa da quelle sue stesse parole. Harry rimase in silenzio confuso e sorpreso visto che non aveva idea di quello che Hermione stesse dicendo. “Harry, io farò di tutto per evitare che tu possa farti del male e farò di tutto per scoprire di più, ma se quella runa scarlatta sulla tua mano è vera, dovresti mantenere la guardia alta, ora non sei solo un partecipante, sei un bersaglio”






Angolo Autore

Ciao a tutti e grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a questo punto.
Questa storia nasce come un fanfiction interattiva sul mondo di Harry Potter, saranno quindi i personaggi creati dal lettore i veri protagonisti della storia.
Nel caso non abbiata capito il nucleo di questo breve prologo, adesso sono pronto a spiegare che cosa dovete fare e sapere per partecipare.

Questa storia si base sul nucleo dell'opera Fate Stay Night (che nel caso non sappiate cosa sia vi consiglio di vedere perché è stupendo), applicato però al mondo magico di Harry Potter, nel caso conosciate cosa sia il contesto di Fate, da lì ho preso in prestito solo la modalità della storia e la dinamica del rituale, i personaggi fanni tutti parte del mondo della Rowling o sono originali.
Detto questo vi spiego in che realtà saranno chiamati ad agire i vostri personaggi.
La storia si basa su una "guerra" tra maghi, possiamo metterla come una specie di torneo mortale (Hunger Games) tra maghi in cui solo l'ultimo rimasto in vita potrà considerarsi il vincitore, dato che non posso spoilerare tutta la trama e i suoi misteri, non posso dare troppi dettagli a riguardo tuttavia posso dire che tutti i vostri oc saranno partecipanti a questa battaglia e che saranno accompagnati da un servitore (servant). Quando un partecipante viene scelto, questi ottiene l'energia magica per evocare un servitore che è un essere umano esistito nel passato la cui anima vaga ancora nell'oblio, pronta a ritornare sotto forma di energia stessa. In parole povere il vostro personaggio potrà contare sulla forza di un combattente di straordinario valore che combatterà con lui. Ogni partecipante avrà quindi un servitore dalla sua parte (Ad esempio un mago potrebbe essere in grado di evocare lo spirito eroico di Alessandro Magno).

Scheda OC
Il personaggio non deve per forza essere uno studente di Hogwarts e non deve per forza essere inglese, l'importante è che sia un mago, per il resto posso darvi completa carta bianca riguardo la scheda, nel rispetto delle sue linee guida, evitate magari personaggi strampalati a livello di potere magico, cercate di favorire l'originalità psicologica.

Nome:
Sesso:
Età:
Nazionalità:
Scuola di Magia frequentata:
Eventuale casa nel caso si tratti di Hogwarts:
Aspetto fisico:
Carattere:
Rapporti personali o familiari:
Breve Storia personale:
Momenti salienti della sua vita:
Fobie e paure:
Incantesimi preferiti:
Bacchetta:
Patronus:
Molliccio:
Amortentia:
Occupazione/Lavoro:
Altro:

Questo è tutto, invito chiunque a recensire la storia e a seguirla, nel caso di chiarimenti contattatemi pure, intanto ringrazio in anticipo chi deciderà di partecipare.
Alla prossima
Mladen

   
 
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