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Autore: Nao Yoshikawa    28/09/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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39 - Muori, Salvatrice

 

Fiamma saltò fuori, praticamente infiammata. La paura sembrava essere stata cancellata, la mente si era svuotata. Erano sensazioni che non avrebbe saputo gestire, né spiegare. L'istinto prendeva il sopravvento, la sua parte più selvaggia veniva fuori. Quasi volando balzò in avanti, atterrando stabile sul terreno. Acnologia si voltò a guardarla, sorridendo soddisfatto.
"Fiamma!", la chiamò Natsu. "Vattene via di qui!"
"Bene, finalmente ci rincontriamo, Salvatrice", affermò lui, viscido. "Non sai quanto ho bramato questo momento. Dimmi adesso, come pensi di potermi battere, tu piccola e innocua fanciulla?".
La ragazzina indietreggiò appena. Non è che avesse pensato ad un piano, ad agire di istinto le conseguenze erano queste. Di certo però non aveva intenzione di arrendersi.
"Tu non farai del male alla mia famiglia! Non soffriranno più a causa tua!"
"Oh!", sorrise lui. "Io invece penso proprio di sì!! Loro soffriranno. E tanto... una volta che sarai morta!". Si udì a quel punto un urlo. Igneel si era lanciato contro Acnologia.
"Lascia stare mia sorella, bastardo!"
"Neel! Ragazzi!", esclamò Lucy, tirando fuori una delle sue chiavi. "Non me ne starò con le mani in mano! Natsu"
"Ti seguo a ruota, Lu. Aiutiamo nostra figlia a compiere la sua missione!"

Gray e Lyon si erano lanciati contro Invel,, il quale stava però agendo indisturbato. Aveva infatti trasformato l'aria stessa in ghiaccio, una sorta di foschia  tagliente che, se sfiorata, avrebbe congelato i corpi dei lroo nemici.
"Maledizione!", imprecò il primo. "State attenti voi! Non fatevi toccare!".
Yuki gridò, riuscendo a mancare l'incantesimo per poco. Fece per cadere, ma prontamente Syrio la afferrò.
"Dobbiamo stare attenti, Yuki!", la sua mano si strinse a quella della ragazzina. "Sei ci tocca ci congelerà, non lo possiamo permettere. Insieme, d'accordo?"
"Sì!", esultò.
Invel aveva ricoperto il suo corpo di un'armatura di ghiaccio e ciò aveva complicato non poco la situazione ai suoi avversari. A causa di ciò, egli risultava praticamente impossibile da sfiorare.
"Gray!", lo chiamò Lyon. "Insomma! Neanche tu puoi provare a sfiorarlo?! Dovresti essere immune!"
"L'ultima volta non è andata esattamente così, ma devo provarci!"
"Ci penso io!", disse Rayn. "Tu devi pensare a proteggere la mamma e Yuki"
"Dovrei proteggere anche te"
"Lo so, ma devo fare qualcosa!", lo pregò. "Dopo essere stato controllato... non mi perdonerei mai di essere rimasto qui senza far nulla!". Gray sospirò, poggiandogli una mano sulla testa.
"E va bene. Ma ti staremo dietro, sappi questo". Il ragazzo annuì, scagliandosi contro Invel pronto ad attaccarlo. A Invel sarebbe bastato sfiorarlo per metterlo fuori gioco, ma il ragazzo sembrava essere divenuto incredibilmente abile dall'ultima volta.
Rayn sorrise nel vedere la difficoltà nei suoi occhi.
"Io non faccio mai lo stesso errore due volte, amico", chiarì orgoglioso.
"Davvero? Beh, nemmeno io!"
"WATER LOCK!", gridò ad un tratto la piccola Yuki. Invel fu però ben veloce, scatenando una bufera di neve che spazzò via sia lei che Syrio.
"Quale seccatura! Pensi davvero di poter sfuggire al mio controllo? Te ne prego, non hai un cuore abbastanza forte, posso controllarlo ancora e renditi privi dello tua coscienza". Rayn abbassò lo sguardo, per poi risollevarlo e guardarlo negli occhi.
"Probabilmente è vero. Di fondo sono debole, tendo sempre a deprimermi e ad essere pessimista. Ma sai, le cose sono anche cambiate. perché colei che volete uccidere è la stessa persona che ha risaldato la mia vita. E io non ti permetterò di far lei del male, dovessi rimetterci la vita!".
Delle lame in ghiaccio fuoriuscirono dai suoi avambracci, andando a colpire Invel per sete volte circa. Non era certo di esserne in grado, eppure c'era riuscito.
"Rayn!", lo chiamò Gray sorpreso. "Non sapevo avessi imparato quella magia!"
"E già", sorrise lui imbarazzato. "In effetti era la prima volta che la provavo!".
Yuki e Syrio si erano intanto rialzati.
"Ohi, ohi", sospirò la ragazzina. "Fa male"
"Lo so, lo sento!", si lamentò a sua volta Syrio.
"Bambini!", Juvia e Meredy erano andati incontro ai rispettivi figli. Quest'ultima abbracciò il ragazzino, stringendolo forte a sé.
"Ah, il mio piccolo coraggioso, stai bene", sospirò lei. Syrio arrossì, tuttavia non si sentì disturbato quanto ciò che si ritrovò a scoprire: dopotutto, lui e Meredy erano collegati ed era in grado sentire i suoi pensieri e le sue sensazioni. Batté le palpebre la guardò.
"Mamma.... tu?", indicò il suo ventre. Lei allora sospirò.
"Immaginavo di non potertelo tenere nascosto a lungo. Non dire nulla a tuo padre, non è il momento adatto"
"Io... va bene", rispose stordito. "Diventerò um fratello maggiore?"
"Proprio così, tesoro. E sarà un mondo sicuro per entrambi, te lo prometto", guardò poi Juvia. "Dovremmo unire i nostri poteri,a desso"
"Meredy, sei sicura?"
"Qualcosa dovremmo pur fare", si portò una mano sul ventre. "Per il bene di tutti loro".
Invel aveva subito l'attacco di Rayn e si era ora rialzato.
"Devo ammettere che.... siete migliorati parecchio.. dall'ultima volta". Sospirò seccato nell'accorgersi che adesso,a  fronteggiarlo, c'erano niente meno che le due donne
"Pronta, Juvia?"
"Pronta!", rispose l'altra.

William era intanto corso in aiuto della sua amata Luna, la quale si trovava piuttosto in difficoltà. Sebbene fosse forte, come aveva avuto occasione di mostrare tempo prima, si stava ancora trattenendo. Arya invece era più istintiva.
Vantavano l'aiuto di Eileen ovviamente, ma le cose non erano assolutamente così facili come potevano sembrare.
"Ehi!", esclamò raggiungendola. "Tutto bene?"
"Non direi che va tutto bene, ma ce la caviamo. Mia nonna è forte, senza ombra di dubbio, mi sa che darà del filo da torcere a quel tipo. E i miei le stanno dando una mano"
"Dovresti andare anche tu", gli consigliò. "Sono la tua famiglia"
"Ma io... io non so come fare"
"Cero che sai come fare, l'hai dimostrato ampiamente. luna, io sono qui accanto a te, non devi preoccuparti, okay?", domandò porgendole una mano. Lei lo guardò, arrossendo.
"Quando questa storia sarà finirà leggeremo ancora insieme, vero?"
"Te lo prometto. Adesso andiamo!".
Erza, Gerard e Eileen si stavano ritrovando a combattere contro Wahl Itch, il quale stava attaccando sparando dei raggi.
"Ehi, brutta macchina arrugginita!", gridò Arya. "Prendi me se ci riesci!"
"Arya!", la rimproverò Erza. "Non è il momento questo di scherzare"
"Ma io lo sto distraendo!"
"Non devi esporti così, io... AH!"
"Erza!".
La ragazza dai rossi capelli cadde a terra, ma Gerard la afferrò saldamente.
"Oh, no!", esclamò Arya. "Tu.... io ti ammazzo!"
"Arya!", Luna la raggiunse con il fiato corto. "Non fare sciocchezze!"
"Ma quello li ha..."
"L'ho visto! Non ti preoccupare, ti aiuterò io", intrecciò le dita alle sue, facendola sentire istantaneamente meglio. Le due gemelle precedevano Eileen.
"Vi proteggerò io"
"Non sarà necessario. Vogliamo combattere con te!", proclamò la gemella dai capelli blu. Eileen si sorprese, tuttavia non se la sentì di negare loro una cosa del genere. Anzi, si sentì perfino orgogliosa.
"E va bene Statemi dietro, allora!"

Freed era corso dietro Alecta. Non gli importava se la situazione non era quella esatta, in realtà non gli importava niente di niente. Per quanto gli riguardava, aveva già perso abbastanza tempo. Gli ci era voluto un po' per capirlo, ma alla fine il momento era arrivato: lui voleva proteggerla, e voleva starle accanto, non come una persona normale. La ragazza si ritrovava a combattere con Wendy e Mest. La maga del vento infatti era particolarmente potente e stava cercando di aiutarla, facendo del suo meglio.
"Alecta!", chiamò. "Alecta!".
La ragazza abbassò lo sguardo, facendo una smorfia. Forse pensare all suo cuore spezzato in quel contesto non era la cosa più adatta. Oh, come se avesse potuto controllarlo!
"Freed! Insomma, ma cosa c'è?!".
Il mago ignorò il suo tono irritato, la afferrò per le spalle e la guardò dritto negli occhi.
"Perdonami, ti prego". Lei batté le palpebre, mentre il cuore prendeva a battere forte.
"Perdonarti per cosa? Non abbiamo niente di cui..."
"Per tutto! Per la mia freddezza, per il bacio che ti ho rubato per poi allontanarti! Non avrei dovuto. Non avrei voluto. Perdonami... mi serviva solo capirlo".
Alecta ebbe l'impressione di sciogliersi. Sentiva di poter morire lì, adesso, fra le sue braccia. Gli occhi divennero lucidi.
"Freed... stai mentendo?"
"Non sto mentendo"
"Menti", sussurrò.
"Io non mento"
"Men-ti", la voce era divenuta un sussurro e nulla più, le distanze erano state completamente azzerate. Freed poggiò le labbra sulle sue e la baciò  dolcemente. Quello era il loro secondo primo bacio, ed aveva un sapore senza ombra di dubbio magnifico.
Mest si schiarì la voce, a disagio.
"Accidenti... anche in mezzo ad una guerra, eh?". Wendy allora lo guardò. Ammirava Alecta, alla fine, nel bene e nel male, era riuscita ad ottenere quello che tanto desiderava. E lei allora? Si era sempre sentita legata a Mest sin da quando era una ragazzina. Adesso era una giovane donna, forse pur sempre una bambina in confronto a lui, ma decisamente sapeva quello che voleva.
"Io potrei morire", cominciò a dire con sguardo attonito.
"Che?! Ma che dici?!"
"Potrei morire", ripeté. "E sicuramente non voglio morire con dei rimpianti. Mest... per tanto tempo... io non ho desiderato che questo...".
Wendy si fece più vicina e poggiò le mani sul petto dell'uomo, sentendo il cuore battere forte sotto il proprio palmo.
"Se vuoi, dopo questo rinuncerò per sempre. Ma voglio farlo e non avere nessun rimpianto". Mest si rispecchiò nei suoi occhi languidi. Wendy si sollevò sulle punte e aggrappandosi saldamente a lui per non cadere, lo baciò. Era il suo primo bacio che aveva conservato accuratamente. Mest portò le mani attorno al suo esile corpo in modo da impedirle di cadere e stringendola a sé. Ci aveva provato, ma in fondo non poteva sperare di fuggire eternamente da ciò che per tanto tempo desiderava.
La ragazza si staccò, sorridendo.
"Dovrò rinunciare?", domandò. Lui la strinse più forte.
"Oramai mi appartieni. E avremo un futuro, te lo prometto. Ehi, voi!", esclamò a Freed e Alecta. "Ce la date una mano sì oppure no?"
"Naturalmente", disse Alecta ammiccando.

Ametyst aveva cercato di mantenere fede alla parola data, ed era andata a dare soccorso ai suoi fratelli, ancora piccoli e inesperti. Dimaria, Brandish e Ajeel erano con loro, mentre Gajeel e Levy facevano loro come da scudo, mentre fronteggiavano Bloodman.
C'era appena stata un'esplosione, Levy era caduta al suolo e aveva riportato qualche ferita.
"Levy!", Gajeel la aiutò a sorreggersi. "Ti prego, dimmi che stai bene!"
"Sì, credo di sì", ansimò. "Ma i bambini... dove sono loro?"
"Oh", Sephir si sollevò dalle macerie, con una mano poggiata sulla testa. "Questa faceva molto male"
"Sephir! Stai bene! State tutti bene!".
Ametyst infatti si era sollevata poco dopo, Emer e Akua stavano aggrappati a lei.
"Quel bastardo", mugugnò, rivolgendosi poi a Brandish. "Ehi, quello lì era vostro compagno un tempo, non è che conoscete qualche trucco?"
"Se così fosse non avremmo avuto problemi. Lui è comunque diverso da noi, per questo si fa chiamare Dio della morte"
"Beh, Dio della morte o meno, deve morire, in un modo o nell'altro!", si sollevò lentamente, tenendo a sé i due gemelli, che adesso si erano rimessi in piedi. Erano tutti decisamente stanchi e provati, il nemico invece era completamente illeso.
"Che tu sia maledetto", imprecò Gajeel. "Uccidi me se la cosa può farti stare meglio! Ma lascia stare la mia famiglia!"
"Gajeel, no!", Levy si aggrappò disperatamente a lui. "Non dire così! Ti ho già perso una volta, non voglio perderti ancora!". Akua serrò le labbra, con le lacrime agli occhi. Rispetto ai suoi fratelli era dotata di una sensibilità ed un’emotività maggiori che molto spesso non le consentivano di pensare lucidamente... come in quel caso.
"No!", la bambina si staccò dalla sorella. "Lasciali stare!"
"Akua, aspetta!", Ametyst allungò una mano e vide accadere tutto sotto i suoi occhi. Bloodman aveva fatto sbucare dal terreno dei rovi spinati che avevano colpito Akua, lacerandola profondamente. La bambina gridò di dolore, per poi accasciarsi.
"AKUA!", la chiamarono in coro Gajeel, Levi e Ametyst. Fu quest'ultima a muoversi immediatamente verso di lei, con il cuore in gola. Si inginocchiò e la afferrò delicatamente, macchiandosi le mani di sangue.
"Akua, ehi!", esclamò. "No, no, non fare scherzi! Apri gli occhi, guardami!", La piccola spalancò le iridi.
"Scusa, sorellona. Ci ho provato"
"Piccola testarda ma coraggiosa!", ansimò tremando. "Guarda che ti ha fatto quel bastardo. Resisti, va bene Andrò tutto bene... andrò tutto benissimo, vedrai"
"Ma Ametyst... io ho freddo", si lamentò.
"Cosa? No! Akua, non chiudere gli occhi!".
La più piccola sembrava star lottando contro qualcosa molto più grande di lei. Ma come colta da un prepotente sonno, le palpebre si chiusero. Ametyst rimase per qualche attimo interdetta.
"Akua...", sussurrò. "NO!".
A Levy bastò sentire il nome di sua figlia pronunciato con quel tono per capire e provare ciò che una madre non vorrebbe mai provare. Cadde in ginocchio, incredula, e ad un tratto ogni rumore intorno a loro parve scomparire. Ametyst era rimasta con il corpicino ella sorella tra le braccia, e a quel punto qualcosa si era in lei spezzato. Forse il cuore, non avrebbe saputo dirlo con certezza. Con delicatezza si staccò lei, alzandosi. Si lasciò andare ad un grido, di rabbia, frustrazione ed esasperazione. Ad un tratto non aveva più controllo della sua magia, che fluiva veloce. Il suo corpo stava cambiando: la pelle veniva man mano ricoperto da ferro nero come la pece, un po' come se stesse indossando un armatura che lasciava ora intravedere gli occhi rossi come il sangue.
"Oh mio Dio", sussurrò Levy. "Gajeel, che succede?!". Suo marito però sembrava altrettanto incredulo.
"È.... il Dragon Force. Ametyst lo ha raggiunto!". La ragazza aveva adesso raggiunto la sua massima potenza. Aveva puntato gli occhi su Bloodman, forse non rendendosi neanche conto del suo effettivo e straordinario stato.
"Preparati a morire!".

Fiamma si era immaginata tante volte il giorno in cui avrebbe affrontato Acnologia. E se l'era immaginato in modo più diverso. Si sentiva ancora abbastanza debole e inerme, e per quanto i suoi familiari stessero cercando ai difenderla,  il nemico sembrava controbattere senza troppi problemi, probabilmente accecato soltanto dalla voglia di eliminarla. Indietreggiò, evocando Loki. Lo spirito apparve e andò incontro ad Acnologia, ma quest'ultimo lo mise facilmente fuori gioco.
"No!", esclamò. "No, no, accidenti... non dovrebbe andare così, non dovrebbe!  Accidenti!". Grazie alla paura e alla pressione a cui era sottoposta, le sue braccia presero fuoco, le fiamme divamparono e tutto la circonferenza attorno a lei cominciò a bruciare. Il fuoco era però alto e non riusciva a vedere ad un palmo dalla sua mano. Fors era riuscita a spazzare via Acnologia, ma avrebbe avuto almeno il tempo di pensare. Finì di formulare tale pensiero, quando all'improvviso una presa prepotente si strinse attornl suo collo. Acnologia stava sghignazzando.
"Ohi-oh. Povera piccola Salvatrice. Questo non è un gioco, non te l'hanno detto?"
"Bastardo!", esclamò Natsu. "Lasciala andare subito!"
"Tu fai un altro passo e la piccola qui morirà sotto la mia stretta", lo minacciò. "Allora Fiamma, come ci si sente ad aver fallito., eh?".
La ragazzina provò a rispondere, senza molto successo in verità. Sentiva l'aria mancare di più, sempre di più.
"Che facciamo?!", chiese Lucy esasperata.
"Ehi! Uccidi me! Me, hai capito? Ma non lei!"
"Ah, i genitori sono davvero disposti a fare di tutto per i propri figli, non è vero?", chiese lui. "Beh... non preoccuparti. Ucciderò anche te, Dragon Slayer di fuoco. Ti auguro una buonanotte, Fiamma".
"NO!".
Fu l'ultima cosa che Fiamma sentì prima che il suo collo venisse spezzato.  Poi il suo corpo era astato gettato al suolo come spazzatura. Acnologia aveva sollevato gli occhi al cielo e aveva esclamato al mondo la sua vittoria.
"OGGI LA SALVATRICE È MORTA!".



NDA
... Inutile che dica che ovviamente non è come sembra. Fiamma è... cioè, praticamente sì, è morta, però non finisce così... ovviamente.
Come pensate reagiranno gli altri alla sua dipartita prematura?
Ametyst ha invece raggiunto la forma Dragon Force, penso che sia giusto far raggiungere a qualcuno dei nuovi una forma più avanzata :D
Cosa avrò in serbo per la povera Salvatrice? E la piccola Akua sarà davvero andata anche lei?

   
 
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