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Autore: Yurha    29/09/2018    1 recensioni
DAL TESTO: "[...]«Connie ho qualcosa in faccia?» domandò lui sentendosi osservato.
«Cosa? Perchè dovresti avere qualcosa in faccia?»
Mike alzò lo sguardo dai fogli.
Aveva il suo caratteristico mezzo sorriso e lei si rese conto di essere stata colta in fallo.
«Mi stai guardando su per giù da una decina di minuti e ho iniziato a chiedermi se avessi qualcosa di strano.» rispose con voce calma e rilassata, quasi divertita.[...]"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 

Quando la mattina seguente Connie si svegliò, la prima cosa che pensò fu che non si sentiva così fresca e riposata da un’infinità di tempo e dopo poco sentì il respiro regolare, rilassato e leggero provenire dall’uomo dietro di lei, lo stesso uomo che le regalò quella meravigliosa notte d’intensa passione.
Sentì anche un braccio cingerla appena sotto il seno, appartenente sempre al corpo nudo, caldo e virile di Mike Cutter.
Si coprì un pò di più con il lenzuolo viola scuro e ripensò alla notte appena passata.
Sorrise.“Chi avrebbe mai pensato che un uomo tanto controllato e molte volte freddo, fosse così pieno di fuoco e passione.” pensò lei girandosi verso di lui facendo più piano possibile.
Gli mise una mano sulla guancia e lo accarezzò.
“ "Temibile, freddo, pragmatico, spietato, calcolatore, a tratti quasi psicopatico”  definito così da molte persone, eppure in questo momento sembra così indifeso..” pensò ancora abbracciandolo e prendendo ad accarezzargli i capelli.
Mike dormiva come un bambino tra le braccia di lei e quella, senza dubbio, era la parte dolce e vulnerabile dell’uomo conosciuto per la sua testardaggine e spietatezza e con lui, Connie Rubirosa passò la notte più bella ed intensa della sua vita ma in realtà anche lei tradì l’unica regola che giurò di non trasgredire mai più..
“Mai andare a letto con il capo..”
Ecco cosa le urlava la sua mente dalla sera prima..
Quella frase prese a rimbombarle nella mente creandole all'istante un grande senso di colpa e imbarazzo, quindi decise sul momento che andarsene era la cosa migliore da fare.
Provò a scivolare via dal suo abbraccio senza svegliarlo e pensò che per scusarsi gli avrebbe scritto un biglietto in cui gli diceva di non preoccuparsi, che era stato tutto perfetto e che si sarebbero visti in ufficio e gli avrebbe preparato la colazione ma qualcosa andò decisamente storto. Con molta probabilità furono le molle cigolanti a bordo letto a tradirla..
“Dannazione..” imprecò lei mettendo i piedi sulla morbida moquette nera.
«Dove pensa di andare, signorina Rubirosa?» chiese lui con gli occhi ancora chiusi.
Sentendo il tono con cui parlò, si fermò e sorrise. “Beccata..” pensò sdraiandosi e coprendosi di nuovo con il lenzuolo.
Si sistemò verso di lui e mise un braccio sotto la testa.
«Buongiorno Procuratore.» disse guardandolo.
Sorrise con ancora gli occhi chiusi.
“Mai andare a letto con il capo..” le disse di nuovo la sua mente mentre guardava ogni singolo particolare dell’uomo sdraiato vicino a lei.
«Non ha risposto alla mia domanda..» disse dolcemente.
«Mike, dobbiamo essere in ufficio tra circa due ore, ho bisogno di andare a casa a fare una doccia e cambiarmi.» disse passandogli una mano tra i capelli.
Inspirando profondamente, Mike si girò sulla schiena e Connie si morse involontariamente il labbro inferiore nel vedere di nuovo ogni muscolo delle spalle e del petto muoversi, per non parlare degli addominali, quegli stessi addominali che quella notte ha visto più volte contrarsi mentre..
«Pensavo che stessi scappando da ciò che è successo questa notte.. Per ben tre volte.. Molte donne hanno i sensi di colpa del giorno dopo e, credimi, parlo per esperienza.» disse interrompendo i suoi languidi pensieri.
A Connie tornarono in mente un altro pò di cose ed arrossì.
Mike sogghignò incrociando le mani dietro la testa.
«Connie, se hai dei ripensamenti, va bene. Probabilmente non sarebbe mai dovuto accadere, insomma, lavoriamo insieme e sono il tuo capo. Probabilmente è stato tutto un’errore..» disse guardando il soffitto bianco della sua camera da letto.
«Probabilmente.» ripetè a bassa voce lei pensierosa.
Ci fu un momento di silenzio in cui sentirono ogni minimo rumore proveniente dall’esterno.

  
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