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Autore: Lux in Tenebra    29/09/2018    2 recensioni
"Luce e oscurità.
In un mondo grigio, è quasi impossibile definire dove finisca l'una e inizi l'altra.
Un inteccio di anime legate da un filo rosso sangue. Il loro silenzioso patto stretto alla luce della luna e una maledizione antica che consuma tutto ciò che incontra sul suo cammino.
Le tenebre nascondono.
La luce acceca.
Non c'è una via giusta da prendere, solo tante scelte e due anime unite dal caso.
L'umanità si illude di essere arrivata in cima, ma lì, tra gli alberi più alti, nelle foreste più profonde, esistono creature molto più antiche.
Lui vive.
E ha una storia da raccontare.
Riuscirà il sentimento per la donna dagli occhi ambrati a sbocciare?
O avvizzirà sotto il peso di un passato segnato a fondo sulla pelle?"
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Offenderman, Slenderman, Splendorman, Trendorman
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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7. Capitolo



"Un rivolo nero."

L'ombra balzò agilmente dallo scaffale, atterrando leggiadra al suolo, mostrandosi sotto la luce della finestra per rivelare il suo vero aspetto.

 

...

 

"Miao!" Esclamò una piccola palla di peli neri come la notte, fissandomi con le sue grandi pupille dilatate, per poi leccarsi la zampetta sinistra con fare noncurante.

Tirai un sospiro di sollievo: era solo un gatto, nulla di cui preoccuparsi o aver paura.

Stava iniziando a diventar deleterio vivere a quel modo. I nervi quasi sempre tesi non mi portavano alcun giovamento ed ero consapevole che, a lungo andare, la mia lucidità si sarebbe deteriorata.

Buffa cosa di quell'intera faccenda fu che il gatto, invece di averne una sola, avesse ben due code.

A quanto pare la sua padrona non era l'unica creatura bizzarra di quel posto.

Il micio nero mi si avvicinò con le code ritte, le punte leggermente inclinate in avanti, gli occhi appena socchiusi, osservandomi con espressione serafica.

Si fermò proprio ad un passo da me, miagolando nuovamente, mentre mi fissava con le sue pupille che nelle tenebre parevano ancora più grandi e dolci.

Chinandomi, arrivai quasi al suo livello.

"Siete seriamente tutti così amichevoli in questa dimora?" Avvicinai la mano per carezzarlo e, invece di ritrarsi, esso si gettò con tutto il muso per strusciarsi affettuosamente.

Tirai un lungo sospiro. "... a quanto pare si."

Il contatto non mi dispiacque. Avevo una certa intesa con i gatti, probabilmente per alcune attitudini in comune.

Ammetto senza vergogna che allora diedi più fiducia al gatto che alla padrona, mostrando una certa diffidenza nei confronti di chiunque non conoscessi personalmente. I gatti erano animali piuttosto semplici da capire conoscendone linguaggio e abitudini.

Le streghe invece erano tutt'altra cosa: la quantità esistente di incantesimi nocivi e di misteri che circondavano le loro figure erano a dir poco impressionanti.

E poi, il fatto che non riuscissi a carpire le vere intenzioni di quella donna non andava di certo a suo favore. Ero certo che non fosse possibile racchiudere millenni di incantesimi in un libro così piccolo, non era finita lì: ce n'erano degli altri.

"Come ci si può fidare di una strega? Un essere con tali poteri... è come giocare con il fuoco... no... anche peggio!"

Posai il volume sul tavolino mentre un secondo, martellante, pensiero mi sfiorò la mente, fissando distrattamente nel frattempo quei bellissimi occhi color verde acqua che avevo davanti.

"Come ci si può fidare di uno slender invece?"

Lei lo aveva fatto, si era fidata di me e, anche se era stato un comportamento piuttosto avventato, non cambiava ciò che era successo.

Era nella mia stessa identica situazione.

Una magra consolazione, certo, ma una consolazione nonostante tutto.

Se fosse stata sincera, avrebbe avuto la sua chance di guadagnarsi quantomeno il favore della famiglia e io la via che avrebbe portato alla risoluzione dei miei problemi.

Piano piano, senza rendermene conto, un filo sottile si intessè su quel tetro baratro che avevo scavato con le mie stesse mani tra me e il resto del mondo.

Invisibile agli occhi e leggero come l'aria, la sua eterea presenza fluttuava, scossa dal vento, come un simbolo sconosciuto preannunciatore della nascita di una nuova via.

Era naturale che la psiche provasse a creare un collegamento ma, seguendo la mia razionalità, decisi di bloccare ogni altra riflessione sull'argomento prima che potesse portarmi oltre: troppo presto per provare anche solo un briciolo di pietà o emozione per qualcuno che nemmeno conoscevo.

Il felino, notandomi completamente assorto nei miei pensieri, si avvicinò ulteriormente, prima per annusarmi il viso, poi per approfittare della mia distrazione e posare la sua morbida zampetta al centro della mia bianca fronte.

Interdetto, gli rivolsi le mie attenzioni.

Mi fissò, mostrando la punta della linguetta rasposa, per poi defilarsi a razzo, catapultandosi fuori dal salotto con uno sguardo da beota stampato sul musetto.

Alzandomi di scatto, uscii anch'io dalla stanza, deciso a seguire quel birbante per riacchiapparlo.

Ripercorrendo in fretta le tracce color fuliggine sparse per tutto il corridoio, scorsi la sua coda sparire dall'ingresso. Non appena misi piede fuori dall'uscio, l'aria fredda mi colpì in pieno viso ma, del felino, non era rimasta nemmeno l'ombra.

In compenso ritrovai la strega nel giardino, lì dove non c'era erba. Era tutta intenta ad accendere con un lungo fiammifero, stretto con fin troppa forza tra le dita, le ultime candele riunite in cerchio.

Nonostante la sua presa, la mano le tremulava, fissando la fiamma in modo anomalo, quasi come se quel piccolo fuocherello la spaventasse.

Scacciò via l'esitazione, accendendo l'ultima candela, per poi tirare un sospiro di sollievo.

Mi portai alle sue spalle, alzando un sopracciglio invisibile.

"Hai finito?" Domandai senza preannunciarmi.

Sobbalzando di botto, catapultò la candela verso l'alto, rischiando così di mandare letteralmente all'aria i preparativi e il suo lavoro.

 

...

 

Recuperò in pochi attimi l'equilibrio, afferrando l'oggetto che era stata scaraventata in cielo poco prima che toccasse il suolo, senza che ci fosse bisogno di un mio intervento, bruciacchiandosi però parzialmente le punte delle dita con la cera bollente: un piccolo sacrificio in confronto alla mole di lavoro che l'avrebbe attesa in caso di fallimento.

Ringraziai mentalmente le forze che le avevano permesso di compiere quel salvataggio. Non avevo proprio nessuna voglia di mettermi a compensare per la sbadataggine altrui.

Posò la candela al suo posto, portandosi i capelli all'indietro con il palmo della mano.

"Signor Slender, la sua fama non è per nulla immeritata." Riprese aria nei polmoni con un bel respiro profondo, osservandomi di sottecchi, decisamente annoiata dal mio gesto.

Alzai un sopracciglio invisibile, ponendole nuovamente lo stesso quesito con lo sguardo.

"Però sì, se non finisce per ammazzarmi prima, è tutto pronto." Iniziò a commentare lei, fermandosi poi un secondo a riflettere. "Trovare un'altra strega disposta ad aiutarla non sarà così facile come si potrebbe pensare, non sono tutte così pazze da mostrarsi direttamente ad uno slender." I suoi occhi cercarono i miei mentre si ricomponeva, brillando di una luce singolare, custodi dei suoi più oscuri segreti.

In quel lasso di tempo aveva avuto tutte le occasioni che voleva per attaccarmi e, nonostante questo, aveva deciso deliberatamente di non farlo.

Era chiaro, oramai, che mi volesse incolume e che fosse persino disposta a siglare un vero patto con me per girovagare in quei territori.

Arrivai a supporre che avesse detto il vero nella sua lettera e che fosse lì per risolvere una questione di notevole importanza. Ma, per quanto ci pensassi su, erano soltanto quello, supposizioni.

"Non preoccuparti, non ti farò nulla se non me ne darai motivo." Sistemai le braccia conserte, valutando il suo cerchio magico.

Era venuto molto bene ed ogni cosa era allineata a dovere: i disegni della giusta sfumatura di rosso non presentavano sbavature, la concentrazione degli ingredienti era impeccabile e le candele, decorate elegantemente con dei ghirigori dorati, erano dell'esatto materiale.

Temevo avrebbe tardato con i preparativi, data la considerevole mole di lavoro, ma, tenendo conto che aveva fatto tutto da sola, era stata impeccabile. Non era affatto incapace, avventata sì, ma tutt'altro che sprovveduta.

Peccato mancasse un solo, ma importante, dettaglio.

"Dov'è il pugnale cerimoniale?" Rilassai le braccia, scrutando la rossa con sguardo indagatore. Si era davvero scordata di un dettaglio tanto cruciale?

"Non si preoccupi, ce l'ho qui. Non dimenticherei una cosa così importante... almeno non quando sono nel pieno delle forze." Rise di questa sua mancanza, portando le mani ai lembi della gonna facendo per alzarla. Fui costretto a girarmi di botto. Non potevo permettermi che le mie intenzioni venissero fraintese.

Sentii il suono di vesti che venivano smosse e il sibilare metallico della lama che scivolava fuori dal suo fodero. Una sensazione gelida, il ricordo di quel suono freddo che rimbombava nella mia memoria come un eco. Non potevo vederla, ne conoscere l'espressione sul suo volto, ma l'unica certezza era che le gambe erano rimaste scoperte.

La mia scelta racchiudeva in se anche un'altra intenzione, un doppio fine, ultima occasione prima del rito per testare le sue vere intenzioni. Sarebbe stato perfetto colpirmi allora, di spalle, vulnerabile e apparentemente distratto.

Era il momento per infilare quell'arma dove le mie paure sospettassero fosse destinata ad andare.

"Mancano ancora da stabilire alcune cose e poi-" La sua voce si fermò, notando il mio cambio di posizione.

Ma nulla accadde.

"...-e poi stavo solo prendendo il mio coltello. Deve esserci un equivoco, non ci sto provando con lei. Non ho tempo per queste cose e probabilmente non ne avrò per un bel po'. Non pensavo che il mio gesto avrebbe potuto infastidirla." La sua voce era sincera e allo stesso tempo stranamente divertita dal mio comportamento che ai suoi occhi doveva parere assai bizzarro.

Mi girai appena in tempo per scorgere la sua mano alzarsi e posarsi sul suo petto con la lama tra le dita, come a voler rimarcare la sincerità delle sue parole.

"Lo avevo capito benissimo." Mugugnai, cercando di apparire il più calmo possibile. Una sensazione che non riuscivo a comprendere mi sfiorò, svanendo immediatamente prima che potessi riconoscerla.

Lei mi fissò per qualche lungo istante, per poi girarsi e dirigersi verso il cerchio, ignorandomi completamente.

"Allora concludiamo la faccenda, non voglio trattenerla più del dovuto." Dichiarò poi, mettendo in ordine le ultime cose, spostando su una panca ciò che non ci sarebbe servito.

Pronti a recitare le nostre parti, entrammo nel cerchio da lati opposti, facendo qualche passo in avanti per poi fermarci nelle nostre rispettive metà. Avanzò lei per prima, come da copione, pronunciando a gran voce senza esitazione alcuna le parole che avrebbero aperto il nostro accordo:

"Forze universali, invoco il vostro potere per unire le nostre anime nel patto incatenato dal sangue.

Dall'abbraccio dell'acqua, alle carezze dell'aria, dal saldo sostegno della terra, al tepore distruttivo del fuoco, i nostri spiriti vi chiamano per unirli nella trama del cosmo.

Sotto il cielo degli astri e davanti alla madre luna, io, Aliaga, giuro, sul mio sangue di strega impura, di proteggere lo slender che ho dinnanzi e la sua famiglia da ogni male, offrendogli il mio aiuto e i miei poteri affinché il problema che affligge le sue terre sia risolto.

Che questa catena ci leghi finché la sua foresta non sarà salvata.

A pegno offro la mia anima: che essa sia punita dalla legge dell'universo se la parola data non verrà da me rispettata."

Concluse con un respiro profondo, mentre alcune linee si disegnarono nel cerchio, completandolo per metà. Le piccole fiammelle tutte intorno a noi si alzarono, bruciando come se possedessero vita propria, danzando inquiete nel vento. L'aria assunse un aroma che non riuscivo a definire, carica di un'energia antica e potente che racchiuse entrambi in una cupola traslucida fatta di fluttuanti segni scarlatti. Era il mio turno.

Avanzai di un passo:

"Tra i sinistri alberi delle selve e nell'abbraccio della madre di tutte le tenebre io, Slenderman, giuro, sul mio sangue nero di guardiano della foresta, di proteggere la strega che ho dinnanzi, da me stesso e dalla mia famiglia, permettendole di procedere nei miei territori in cambio del mio aiuto e protezione affinché il problema che affligge le mie terre sia risolto.

Che questa catena ci leghi finché la mia foresta non sarà salvata.

A pegno del patto offro la mia anima oscura: che essa sia punita dalla legge dell'universo se la parola data non verrà da me rispettata.

Ora chiudo questo cerchio, unendo le nostre mani: che le metà diventino uno, che il fuoco bruciante, la terra viva, il vento impetuoso e l'acqua burrascosa siano testimoni di questa unione.

I nostri spiriti sono pronti ad essere incatenati."

Le porsi il palmo della mia mano. Lei mi incise superficialmente una piccola parte dell'indice, facendo sbucare fuori una piccolissima gocciolina di sangue nero, e mi passò il suo pugnale, imitando a mia volta il suo gesto, mentre un rivoletto di sangue rosso vivo le scivolava giù dal dito.

"Unisco il mio sangue al tuo. Il patto è sigillato, da ora finché l'accordo non sarà rispettato." Pronunciammo all'unisono, avvicinando le nostre dita per unirle, disegnando una lineache raggiungeva il polso sul palmo di entrambi. Infine ci separammo, uscendo dal cerchio.

 

Esso si completò, facendo brillare i suoi disegni di una luce accecante. Tutte le candele si spensero di colpo, mentre il fischiare del vento divenne sempre più forte, coprendo ogni altro suono.

 

Ben presto la luce si affievolì fino a svanire e, con lei, ogni altra traccia.

Era fatta: da quel momento si poteva solo procedere in avanti.

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Voi non avete idea di quante volte sia slittato questo capitolo.

Doveva uscire a fine agosto e invece adesso siamo al 29 di settembre.

A questo punto dovrei essere molto più avanti, ma con la fortuna che ho XD è deleterio per me fare piani perché finiranno sempre all'aria.

So che il tempo impiegato su ogni capitolo non ne riflette la qualità effettiva e che tutte le ricerche e gli studi che ho fatto non mi danno il diritto di chiedere nulla al lettore, per questo ogni volta che qualcuno mi dice qualcosa mi sento soddisfatta. E' bello essere notati dalle persone. ^^

Se notate errori o sviste, vi prego di farmeli notare, provvederò a correggere.

Vi ringrazio per il supporto, è grazie a voi se la magia accade.

La scrittura, il disegno e i videogiochi sono il mio scoglio da un bel po' di tempo.

Vorrei solo riuscire a concludere questa storia un giorno, è tutto ciò che chiedo per il momento.

E se vorrete, potremo fare questo viaggio insieme, se vi fermerete a leggere ciò che ho da raccontare ^^.

 
   
 
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