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Autore: _astronaut_    23/09/2018    3 recensioni
||SPOILER AVENGERS:INFINITY WAR||
"Se non uccide, fortifica", dicono.
E' proprio così?
Raccolta di One-Shots tutte tra loro collegate per creare una storia più lunga narrata dal punto di vista di Tony e degli altri personaggi; se non avete ancora visto il film, non leggete (siate saggi, non rovinatevi la visione di uno dei film più emozionanti dell' MCU!). Enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
Nei nove mesi che separarono il ritorno alla normalità della vita sulla Terra e la nascita dell’erede Stark, Tony e Pepper avevano deciso di sposarsi; il bel pancione di sei mesi di Pepper spiccava in ogni foto del lieto evento, e dalle istantanee che erano state scattate, non si riusciva a capire chi, tra Tony e Pepper, fosse il più felice.
La cerimonia era stata molto intima – se con “intima” si intendono tutti gli Avengers (nuovi e vecchi) e i Guardiani della Galassia con eventuali famiglie/partner al seguito, Fury, Maria Hill, Coulson e Melinda May – e in poche parole, fantastica.
Ma la cosa davvero fantastica era la bambina di due anni che gli stava scuotendo la mano per attirare la sua attenzione al fine di farsi prendere in braccio, dato che era da un bel po’ che stavano camminando.
“Sei stanca, Sophie?” domandò retoricamente Peter abbassandosi al livello della piccola Stark.
“Sì. Andiamo a casa, Peet?” la bimba si lasciò tirare su e appoggiò la testolina bionda nell’incavo della spalla del fratello adottivo.
“Certo. La tua mamma avrà di sicuro preparato qualcosa di delizioso!” il ragazzo le diede un bacio sui capelli morbidi, inspirando a fondo suo dolce profumo di pesca.
“Ho fame!” esclamò infatti la piccola.
“Lo so, Sophie, anche io ho fame” ridacchiò il giovane “Sai contare fino a cento?”
La bambina lo guardò, offesa. “Certo che so contare fino a cento, perché me lo chiedi?”
Peter sorrise, incantato: quello scricciolo era un vero e proprio genio, probabilmente in un futuro non troppo lontano avrebbe superato i record di suo padre.
“Appena arrivi al cento siamo a casa” annunciò Peter “Te lo prometto”
Sophie annuì. “Ad alta voce?”
“Sì, sennò papà non ci crede che sai davvero contare fino a cento!” da dietro di loro fece capolino la raggiante figura di Tony, in un completo da civile sopra al quale era applicato un piccolo reattore ARC, piccola precauzione che lo rendeva più tranquillo e che persino Pepper aveva accettato.
“Papi!” urlò felice la piccola, sporgendosi per essere presa in braccio dall’uomo, che la accolse tra le sue braccia con una risata serena “Papipapipapi!”
“Ciao, bellissima. Ehi, Peet!” Tony scompigliò i capelli al figlio adottivo “Ti vedo un po’ stanco, muori anche tu di fame o sbaglio?”
Spider-Man sorrise, incamminandosi a fianco di Tony verso casa. “Andiamo a casa, papà”
Quella parola gli era uscita senza nemmeno che se ne accorgesse, e si rese conto solo dopo averla pronunciata del perché gli occhi di Tony si erano riempiti di piccole lacrime di commozione e del perché Tony si era bruscamente fermato.
“Scusa, scusa, non… Non era mia intenzione, non lo dico più, se…” balbettò Peter pieno di imbarazzo.
“Taci un po’, Peter. Va benissimo così” sorrise Tony, stringendolo a sé e camminando abbracciato a lui mentre con l’altro braccio sorreggeva il peso della piccola Sophie. Parker sorrise timidamente, stringendosi a Tony, senza rifiutare la sua presenza tanto rassicurante e famigliare.
La cosa più bella della Villa di Malibù era che erano lontani da ogni sguardo indiscreto e potevano fare lunghe passeggiate senza venire assaliti dai paparazzi, o dai giornalisti, quindi nessuno avrebbe mai fatto domande sul perché entrambi avevano gli occhi lucidi, quella sera di fine estate, al ritorno a casa.
Era bello tuttavia vivere anche a New York, durante il periodo autunnale e invernale, alla Stark Tower.
E infatti, quando a ottobre la famiglia Stark si trasferì alla Stark Tower, sia la piccola Sophie sia il giovane Peter (e sotto sotto, anche Tony) erano al settimo cielo: non vedevano l’ora di rivedere gli Avengers, tanto che una settimana dopo il loro arrivo, Tony organizzò una festa con tutti gli eroi che potevano presenziare.
Peccato che sia lui sia la piccola crollarono addormentati in un sonno profondissimo, tanto da non venire svegliati nemmeno dal suono dell’ascensore che si apriva.
Lo spettacolo quindi che si parò innanzi agli occhi increduli di Sam, Sharon, Nat, Bruce, Steve e Bucky fu qualcosa di così inusuale e raro, che Peter aveva già provveduto a immortalare con una fotografia.
Tony era steso sul divano, a pancia in su, una mano abbandonata a fianco che sfiorava il pavimento e l’altra sulla schiena di Sophie, che aveva la testa appoggiata al petto del padre, una mano sotto la testa e l’altra invece sul reattore. Entrambi sul viso avevano la stessa espressione serena, quasi come se uno fosse l’antidoto alle preoccupazioni dell’altro, e perfino i loro respiri erano sincronizzati.
“Mio Dio” mormorò Natasha “E’… incredibile, Tony Stark zitto, fermo, e sereno”
“Ho già provveduto a fare una foto” disse Peter a bassa voce “Non diteglielo, però!”
Steve si avvicinò silenziosamente al divano, incantato dalla scena che aveva davanti a suoi occhi, ma soprattutto dalla bellezza della bambina addormentata. “E’ stupenda”
“E’ figlia mia, ovvio che sia magnifica” rispose Tony a bassa voce “E per la cronaca, Peet, azzardati a far vedere a qualcuno quella foto, e giuro che ti chiudo in stanza con Ferro Vecchio per una settimana” lo minacciò l’uomo con un sorriso dolce quanto assassino.
Peter rise sommessamente, prendendo poi la piccola Stark dal petto di Tony per farla distendere nell’isola del divano, coprendola con una copertina leggera.
Sophie mugolò un po’, ma poi riprese tranquillamente il suo placido sonnellino.
Tony sorrise, guardando con dolcezza i suoi due figli: adorava Peter, amava Sophie, ed era contentissimo del legame che intercorreva tra i due.
“Cosa mi raccontate?” domandò Tony “Ehi, ma guarda un po’ chi c’è! Thor, Maria, prego! Carol, Loki, ciao!”
“I due novantenni hanno deciso di sposarsi, finalmente!” annunciò Natasha, beccandosi un’occhiataccia da Steve e Bucky, che avvamparono visibilmente.
“Oh, davvero? Congratulazioni, valorosi amici!” si complimentò Thor, lanciando subito dopo un timido sguardo a Maria, che ricambiò con evidente imbarazzo, tanto da non riuscire a evitare che le guance si tingessero di un rosa acceso. Allora anche il braccio destro di Fury aveva un cuore!
“Sì, be’, era ora” commentò Bruce facendo l’occhiolino ai due “vecchietti” mentre accarezzava una manina di Sophie.
“Tu e Nat dovreste solo stare zitti!” ridacchiò Sam, per poi lasciarsi sfuggire un gemito di protesta quando Sharon gli pestò il piede “Ahi, piccola, hai il piede delicato quanto quello di un rinoceronte!”
“Perdonatelo, sto ancora cercando di renderlo una persona civile” ironizzò Sharon schioccando un bacio sulla guancia di Sam, che suo malgrado arrossì.
“Non ti appendo al muro solo perché ciò che dici è vero, Wilson” celiò Natasha con un sorrisetto “Ma non giocare col fuoco, pennuto”
Sam rise, alzando le mani in segno di resa. “Ricevuto, signora”
“Caspita, guardate un po’ dove sono andati Wanda e Vis!” esclamò Peter “Sono in Finlandia! Che forza!”
“Quei due sono sempre in giro per il mondo, fanno quasi invidia a Clint e Laura!” scherzò Bucky.
“A proposito, sono tutti in Italia, assieme anche a Lang, sua figlia Cassie e Hope Pym” disse Bruce “Li abbiamo sentiti proprio ieri, si stanno divertendo un mondo, sia loro sia i loro pargoli”
“Tua figlia sembra un angioletto” Carol, rapita, stava accarezzando una guancia morbida di Sophie “Siete davvero fortunati”
“Non lo è, non lo è affatto!” ridacchiò Tony “Giusto ieri si è messa a maneggiare con dei cacciaviti e ha quasi mandato in cortocircuito Ferro Vecchio”
“La lasci entrare nel tuo laboratorio?!” Loki strabuzzò gli occhi smeraldini “Ma… Non temi si faccia male?”
Tony scosse la testa. “C’è un campo magnetico attorno a lei, appena entra in laboratorio, che impedisce che scariche elettriche, fuoco, o cose pesanti le vadano addosso. Non sono mica un incosciente, Pepper mi ucciderebbe!”
“E io le darei manforte” rincarò la dose Peter con un sorriso.
“Tony Stark!” esordì una voce profonda da dietro le loro spalle.
“Oh, no, Doc, se devi esordire così esci pure. Prima che Thanos mandasse tutto a catafascio hai esordito proprio in questo modo, spuntando fuori da un portale in un parco, se hai brutte notizie quindi sciò!”
Tutti risero di gusto, e Strange andò a stringergli la mano. “E’ un piacere rivederti, Pepper come sta?”
“Pepper è al funerale di una sua vecchia zia a cui non poteva mancare, ma vi saluta tutti con estremo affetto!” disse Tony “Ma guarda chi c’è, ciao, Will!”
Il figlio di Strange e Christine lo squadrò con i suoi occhi color ghiaccio, identici a quelli del padre, poi, incoraggiato dal sorriso caldo di Tony, sorrise a sua volta e lo salutò, la vocina pigolante e le guance rosse.
“Ti assomiglia molto” disse Maria, che da brava ex-agente SHIELD era abituata a notare le somiglianze.
Strange annuì, prendendo il bimbo in braccio e lasciandogli un piccolo bacio sui boccoli scuri. “E anche io ero molto timido, da bambino”
Tony si morse il labbro, un po’ a disagio. Quel bambino lo inquietava un po’, sembrava che gli stesse scandagliando l’anima, con quegli occhi chiarissimi.
A proposito di Sophie, giusto in quel momento la bimba si svegliò e si mise seduta, stropicciandosi gli occhi e cercando di capire chi fossero tutte quelle persone. La sua attenzione fu immediatamente catturata dal braccio di Barnes, tanto che, riconoscendo lo “zio” Steve e vedendo che teneva per mano l’uomo dal braccio di metallo, andò da Bucky, prendendo senza alcuna esitazione il suo indice di vibranio e tirandolo verso di sé.
“Mhm, lascia stare, Sophie” disse Tony, nella voce un po’ di tensione.
“Vibranio!” esclamò la bimba “Posso?” domandò a Bucky, che non sapeva più da che parte guardare e stringeva convulsamente la mano del suo compagno in cerca di aiuto.
“Certo che puoi” sorrise Steve “Se al tuo papà non dà fastidio”
Tony si morse l’interno della guancia, nervoso. “No, tranquilli, nessun problema”
Allora la piccola tese le braccia verso Bucky, che con un po’ di paura la prese in braccio, evitando di guardare Tony per non perdere il coraggio di stringerla tra le braccia. La scena aveva ammutolito per qualche istante tutti i presenti, soprattutto coloro che avevano partecipato alla Civil War, ma in particolare Steve e Tony, che si guardavano a vicenda per poi fissare Bucky e Sophie entrare sempre più in confidenza, merito del braccio impiantato da Shuri nella spalla del Soldato.
Grazie a Peter la conversazione riprese, e ben presto Bucky si trovò a giocare assieme a Nat con William e Sophie, che ridevano come matti di fronte alle facce buffe di Nat e i versi di Bucky.
“Grazie, Tony” mormorò Bucky, notando lo sguardo del moro seguire in ogni movimento tutto ciò che Thor e Sam facevano con i due piccoli, una volta che lui e la Vedova si erano allontanati.
Stark sorrise. “E’ tutto okay, Barnes, dico davvero. Sei guarito, e non fai più male a nessuno a meno che tu non voglia. Steve si fida di te, Nat anche. E io… Sì, anche io. E ti ho perdonato, quindi non avere paura di guardarmi in faccia, perché sei il futuro marito di uno dei miei più cari amici, siamo colleghi. E se vorrai potremo anche essere amici”
Bucky annuì, lusingato. “Non ti ho mai detto che mi dispiace”
Tony gli strinse la spalla sana. “Mettiamoci ufficialmente una pietra sopra, okay?”
Barnes annuì, stringendo la mano di Tony e sorridendo felice.
“Ma quei pazzi dei Guardiani che fine hanno fatto?” domandò Sharon “Mi stavano simpatici”
“Oh, sono in giro a riportare a casa gli ultimi dispersi dopo lo schiocco di dita” rispose Thor dopo aver fatto volteggiare William, che rideva a crepapelle “Torneranno verso Gennaio”
“Giusto in tempo per il nostro matrimonio! Arriveranno anche gli inviti, eh, però vi avvisiamo già in anticipo” esclamò Steve facendo passare un braccio attorno alle spalle di Bucky.
Gli Avengers (nuovi e vecchi) trascorsero insieme tutto il pomeriggio, e quando Pepper li raggiunse in sala tutti rivolsero a lei la loro attenzione.
E Tony, un po’ in disparte assieme a Strange, si trovò a sorridere alla vista di tanta tranquillità e serenità sui visi delle persone a cui teneva. Ma un ultimo dubbio, un’ultima domanda gli ronzava in testa da un bel po’ di tempo, e solo Stephen aveva il potere di mettergli l’anima in pace.
“Su Titano, prima di scomparire, mi avevi detto: “Non c’era altro modo”. Non c’era altro modo per cosa, Stephen?” chiese quindi l’inventore, riscuotendosi dal limbo in cui era inconsciamente messo per godersi tutta la gioia di quel momento.
Strange sorrise. “Non c’era altro modo per vincere e per far sì che la felicità potesse regnare nelle nostre vite. Era necessario perdere tutto, per poterne apprezzare appieno il valore e l’importanza”
“Tutti gli altri futuri?” incalzò Tony “Cosa mostravano?”
“Non importa” Stephen gli appoggiò una mano sulla spalla, stringendola appena “Carpe diem, Stark. Goditi il presente, non preoccuparti del futuro e non angustiarti per il passato. Vivi, Tony. Hai aspettato fin troppo tempo”.
 
 
 
Ha aspettato troppo tempo, Steve, che ora ride assieme a Bucky mentre le loro mani si stringono dolcemente.
Ha aspettato troppo tempo, Peter, per poter dire, per la prima volta, la parola “Papà”.
Ha aspettato troppo tempo, Natasha, che ora assieme a Bruce può finalmente essere sé stessa.
Ha aspettato troppo tempo, Thor, che ora assieme a Maria, Loki e Carol può ricostruire una famiglia.
Ha aspettato troppo tempo, Sam, che in Sharon ha trovato una compagna e in tutti gli altri gli amici che aveva sempre desiderato di avere.
Ha aspettato troppo tempo, Clint, che ora con la sua famiglia può finalmente vivere una vita normale.
Ha aspettato troppo tempo, Stephen, che ora, con una moglie e un figlio, finalmente si sente completo.
Ha aspettato troppo tempo Scott Lang, che ora finalmente può ricominciare da zero accanto a sua figlia e alla donna che ama.
Ha aspettato troppo tempo, Quill, che a bordo della Milano sta chiedendo a Gamora di sposarlo.
Ha aspettato troppo tempo, Drax, che a bordo della Milano ha trovato una famiglia in grado di accoglierlo e amarlo.
Ha aspettato troppo tempo, Mantis, che a bordo della Milano non si sente più un fenomeno da baraccone.
Ha aspettato troppo tempo, Nebula, che a bordo della Milano finalmente si sente benvoluta.
Ha aspettato troppo tempo, Rocket, che a bordo della Milano ha ritrovato la fiducia per la vita, oltre che un figlio da amare e da cui essere amato, Groot.
E sì.
Ha aspettato troppo, troppo tempo, Tony, per sorridere col cuore, per stringere a sé il ragazzo che gli ha dato il coraggio di reagire, la donna che ha sempre amato e la figlia che ha sempre desiderato.
Hanno aspettato tutti troppo, davvero troppo tempo, per essere felici.
Ora, è tempo di rimediare.
 
 
 
The End
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino disagiato
Sniff, qualche lacrimuccia è scesa anche a voi?
Siamo giunti alla fine, e ancora mi sembra incredibile esserci riuscita: è stata una vera e propria sfida, ma sono soddisfatta del risultato, e penso ne sia valsa la pena.
Spero che la storia vi sia piaciuta, e spero che continuerete a seguirmi, ho ancora un sacco di idee che mi frullano in testa, devo solo trovare il modo (e il tempo, dato che il mio primo anno da universitaria sta per iniziare) di scriverle!
Ma ora, basta parlare di me; è giunto il momento dei doverosi ringraziamenti, e questi vanno tutti, incondizionatamente e inesorabilmente, a voi.
Un grazie va in primis a tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite, e anche se non ho avuto modo di conoscere molti/e di voi, ugualmente vi ringrazio dal profondo del mio cuore: Bradrich14, Ciski, Gleek97lovefinchel, Miss Marvel MJ, NecroMacro, Onorato898, Rachy_kuran22, Redmirrow, scforever, sony 97, sophmalfoy, Auroracastle, Erika Scat, lauratsukilidolme, nevermore72, Stella88_, thera, Altair312, Anonimadelirante, BlackSwan Hawthorne, Edward4ever96, Enzo98_, evarogers , Martina007, miss_Earthscale, queensan, Siria_sdentato, Titania.
Un grazie anche a coloro che molto gentilmente hanno recensito la storia: in primis BlackSwan Hawthorne e miss_Earthscale, a seguire sony97, queensan, Violet Girl e Ania_93.
Un grazie va anche a tutti i lettori silenziosi: anche le vostre visualizzazioni mi hanno spinta ad andare avanti (il primo capitolo ha superato le 1000 letture, wow!).
Che dire?  Spero di tornare presto, e grazie, grazie, e ancora grazie.
Un abbraccio,
 
_astronaut_
   
 
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