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Autore: Una_Ragazza_Qualunque    26/09/2018    1 recensioni
Raccolta di Drabbles e One-shot brevi dedicata ad una persona dolcissima
Capitolo 1: POV's Krolia, Sheith accennata
Capitolo 2: Primo bacio
Capitolo 3: Domestico
Capitolo 4: Monsters & Mana AU
Capitolo 5: Fall in love parte 1 (POV's Keith)
Capitolo 6: Fall in love parte 2 (POV's Shiro)
Capitolo 7: Keith raised by Krolia/BoM AU
Capitolo 8: Pompieri AU
Capitolo 9: Keith canta per Shiro
Capitolo 10: Werewolf AU
Capitolo 11: Gelosia
Capitolo 12: Moderno AU (attention: disease, angst, morte del personaggio)
Capitolo 13: Modello AU
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, Takashi Shirogane
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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NdA: Questa raccolta di storie brevi è dedicata ad una persona dolcissima
che stimo molto
Hanta96 (andate a dare un'occhiata alle sue bellissime opere, un'artista tallentuossissima e una persona meravigliosa <3)
Questo primo capitolo riguarda Krolia (so che ti piace molto, insomma a chi non piace) con un'accenno di Sheith.
Spero ti piaccia e spero piaccia anche a voi <3












My soulmate in the Universe


Capitolo 1: La sensazione di una madre

(POV's Krolia)



* * *






Krolia guardò Keith per un'ultima volta accarezzandogli una guancia mentre dormiva beatamente nella culla, ignaro di tutto ciò che stava accadendo intorno a lui.
Krolia sospirò girandosi verso il suo amato. Sapeva che era la cosa giusta da fare, doveva proteggerli ma questa amara consolazione non rendeva le cose meno difficili.
Lui ricambiò il suo sguardo con quella dolcezza che l'aveva fatta innamorare.
  << Tornerò. >> Promise lei. Impossibile dire quando.
  << Lo so. >> Rispose lui comprensivo. << Ma ci mancherai. >>
Krolia gli sorrise cercando di alleviare il dolore che avevano provocato quelle parole.
Si avvicinò a lui mentre le porgeva la borsa. Non avrebbe più permesso che qualcuno che amava rischiasse la vita, e se questo voleva dire sacrificare la sua felicità e lasciare la Terra, così avrebbe fatto.




Krolia aveva ripensato molto a quel momento e spesso si era chiesta quando li avrebbe rivisti.
Quando vide suo figlio, lì davanti a sé con quella uniforme, si sentì fiera ma sapeva che non c'era tempo per i sentimentalismi in quel momento.
Forse era sembrata troppo dura, Krolia temette, ma Keith sembrò non capire appieno il significato delle sue parole. Gli avrebbe spiegato tutto più tardi, con calma. In quel momento il suo istinto di madre prese il sopravvento, certo distruggere quell'arma era importante, ma portarlo indietro salvo e tutto intero era altrettanto importante.
La sua prima missione era sempre stata quella di proteggere le persone che amava.
Krolia si girò nuovamente verso Keith. Aveva gli occhi di suo padre.




Sapeva che riacquistare la fiducia di Keith non sarebbe stato facile e non lo biasimava per questo.
Poteva capire il senso di abbandono e sfiducia che gli aveva provocato la sua decisione eppure, come ogni madre, voleva conoscere suo figlio.
Voleva potergli spiegare che se avesse potuto non lo avrebbe mai abbandonato. Nessuno dei due. Che amava suo padre e che amava lui, così dove le parole non arrivavano, arrivavano le visioni.
In quei due anni Krolia ebbe l'occasione che aveva sempre desiderato, conobbe suo figlio per ciò che era veramente.
Niente Voltron, niente maschere, solo loro due nell'attesa.
Krolia si riconobbe in lui. Si accorse quanto Keith le somigliasse e quanto somigliasse a suo padre.
La sua forza, la sua struttura fisica e la maschera che spesso utilizzava per proteggersi dagli altri erano suoi, ma la dolcezza e l'innocenza nel trarre la felicità nelle piccole cose, come nel cercare di educare quel cucciolo, erano decisamente di suo padre.
Krolia sorrise, sentendo il cuore riempirsi di gioia.
E poi la vide, quella visione.
Keith, ancora bambino, davanti alla tomba di suo padre.
Aveva fallito? La realizzazione di non essere potuta essere lì quando accadde e la consapevolezza di aver fatto crescere Keith da solo, facendogli credere di essere rimasto orfano la colpì in pieno petto e il senso di colpa le impedì di rilassarsi in un sonno tranquillo.
Non avrebbe più permesso che Keith si sentisse in quel modo.




<< Vai a prenderlo! >> Urlò Keith per poi sospirare una volta resosi conto che l'animale non era d'accordo con lui.
Krolia rise. << Non credo gli piaccia questo gioco. >>
  << Mi ubbidirà, vedrai. >> Ribatté convinto Keith.
  << Testardo. >> Disse Krolia scherzosamente ma venne interrotta da un'altra visione.
In questa visione Keith era in compagnia di un altro ragazzo.
Dall'aspetto, Krolia ipotizzò, doveva essere Shiro.
Keith le aveva parlato di lui, molto. Tanto da suscitare sempre più curiosità in Krolia sul suo conto. All'inizio lasciava sempre che fosse Keith a parlare di lui, ma quando Krolia si rese conto che la sua voce ricadeva in un tono dolce quando si trattava di Shiro cominciò a chiedersi che ruolo avesse nella vita di suo figlio questo ragazzo.
Ciò che stupì di più Krolia fu la reazione di Keith quando glielo chiese.
Diventò improvvisamente rosso in viso, farfugliando parole senza senso chiese il perché di quella domanda.
   << Voglio solo saperlo. Sei mio figlio e vorrei sapere di più su di te e su chi ti sta attorno. >>
   << Lui è il mio migliore amico. >> Rispose Keith ma quando sentì ancora lo sguardo di Krolia su di sé aggiunse << Siamo una famiglia, è come un fratello per me. >>
Krolia sorrise lasciando Keith confuso.
Più tardi, nello stesso giorno, quando la luce fece spazio alle tenebre Keith si sedette accanto a lei intenta ad accendere il fuoco mentre Keith giocherellava con il bastone che aveva ripetutamente lanciato quel giorno.
Krolia lo vide con la coda dell'occhio ma non disse nulla, aspettando il momento in cui fosse stato pronto.
   << Scusami. >> Iniziò Keith. Krolia aggrottò la fronte sentendo quelle scuse inaspettate ma continuò a lasciargli il suo spazio fingendo che il fuoco avesse catturato la sua attenzione sentendo la difficoltà e l'imbarazzo nel tono di Keith. << So che dobbiamo recuperare il tempo perduto e io sono il primo a volerlo, credimi. Perciò ti chiedo scusa, perché so che se vogliamo riuscirci dobbiamo essere sinceri l'uno con l'altro ed io non lo sono stato. >> Continuò Keith cercando ora il suo sguardo e Krolia non glielo negò.
   << Ho mentito su Shiro. Cioè sì, è il mio migliore amico, un fratello, ma è anche molto di più per me. >>
Krolia si girò adesso completamente verso Keith. Allungò una mano e strinse la sua per rassicurarlo sentendolo sussultare al tocco.
   << Lo so. >> Gli disse semplicemente sorridendogli.
Keith si stupì nel sentirlo e Krolia poté giurare di aver visto gli occhi di Keith lucidi.
   << Grazie. >> La ringraziò Keith. << Mamma. >> Aggiunse arrossendo e in quel momento fu il turno di Krolia di commuoversi.




Quando Krolia incontrò Shiro per la prima volta, ringraziarlo le era sembrata la cosa più naturale da fare.
Non c'era malizia o un doppio senso nelle sue parole, nonostante potesse sentire lo sguardo di Keith sulla sua nuca mentre osservava da dietro, ma solo genuina gratitudine.
Quel ragazzo gli era stato accanto quando lei non aveva potuto. Gli era stato accanto nelle difficoltà e nelle gioie. Gli doveva molto. E sopratutto aveva insegnato a suo figlio cosa fosse l'amore.
Mentre ascoltava lo scambio di battute tra i due e i commenti di Shiro su quanto fosse cambiato in quegli anni Keith, sapeva che sarebbe andato tutto bene.




Keith guardava Shiro inerme, sembrava dormisse se non fosse per le smorfie di dolore che ogni tanto il suo viso mostrava.
Si sentì toccare una spalla all'improvviso e per un attimo credette che Shiro si fosse risvegliato e che era tutto finito, ma quando si girò vide Krolia sorridergli stringendo affettuosamente la presa sulla spalla.
   << Andrà tutto bene. >>
Keith avrebbe fatto di tutto per fare in modo che Shiro si svegliasse, lo sapeva questo e credeva in lui eppure la sicurezza di sua madre lo lasciò perplesso.
   << Come fai ad esserne così sicura? >>
Krolia spostò lo sguardo verso Shiro mentre Keith la imitava.
   << Lui è forte. >>
Keith rimase sorpreso ma non proferì parola.
Krolia si allontanò da entrambi senza riuscire, però, a staccare gli occhi da Keith e a smettere di sorridere.
Sapeva che Shiro ce l'avrebbe fatta e, ancora una volta, sarebbe rimasto al fianco di suo figlio. Stavolta per sempre finché il giorno che aveva avuto il piacere di vedere in una visione sarebbe arrivato.
Keith e Shiro saranno felici. Insieme, nella loro casa.






NdA: Se non era abbastanza chiaro dalle note iniziali questa fic mi emoziona molto
per via della dedica ma anche perché è la prima volta che scrivo una raccolta e storie brevi, quindi spero di non aver fatto troppi errori o errori stupidi.
Spero vi e ti sia piaciuto il primo capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo.


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