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Autore: _apefrizzola_    26/09/2018    6 recensioni
Quando tuo fratello riesce a farti vergognare e desiderare di essere l'unico maschio in famiglia.
Quando sempre tuo fratello può rivelarsi una preziosa merce di ricatto.
Quando tuo cugino non ha il coraggio di chiedere qualcosa ai suoi genitori.
Quando i tuoi figli rispecchiano inconsapevolmente voi stessi da giovani.

La nuova generazione. Harry e Ginny alle prese con i loro tre figli a Hogwarts.

«Ginny si ritroverà vedova uno di questi giorni»
«’Sta zitto, Ronald, e aiutami a stenderlo sul divano!»
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lettere da Hogwarts
 
 
 
 


 
 
Cari vecchi miei, 

vi scrivo per annunciare che Al si è messo insieme ad una sdolcinata Corvonero e ci sta facendo vergognare tutti (soltanto Lucy dice che sono carini ma Lucy è Lucy).
Non vuole dirvelo ma gli piacerebbe invitarla a casa per le vacanze di Natale (parola di Rose, quindi è vero). 
Sappiate che se accetterete io e Lily la faremo scappare a gambe levate da casa dopo averle fatto passare la settimana peggiore della sua vita.
 
Pace e amore.
 

James
 

P.S.: Abbiamo battuto i Serpeverde 190 a 140! Sangue Potter-Weasley non mente. Grazie per esservi sposati e per avermi fatto (anche da parte di Lily).
 
 


«Chi dei tre, Ginny?» commentò Harry sorseggiando il suo caffè con gli occhi verdi concentrati a leggere la Gazzetta del Profeta.
«James» rispose Ginny ancora leggermente sotto shock rileggendo la lettera del figlio maggiore tra le mani.
Lo sguardo curioso di Harry si sollevò dal giornale.
«Che dice?» chiese osservando la moglie da sopra gli occhiali rotondi.
«I Grifondoro hanno battuto i Serpeverde 190 a 140» informò la donna senza distogliere lo sguardo accigliato dalla pergamena.
Harry sorrise, orgoglioso, facendo per riportare la tazzina fumante alle labbra.
«Ci ringrazia per esserci sposati e per aver ‘fatto’ lui e Lily» aggiunse facendo strabuzzare gli occhi verdi del marito che trattenne una risata contro la ceramica calda.
«Dice anche che Albus sta con una Corvonero. La vuole portare a casa per le vacanze di Natale» annunciò ancora la donna pietrificandogli ogni fibra del corpo eccetto i neuroni, improvvisamente attivi nel portargli alla mente le immagini del ‘piccolo’ Albus alle prese con una ragazza che, per di più, voleva invitare a casa.
Fu il bel viso di Ginny, incorniciato dalla folta massa di capelli fiammanti, a sciogliere quello speudo Incantesimo delle Pastoie; più precisamente la familiare luce ardente che le illuminò gli occhi nocciola puntati su di lui.
Quello sguardo, da quando erano ragazzi, non aveva mai promesso nulla di innocente. Ed Harry, allarmato, abbassò lentamente la Gazzetta sul tavolo imbandito per la colazione seguendo con lo sguardo la moglie che con un sorrisino furbo si staccò dal ripiano della cucina per andare a frugare in un cassetto della credenza tirando fuori pergamena, piuma e calamaio.
«Ginny, che vuoi fare? La vuoi davvero invitare?»
«Certo che no, Harry»
«E allora?»
«Voglio soltanto sapere chi è questa Corvonero».
 
 
 

 

 
 
 


Cari zia Ginny e zio Harry,

sapevo che James avrebbe rivelato tutto anche soltanto per prendere in giro Albus o minacciarvi di ‘uccidere’ la sua ragazza nel caso voi avreste accettato di farla andare da voi.
Gli ho detto apposta di Al perchè così voi avreste saputo.
Anche se non posso dire che mi piacciono insieme, Al sarebbe veramente felice di averla a casa per le feste. Sembra molto preso da lei.
É stato Scorpius Malfoy a dirmelo (non dite a papà che si è avvicinato a me per parlarmi e io non l’ho Schiantato all’istante, per favore).
Albus, a quanto pare, l’ha detto soltanto a lui e Malfoy l’ha detto a me per dirlo a voi perchè- parole sue- “Al non ha il coraggio di dirlo ai suoi”.
Per risponderti, zia, la Corvonero è molto carina, ha dei bellissimi e lucenti capelli neri e gli occhi a mandorla ma è tremendamente appiccicosa.
Si chiama Lisa Chang-Wilson.
 
Con affetto,

Rose
 


I colpi di tosse di Harry e la contemporanea fontana di burrobirra sugli ultimi rapporti degli Auror del caso che l’aveva trattenuto fino a tardi in soggiorno fecero aumentare di velocità la leggera camminata di Ginny, in corridoio.
«Harry, tutto bene?» esordì lei, affaccinadosi allo stipite della porta con aria allarmata.
«Sì, sì, tutto bene» si affrettò a rispondere Harry con un filo di voce roca «Stavo bevendo... e leggendo. Mi è andata di traverso la burrobirra».
Ginny sorrise, divertita ed intenerita, guardandolo afferrare e sollevare dal tavolo un paio di fogli di pergamena zuppi e gocciolanti.
«Vieni a letto. É tardissimo e sei stanco»
«Sì, arrivo»
«Cos’hai lì?» domandò Ginny in tono curioso allungando il collo per cercare di vedere meglio una busta da lettera.
Lasciando lo stipite della porta avanzò lentamente verso Harry che si passò con crescente panico una mano tra i brizzolati capelli disordinati facendo scorrere con terrore gli occhi verdi sul tavolo.
«Ah, ehm... le prove» spiegò, per niente convincente nemmeno alle sue orecchie, racattando ogni foglio che le sue mani frettolose si ritrovarono sotto i palmi e facendo cadere volutamente la lettera di sua nipote per terra, schiacciandola poi con un piede per nasconderla sotto al tavolo.
«Le prove di cosa?»
«Le prove del caso di quello strano omicidio della settimana scorsa...»
«E te le mandano via gufo, a casa? Non sarebbe meglio lasciartele in ufficio al Quartier Generale?»
«Sì, certo, ma questa è un’eccezione... un’urgenza, Ginny».
Ginny annuì in uno sbadiglio, coprendosi la bocca con una mano prima di chinarsi sulla sedia dove Harry era seduto. Gli circondò il collo con le braccia in un caldo abbraccio profumato.
«Pensavo fosse arrivata la risposta di Rosie» disse stancamente lasciandogli un bacio affettuoso su una tempia. «Dici che non l’avrà ricevuta?»
«Ti amo, tesoro, lo sai?» rispose con la mente in panne Harry e il bisogno impellente di tranquillizzare Ginny come se avesse letto la lettera anche lei e avesse potuto scoppiare d’ira da un momento all’altro per vecchi rancori e gelosie, tra l’altro, riflessi su uno dei suoi adorati figli.
Senza sciogliere il piacevole abbraccio Ginny si allontanò dal viso di Harry, un cipiglio sospettoso ad aggrottarle le sopracciglia rossicce.
 «Cos’hai combinato, Harry Potter?»
«Perchè? Non posso più dirti le cose romantiche?».
 
 


 
 
 



 
Cari Mamma e papà,

io non la sopporto.      
Non mi piace che stia con Al, non mi piace che giri attorno a lui a tutte le ore e non mi piace che se lo mangi con schifosissimi baci davanti a tutti.
James vi ha già detto cosa potrebbe succedere se, per caso, ce la trovassimo in salotto vicino all’albero di Natale ma voglio aggiungere una cosa: se Albus può portare quella lì a casa io allora posso invitare Robert Thomas.

 
Un bacio, 

Lily

 
 
«E poi mi ha detto che invece di aspettare il ministro potevo benissimo dire tutto a lui. Non mi sono fidato, naturalmente... Ginny? Ci sei ancora?»
«Sì, sono in camera!» rispose Ginny, riscossa dalla voce squillante di Harry che si faceva la barba in bagno.
«Pensavo fossi già uscita lasciandomi parlare da solo, è successo già troppe volte!».
Ginny riportò gli occhi ancora sbarrati sulla lettera della figlia.
«Quindi me ne sono andato dall’ufficio, sapevo che Hermione sarebbe arrivata a momenti...» proseguì intanto Harry, ignaro.
 
Robert Thomas.
 
Quella lettera doveva sparire.
 
 

 
 
 
 


Caro papà,

io non so chi ti abbia detto che sono innamorato di una Corvonero che fa Chang-Wilson di cognome
Ma anche se fosse, mi spieghi perchè Sarebbe meglio aspettare prima di portarla a casa”?
 
Al

 

«Capo, mi dice dove devo mettere questi fascicoli?»
«Cosa?»
«I fascicoli. Dove li metto?»
«Ah. Dalli a me, Fisher, dalli a me...»
 
 
 


 
 
 

 
 
Cara mamma,

sì, mi piace Robert Thomas.
Accetterò la proposta di andare insieme a Hogsmeade che mi ha fatto l’altro giorno e lo inviterò a casa per Natale se permetterete a quella là di stare da noi.

 
Saluta papà,
 
Lily
 
 
 

«Veloce, Potter, quell’articolo sui Puddlemere mi serve entro stasera»
«...»
«Potter?»
«La signora Potter sembra troppo presa con i suoi affari, direttore...»
«E tu invece sempre con quelli degli altri, Rita. Vero?»
«É il mio mestiere, cara».
 


 
 

 
 


 
Cari vecchi miei,

porto liete novelle.
Ieri pomeriggio la neve ha finalmente smesso di rompere i bolidi ed abbiamo improvvisato un’innocentissima e del tutto casuale partitella contro i Corvonero.
Lily ha rubato il boccino da sotto il naso di Lisa che subito dopo si è messa a piangere perchè Albus ha esultato.

Morale della breve storia: Al è single e io posso di nuovo dire di avere un fratello.
 
A domani! 
 

Il Grande Cacciatore
 

P.S.: Grazie ancora per averci creato. Tutti i Grifondoro vi ringraziano, anche il professor Paciock (vi saluta ogni volta che mi vede, il che singifica SEMPRE) che già immagina il trofeo nel suo ufficio, a giugno.

P.P.S: FORZA GRIFONDORO, SEMPRE.
 



«Tutta sua madre» commentò Harry con un largo sorriso divertito stampato in faccia.
Ginny sollevò un sopracciglio vermiglio da sopra la sua spalla.
«Perchè?» chiese, inquisitoria, assottigliando lo sguardo attento.
 
 


 
 
 
 

 
Cara mamma, 

posso invitare lo stesso Robert Thomas anche se quella là non verrà da noi a Natale?
 
Lily

 
 
 
«Santo cielo, Harry caro!» esclamò la signora Weasley correndo in soccorso del genero, svenuto sul tappeto in cucina.
«Non preoccuparti, mamma, si riprenderà» pigolò Ginny sfilando con cautela la lettera della figlia finita in mani sbagliate.
 
 
 

 
 
 

 
 
Caro papà,

posso invitare Scorpius Malfoy da noi?
 
Al
 

 
 
«Ginny si ritroverà vedova uno di questi giorni»
«’Sta zitto, Ronald, e aiutami a stenderlo sul divano!».
















 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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