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Autore: Ram92    26/09/2018    0 recensioni
Sono passati circa dodici anni dall'inizio della Grande Era della Pirateria. Tra pirati e Marina lo scontro è aperto. Nel frattempo, su una remota isola del Mare Occidentale, una bambina dai capelli rossi cresce con un piccolo, grande sogno.
(Storia ideata ai tempi di Punk Hazard)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benn Beckman, Ciurma di Shanks, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Yasopp
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La leggenda del fantasma rosso'
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Ram's corner

Don't skip capitolo 58! (Scusate, ho aggiornato in fretta)



Capitolo cinquantanove.
 
Era ormai tardo pomeriggio, quando Shanks si decise finalmente a presentarsi al porto.
- Sei in ritardo, capitano. – borbottò Yasop, sdraiato mollemente sul ponte.
Shanks sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi di scuse.
- Scusate. – disse candidamente.
- La Red Force è pronta a partire, quando vuoi. – lo informò Benn.
Aki osservava la scena con occhi tristi da sopra il cappello del padre.
- Data l’assenza di Lou, vi ho preparato qualcosa per il viaggio. Dovrebbe bastarvi per almeno un paio di giorni.
Midori aiutò Shanks a togliersi dalle spalle il pesante fardello senza far cadere Aki e consegnò tutto a Benn, che però si trattenne dal portarlo direttamente nella dispensa.
- Resta solo un piccolo problema. – disse invece.
 
Prima ancora che si accorgesse che qualcuno era entrato nella stanza, Riku sentì distintamente una mano afferrarlo per la maglietta e tirarlo fuori dal suo nascondiglio.
- E così avremmo un clandestino a bordo, eh?
Quando venne lasciato cadere malamente sul ponte, si trovò di fronte i tre pirati che lo guardavano con dei ghigni molto poco rassicuranti. D’istinto, si portò una mano alla cinghia, là dove avrebbe dovuto esserci…
- Cerchi questo? – fece Benn Beckman stringendo nella mano il suo vecchio coltello.
- Oh, e anche armato. – rincarò Shanks.
Le cose si stavano mettendo male, pensò il bambino preparandosi al peggio.
Beckman aveva passato il coltello al suo capitano che ne stava valutando il peso e la lama.
- E’ un po’ poco per cavarsela su una nave pirata, non credi? – fece, impugnandolo e avvicinandosi a larghi passi.
Riku chiuse gli occhi e trattenne il respiro. Non successe assolutamente niente.
Quando li riaprì, Shanks gli stava pazientemente porgendo di nuovo il coltello, dalla parte del manico.
- Dovrai almeno procurarti una spada.
Il bambino afferrò l’impugnatura tenendo d’occhio il pirata, che trattenne la presa.
- C’è un buon pirata rimasto a terra che può insegnarti meglio di quanto non potrei mai fare io, se riesci a convincerla. – aggiunse a bassa voce, prima di lasciar andare la lama.
- Riku?
La testolina rossa di Aki era comparsa sul ponte e li guardava incuriosita. Riku notò che tra le mani stringeva un grosso medaglione legato ad una lunga collana, entrambi decisamente troppo grandi per lei.
 
Quando anche Midori, seguendo la figlia, si affacciò sul ponte della Red Force, quello che vide non le piacque per niente. Shanks e i due ragazzini erano seduti a prua a confabulare in modo decisamente sospetto.
- Ehm, Midori… - fece Yasop balzando frettolosamente in piedi. – Volevo ringraziarti per il cibo, è stata veramente un’idea gentile…
Decisamente sospetto.
 
- …e così quando ci rivedremo mi farete vedere di cosa siete capaci, d’accordo?
- Shanks?
Un brivido freddo corse lungo la schiena dell’Imperatore.
- Che cosa state combinando, voi tre?
Midori li stava fissando con uno sguardo minaccioso mentre, alle sue spalle, Yasop faceva segni come a dire che lui ci aveva provato.
Si affrettò ad alzarsi strizzando l’occhio di sfuggita ai due bambini che osservavano la scena perplessi.
- Sto solo dispensando qualche buon consiglio sul non farti arrabbiare e sulle possibili conseguenze. – disse sfoderando il più ammaliante dei suoi sorrisi. Una buona vecchia tecnica che funzionava più spesso di quello che la gente potesse pensare.
- Una dimostrazione pratica?
Il suo sorriso si allargò sempre di più.
- Mi mancherai, Midori. – disse semplicemente. – Se ti dovesse capitare di passare dalle mie parti, - aggiunse a mezza voce quando furono abbastanza vicini. – adesso sai come trovarmi.
Midori si fece sfuggire un mezzo sorriso, portando istintivamente la mano alla tasca in cui aveva messo la sua metà di vivre card.
- E chissà, - fece per dire Shanks allegramente. – potrebbe essere anche a breve dato che torni a fare il pi-
Il colpo giunse del tutto inaspettato. Un attimo dopo, l’Imperatore pirata era in mare.
- Shanks! – gridarono Yasop e i bambini all’unisono, affacciandosi dal ponte.
- Benn. – chiamò invece Midori ricomponendosi. – Leva l’ancora.
Con un largo ghigno dei suoi, il vice eseguì prontamente l’ordine.
- Yasop, le vele. – disse con tranquillità. – Hai sentito la signora. – aggiunse davanti alla perplessità del cecchino.
Riku fece appena in tempo a vedere la testa e il cappello del pirata riemergere dall’acqua che già, per la seconda volta in meno di un’ora, si sentì trascinare via per il dietro della maglietta. Sia lui che Aki osarono fare ben poca resistenza, quando Midori li portò con sé sul ballatoio per poi lasciarli andare sulla banchina del porto.
- Shanks ce la farà a risalire? – chiese timidamente la bambina guardando la madre con un certo timoroso rispetto. – Non è che gli hai fatto troppo male?
- Tuo padre se la caverà.
Dietro di loro, le vele spiegate si tesero al vento che soffiava da terra e la Red Force si staccò dal molo, facendo cadere in acqua il ballatoio di legno che avevano appena attraversato.
- Benn! Yasop! – gridava Shanks, tossendo e sputando acqua di porto. – Che cosa state facendo?! Ehi, è la mia nave!
Benn si prese tutto il suo tempo per fissare le scotte e accendersi un’altra sigaretta, e solo dopo si procurò una corda da gettare a mare al suo capitano.
- Mantieni l’andatura. – ordinò al cecchino, provvisoriamente assegnato al timone. – Shanks se la caverà.
Lanciata lontano la cima, la corda si tese tra le sue mani e Benn la fissò al bordo della nave.
Dalla sua posizione a poppa, vide Midori e i due marmocchi rimasti a terra dietro di lei farsi sempre più piccoli e distanti, mentre, a fatica, Shanks riusciva ad arrampicarsi lungo la corda lottando prima contro la corrente generata dal movimento della nave e poi contro l’altezza della Red Force.
Gustandosi la sua sigaretta e il dolce rollare delle onde, Benn ignorò i grugniti e le imprecazioni che venivano dabbasso, così come le domande che continuavano ad arrivare dal timone a proposito dei progressi del capitano.
Era stato bello, pensò, navigare ancora insieme.



Ram's corner

Questo è un capitolo che non doveva essere così e di cui attribuisco gran parte della colpa e del merito a Yellow Canadair. L'addio di Shanks avrebbe dovuto essere poetico, struggente, dolce ma con quel tocco di malinconia in più. E invece no. E' stato il capitolo 59. Che volete, è andata così.
Comunque ho buone notizie! Sebbene questa non sia la fine (e il cartellino non riporti ancora la scritta 'completa'), la fine è già stata scritta e conto di pubblicarla al più tardi nel fine settimana. Si tratta giusto di un breve epilogo per prendere congedo, niente di che.

Dunque anche per questa volta alla prossima,
Ram.
  
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