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Autore: Ori_Hime    22/09/2018    3 recensioni
Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta.
Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...
A Reylo story
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attraverso le sbarre

 

Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta. Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...

 

I – Kylo Ren

 

Tempo fa in una Galassia lontana lontana... la Resistenza aveva sconfitto finalmente i sith e la Galassia era di nuovo in pace. Era stata istituita una Repubblica e Leila ne era la presidente. Kylo Ren scontava le sue pene in cella, poiché la madre e Rey non avrebbero mai acconsentito a una condanna a morte del giovane che avevano amato. Rey si offrì di portargli i pasti: qualcuno avrebbe dovuto dargli da mangiare e lei era l'unica che desiderava vederlo almeno un po'.

-Sicura che questo non ti turberà? Sei ancora stravolta dalle battaglie, lo so, lo percepisco attraverso la Forza... è... traballante, instabile da quando sei tornata con la Resistenza, dall'addestramento di Luke. La visita al tuo nemico non ti aiuterebbe.- le si rivolse Leila in ansia per lei.

-Sto bene, non ti preoccupare. Kylo Ren non potrà più nuocermi, non ora che è in prigione. Fidati di me. - la rassicurò l'ultima jedi.

Prese dalla credenza della mensa della prigione una porzione di cibo e la mise su un vassoio con dell'acqua e un piatto. Cercando di mantenerlo in equilibrio, portò il pranzo al carcerato numero 1 che si trovava in una cella speciale in cui non poteva usare la Forza. Era buia nonostante fosse pieno giorno e Kylo Ren si mimetizzava perfettamente in quell'oscurità, ma appena vide Rey si illuminò. Lei era il suo sole e la sua presenza aveva dell'inimmaginabile: che ci faceva lì? Non la vedeva da anni e sul campo di battaglia era apparsa raramente, o così almeno gli avevano riferito. Le connessioni tra loro due erano sparite dopo quella in cui Rey gli aveva chiuso il portellone del Millennium Falcon in faccia, ma ogni tanto percepiva le sue emozioni: erano la sua unica fonte di gioia, anche se sentiva la sua sofferenza saperla in vita gli bastava.

Ora la jedi che aveva conosciuto era di fronte a lui, più bella che mai, splendente come un angelo e, avrebbe giurato, un po' più formosa di quanto ricordasse. I suoi occhi erano sfuggenti e tristi: che fine aveva fatto lo sguardo vivace da ragazzina?

-Sono cresciuta, Ben.- gli rispose, sorprendendolo, Rey.

-Ne è passato di tempo...- esclamò, ancora sconvolto da lei e come fosse riuscita a leggergli nella mente. -3 anni per l'esattezza.- completò la frase la giovane, appoggiando il vassoio a terra di fronte alle sbarre dove si trovava Kylo Ren. Aprì il pacchetto di cibo disidratato e infilò il contenuto nel piatto versandoci un po' d'acqua. Mescolò fin quando dal piatto non lievitò un panino e lo porse al detenuto. Le loro mani si incontrarono a metà strada, esattamente tra le sbarre e risentirono quell'emozione provata al loro primo sfioramento di dita: caldo, tensione, fuoco, desiderio. Nessuna parola rese speciale quel momento però, solo un breve incontro di sguardi che si separò subito, appena il contatto finì.

Era dimagrito, notò Rey, scrutando il suo viso nella penombra della cella, ma era bello come un tempo. Le sue cicatrici erano ancora lì, in memoria del loro primo scontro e i suoi occhi erano cupi, ma l'attraevano ancora.

Kylo Ren ringraziò appena, addentando il panino e divorandolo lentamente per poterlo gustare il più a lungo possibile. Era affamato, ma non sapeva quando ne avrebbe avuto un altro, ne quando avrebbe potuto rivedere Rey. A fine pasto gli passò un bicchiere d'acqua che lui bevve in più sorsi: voleva trattenerla il più a lungo possibile, ma più placava la sete più ne accresceva un'altra dal nome “Rey”. Gli era mancata come l'acqua, si era sentito sempre più arido dentro, senza vita. Ne voleva ancora, non poteva sopportare di perderla un'altra volta e restituendole il bicchiere le trattenne le dita il più a lungo possibile, cercando disperatemene il suo sguardo.

Rey lo resse pochi secondi e cercò di interrompere quel contratto dimenando le dita e, anche se la presa di lui era decisa, si staccò ritraendosi, per la delusione di Ben.

-So che lo vuoi anche tu.... e non è la Forza a dirmelo, non riesco a percepirla qui dentro ed è come se mancasse una parte di me...- spiegò Kylo Ren.

Questo attirò la curiosità della jedi che si voltò a fissarlo: era davvero così inerme? Il Kylo Ren che conosceva, che non aveva mai ceduto al bene, ora era lì, senza la sua arma, né il potere che aveva tanto bramato. Doveva sentirsi ancora più fragile di quando lo aveva conosciuto e gli fece un po' pena. Se non avesse avuto la Forza dalla sua parte, anche lei sarebbe stata nel suo stesso stato. Dovette ammettere che lui aveva ragione: anche lei fremeva per riavere un contatto con lui... ma a cosa avrebbe portato? Lui era in cella, ci sarebbe rimasto probabilmente per il resto della sua vita e lei non poteva permettersi di aspettare che le cose migliorassero. Non era più la ragazzina che aveva conosciuto, lui l'aveva cambiata nel profondo, più di quanto si aspettasse e, per dimenticarlo, raccolse il piatto e il bicchiere, posandoli sul vassoio e se ne andò. Vederlo e provare ancora quelle forti emozioni contrastanti le aveva fatto male.

Kylo Ren si chiese perché se ne fosse andata senza rispondere. Forse semplicemente non era degno di ricevere una risposta, in fondo cos'era lui? Un carcerato, un delinquente, un assassino, ed il bello era che lo era sempre stato. Sulla Starkiller la libertà era assai limitata, eppure aveva creduto di essere libero quando aveva deciso di seguire Snoke: libero di essere chi doveva essere. La verità era che non era mai stato libero di scegliere e si era sentito tale solo quando aveva conosciuto Rey. Lei lo aveva fatto sentire umano, non un mostro, né un assassino, nonostante inizialmente anche lei lo aveva reputato così.

Il suo abbandono lo aveva fatto ricadere nell'oscurità e lo aveva portato a stare lì, a marcire nella sua sofferenza.

 

 

A cena Rey non tornò da Kylo Ren, ancora sconvolta dal loro incontro, ma si era presa quell'incarico e sapeva che avrebbe dovuto portarlo avanti perciò, il giorno dopo, gli portò la colazione: del semplice latte con qualche pezzo di pane. Lui la guardò nuovamente con la stessa ammirazione del giorno precedente, ma non come quella che vedeva negli occhi di Poe o chiunque altro la lodasse per le sue capacità con la Forza, era quell'ammirazione di chi ti apprezza così come sei, di chi ha letto dentro la tua anima e non ti cambierebbe per nulla al mondo. Ben era l'unico a guardarla così, sebbene lei sfuggisse al suo sguardo.

-Temevo di non vederti più... A cena ieri è venuta una guardia che nemmeno ha osato parlarmi... per favore: dimmi qualcosa almeno tu!- la implorò Kylo Ren.

-Di che cosa vorresti parlare?- gli rispose Rey, temendo le potesse chiedere qualcosa a cui non avrebbe potuto o voluto rispondere.

-Che cos'hai fatto in questi ultimi anni Rey? So che non ti si è vista molto durante la guerra...O almeno, io non ti ho vista.- aveva quasi un tono indagatore, tanto che la giovane non seppe che rispondere: era uno di quegli argomenti di cui non voleva trattare.

-Ho avuto altro da fare. La Galassia non gira attorno a te, al Primo Ordine o alla Resistenza.- ribadì un po' scocciata e, forse, un po' crudele nei suoi confronti, visto che in realtà i suoi pensieri avevano continuato a ruotare attorno a lui.

-Non volevo sembrarti invadente. Scusa.- replicò un po' offeso. -Solo che... Non ti vedevo più attraverso la Forza, ma percepivo ogni tanto il tuo stato d'animo... hai sofferto terribilmente nemmeno un anno dopo il nostro ultimo contatto. Temevo stessi per morire. Ho pensato che forse eri stata ferita gravemente e per questo sei sparita per un po' dalla circolazione. Anche prima però non ho più avuto tue notizie da nessuno ed ero preoccupato, poi ho sentito il tuo dolore e il tuo sollievo e allora mi sono rasserenato perché eri viva. Ho percepito dopo quella volta la tua ansia, alternata a momenti di felicità, contagiando anche la mia. Da allora so, o almeno spero, di non essere stato io a ferirti... - rimase un attimo in silenzio prima di riprendere il discorso, un po' per rielaborare i pensieri e un po' per dare tempo a Rey di rispondere, ma lei non lo fece: stette con lo sguardo puntato verso il basso per tutto il tempo.

-Ho cercato di provocare danni il meno possibile, specialmente se percepivo la tua presenza o quella di mia madre in qualche maniera, mi rifiutavo persino di attaccare. Tutti presero ad odiarmi e a temermi ancora di più. Il Primo Ordine, già in decadenza dalla morte di Snoke, era sempre più scoordinato per colpa mia e sempre meno unito. Ognuno era diventato una pedina a sé stante, c'era chi seguiva me, chi Hux, chi faceva per conto suo: non eravamo più un'unica entità. Capisci che, in queste condizioni, la vostra vittoria era prevista, a mio parere.- Rey, incredula, alzò leggermente lo sguardo: era davvero successo tutto questo?

-Non dovrei chiedere altro che vederti in vita, effettivamente. Mi dispiace per la mia intrusione.- concluse abbassando il volto che era diventato ancora più cupo per i sensi di colpa. Rey invece era come rinata grazie a quelle parole: se avesse riferito a Leila che aveva fatto di tutto per mantenerle in vita, forse sarebbe stato scagionato, o almeno gli avrebbero ridotto la pena. Sarebbero bastate le loro vite salve contro l'omicidio del padre e di un numero spropositato di innocenti? Probabilmente no, ma Ben stava riaffiorando alla luce e questo le bastava. Doveva bastare a tutti.

Come ringraziarlo per il suo gesto? Non se la sentiva di parlare, non ancora, ma raccolse la ciotola del latte e si soffermò un attimo più a lungo del giorno precedente a contatto con le sue dita, sentendo le sue quasi ossute. “La prossima volta dovrò portargli qualcosa di più da mangiare o anche Ben sparirà dalla circolazione, magro com'è.” pensò preoccupata per la sua salute. Fu il tempo di un respiro quel semplice gesto, ma abbastanza per rimettere i loro cuori in subbuglio e calmarli appena il contatto terminò.

-Ci vediamo a pranzo, Ben.- lo salutò Rey, facendo sciogliere l'ex sith. Era la sola rimasta a chiamarlo così: quanto era dolce il suo nome, il suo vero nome, detto da lei e se glielo avesse sentito pronunciare ancora forse Ben avrebbe avuto una concreta possibilità di tornare.

 

 

Note:

Finalmente riesco a pubblicare il primo capitolo di questa storia iniziata a scrivere ancora nei primi mesi di quest'anno! In quel periodo mi sentivo veramente “cattiva”, un mostro, rispecchiandomi molto in Kylo Ren/Ben Solo, riversando letteralmente i miei pensieri sulla carta... e questo è ciò che ne è uscito. Spero non vi deprimerete nel leggerla!

I titoli dei capitoli avranno i nomi dei personaggi che compaiono nella storia, ma non per forza saranno i protagonisti dei capitoli stessi.

Cercherò di pubblicare appena la mia beta Flos Ignis mi invierà le correzioni dei vari capitoli, nel giro di una settimana da allora almeno, gli ultimi li devo ancora scrivere, ma so già come dovrà terminare la storia!

Grazie per l'attenzione e per essere passati,

a presto!

Baci,

Ori_Hime

Ps: vi aspetto anche su facebook per aggiornamenti sulla pagina “Fairy Floss”

  
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