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Autore: NicoleInWonderland    30/09/2018    0 recensioni
È impossibile scrivere una trama alla storia di una vita, specialmente quando la vita in questione è quella di Soraya. Una ragazza che fino ai 5 anni aveva vissuto tra Sud America,Africa, Asia ed Europa. Potrete pensare che in quegli anni abbia vissuto le migliori avventure,ma in verità l'avventura più importante,la vita, per lei ebbe inizio in un posto preciso: Beaumont,Texas.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
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Soraya odiava le vacanze estive. Anzi, non è che le odiasse: staccare dalla monotonia dei giorni di scuola e concedersi svago e riposo era assolutamente gradito e necessario, ma dopo una o due settimane iniziava ad annoiarsi ed attendeva con ansia il ritorno delle lezioni. Per di più quell'estate suo padre era stato promosso come direttore del suo reparto nella NASA e ciò lo rese quasi del tutto assente da casa. Se i suoi coetanei si fossero trovati nella sua stessa situazione, con tutta probabilità non avrebbero fatto altro che organizzare feste su feste per ubriacarsi a destra e manca e dare sfogo ai propri ormoni,però Soraya non era quel tipo di persona. 
Quella mattina fu svegliata da un forte tuono che fece tremare i vetri. Non aveva ancora aperto gli occhi che avvertiva il cuore in gola per il rimbombo.
"Che palle,allora è l'universo che non vuole farmi fare attività fisica" pensò.
Il suo programma della mattinata era infatti: sveglia alle 8:30, corsa per il quartiere residenziale, doccia, colazione e stravaccarsi sul divano. Ora i suoi piani erano andati a monte. Un mugulio provenì dalla sua destra. Soraya si era quasi dimenticata che Audrey fosse andata a dormire da lei la sera prima. Lei però non sembrò accorgersi minimamente del tuono che qualche istante fa aveva quasi ucciso d'infarto Soraya.
Guardò il telefono. Erano le 8:15 del 7 settembre. Con grande rammarico da parte di Audrey ma felicità da parte di Soraya tra una settimana sarebbe iniziato l'ultimo anno del liceo.
Soraya si alzò e cominciò a preparare colazione.

« Peuquè non mi hai sueiata?»  sbadigliò Audrey entrando in cucina.
« Perchè anche se ci avessi provato sarebbe stato come tentare di risvegliare un morto,Audrey.» 
L'amica ridacchiò sottovoce per fermarsi subito dopo ed iniziare a piagnucolare.
« Eddai basta Au,pensavo ti fossi sfogata abbastanza ieri sera..» 
cominciò a piangere a dirotto. Due giorni fa Audrey aveva scoperto che il ragazzo con la quale stava da 5 mesi si sentiva con un altra a sua insaputa e lei ne era uscita distrutta. Giustamente, visto che aveva avuto la sua prima volta con lui.
« So-Sora- diceva tra un singhiozzo e l'altro-c-cosa ho fatto per meritarmi questo? I-Io gli ho dato tutto. T-UTTO! E st-st-stavamo così bene insieme» .
« Tieni,mangia i pancake,ti sentirai subito meglio»  le disse accarezzandole i capelli biondissimi.
« Non voglio mangiare!» 
Soraya sospirò rumorosamente. Invidiava e nel contempo odiava l'emotività dell'amica.
« Au.. Mi dispiace per ciò che è successo ma non serve abbattersi così. Ti rendi conto, vero, che non abbiamo nemmeno 18 anni,no? La vità è ancora piena di possibilità» .
« H-hai ragione Sora,ma ho dedicato 5 mesi della mia vita ad uno stronzo! Mi piaceva così tanto... e poi è facile parlare per te. Stai insieme da quasi un anno con Mr-sono-strano-e-fantastico-River che ha occhi per nessuno se non te. Vorrei anche io una relazione così.» 
Soraya odiava quando Audrey tirava in ballo River. Si, in quel momento l'amica si sentiva ferita per via di una relazione andata a male, però lei almeno quando tornava a casa aveva genitori pronti ad aspettarla, con la quale poteva parlare senza doverci litigare ogni volta. Anche la famiglia di Soraya un tempo era così: affiatata, piena d'amore e felice. Era. Da quando la madre gli aveva lasciati, suo padre non vece che caricarsi di lavoro per non dover vedere la figlia. Lui non lo aveva mai detto chiaramente ma Soraya sapeva che era così.
In tutto questo River fu la cosa più bella che le fosse capitata. A parte lui Soraya non aveva nessuno e Audrey questo lo sapeva.
« Troverai anche tu una persona così, Au. Non essere impaziente ok? Poi sei bella, popolare e hai diversi spasimanti. Sh. Non prendermi in giro dicendo che non è vero, lo sappiamo entrambe» .
Audrey le sorrise e l'abbracciò forte senza staccarsi.
« Grazie» 
« Ma di che?!» 
« Ehi,senti..Posso dirti una cosa Sora?» 
« Dimmi tutto» 
« Lo so che l'anno scorso ero pazza dei tuoi capelli,ma senza rasta e frangia stai molto meglio>. Ridacchiarono. Almeno Audrey aveva smesso di piangere.
« Devi ringraziare mio padre per quello. Abbiamo litigato per un mese per colpa dei miei cazzo di capelli!» 
« Si, a volte la testardaggine di tuo padre mi stupisce ancora..» 
« Lo so. Sorprende anche me. E se ha fatto tante storie per dei capelli, immaginati cosa potrebbe fare se sapesse che mi farò un tatuaggio per i miei 18!» 
« Spero per te che non lo scopra» .
Si guardarono e risero di nuovo. Nonostante tutto Audrey era facile da consolare.

Quel pomeriggio Soraya doveva andare a prendere River a lavoro. Era commesso in un negozio di animali. L'ambiente del lavoro gli piaceva da morire ed in più la paga era buona. Ci lavorava da quasi 2 mesi. Da quando sua madre aveva scoperto di aspettare il quarto figlio. La situazione finanziaria della sua famiglia non era proprio rosea.
Soraya parcheggiò il suo Suv proprio di fronte al negozio, così River l'avrebbe vista subito. Lui adorava quella macchina perchè era spaziosa tanto da poterci dormire senza problemi. Per non parlare del sesso. Era comodo tanto quanto farlo in un letto, così diceva lui. Soraya trovava la sua macchina eccessiva, invece. Era stato il regalo dei 16 anni da parte di suo padre. Tipico regalo costoso di un padre assente,se non inesistente. Patetico.

River uscì poco dopo. Indossava i soliti mocassini neri, con i soliti jeans neri e solita maglietta nera, tanto per cambiare. Lui si vestiva come se dovesse andare ad un funerale sempre. Soraya aveva provato a fargli indossare anche un semplice grigio, però lui non ne voleva sapere. E comunque il nero gli donava moltissimo.
« Ehi scimmietta» la salutò lui salendo in macchina.
« Ehi»  gli fece eco lei dandogli un bacio sulle labbra. Poi iniziò a guidare.
« Com'è andata a lavoro?» 
« Bene, sono un pò stanco perchè ho fatto il doppio turno. Clair è in malattia» 
« Mh, se lei per malata intende andare a Disneyland allora mi voglio ammalare anche io» 
« Già, lascia stare..Hai da fumare?» 
« Guarda nella borsa,nel sedile dietro» .
Una suoneria telefonica fece sobbalzare Soraya proprio mentre si immetteva in una rotonda.
« Scusa Scimmietta, suoneria troppo alta. Pronto? Èh. Si cinque minuti fa. Si. Ma perchè non mi hai chiamato prima?» .
Soraya lo guardò incuriosita. Era sicuramente sua madre.
« Ok a dopo. Sora t..» 
« Chi dobbiamo andare a prendere questa volta?» . Chiese sorridendo. Capitava spesso che per un motivo o l'altro, Rachelle e Cristian (i genitori di River) non potessero andare a prendere le figlie. A volte era persino capitato che si fossero dimenticati di andarle a prendere a scuola. Ormai Aria era abbastanza grande da riuscire a tornarsene da sola a casa, visto che aveva quasi 14 anni. Ma Inga era troppo piccola per ricordarsi la strada.
«  Dobbiamo andare da Inga a danza. Mio padre è a lavoro e ne avrà ancora per molto e mia madre sta facendo la spesa in questo momento. » 
« Roger. Immagino niente spinello allora» 
« Mi tocca passare»  disse lui con rammarico.
La famiglia di River era inusuale. Appena Soraya lo conobbe non avrebbe mai immaginato che avesse genitori totalmente devoti alla chiesa e alla sua causa. River non era come loro, comunque. E se i suoi sapessero che lei e River facevano sesso e fumano spinelli, anche se non frequentemente, probabilmente si sarebbero messi a gridare che Soraya era l'incarnazione di Satana e aveva posseduto l'amato figlio. Però quando River la presentò alla famiglia, l'accolsero a braccia aperte e la riempirono fin da subito di attenzioni come se fosse stata loro figlia. Fu allora che si accorse di quanto quel tipo di attenzione le mancassero.

In meno di quindici minuti raggiunsero il palazzo dove Inga praticava danza. Era una palazzina piuttosto vecchio e leggermente fuori città, non troppo lontano da casa di River,in verità. Ed eccola lì, una bambinetta con due codini biondi e due occhi grandi e tristi che indossava ancora il tutù rosa seduta sulle scale con il broncio.
Quando vide il fratello maggiore si alzò come se fosse stata punta nel di dietro.
« River! Sora! Il papà si è dimenticato di nuovo di venirmi a prendere!»  diceva con la sua vocina stridula.
« Non si è dimenticato di venirti a prendere,sta lavorando» 
« Uffa, ma perchè lavora tanto? Poi quando torna a casa non vuole più giocare con me come faceva prima»  disse incrociando le braccia.
« Lavora tanto perchè una certa personcina di mia conoscenza qualche settimana fa voleva 'tantissimo ma proprio tanto' e cito ancora 'tantissimissimo' fare danza, e fare danza costa soldi. Dai sali in macchina.» 

Quella sera Soraya rimase a casa di River a cenare. Dopo mangiato guardarono accoccolati sul divano 'The Conjuring' sotto grande richiesta di Aria la quale definiva il film come "adatto a tutta la famiglia" e per niente pauroso, così anche Inga volle guardarlo poichè si reputava abbastanza grande per farlo.
Nel mezzo del film il telefono di Sora squillò, ma non era una chiamata, bensì un messaggio.
"Probabilmente è Audrey", pensò lei.
Quando fissò lo schermo rimase immobile più tempo di quanto immaginasse. Fu un fulmine a ciel sereno.
« Scimmietta? Tutto bene?» 
« Si,ecco. Io ..- lo fissò un pò persa nel vuoto.- River.. ho appena ricevuto una mail da mia madre»
   
 
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