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Autore: Mordekai    30/09/2018    0 recensioni
''Erano passati ormai giorni dal rapporto dell’Ufficiale di Bordo, inviato sul computer centrale della Stazione, con pochi membri rimasti. L’umore dei presenti era cambiato drasticamente dopo l’esposizione dei raggi di un sole nell’orbita del pianeta-anello, alcuni mostravano sintomi di una febbre malarica con conseguente quarantena di due settori della stazione.''
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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03:45 a.m. 158 giorni dopo l’esposizione alle radiazioni dei raggi solari.

Stazione Orbitale Arcadis, 315.000 Km dal pianeta-anello Parvaris.

-Frequenze radio. Lente e ad intervalli regolari provenivano dal segnalatore costruito sul pianeta Parvaris, scoperto quasi tre anni fa: il diametro è di 38,226 km, con una durata diurna di 16,5 ore e un anno è costituito da 275 giorni. Presenta quattro continenti che costituisce il 45% di massa, mentre il resto 55% è acqua. L’atmosfera è stabile, nessuna presenza di gas nocivi ma la particolarità è la presenza di grandi nuclei cristallini sotto la superficie, simili al diamante. Tornando alle frequenze, nessuno dei sistemi sulla Terra sono stati in grado di decifrarli e nemmeno l’equipaggio è stato in grado di comprenderne i dati. Si attendono aggiornamenti dal tecnico ████████.
Ufficiale di Bordo Josh Theworh. Data corrente: maggio 2253.
 
Erano passati ormai giorni dal rapporto dell’Ufficiale di Bordo, inviato sul computer centrale della Stazione, con pochi membri rimasti. L’umore dei presenti era cambiato drasticamente dopo l’esposizione dei raggi di un sole nell’orbita del pianeta-anello, alcuni mostravano sintomi di una febbre malarica con conseguente quarantena di due settori della stazione. Il Capitano, Murray Solea, un uomo di mezz’età percorreva senza una meta prefissa i corridoi silenziosi della nave, interrotti solo dal costante ronzio delle luci al neon poste sul soffitto.

‘’Arcadis! Una delle migliori invenzioni della N.A.S.A del 23esimo secolo!’’- disse una voce da uno schermo olografico. Mostrava la creazione e lo sviluppo della prima stazione orbitale (atta anche a colonia) da parte della N.A.S.A, i costi di produzione e il suo lancio nello spazio. Il Capitano ignorò quel blaterare olografico e percorse uno dei settori che conduceva verso una delle cabine di comando: non appena voltò a sinistra, si ritrovò l’unico membro robotico dell’equipaggio.

‘’Zaran? Perché sei qui?’’- chiese il Capitano Murray, avvicinandosi all’unità robotica intenta a maneggiare dei cavi elettrici e muovere con velocità le sue dita su una tastiera.

‘’Salve Capitano. Il giroscopio del Settore D-7 presentava problemi nel ricalibrarsi, dunque mi sono concesso di installare un aggiornamento per evitare ulteriori disagi. Lei, invece, perché qui? Insonnia?’’- rispose Zaran, con un leggero sorriso. I suoi occhi cibernetici osservavano incuriositi l’aspetto malconcio del Capitano, analizzandone i suoi parametri.

‘’Capitano, i suoi livelli di serotonina sono sotto la norma, è sicuro di stare bene? Vuole che chiami il medico di bordo?’’- domandò l’androide, preoccupato. La risposta fu un secco no con il capo e l’attempato uomo riprese il suo cammino, congratulandosi però per l’efficienza del lavoro. Murray si diresse in uno degli uffici riservati solo ad Ufficiali e gradi alti della stazione: al suo interno vi trovò un computer con un supporto AI a pochi metri da esso, un database e diverse mappe astronomiche.

‘’Vessel mostrami lo status della nave, i livelli di ossigeno, di contaminazione e lo stato di quarantena dei settori interessati.’’- disse il Capitano, in attesa che l’AI eseguisse gli ordini.

‘’Integrità strutturale al 89%. Danni da impatto rilevati al terzo motore di manovra, attivato il supporto. Livelli di ossigeno all’81%, esaurimento previsto in due mesi e quattro giorni. Settore 12-C, 4-B e 6-F quarantena quasi completa. Contaminazione ancora presente nei settori 12-D, 18-H e 25-A. Serve altro, Capitano?’’
L’uomo serrò le labbra, in preda ad un tragico pensiero. Metà della struttura era contaminata, l’altra danneggiata e pochi superstiti restavano nella stazione.

‘’Quanto rimane al collasso totale?’’- chiese il Capitano, passandosi una mano sulla fronte asciugandosi il sudore che imperlava la pelle.

‘’12 giorni, 9 ore, 25 minuti e 10 secondi al collasso totale della stazione. Il segnale d’emergenza è ancora attivo ma nessuna risposta dalla Terra. Serve altro, Capitano?’’- domandò nuovamente il computer di bordo.

‘’No, è tutto. Grazie per il servizio dato Vessel, è stato un onore.’’

‘’Anche per me, Capitano.’’

Murray attivò una tastiera, digitò diversi codici e un da un proiettore posto su un tavolo comparve l’ologramma della Terra. Mosse le braccia per ampliare l’immagine, notando che ormai l’Africa si era divisa in due placche: l’Africa del Nord intatta, mentre quella del Sud si spostava verso gli oceani orientali. Si ricordò di avere, in una provetta, dei residui della strana sostanza che stava divorando la nave. Osservò al microscopio analizzatore che la massa nerastra presentava del DNA misto, umano e sintetico, con alte concentrazione di monossido di carbonio, uranio e solfuro di rame.
D’un tratto qualcuno o qualcosa stava forzando la porta del suo ufficio, attivando la procedura di blocco automatico. Gli urti iniziarono ad intensificarsi e diventar violenti, facendo scattare l’allarme e sigillando i corridoi principali.

‘’Vessel, rapporto!’’- ordinò Murray, recuperando un fucile al plasma sotto la sua scrivania e puntandola senza timore alla porta danneggiata. Un liquido viscoso e puzzolente si faceva largo tra le spaccature del metallo, tra le scintille e fumo.

‘’Presenza di dimensioni sconosciute all’esterno del corridoio. Danno struttura esterna dell’ufficio al 69%. Probabilità contaminazione: media.’’

Senza esitare, il Capitano Murray iniziò a far fuoco sulla potenziale minaccia, che rispose scaraventando pezzi di metallo contro il vetro rinforzato della stanza mancando di pochi centimetri l’uomo. Concentrò il fuoco avvicinandosi rischiosamente alla porta. I gemiti acuti della creatura penetrarono nelle sue orecchie come unghie su di una lavagna. Continuò a lacerare e a ridurre in brandelli la creatura, finché non si allontanò con boati e altri rumori angoscianti. Non appena il Capitano Murray posò l’arma sul computer di bordo, udì un segnale audio provenire dalla radio di comando:

‘’Qui Titan-01 a Stazione Arcadis, mi ricevete passo?’’- domandò un soldato con la voce distorta dalla radio di comunicazione.

‘’Qui Capitano Murray dell’Arcadis, identificarsi prego.’’- rispose premendo il pulsante sul microfono.

‘’Generale della Spectre Bennett Miles, codice 1-7-1-0-9. Trasmetto dal pianeta-anello ed uno dei suoi membri dell’equipaggio è qui con me. Ha bisogno subito di un medico, è ferito gravemente. Il suo nome è Josh Theworh, ufficiale di bordo, conferma?’’

‘’Confermo. Tempo stimato d’arrivo generale?’’- chiese il Capitano, sconcertato da quella notizia.

‘’9 ore a partire da adesso. Sono al corrente della vostra situazione precaria, ma non posso fare altro Capitano. Qui Bennett Miles, chiude.’’- terminò la comunicazione, facendo piombare la stanza nel silenzio.

   
 
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