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Autore: Samain    27/09/2018    11 recensioni
Una lettera che contiene segreti sentimenti uno strappo dove vi è la lettera ed un fortuito ritrovamento porteranno i nostri eroi ad essere felici ed ad amarsi
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cuore scrigno del segreto amore
Oscar era alla finestra del suo studio a palazzo pensando a quante cose erano cambiate nell'ultimo anno, aveva scoperto in sé un cuore di donna, accettato ed ammesso i suoi sentimenti per André, ammesso con se stessa che lo aveva sempre amato ma senza mai capirlo e scambiando per amicizia quei sentimenti che in realtà erano un profondo amore. Questi suoi sentimenti però non riusciva a dirli a lui, come poteva dirglieli dopo che lo aveva rifiutato ormai un anno prima e dopo che si era infatuata di un altro uomo? Quel giorno sarebbero partiti per Arras per trascorrere le settimane di licenza assieme, come sempre avevano fatto fin da fanciulli. André stava finendo di preparare i cavalli per poi chiamarla, anche lui pensava a come sarebbe stata quella prima loro licenza assieme dopo ciò che era successo l'anno prima, si domandava se sarebbe stato tutto come sempre o se sarebbe cambiato qualcosa, ma del resto come poteva essere tutto uguale dopo ciò che aveva fatto? Come poteva averlo perdonato o dimenticato? Scosse la testa dandosi dello stupido, con quell'azione sconsiderata aveva rovinato tutto e così finì con il rispondersi che era ovvio sarebbe stato tutto diverso, come poteva non esserlo.
Oscar pensava ancora ai suoi sentimenti per André, non riusciva più tenerli solo per sé, ormai sentiva il cuore esploderle nel petto tanto questo segreto era grosso e voleva uscire allo scoperto, ogni volta che era accanto al suo amato André sentiva il cuore che batteva così forte che temeva le uscisse dal petto, quando lo vedeva tra le fila dei soldati non riusciva distogliere lo sguardo da lui. Aveva deciso, avrebbe confidato i suoi segreti sentimenti ad una lettera per André che però non gli avrebbe mai dato, così si sedette alla scrivania e iniziò a scrivere di getto tutto ciò che il cuore le dettava, neanche lei pensava che avrebbe mai potuto scrivere certe parole, fare certi pensieri, ma il suo cuore prevalse per la prima volta nella sua vita sulla sua ragione, volle farlo prevalere, così lasciò che la penna fosse guidata dal suo amore e scrisse:
" André amore mio, mio mondo, mia vita, io ti amo. Ora so di averti sempre amato, fin da fanciulli. So anche di non aver mai compreso questi sentimenti scambiandoli per amicizia vera e profonda. Non mi sono mai accorta quanto in questi anni tu soffrissi per un amore segreto per me, amore che custodivi nello scrigno del tuo cuore. Amore mio adesso anche il mio cuore si é fatto scrigno del amore segreto che provo per te. Quanto vorrei dirtelo, quanto vorrei dirti che ti amo, che vorrei essere tua moglie, che vorrei essere tua, vorrei poter stare tra le tue braccia, sentire su di me il tuo respiro, i tuoi baci, le tue carezze,la tua voce al mio orecchio, addormentarmi sul tuo petto accarezzando i tuoi scultorei muscoli, mentre con le tue braccia mi stringi a te. Come vorrei poter passare la mia vita accanto a te per sempre, amarti per tutta la vita. Amore mio queste parole so che non le leggerai mai, il mio amore sarà sempre celato nello scrigno del mio cuore. Del resto come potresti ancora amarmi dopo tutti i miei errori? Ti ho rifiutato quando ti sei dichiarato non capendo ancora cosa provavo per te, ho amato, seppur per poche settimane, un altro uomo. Con tutto ciò di sicuro il tuo sguardo su di me sarà tornato quello di un amico e non più di un innamorato. Perché mi sono accorta così tardi del mio amore per te? Perché non ho ascoltato prima il mio cuore? Perché ti ho rifiutato amore mio? Queste domande mai avranno una risposta. Ora che so di amarti e di volerti, di volere essere resa donna da te, tu non mi vorrai di sicuro più, come potresti. André io ti amo e ti amerò sempre. Mai però tutto questo lo saprai. Ti ho fatto soffrire già troppo non voglio farti soffrire di nuovo dicendoti i miei sentimenti. Ti amo, ti amo, ti amo. Queste sono le uniche parole che vorrei dirti." 
Scritto ciò Oscar udì un forte tuono e la pioggia iniziò a scrosciare, piegò la lettera e la mise nella tasca della giacca che aveva messo per il viaggio, scese di sotto per dire al suo André, al suo segreto amore, di entrare che sarebbero partiti nel pomeriggio o l'indomani. Nel frattempo André sentendo che si era messo a piovere corse sotto il porticato per ripararsi dalla pioggia, quando arrivò all'ingresso era completamente bagnato, entrando si tolse la camicia ormai fradicia e restò alla finestra aspettando che il temporale finisse. Avrebbe voluto aspettare con Oscar tra le braccia che tronasse il sole, anche se per lui vedere Oscar era vedere il sole, perché lei era la sua luce. Quel temporale avrebbe ritardato di sicuro la partenza e da un lato gli dispiaceva perché voleva stare solo con la sua amata, ma dall'altro era sollevato, temeva le conseguenze di quel suo gesto di un anno prima e che molte cose fossero cambiate tra loro. Oscar scese le scale e lo vide lì, alla finestra a dorso nudo bello come un antico condottiero, con i capelli bagnati le cui gocce percorrevano la schiena e il petto; quanto avrebbe voluto essere quelle gocce e sentire sotto le sue dita i muscoli del suo amato, sentire il calore della sua pelle, il suo respiro sul suo viso e sul suo corpo; avrebbe voluto sentire le sue possenti braccia che la stringevano a sé mentre ne coglieva le labbra per un bacio pieno d'amore, per poi percorrere il suo corpo con altri baci e carezze fino a giungere ad amarla a renderla sua, sua per il resto della loro vita, per l'eternità. A quei pensieri Oscar sentì un lieve umidore nella sua intimità e ciò la fece arrossire, non era da lei il forte e duro comandante che non indietreggiava di fronte a nulla, come poteva arrossire come un educanda a quella sensazione?  Sospirò cercando di trovare un po' di calma in quella tempesta che vi era nel suo cuore ogni volta che lo vedeva, per dirgli che sarebbero partiti dopo il temporale. Fece per avvicinarsi ad André ma il ragazzo sentendo dei passi si era girato e la vide venire verso di lui, in quel momento un fulmine rischiarò il cielo cupo illuminando di una luce calda e infuocata la stanza e soprattutto Oscar, a quella visione André pensò a quanto fosse bella in piena luce che era più luminosa del sole stesso, che era meravigliosa come una regina amazzone, la amava, avrebbe voluto avvicinarsi abbracciandola per poi baciarla e sentire i suoi morbidi capelli tra le sue dita, il suo corpo sinuoso tra le sue braccia e assaporare le sue morbide labbra, per poi percorrere il suo corpo ed amarla rendendola sua per sempre, sentì l'eccitazione a crescere in lui così si riscosse schiarendosi la voce, "Oscar si é messo a piovere" " ho visto André, ero venuta a dirti che partiremo oggi pomeriggio o domani, in base a quando smetterà di piovere. Ora vai ad asciugarti o ti prenderai un malanno e finiremo con il non poter andare ad Arras" "certo vado subito." Avrebbero entrambe voluto dirsi altro, dirsi i loro sentimenti, ma la paura di rovinare di nuovo tutto era troppa e finirono con dirsi frasi di circostanza, in quelle frasi entrambe sentirono del calore nell'altro, Oscar quando si rese conto di aver parlato al plurale sorrise chiedendosi se André se ne fosse accorto e se ciò lo aveva spinto a chiedersi il perché, questo la rendeva felice ma anche preoccupata che lo potesse far allontanare da lei come lei lo aveva allontanato un anno prima. Per non rischiare oltre si girò sui suoi passi e tornò nella sua stanza "torno nella mia stanza. Dai sali anche tu, così ti cambi." "eccomi" salirono in silenzio, André a quelle premure e parole di Oscar fu molto felice, si preoccupava per lui, forse allora era tornato tutto come prima, erano tornati ad essere solo loro due, avrebbe voluto che ciò indicasse che i sentimenti della ragazza fossero cambiati nei suoi confronti e fossero gli stessi sentimenti che lui provava per lei, ma non osava sperare tanto. Ciascuno entrò nella sua stanza. Oscar come chiuse la porta si appoggiò ad essa, aveva le gambe che le cedevano e le mani che le tremavano, il suo cuore batteva così forte che temeva si udisse, per tutta la scalinata aveva temuto che André si accorgesse del suo disagio e che se le avesse chiesto il motivo, se così fosse stato, non sarebbe riuscita a mentirgli e sarebbe caduta tra le sue braccia dicendogli tutto cosa il cuore le suggeriva. André si sedette pesantemente sul letto con la testa tra le mani respirando profondamente, aveva quasi trattenuto il fiato per evitare che Oscar si accorgesse che aveva il cuore che batteva talmente forte che sembrava un cavallo imbizzarrito, ogni volta che le era accanto, che sentiva la sua voce, ne sentiva il profumo; nel suo petto si scatenava un uragano di emozioni e non riusciva più quasi a muoversi o parlare. Si alzò come il cuore tornò a battere regolare, andò in bagno e si asciugò pensando a cosa avrebbe fatto dopo. Sarebbe di sicuro andato dalla sua amazzone ma solo per chiederle se aveva bisogno di lui. Nel frattempo Oscar pensava a cosa potevano fare in quella mattinata, le venne in mente che potevano allenarsi nell'armeria così avrebbero trascorso la mattinata assieme facendo le solite cose senza che il suo dolce condottiero si accorgesse del tumulto del suo cuore. André si asciugò in fretta e raggiunse Oscar "ti serve qualcosa?" "André visto che fino a quando piove non possiamo partire ti va di allenarti in armeria?" "certo Oscar!" "andiamo", il giovane non riusciva credere alle sue orecchie,invece di congedarlo gli aveva chiesto di allenarsi, allora forse poteva davvero sperare che Oscar avesse dimenticato quanto accaduto l'anno precedente; anche la ragazza sentendolo accettare ne fu felice, poteva stare con lui senza che sospettasse la verità sui suoi sentimenti. Passarono la mattinata ad allenarsi fin quando la nonna di André li chiamò per pranzo.
Il pomeriggio passò rapidamente senza che il sole spuntasse, così la partenza fu rimandata al giorno dopo. Oscar e André si misero a leggere Virgilio, era da tempo che non leggevano assieme. Entrambe non erano concentrati su cosa era scritto, pensavano ai propri sentimenti per l'altro; Oscar si sentiva così felice, era accanto al suo sole, a colui che portava nella sua vita la freschezza della rugiada, all'uomo della sua vita, sentiva il cuore che le batteva nel petto all'impazzata, un temporale immenso si era scatenato in lei quando per un secondo le loro mani si erano sfiorate nel girare pagina, aveva ritratto subito la mano per lasciarlo fare; André a quel breve tocco sentì il cuore quasi a fermarsi e in lui percepì un immenso tornado che lo faceva quasi impazzire, doveva resistere però, Oscar non se ne doveva accorgere. Continuarono la lettura. André leggeva distrattamente pensava alla sua ninfa, a colei che era la sua aria, la sua vita a quanto fosse bello tornare a leggere assieme a lei, starle accanto anche solo come amico, lui l'avrebbe sempre amata,non poteva farne a meno, ma non poteva pretendere che lei ricambiasse, che dimenticasse quel suo assurdo gesto, ora che tutto sembrava andare di nuovo per il meglio non voleva rovinare nulla. Sarebbe stato solo un amico se era ciò che lei voleva.
La sera e la notte giunsero e finalmente smise di piovere. I due ragazzi ne furono rincuorati, il giorno dopo potevano partire, "finalmente non piove più" asserì André guardando dalla finestra, "domani mattina possiamo partire" annuì Oscar "certo" "adesso andiamo a dormire così potremo alzarci di buon mattino" "partendo presto arriveremo prima ad Arras. Non vedo l'ora di arrivare" "anche io. Lo scorso anno non ci siamo andati" entrambe avevano un radioso sorriso al pensiero di rivedere i loro adorati luoghi d'infanzia. Si salutarono ed andarono a dormire. Nessuno dei due quella notte prese sonno; André pensava che avrebbero potuto tornare a cavalcare ed allenarsi assieme sulla riva del fiume, anche se lui avrebbe voluto poter guardare con Oscar il tramonto, cavalcare con lei sullo stesso cavallo, passare infinite ore all'ombra degli alberi della tenuta abbracciati a ridere e scherzare progettando il loro futuro assieme, per poi baciarsi e nella notte amarsi. Oscar, stesa nel letto pensava a cosa avrebbero potuto fare assieme e soprattutto come poteva fare per non fargli capire dei suoi sentimenti e quindi rovinare tutto sta volta per colpa sua, si volse verso la giacca che custodiva la lettera e si promise che l'unica a sapere del suo segreto amore sarebbe stata quella lettera. Così pensando a quello scritto e al segreto che albergava nel suo cuore si addormentò. André non riuscendo a prendere ancora sonno si alzò ed andò alla finestra, vide che le nubi avevano lasciato il posto alla luna e alle stelle, quella notte così serena gli ricordava la sua Oscar, la sua Artemide, la sua carnagione nivea e i suoi occhi lucenti, si promise che dall'indomani avrebbe nascosto in se il suo amore anche se sapeva che il suo cuore avrebbe sanguinato, con questa idea e risoluto a rispettarla si mise a letto finalmente addormentandosi.
Una radiosa mattinata che annunciava una magnifica giornata fu ciò che svegliò i due giovani che rapidi e felici per il bel sole si alzarono in fretta. Uscirono contemporaneamente dalle stanze, quell'incontro li fece stare per un attimo senza fiato e senza parole, ciascuno osservava l'altro immerso nei suoi pensieri, André vedendo Oscar pensò che l'azzurro dei suoi occhi era più intenso e risplendente del cielo estivo, i suoi capelli e la sua freschezza erano come i campi di grano di giugno; Oscar vedendo André pensò a quanto i suoi occhi erano meravigliosi, due smeraldi, due immensi prati di montagna con tenera erba, prati in cui avrebbe voluto perdersi e il suo dolce sorriso era più splendente della luce più pura. Dopo quell'attimo di smarrimento entrambe tornarono alla realtà "buongiorno Oscar, dormito bene?" "buongiorno André. Si, grazie, tu?" "si, grazie. Visto che bella giornata?" "possiamo partire" "vado a preparare i cavalli" "io dico a balia di preparare colazione." "perfetto". L'anziana governante era intenta nei suoi lavori quando si sentì salutare "buongiorno balia" "buongiorno nonna. Io vado a sellare i cavalli" "buongiorno ragazzi. André aspetta! Quel ragazzo mi farà impazzire" "balia André é impaziente di partire come lo sono io. Ci preparare colazione?" "certo ragazzi miei". Dopo pochi minuti la colazione fu pronta ed Oscar andò a chiamare André nella stalla, il ragazzo in quel momento aveva appena finito di preparare i cavalli per il viaggio "vieni la colazione é pronta" "certo ho appena finito di sellare i cavalli" "benissimo!" I loro sguardi e sorrisi erano radiosi, finalmente andavano ad Arras assieme e tutto sembrava tornato a posto. Fatta colazione partirono. Durante il viaggio parlarono di cosa si aspettavano di trovare, chiedendosi se era cambiato qualcosa, se tutto era rimasto uguale, progettando mille cosa da fare in quelle settimane, cose che in realtà non erano ciò che i loro cuori suggerivano ma ciò che diceva la loro mente spaventata dal poter di nuovo perdere l'altro. Così parlando giunsero presto vicino ad Arras, al posto lungo il fiume in cui si fermavano sempre a riposare loro e far riposare i cavalli. Si sedettero in riva al fiume "che bello siamo quasi arrivati. Un piccolo tratto e ci siamo" "non vedo l'ora di essere a casa. André che ne dici di non fermarci alla locanda, mangiare un po' dopo e andare direttamente a casa?" "ottima idea Oscar" la ragazza sospirò chiudendo gli occhi  e si sdraiò tra l'erba sorridendo, il giovane la osservava, era così bella, la sua pelle così candida, il suo sorriso così luminoso, una stella in confronto non brillava così tanto, a quella visione chiuse gli occhi anche lui sdraiandosi tra l'erba. Oscar si alzò in parte riaprendo gli occhi e lo vide bello come non mai, i suoi muscoli così perfetti, i suoi capelli così sparpagliati tra l'erba sembravano onde del mare. Oscar sorrise per poi esordire "era da tanto che non ero così serena", sentendola parlare André aprì gli occhi e ad Oscar sembrò che l'erba fosse meno verde vedendo lo splendido sguardo dell'uomo che amava segretamente, del suo Adone, André rimase sdraiato "anche io non ero così tranquillo da molto." Mentre lo diceva guardava la sua amata negli occhi e gli sembrò che l'azzurro del cielo si fosse trasferito negli occhi della sua amazzone; "che ne dici partiamo?" "con molto piacere!" Con uno scatto saltarono in piedi entrambe e ripresero la strada per casa.
Era ormai sera quando varcarono il cancello della tenuta De Jarjayes di Arras, come lo passarono si guardarono sorridendo. Erano a casa. Per alcune settimane sarebbe stata la loro casa, sarebbero poi tornati a palazzo, alla casa di sempre. Giunti davanti al palazzo furono accolti da Théodore, lo storico stalliere di Arras, era un anziano uomo, ormai un po'curvo per l'età e la vita fatta di lavoro; aveva i capelli bianchi e lunghi, ancora lo ricordavano quando i capelli erano castani e li faceva giocare assieme a lui, stando attento che il generale non lo scoprisse, avevano sempre avuto un ottimo rapporto con lui, era un amico e consigliere, aveva un carattere così allegro e solare che riusciva sempre farli sorridere anche nei periodi più scuri della loro fanciullezza, "buona sera madamigella, André. Siete in licenza?" "salve Théodore. Si ci fermeremo circa un mese" dissero i ragazzi smontando, l'anziano fece per prendere i cavalli ma André lo fermò "li porto io in stalla" "sarete stanco per il viaggio. Lasciate pure André" Oscar osservò la scena, come era premuroso il suo André, si avvicinò a i due uomini prendendo i finimenti di César "potremmo portarli noi in stalla e poi voi li rifocillerete. Anche voi sarete stanco della giornata" André si volse verso di lei pensando a quanto era dolce e giusta, aveva un vero animo nobile "come volete madamigella" "allora faremo così". Così fecero. Dopo aver portato i cavalli nella stalla entrarono nel palazzo dove furono subito accolti da un profumo di fiori di campo e di rose e dal vociare allegro della servitù. Sentendo la porta aprirsi la governante si affacciò alla porta dalla cucina, vedendo chi era si fece avanti "madamigella, André! Siete arrivati piuttosto tardi. Avete cenato?" "salve Louise! No non abbiamo ancora cenato" risposero i ragazzi all'unisono "vi faccio subito preparare qualcosa" "vi ringrazio. Noi ci andiamo a cambiare" salirono nelle loro stanze, Oscar si tolse la giacca e prendendone una pulita per il giorno dopo mise subito al sicuro la lettera dentro alla nuova giacca, per essere sicura che nessuno la toccasse; André nel frattempo si era cambiato e stesosi sul letto sorridendo pensava a come era bello avere di nuovo quella complicità e serenità con Oscar; dopo un po' si alzò e bussò alla porta comunicante "Oscar posso?" Ad Oscar venne un tuffo al cuore a sentirlo chiedere il permesso, ma dopo quella notte dello scorso anno lo faceva ogni volta, non entrava più senza prima che lei gli desse il permesso, ma quella volta glielo avrebbe detto che non era necessario "certo che puoi!" André entrò "quando sei preparata scendiamo. La cena sarà pronta." "sono già a posto. Ma prima di scendere ti devo parlare" fece una pausa, André sapeva che quando diceva così era qualcosa di importante,Oscar riprese il discorso "André per quale motivo mi chiedi sempre se puoi entrare in camera mia? Sei sempre entrato senza chiedere. Perché adesso lo fai?" "lo sai il perché, dopo lo scorso anno come posso entrare nella tua stanza senza il tuo permesso?" "capisco. Dimentica lo scorso anno. Fai conto non sia esistita quella notte. Lascia che ogni cosa torni come prima. Torna ad entrare senza chiedere e a tutto come era. Promettimi che d'ora in poi farai così" "Oscar certamente d'ora in poi tornerà come prima. Non pensavo che tu mi avessi perdonato." " certo che ti ho perdonato. Ti ho perdonato la mattina stessa. E poi come avrei potuto non farlo? Sei sempre così premuroso con me, nonostante quanto ti abbia fatto soffrire." "non posso evitarlo. Finiresti con il farti ammazzare se non ci fosse qualcuno che bada a te" "hai ragione" si misero a ridere sereni come lo erano da bambini. André non pensava che Oscar potesse essere così dolce nel dirgli del suo perdono ed Oscar non riusciva a credere alle sue orecchie, André l'avrebbe sempre protetta, le sarebbe sempre stato accanto nonostante lui non sapesse che lei ricambiava il suo amore. Queste poche parole accesero nei loro cuori la speranza che forse nell'altro albergava un sentimento più forte e profondo che semplice amicizia. Ridendo e scherzando scesero in soggiorno dove la governate gli portò la cena. Louise era la governante di quella tenuta fin da quando erano piccoli, assieme alla nonna di André gli preparava sempre i biscotti al cioccolato, quando furono più grandi ed iniziarono ad andare da soli ad Arras al loro arrivo gli faceva sempre trovare i biscotti e la cioccolata calda. Quanti ricordi li legavano a quella donna alta e magra, era sempre in movimento, ormai i capelli erano color cenere ma il suo animo era ancora quello di una giovane. Ormai erano adulti ma ciò non cambiava nulla continuava a preparargli i biscotti come quando erano fanciulli. Anche quella volta a fine cena gli portò i biscotti al cioccolato e la cioccolata calda. Oscar e André ne furono felici, ora era davvero come gli anni addietro. Dopo cena i due giovani programmarono cosa fare il giorno dopo e decisero che dopo aver fatto visita ai fittavoli e ai fattori si sarebbero allenati lungo la riva del fiume che attraversava la proprietà. La stanchezza presto li vinse e si ritirarono per la notte. Oscar era felice di come procedevano le cose e della speranza che era nata in lei, certo era solo una debole fiammella, ma c'era,sarebbe stata la donna più felice del mondo se André ancora la amava. André, da canto suo, anche lui era colmo di gioia per la giornata e per quella tenue luce di speranza che Oscar ricambiasse il suo amore, se così fosse stato il mondo intero non sarebbe bastato a contenere la sua felicità. Così pensando si addormentarono sereni come non lo erano da un anno.
Il giorno seguente si alzarono presto, come scesero a fare colazione vedendo quel meraviglioso sole entrambe pensarono a quante cose avrebbero fatto "oggi é una giornata stupenda. André, appena finiamo colazione salutiamo i fattori e poi andiamo a cavalcare lungo il fiume?" "volentieri Oscar e sta volta se faremo a gara a chi arriva prima all'ansa del fiume vincerò io" "non credo proprio" "vedremo mia cara" scoppiarono a ridere felici posando le tazze della colazione. Prima di uscire entrambe salirono a prendere la giacca, pensando a quanto avrebbero voluto cavalcare sullo stesso cavallo abbracciati, per poi godersi l'arietta primaverile e il profumo dei fiori di quell'Aprile così caldo e solare. Oscar prima di scendere si sincererò che la lettera fosse nella tasca, così era. Partiti per salutare i dipendenti degli Jarjayes arrivarono presto dove vi erano le case di fittavoli e fattori, lì incontrarono Gilbert che era cresciuto ed ora stava per sposarsi, come li vide il ragazzo li salutò memore di quando madamigella gli salvò la vita portandolo all'ospedale "madamigella! André! É bello rivedervi. Sapete il prossimo anno mi sposo. Ma venite, i miei genitori saranno felici di vedervi, così come anche tutti gli altri vostri dipendenti madamigella. Da quando vi occupate voi di noi abbiamo una vita abbastanza normale. Pensate possiamo anche curarci oltre che mangiare." "sono felice Gilbert che stiate tutti bene e congratulazioni per il matrimonio" "vi ringrazio madamigella" "auguri Gilbert siete un bravo ragazzo meritate ogni felicità" "vi ringrazio André". Sentendo il figlio parlare la madre uscì di casa con il pranzo per il figlio e il marito in mano "madamigella! André! Che bello rivedervi" "buongiorno madame. Siamo venuti qui in licenza ed eravamo passati a salutare. Vostro figlio ci ha detto del matrimonio. Auguri" " vi ringrazio". I due ragazzi parlarono ancora un po' con la donna e il ragazzo per poi continuare il giro. I fattori ed i fittavoli furono tutti molto felici di rivedere i due ragazzi, li avevano visti crescere; Oscar benché fosse una nobile era sempre molto buona con loro e faceva di tutto per aiutarli, André anche se non era nobile faceva cosa poteva per venire loro contro parlandone con Oscar ed affiancandola in ogni sua decisione, speravano che un giorno a quei due ragazzi tornasse indietro tutto il bene che facevano e trovassero un po' di felicità. Quando finirono il giro era appena tarda mattinata ed il sole iniziava a scaldare in quel limpido Aprile, vi era anche un così bel venticello che si stava veramente bene, Oscar e André decisero di andare in riva al fiume a cavalcare "Oscar andiamo al fiume?" "certamente, si sta così bene. Poi abbiamo una gara in sospeso" "hai ragione e sta volta vinco io" "vedremo. Dai pigrone vediamo chi arriva prima alla riva!" "eccomi", spronarono i cavalli al galoppo ed arrivarono contemporaneamente " sta volta é pari" "Oscar che ne dici di fare fino all'ansa del fiume?" "ottima idea" ripresero a galoppare; erano così  contenti che di nuovo vi fosse complicità tra di loro, non quella che avrebbero voluto ma comunque già meglio di nulla. Una tale gioia era ormai un anno che non la provavano più e non pensavano che l'avrebbero più provata, mentre ora la sentivano nuovamente. Giunti al traguardo di quella loro piccola gara Oscar vinse per pochissimo "mi hai lasciata vincere?" Chiese Oscar con uno sguardo tra il divertito e l'arrabbiato "sai che non lo farei, una gara é una gara" le confermò André con uno sguardo sornione e divertito "d'accordo allora nei prossimi giorni la rifacciamo così vediamo se vinco di nuovo?" Propose la ragazza con uno sguardo furbo e un meraviglioso sorriso "ottima idea. Ora che ne dici di andare a riposarci sotto la quercia prima di tornare per pranzare?" "si certo"; giunti sotto l'imponente albero si tolsero le giacche, ormai faceva caldo, appendendole a dei rami. Stettero tranquilli a riposarsi parlando di quel dolce caldo e quella fresca brezza che rendeva la primavera meravigliosa. In realtà ciò che pensavano era quanto fosse bello essere assieme; André rifletteva sul fatto che gli occhi di Oscar erano il suo cielo primaverile, così Oscar pensava a quanto gli occhi di André fossero i suoi prati primaverili, loro erano la primavera uno per l'altra. Parlando del più e del meno il tempo passò ed era ora di tornare alla tenuta per pranzare. Ripresero le giacche, ma nel prendere la sua Oscar non si avvide che un rametto aveva strappato la tasca che conteneva la lettera, quando se la mise controllò che la lettera fosse al suo posto e tutto era normale. Montati a cavallo fecero ritorno a casa.
Giunti alla tenuta posarono le giacche nel soggiorno, intendendo usarle nel pomeriggio per uscire nuovamente ed Oscar posando la sua verificò la presenza del suo segreto foglio. Fecero un abbondante pranzo preparato amorevolmente da Louise. Dopo pranzo decisero di riposare in giardino all'ombra finché il tempo non si rannuvolò, così rientrarono decidendo che per il pomeriggio sarebbero stati in casa. Andarono in salotto dove iniziarono a leggere e a commentare dei testi latini che piacevano ad entrambe. Le ore passavano in fretta e i due ragazzi erano così tranquilli e felici di essere assieme che non si accorsero che era già ora di cena. L'anziana governante andò a chiamarli "madamigella, André é ormai ora di cena posso farla servire?" "si certo." Oscar congedò la governante e si rivolse al suo amato André "Non mi ero accorta che fosse così tardi. É passato troppo in fretta questo pomeriggio, forse perché era così tanto che non eravamo così sereni" "hai ragione é stato davvero un lampo sto pomeriggio. Penso anche io che non ce ne siamo accorti perché siamo sereni. Domani potremmo ripetere ciò che abbiamo fatto oggi" "si ma speriamo di poter stare in giardino" "vero" così si sedettero a fare cena, ridendo e scherzando come sempre. Dopo cena si alzarono, Oscar prese la giacca e salì in stanza seguita da André. La giovane non si accorse che la lettera quando prese la giacca era scivolata a terra dallo strappo. Giunti nella stanza Oscar posò la giacca sul letto e si sedette davanti al camino con André "domani mattina ti va di fare un giro in paese e poi di allenarci in riva al fiume?" " certo Oscar un po' di allenamento con te mi va sempre. E poi ci alleniamo dopo il giro in paese così smaltiamo i soliti dolci che finiamo con il prendere" rispose André strizzando l'occhio ad Oscar, la quale si mise ridere seguita dal ragazzo. Quel momento di così totale complicità fece sentire a entrambe così potenti i loro sentimenti che temettero si vedessero, così si ricomposero e André si ritirò nella sua stanza "é meglio che vada. Domani ci alziamo presto" "vado anche io a dormire" si salutarono e il ragazzo andò in camera sua. Oscar come rimase sola prese la giacca per spostarla e controllare che la lettera fosse al suo posto, ma con suo grande sgomento vide che la lettera non vi era più; iniziò a cercarla in modo convulso in ogni angolo del letto,della giacca, guardò ogni centimetro sotto il letto e poi iniziò a controllare nell'anticamera. Nulla la lettera non c'era. Oscar era sempre più presa dalla paura che potesse essere trovata da qualcuno e consegnata ad André,cosa sarebbe successo se ciò fosse accaduto? Una goccia di sudore freddo le scese lungo il volto, non voleva neanche immaginare una cosa del genere, avrebbe rovinato ogni cosa. Si maledisse per essere stata così impulsiva da scrivere tutto e da portarla con se. Doveva immaginarlo che poteva perderla. Ora doveva trovarla ad ogni costo. Con uno sguardo risoluto fece un profondo sospiro per calmarsi e riprese a cercarla. Ma non la trovò. Non era in camera. Decise di scendere in salotto dove aveva posato la giacca, che era anche l'ultimo posto dove sapeva che la lettera era al suo posto. Nel frattempo André, entrato nella sua stanza, si sentì mancare l'aria, il momento di prima, la sua meravigliosa risata, il suo sguardo felice,erano ancora davanti ai suoi occhi e nelle sue orecchie. Si sentiva soffocare, le pareti sembrava lo stringessero. Decise di scendere in salotto per ritrovare la sua quiete, come entrò nella stanza si sedette sul divano, guardando verso il camino vide un foglio a terra, lo raccolse e notò che era una lettera per lui, incuriosito la aprì, subito notò di chi era la grafia: Era di Oscar. Iniziò a leggere e ad ogni riga, ad ogni parola il suo sguardo diveniva sempre più felice e quasi aveva lacrime di gioia a leggere cosa vi era scritto. Non poteva crederci Oscar lo amava e non gli aveva detto nulla perché temeva che lui non la amasse più, doveva dirle che si sbagliava, che lui la amava ancora che non avrebbe mai smesso di amarla, anche lui aveva i suoi stessi pensieri, i suoi stessi timori. Un anno che entrambe si amavano senza dirselo per paura che l'altro non ricambiasse più o che non ricambiasse. Quanto tempo avevano perso, ma ora che sapeva dei sentimenti della sua Oscar , André era deciso di dirle tutto e iniziare finalmente a essere felici assieme. Mentre il ragazzo era immerso in questi pensieri Oscar entrò nella stanza e vedendolo il respiro le mancò per un istante mentre si domandava se avesse trovato lui la lettera. André sentendo dei rumori alle sue spalle si voltò e vide la ragazza che si avvicinava a lui. Oscar come il ragazzo si girò notò che stringeva la lettera "André l'hai letta?" Chiese con un filo di voce tremante, per la prima volta nella sua vita aveva paura di sentire una risposta, aveva paura di cosa sarebbe successo, lo avrebbe perso di nuovo? O tra loro sarebbe cambiato tutto dichiarandosi i rispettivi sentimenti, divenendo fidanzati, compagni, sposi? André sorrise intuendo i dubbi della sua amata "Oscar certo che l'ho letta. Era indirizzata a me. Perché non mi hai detto nulla? Se tu non avessi perso la lettera non avrei mai saputo. Oscar io ti amo non smetterò mai di amarti. Amore mio leggere questa lettera mi ha reso così felice, mi ha riempito di gioia sapere che ricambi i miei sentimenti" "André, amore mio, perdonami se non ti ho detto nulla ma avevo paura di rovinare tutto. Pensavo che tu fossi tornato a vedermi come un'amica. Invece ora mi dici che mi ami ancora. Se non avessi avuto timore di confidarmi ormai sarebbe un anno che eravamo  assieme. André ti amo." "amore mio anche io avevo i tuoi stessi timori a tornare a dirti cosa provo per te. Temevo di perderti definitivamente, pensavo di aver frainteso il tuo comportarti in modo più dolce verso di me. Pensavo di vederlo solo io, che non fosse veramente così. Invece era reale. Amore mio ti amo da sempre. Ora lascia che ti chieda una cosa" "cosa?" "Oscar François de Jarjayes mi vuoi sposare?" "sì André Grandier, mille e più mille volte ancora si amore mio, ti voglio sposare" così André fece una carezza sul volto della sua dolce futura sposa ed Oscar ricambiò il gesto accarezzando il volto del suo futuro sposo. André la abbracciò ed Oscar ricambiò l'abbraccio intrecciando le braccia dietro il collo del suo amato. I volti erano ormai vicini,sentivano i loro respiri unirsi, così si diedero prima un timido bacio, un lieve tocco di labbra e poi approfondirono il bacio che divenne un bacio lungo e pieno d'amore. 
Dopo il bacio stettero ancora abbracciati e nei loro occhi vi era un si, entrambe desideravano divenire uno, un solo essere uniti in anima e corpo. André prese in braccio Oscar e si diressero nella stanza che da quella notte in poi sarebbe stata la loro camera. Il loro primo talamo. Il loro primo nido d'amore dove sarebbero divenuti uomo e donna. Giunti nella stanza il ragazzo mise giù la sua amata. Le prese le mani nelle sue e ponendovi un dolce bacio le disse "Oscar, amore mio, non so quando potremo sposarci ma ti prometto che ci sposeremo. Troverò un modo. Ma non sapendo quando vorrei poter scambiare con te le promesse matrimoniali prima che diveniamo donna e uomo. Prima di amarci. Così questa sarà davvero la nostra prima notte di nozze. Almeno tra noi saremo sposati." "André mio infinito amore. Ciò che mi hai chiesto é meraviglioso. Certo scambiamoci le promesse matrimoniali. Così almeno noi sapremo che saremo davvero sposi e noi sapremo che sarò davvero tua moglie da sta notte, non solo la tua compagna; tu sarai mio marito non solo il mio compagno." "io André Grandier prendo te Oscar François de Jarjayes come mia legittima moglie per amarti ed onorarti nella buona e cattiva sorte, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non ci separi." " io Oscar François de Jarjayes prendo te André Grandier come mio legittimo marito per amarti ed onorarti nella buona e cattiva sorte, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non ci separi". Scambiatesi quei voti si baciarono "ora siamo sposi, mia amatissima amazzone" " adesso possiamo diventare marito e moglie , mio amatissimo condottiero", i due novelli sposi ripresero a baciarsi con amore e ardore, presto il desiderio di aversi, di amarsi, di divenire una sola persona, una sola anima, un solo corpo prese il sopravvento su ogni altro pensiero. Si tolsero l'un l'altro i vestiti e quando anche l'ultima barriera che separava i loro corpi toccò terra André stese Oscar sul letto e si stese su di lei. Ripresero a baciarsi ed accarezzarsi vicendevolmente con tocchi che giungevano su ogni parte dei loro corpi, per scoprirsi l'un l'atra, per amarsi, per amare ogni singolo punto, ogni singolo centimetro. La passione a quei tocchi aumentava in entrambe e presto si fermarono guardandosi e sorridendosi. Alla tacita domanda di André, Oscar fece cenno di si e lasciò che il suo sposo si sistemasse tra le sue gambe e scivolasse in lei cogliendone il fiore, facendola divenire donna e diventando uomo lui stesso. Nel momento dell'atto di André, Oscar si strinse alla schiena del suo novello marito ed emise il suo primo gemito da donna, da moglie ed era un gemito di passione ma anche di fastidio e in parte di dolore. André la amava dolcemente e nel modo più delicato che riusciva; fin quando il piacere e la passione furono tali che entrambe furono travolti da quelle emozioni che per la prima volta provavano ed allora il muoversi di André divenne impetuoso come un fiume in piena ed Oscar ricambiava il suo muoversi in modo altrettanto impetuoso, entrambe giunsero al massimo piacere contemporaneamente, in quel momento con un forte gemito sugellarono la loro unione ed il tepore che sentiva Oscar in se terminò. Con quel gemito divennero ufficialmente marito e moglie, divennero madame e monsieur Grandier. Dopo che si furono amati André abbracciò Oscar girandosi sul lato e facendola girare con se "amore mio, mio eterno amore, ti ho fatto male? Era la prima volta per entrambe" "no amore mio é stato bellissimo, sei stato molto delicato. Non mi hai fatto per nulla male. Sei sempre premuroso. Ti amo, mio immenso amore, mio tenerissimo marito "Oscar. Ti amo mio infinito amore, mia aria, mia dolce moglie" "André. Ti amo mio mondo, mia vita." si baciarono. Così abbracciati e parlando della loro vita da sposi che in quella stanza aveva avuto inizio si addormentarono. Il segreto celato nel cuore di Oscar ormai era svelato, ma presto, forse quella medesima notte, Oscar avrebbe celato in se un altro segreto, ma non più nel cuore, bensì nel ventre che sarebbe divenuto segreto nido di una nuova vita che iniziava, del frutto del loro amore.
 
   
 
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