Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: MarynaLay    27/09/2018    0 recensioni
Jennie è una ragazza,appena maggiorenne,che viene rapita da un ragazzo alquanto misterioso e a lei sconosciuto. Tenuta prigioniera a casa del suo rapitore,verrà sottoposta ad una specie di tortura cinese,una tortura lenta,dolorosa e crudelmente raffinata,tesa a far durare la sofferenza della vittima il più a lungo possibile,per colpa del padre molto rigido ed esigente. Riuscirà a rimanere in vita? Oppure il suo cuore cederà di battere prima del previsto?
🖤 Sραzισ Aυтяιcε 🖤
La trama della storia,e storia stessa,sono frutto della mia immaginazione e della mia mente alquanto cupa e lugubre.
Spero tanto che vi possa piacere ❤️
Lasciate sempre commenti e fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo.
Sono una persona che ci tiene moltissimo alla grammatica e alla struttura della frase e della storia stessa,quindi se notate un errore,spero tanto di no,non esitate a farmelo sapere. In tal caso provvederò immediatamente a correggere l'errore stesso. Buona lettura! 💁🏻‍♀️❤️
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Uno strano ma piacevole tacchettio alla finestra mi risvegliò dal mio sonno rigeneratore. Aprì gli occhi molto lentamente,per non avere ulteriori ed improvvisi giramenti di testa,e realizzai che stava piovendo. Ero rimasta nella stessa posizione per tutta la durata del sonno,senza girarmi nemmeno una volta,a causa del forte indebolimento e della spossatezza. Mi piaceva ascoltare il rumore della pioggia e quello delle nuvole che si scontravano l'una contro l'altra e decisi di rimanere sdraiata per qualche altro minuto per godermi quel prezioso momento di pace e tranquillità. La camera era buia,illuminata solamente da un tenuo bagliore,quasi impercettibile,proveniente dal piano di sotto. Mi alzai lentamente,cercando di non sforzarmi troppo. Ero ancora molto debole e un po' disorientata. Non ricordavo molto di quello che era successo oggi pomeriggio,avevo dei buchi. Ricordo di essere crollata a terra,una volta arrivati a casa e da lì in poi solo qualche vacuo frammento vagante all'interno della mia testa. Mi stiracchiai leggermente per smuovere un pochettino i muscoli che erano rimasti inattivi per quasi cinque ore. Scesi le scale e mi diressi nello studio di mio padre. Ero sicura di trovarlo lì perché ci passava gran parte del suo tempo,in compagnia dei documenti,fogli e carte varie. Sapevo ben poco del lavoro che svolgeva e tanto meno del progetto sul quale stava lavorando da alcuni mesi. -"Ciao papà."- dissi con una voce stanca,bassa e molto debole. -"Tesoro! Ti sei svegliata finalmente! Come stai? Dormito bene? Ti senti un po' meglio?"- Mio padre mi riempì di domande a cui nemmeno io sapevo dare una risposta precisa. Non sapevo se stavo bene o male. Se il peggio fosse già passato oppure era solo l'inizio di un qualcosa di ancora più grave. Non sapevo nulla,per ora. Ero ancora molto disorientata e spaventata dall'accaduto. -"Credo di si papà,ma non ne sono sicura. Mi sento ancora persa e spaesata per quello che è successo. Ho avuto molta paura. Ma grazie al cielo che avevo te vicino e che ti sei preso cura di me!"- ringraziai mio padre per il gesto nei miei confronti. -"Mi sono spaventato da morire tesoro! Mi hai fatto preoccupare tantissimo! Non mi sono ancora abituato a certe cose. Vederti lì..così fragile e indifesa.."- disse con voce davvero preoccupata. -"Tranquillo papà,ero solamente molto stanca e avevo davvero bisogno di riposo. Adesso va tutto bene e mi sento molto meglio,grazie a te."- cercai di rassicurarlo. -"Era mio dovere,come padre,di prendermi cura di te,della mia unica figlia. Sei tutto quello che ho! Ti voglio tanto bene Jennie e sono molto contento che stai meglio ora."- Era bellissimo sentire pronunciare queste parole,parole che uscivano direttamente dalla sua bocca. Mi sentivo amata e protetta. -"Ti voglio bene anch'io papà!"- dissi con tutto il cuore. Il mio pancino aveva iniziato a fare rumori strani e molesti. Infondo non avevo mangiato niente,né per pranzo,né come spuntino. Avevo bisogno di energie prima che mi potessi sentire male un'altra volta. -"Vedo che qualcuno qui ha tanta fame!"- sorrise divertita la Signora Caroline. Si avvicinò a me e mi avvolse in un caldo abbraccio che,ovviamente,non potei non ricambiare. -"Come stai mio piccolo angelo?"- chiese preoccupata. -"Tutto bene Signora Caroline,grazie mille. Mi sento davvero molto meglio! Ma ora mi sento davvero affamata!"- le dissi facendo gli occhioni dolci. -"Si,certo! Certo amore mio! Andiamo subito a mangiare,che ne hai bisogno."- disse entusiasta. -"Signore la cena è pronta. Se vuole accomodarsi.."- -"Si,grazie mille Signora Caroline,arriviamo subito!"- la rassicurò gentilmente mio padre. [.. ✎ ..]
   
 
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