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Autore: Khailea    30/09/2018    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Diana 
Nadeshiko 
Vladimir 
Ayame 
Ryujin
 
 
 
-Daimonas!-
Tutti quanti si fermarono quando videro il ragazzo colpito in faccia dalla palla lanciata da Johanna e cadere. Di per sé in verità non provocò alcun dolore a Daimonas, ma la sorpresa l’aveva colto impreparato facendolo così cadere, e visto il suo corpo era comunque fatto di carne l’urto gli aveva fatto sanguinare il naso.
“Ehi, danzina ha una bella forza”
Osservò Mostro riferendosi a Johanna come “danzina”, in effetti certe volte aveva l’abitudine di dar soprannomi alle persone che circondavano Daimonas, lui però non vi fece caso.
Il primo a raggiungerlo fu Jack, che subito gli sollevò la testa controllando il danno.
-Oh no no no! Scusami non volevo farti del male!-
La voce di Johanna arrivò subito dopo, la giovane s’era portata le mani alla bocca e nei suoi occhi era chiaro quanto fosse addolorata.
-Non preoccupatevi, sto bene, veramente.-
Rispose Daimonas sorpreso del vedere tutti così vicini e così interessati al suo bene, era una sensazione…piacevole.
In un modo o nell’altro alla fine tutti lo stavano controllando, anche Lighneers nonostante lo stesse facendo fermo nel suo precedente punto, non trovando necessario così tante persone ad agitare un “ferito”.
-Johanna fidati, questo ragazzo ha una bella pellaccia. Tempo fa io e Seraph lo trovammo a girar per i corridoi con il naso rotto, e quando gliel’ho messo a posto non ha battuto ciglio.-
Disse Ailea sorridendo per rincuorare la ragazza, continuando poi a parlare all’altro.
-Certo però che è un vizio eh amico?-
-Il mio naso è una calamita per pugni.-
Rispose il ragazzo con ironia, tranquillizzando anche gli altri visto non sembrava essersi effettivamente fatto nulla di grave.
La professoressa notando lo scompiglio fece per avvicinarsi, ovviamente per rimproverarli e farli tornare alla partita, ma la campanella che suonò la fine della lezione glielo impedì, lasciando così ai ragazzi la libertà d’andar a rilassarsi per l’intervallo.
-Sarà meglio controllare che il naso sia apposto. Andiamo in infermeria.-
Disse a quel punto Jack aiutando Daimonas ad alzarsi.
-Non serve tranquillo.-
-Andiamo dai, non ti farà certo male.-
Rispose l’altro al rifiuto del ragazzo.
-Magari potrei venire anche io, infondo la colpa è stata mia…-
Tentò di dire Johanna avvicinandosi ma Jack scosse la testa.
-Non è niente di grave, occuperemo solo spazio. Torneremo tra poco.-
-Oh…va bene…-
Nessuno s’oppose a questo, e così sia Jack che Daimonas s’allontanarono dalla palestra dirigendosi verso l’infermeria all’interno della scuola.
Notando comunque l’espressione dispiaciuta di Johanna Ayame le si avvicinò punzecchiandole il fianco con il gomito.
-Magari vogliono fare delle cose loro. Non penso di divertiresti a guardare.-
Disse ridacchiando facendo invece arrossire la rossa.
-A-Ayame!-
Non che lei non sapesse nulla riguardo al sesso, ma certo non pensava Jack l’avesse portato via proprio per questo.
Ailea sollevando gli occhi al cielo portò il braccio al collo di Johanna, facendola allontanare da Ayame, non serve dire che Khal non apprezzò il gesto, e che si immaginò una corda al posto del braccio della ragazza, ma non lo dimostrò.
-Non darle retta, questa ha i preservativi in testa.-
Disse storcendo il naso.
-Se li metti in testa di solito c’è un problema Ailea, hai bisogno di insegni qualcosa?-
Rispose Ayame ridacchiando prendendola in giro, già pronta a voltarsi verso Lighneers per proporgli una dimostrazione, privata però. Ma del ragazzo non trovò traccia, questo infatti appena era suonata la campanella s’era allontanato, volendo rilassarsi per i fatti propri. Almeno comunque Johanna sembrò apprezzare la premura di Ailea e rise debolmente alla battuta.
-Scusatemi, per caso durante l’intervallo c’è qualcosa di specifico da fare?-
Chiese Ryujiin alzando la mano educatamente per attirare le loro attenzioni, non conoscendo la cultura del posto non voleva fraintendere.
-No in verità si può mangiare alla mensa oppure riposare e basta.-
Rispose Hope sorridendogli.
-Nya però non fanno buoni pesci qui a scuola.-
S’intromise Lacie prendendo sotto braccio Astral, senza un motivo apparente però, aveva solo voglia di farlo.
-Nemmeno dei frappè se per questo…-
Disse a sua volta Nadeshiko, la ragazza comunque ricordò il pensiero che aveva avuto qualche giorno prima assieme a Vladimir, e subito ne volle parlare ai presenti per organizzarsi.
-Ehi! Che ne dite se andassimo in piscina? Se non oggi andrebbe bene anche domani!-
Disse entusiasta guardando tutti, ne avrebbe parlato poi anche con gli assenti ma almeno già più metà del gruppo era presente.
-In piscina? Due giorni al mare non ti son bastati?-
Chiese scherzosamente Astral, sentendo poco dopo le unghie di Lacie conficcarsi nel braccio, azione fatta solo per l’entusiasmo di Nadeshiko che l’aveva contagiata.
-A me piacerebbe nya!-
Gli altri ci pensarono un po’ su, ma in effetti era un modo come un altro per ingannare il tempo.
-Anche io sono di quest’idea, credo che anche Daimonas e Jack ne sarebbero felici.-
Disse Milton sorridendo all’idea, in piscina poi difficilmente sarebbe potuto accadere qualcosa.
-Mh, io devo vedere se tra un allenamento e l’altro ho tempo.-
Rispose invece Zell grattandosi la testa, desiderava riposare sì, ma gli sembrò un po’ monotono.
-Ma se non andiamo tutti insieme non sarà divertente!-
Commento Sammy convinta di quelle parole.
-Per me non credo sarebbe un problema, un costume da bagno già ce l’ho.-
Disse poi Hope, guardando Alexander che annuì a sua volta.
-Se c’è un occasione per mettere qualcosa di sexy per il mio Lighneers, contate su di me.-
La risposta di Ayame fu scontata, anche se in realtà non sapevano se anche il verde sarebbe voluto venire, dovevano trovarlo infondo prima.
-Sorvolando su quest’ultima parte…per me non c’è problema.-
Disse a sua volta Grace, visti già i voti a favore Nadeshiko spostò lo sguardo su Ryujii, che sorpreso si guardò intorno.
-Volete…che venga anche io?-
Chiese spaesato ma felice.
-Ormai fai parte della squadra nya.-
Rispose Lacie sorridendogli, ovviamente lei voleva andare in piscina e quindi anche Astral per volere suo ci sarebbe andato.
Ryujiin ricevette vari cenni d’assenso a quella frase, e profondamente felice di questo sorrise a Nadeshiko. Forse non poteva ancora considerarli veramente degli amici, visto il poco tempo trascorso, ma negare si trovava bene in loro compagnia sarebbe stato sciocco.
-Ne sarei felice.-
-Evviva! Voi altri invece?-
Chiese l’azzurra agli ultimi rimasti, Johanna fu la prima a rispondere.
-Non potrei mai perdermi una giornata di divertimento con voi…-
Rimasero solo Ailea, Khal e Seraph, la mora facendo spallucce sorrise facendo capire che sarebbe venuta volentieri, e così anche il suo ragazzo, rimase infine la bionda.
-Se sei a Roma, fa come fanno i romani.-
Disse semplicemente, in verità avrebbe anche potuto dire non ne aveva voglia, ma…odiava ammetterlo, ma dipendeva molto il fatto ci sarebbe stato anche Astral. Non che le sue scelte dipendessero da lui, assolutamente, ma forse avrebbe potuto anche divertirsi visto non si trovava male. Inoltre sapeva che Nadeshiko avrebbe potuto insistere, assieme a Sammy e Lacie, fino alla fine dei tempi pur di convincerla.
-Fantastico! Vado ad avvertire Vladimir allora.-
Rispose infatti l’azzurra felice allontanandosi, anche se erano un gruppo ormai unito comunque non significava dovessero passare tutto il tempo insieme, così presero strade diverse per passare il tempo durante l’intervallo.
Nel frattempo di questa conversazione Lighneers, prendendo una mela, era andato a sedersi sotto uno degli alberi della scuola, rifugiandosi sotto la sua ombra per cercare respiro.
Non gli dava fastidio in realtà la compagnia degli altri, ma se non si è capaci di star da soli che senso ha cercarla in altri se non per riempire uno spazio vuoto, un giorno comunque da affrontare?
Mordendo la mela osservò il cielo, senza alcun pensiero profondo in verità, semplicemente rilassandosi. Apprezzava delle giornate tranquille, dove le cose andavano come dovevano andare e non c’era bisogno di correre in ogni dove. Guardò anche la scuola curioso in verità di come Vladimir avrebbe risolto la faccenda, da un momento all’altro si aspettava i militari a sfasciare i muri della scuola. Questi però ovviamente non arrivarono, lasciando le cose al proprio posto.
Respirò profondamente sdraiato a terra quando avvertì una scomoda presenza proprio sopra di sé, gli bastò alzare lo sguardo per notare Ayame aggrappata ad uno dei rami bassi per le gambe che dondolava sopra di lui.
-Dovrei chiedere cosa stai facendo?-
Domandò dando un secondo morso alla mela.
-Imitando un bacio cinematografico, pronto a fare la tua parte?-
Rispose lei sorridendo, non appena l’aveva visto aveva subito voluto cogliere l’occasione, ed anche se la sorpresa non era stata completa andava comunque bene.
-Ho messo il film in pausa.-
Fu la risposta neutrale di lui, la ragazza però non sembrò voler rinunciare all’idea.
-Prima o poi ripartirà, ed avrà un bel finale…-
-Magari con altri attori.-
Continuò Lighneers, con una qualsiasi altra ragazza il rifiuto sarebbe stato palese, ma lei non era normale…
-Spezzerò le gambe a chiunque possa tentare di mettersi in mezzo.-
-Tra questi potrebbe esserci l’uomo giusto per te.-
-Impossibile, esisti soltanto tu.-
Per lei quelle parole corrispondevano all’assoluta verità, non immaginava una vita con un altro ma solo con Lighneers, non importava quanto avrebbe faticato a realizzare il suo sogno, contava di riuscirci.
Sospirando il ragazzo smise di risponderle, non aveva intenzione d’alzarsi e andarsene ma solo perché non era tipo da permettere a qualcuno d’influenzare la sua vita. Se gli piaceva star lì ci stava, in un modo o nell’altro lei sarebbe andata via.
La loro pazienza però si poteva dire quasi alla pari in quel momento, anche solo standogli vicino infatti Ayame era felice, fino a quando erano soli soprattutto, ed avrebbe potuto trascorrere l’intera vita in quel modo all’ombra di un albero…
Nel frattempo anche altri avevano trovato modo di riposare all’ombra. Ailea dopo il suono della campanella s’era subito avvicinata a Seraph, lasciando così indietro Khal che tuttavia non volle raggiungerla.
Non che non lo volesse, questo mai, ma si rendeva conto che se voleva mantenere una buona facciata doveva, solo per il momento, dare all’altra modo d’aver buoni rapporti con i suoi conoscenti. La bionda notandola non fece alcun che, e rimasero in silenzio camminando per qualche istante nel giardino.
-Allora…ti va di fare qualcosa?-
Chiese di punto in bianco la bruna facendo spallucce.
-Non saprei, tu cosa vorresti fare?-
-Non lo so, tu cosa vorresti fare?-
Ripeté Ailea sorridendo divertita, ben conscia che alla bionda non piaceva particolarmente ma semplicemente quello scambio di battute la divertiva. Seraph sapeva altrettanto bene non era seria, e stava scherzando, quindi evitò di risponderle prendendo solo un lungo respiro ed alzando l’occhio al cielo, come se avesse a che fare con una bambina ci cinque anni.
-E se…provassimo a meditare?-
Alla proposta della bruna Seraph sollevò leggermente anche il sopracciglio, Ailea nonostante ci fossero volte in cui rimaneva ferma ed in silenzio non era certo persona da praticare la meditazione, ma visto al contrario suo lei lo faceva non aveva nulla da ridire.
-Possiamo metterci all’ombra della scuola, lì nessuno dovrebbe disturbarci.-
Rispose infatti cambiando direzione, venendo subito seguita dall’altra, andarono così a sedersi sull’erba non molto distante dai muri della struttura, abbastanza comunque da evitarne il fracasso. In realtà la bruna aveva proposto ciò per riavvicinarsi in maniera pacifica all’amica, e vedere com’era la situazione tra loro, questa sembrava essere completamente normale ed in verità nessuna di loro voleva ripetere l’argomento della discussione. Sapevano non avrebbero potuto far cambiare idea all’altra, ma fino a quando si rispettavano a vicenda potevano sopportare.
Il vento accarezzò i loro capelli mentre prendevano profondi respiri, tutto era sereno al loro udito come poche volte, quella pratica se ben fatta poteva rasserenare ed allontanare dai trambusti quotidiani.
La maggior parte delle persone anche guardandole non faceva caso a loro, ma qualcun altro si. Zell per la precisione, che vista la sua esperienza nelle pratiche sportive intuiva ciò che stavano facendo, e riteneva che dopo la palestra non fosse una così cattiva idea meditare. Certo di solito lo faceva da solo, ma sia Ailea che Seraph s’erano dimostrate abili in determinate condizioni d’allenamento e quindi avrebbe potuto trarre vantaggio dalla loro compagnia.
Per questo motivo cercando di non disturbarle troppo le raggiunse.
-Scusatemi, state meditando, vero?-
-Già, vuoi unirti a noi?-
Rispose Ailea scrocchiando il collo, dopo qualche minuto che stava ferma una parte del suo corpo non resisteva più e si muoveva di scatto solitamente, oppure il naso le prudeva o le ossa le facevano male. Seraph invece era perfettamente immobile e respirava ad un ritmo regolare.
-Se non disturbo…-
-Ma figurati, lei ormai è andata per i prossimi dieci minuti.-
Disse ancora, ovviamente mantenendo un tono di voce basso, riferendosi all’amica, questa in realtà percepiva e sentiva tutto, solo sceglieva d’ignorarlo per praticare la disciplina.
-Grazie allora…-
Rispose a sua volta Zell sorridendo alle due, sedendosi rispettivamente davanti. Per un altro po’ di tempo nessuno arrivò per parlare, fino a quando due piccole mani non vennero portate sugli occhi di Zell, chiusi come quelli delle altre due.
-State dormendo?-
La voce apparteneva a Sammy, conclusa la lezione aveva pensato di trascorrere il suo tempo con Milton, ma quando aveva notato quei la curiosità era stata grande e così l’aveva trascinata in quel punto per scoprire cosa facessero. Infatti la bruna non le era molto distante, aveva sì tentato di fermarla per non disturbarli, e per andare anche a controllare Daimonas e Jack, ma non ci fu verso.
-Meditiamo.-
Rispose il ragazzo sorridendole.
-E che cosa è? Perché state fermi?-
-Questa si che è una buona domanda.-
Ridacchiò Ailea aprendo un occhio, fu Zell comunque a rispondere almeno alla prima parte.
-La meditazione è una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che sia completamente calma.-
-Oooh, anche io voglio che lo sia! Come devo fare?-
Chiese la piccola sedendosi.
-Per dirla molto semplicemente, puoi sederti come noi e fissare la mente su un punto.-
Tentò di dire il ragazzo senza disturbare troppo Seraph, rimasta in perfetto silenzio.
-Ti unisci anche tu al gioco?-
Scherzò Ailea riferendosi a Milton.
-Non saprei, in realtà non ho mai meditato.-
-Prova con me allora Milton!-
Rispose la piccola prendendole la mano, per l’altra non c’era un grande problema nel tentare, ma difficilmente la sua mente sarebbe riuscita a concentrarsi.
Tornando tutti a sedere rimasero così per un po’, fino a quando Ailea, che comunque odiava non aver ben chiaro cosa la circondava, aprì gli occhi guardandosi attorno, notando l’espressione di Milton.
-Sei preoccupata per Daimonas?-
-In realtà non saprei…so bene quali sono le sue capacità…-
-Vero, voi vi conoscete da molto più tempo di quanto pensassimo infondo.-
Disse Zell che, visto era difficile meditare con Sammy che dondolava accanto a lui, volle almeno interagire con qualcuno con cui poteva trovarsi bene.
-Quindi quale è il problema?-
Chiese ancora Ailea sporgendosi un po’ ed imitando Sammy, che vedendola così ridacchiò ed aumentò la velocità.
-Forse non so se sono nel posto giusto…questa città è molto diversa da quella dove vivevo, e forse ci sono volte in cui mi sento fuori posto.-
Rispose l’altra sinceramente facendo spallucce, lei non era violenta, non era una ladra e nemmeno un’assassina. Se aveva lottato era stato per difendere i suoi amici, ma non per piacere personale.
-Milton, sai ti invidio per questo.-
Rispose sospirando Ailea, continuando poi a parlare.
-Questa città è marcia, facendone perfettamente parte lo saresti anche tu, ma sei buona. Devi solo essere felice di questo, e sei anche forte perché sei in grado di cavartela.-
-Ha ragione, inoltre fino a quando potrai sorridere con qualcuno non avrai già un posto da chiamare tuo?-
Disse a sua volta Zell, cogliendo un ottimo punto. Molti nel loro gruppo non appartenevano a quella città, ma i sorrisi che si regalavano a vicenda davano valore ad ogni cosa.
Seraph nonostante il silenzio fu in parte d’accordo su questo, in quanto al tempo della vita con il suo maestro nonostante non fosse la sua vera casa lui era diventato la sua famiglia, ed i ricordi felici insieme la facevano sentire a casa…
Per Sammy quei paroloni forse erano un po’ complicati visto la sua istruzione si stava formando solo recentemente, ma la parte più importante le era stata comunque chiara e per questo prese la mano sia di Zell che di Milton.
-Siamo tutti amici, siamo tutti a casa!-
-Ahah, hai ragione.-
Rispose il ragazzo sollevando la mano e porgendo l’altra ad Ailea, la quale sorridendo l’accettò, toccando con un dito la guancia di Seraph e ghignando.
Nel mentre stavano chiacchierando qualcun altro comunque s’era avvicinato, Johanna in un primo momento aveva pensato di scrivere a Mattia, ma ricordando la precedente conversazione preferì evitarlo, e siccome non poteva nemmeno controllare le condizioni di Daimonas cercò compagnia in qualcuno di vicino.
Per questo notando gli altri ridere aveva voluto fare un tentativo, infondo non doveva provare alcun tipo d’incertezza no?
Avevano passato molto tempo assieme, anche se forse i loro rapporti non erano ancora così profondi.
-Ciao ragazzi.-
-Oh, ehi Johanna.-
La salutò Ailea.
-Ehi, anche tu vuoi fare meditazione?-
Disse Zell guardandola.
-Oh stavate meditando? Scusatemi non volevo disturbarvi…-
Rispose subito la bionda sorridendo imbarazzata.
-Stavamo anche parlando però! Vieni anche tu.-
Ribatté Sammy alzandosi e prendendole la mano, facendola poi sedere.
-Di solito non sei insieme a Grace o Hope? E’ successo qualcosa per caso?-
Chiese Milton incuriosita, spesso notava certi dettagli e visto l’attrito della mattinata sperava non ci fosse modo d’averne di nuovi.
-Oh no, è che mi ero momentaneamente persa nei miei pensieri, ed infondo è giusto coltivare tutte le amicizie, no? Ma…non stiamo disturbando Seraph?-
-Lei? Hai presente la bella addormentata? Vedila in questo modo per il momento.-
Da sotto la maschera la bionda assottigliò leggermente le labbra, dopo tutto Ailea era stata concorde nella meditazione, ma solo lei si stava impegnando. Però…non era una cosa di così grande peso, l’amica infondo rispettava ciò senza infastidirla particolarmente.
-Capisco…è veramente incredibile…-
Sussurrò Johanna affascinata dal rigore dell’altra, che sentendola non poté non assumere un leggero tono rosso alle guance, fortunatamente la fascia che le copriva la bocca non lo fece notare a molti.
-Comunque…voi per caso sapete se Daimonas sta bene?-
-Sei preoccupata per la pallonata?-
Chiese Ailea, forse con poco tatto, ma sinceramente, a quella risposta Johanna annuì ma ci pensò Milton a risponderle.
-Non preoccuparti, sicuramente ora sta bene. State iniziando a conoscerlo praticamente tutti, quindi non sarà la prima volta che vedrete le ferite rimarginarsi velocemente.-
-No ma…non era mia intenzione fargli del male…-
-Non preoccuparti, lui sicuramente non se l’è presa.-
Tentò di dire Zell per consolarla, Johanna aveva un cuore molto buono e si vedeva un sincero dispiacere.
-Tra poco dovremo comunque tornare a lezione no? Potrai vedere come sta lì.-
Disse anche Sammy, cercando d’aiutare il ragazzo nel suo tentativo, ottenendo così un piccolo sorriso da parte della bionda.
-E’ vero…grazie.-
Nel frattempo, come c’era chi cercava di far qualcosa di rilassante, c’era anche chi in verità non apprezzava molto lo star ferma. Grace, per l’appunto, aveva trovato la lezione sì di svago ma non molto utile, al contrario delle solite con la Dumb che servivano a rafforzarsi.
Hope invece poteva dirsi felice della faccenda, visto non le dispiaceva affatto poter giocare a pallavolo.
-Certo che, escludendo ciò che è successo alla fine, è stata una bella lezione.-
Disse infatti camminando assieme all’amica e ad Alexander, il quale sentiva l’orribile sguardo del fratello bucargli la schiena.
-Sarà, poteva andar meglio però.-
Rispose la rossa infatti sospirando.
-Avresti preferito combattere?-
La voce apparteneva a Khal, il ragazzo conclusa la lezione aveva dovuto fare numerosi respiri per trattenere la rabbia che provava, soprattutto dall’aver lasciato sola Ailea e vederla con quel brando di idioti, ma sapeva avrebbe presto potuto trovare il suo sfogo.
In ogni caso, sarebbe stato un male andar ad isolarsi, e quindi aveva deciso d’avvicinarsi al gruppo che meno sembrava aggressivo, ovvero quello in cui erano presenti oltre al fratello Grace ed Hope, ritenute da molte d’animo buono.
La rossa guardò per qualche secondo il ragazzo, mentre il fratello s’era visibilmente irrigidito, rispondendo poi con sincerità.
-Probabile, anche tu?-
-Beh, io infondo ho lottato, ma non è stato un vero allenamento quindi non è stato molto utile. Magari potremmo farlo adesso però.-
-Cosa intendi?-
Chiese la ragazza incuriosita.
-Una specie di lotta d’allenamento, niente comunque di serio non dobbiamo ferirci. Ma almeno che sia qualcosa più utile di una semplice partita a pallavolo.-
Continuò il bianco sorridendo leggermente.
-Siete sicuri però non vi farete male?-
S’intromise Hope guardando entrambi.
-Non lo farei mai volontariamente, credimi so dosare la mia forza.-
Rispose Khal senza effettivamente mentire.
-Ci sto allora.-
Disse infine Grace sicura di sé, sarebbe stato un buon modo per usare il tempo. Entrami s’allontanarono di qualche metro da Hope ed Alexander, che invece si sarebbero limitati solamente a chiacchierare e ad osservare.
Nel mentre si stava sistemando però notò Ryujiin camminare senza una precisa meta e solo per il giardino, visto era un nuovo studente e forse anche amico decise di tentare d’attirare la sua attenzione per farlo star con loro.
-Ehi, Ryujiin!-
Il ragazzo subito alzò la testa cercando la provenienza della voce, trovandola subito nella castana, rapidamente si avvicinò per non farla attendere fino a raggiungerla.
-Eccomi, è successo per caso qualcosa?-
Chiese notando che Khal e Grace sembravano sul punto di lottare.
-Oh no, non preoccuparti, in realtà ti avevo visto tutto solo e mi chiedevo se volevi unirti a noi.-
Rispose la ragazza sorridendogli.
-Sì certo, con piacere se non è un problema.-
Rispose lui guardandosi attorno, Alexander che si era già seduto rispose solo con una scrollata di spalle. Una parte di lui a dire il vero non ne era entusiasta, più che altro perché temeva di non essere abbastanza per Hope e che lei volesse trovare qualcun altro.
-Fino a quando non ti intrometti nell’allenamento non è un problema.-
Rispose secca Grace, seguito da un accenno d’assenso di Khal.
-No assolutamente, ma se posso chiedere, cosa intendete per allenamento?-
Chiese l’altro sedendosi accanto agli altri due.
-Nulla di che in realtà, solo qualcosa per mantenerci vigili nel corpo a corpo. Non ci faremo del male.-
Rispose Khal rassicurandolo.
-Alexander, dai tu il via?-
Chiese poi al fratello, anche se questo giustamente lo recepì come un ordine.
-Certo…pronti…via.-
Disse un po’ sotto tono il biondo, dando così modo ai due di partire.
Durante i primi secondi entrambi si limitarono a guardarsi per studiare la mossa dell’avversario, almeno fino a quando Grace non fece la prima mossa cercando di colpire il viso dell’altro con un calcio, la sua elasticità le permetteva facilmente di tener la gamba rigida ed evitare così attacchi al resto del corpo. Khal però prontamente parò il colpo con le braccia e la spinse per cercare di farle perdere l’equilibrio.
La rossa nonostante sembrò cadere in realtà evitò ciò con una rotolata che l’allontanò ciò che bastava per alzarsi senza subire colpi, anche se naturalmente per la situazione entrambi evitavano di farsi del male.
Ryujiin già da queste mosse si poté comunque far un’idea chiara del livello generale delle persone che lo circondavano, e ne fu decisamente sorpreso.
-Caspita, tutti quanti sapete lottare in questo modo?-
-Chi più chi meno in realtà. Io ad esempio non sono così brava come Grace.-
Rispose Hope con leggerezza, non che comunque la infastidisse, sapeva sì difendersi anche se non era in grado di far tutte quelle cose.
-E tu invece Alexander?-
Chiese il ragazzo cercando comunque una conversazione pacifica con tutti.
-Stessa cosa, non sono ai livelli di mio fratello.-
Questa la reputava una verità assoluta, c’erano cose in cui se la cavava, ma se fosse stato più forte fisicamente non avrebbe dovuto averne così paura.
Nel frattempo Khal aveva cercato di raggiungere Grace al fianco per colpirla con delle ginocchiate, le quali però vennero tutte schivate dalla ragazza che, usando le proprie mani, trovò il tempismo giusto per spingere i colpi lontano. Purtroppo la loro differenza di peso le impedì di provare qualcosa in più e così per il momento dovette limitarsi a ciò, almeno fino a quando Khal con uno scatto non le arrivò alle spalle e le bloccò le braccia portando le proprie sotto le sue ascelle mentre le mani bloccarono la testa.
Da quella posizione non le sarebbe stato facile uscire, sempre per la loro differenza di stazza, così Grace volle tentare da prima con un piccolo salto con cui portò le gambe allo stomaco del ragazzo, iniziando così a spingere fino a quando lui non la lasciò andare. L’unica pecca era la caduta, che certamente non poteva essere dolce, ma ne era valsa la pena.
Come allenamento non era poi così male, anche se le mosse che stavano usando erano semplici, ed anche chi si limitava a guardare non vedeva segni di pericolo per entrambi.
-Ormai comunque manca una sola lezione, come ti stai trovando in questo primo giorno?-
Domandò Hope a Ryujiin riprendendo la conversazione.
-Non saprei in effetti, il livello di violenza di questa struttura mi ha lasciato perplesso inizialmente, ma a giudicare dal comportamento di tutti è nella norma. I professori sembrano però capaci da quel che ho visto, e la vostra compagnia mi aiuta ad avere una piacevole esperienza.-
Asserì Ryujiin senza dubbio, aveva visto varie città prima d’arrivare a Rookbow, che certo aveva lati inusuali, ma chi poteva dire se non si sarebbe potuto sentire anche lui a casa in un luogo simile?
Infondo non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ed aveva già varie prove del fatto fosse possibile condurre una vita normale anche lì.
Ben presto però l’intervallo di tempo a loro disposizione sarebbe finito, quindi dovevano sistemarsi per spostarsi nelle proprie aule, ma c’era qualcuno che non se ne preoccupava particolarmente, troppo impegnata a pensare al modo in cui si sarebbe potuta divertire a breve.
-Oooh poi con i frappè in piscina! Sarebbe perfetto.-
-Sarebbe divertente sì, nya.-
Da quando erano uscite dalla palestra Nadeshiko aveva iniziato a chiacchierare con Lacie su come si sarebbero divertiti tutti insieme in piscina, si vedeva lontano un miglio quanto ne fosse felice. L’altra condivideva solo in parte quella gioia visto non amava bagnarsi, ma l’idea di divertirsi certamente non la infastidiva mai.
Astral ovviamente non aveva potuto non seguirle, soprattutto perché Lacie continuava a tenergli il braccio.
-Dopo assieme a Vladimir controllerò la piscina più grande, faremo tanti, tantissimi tuffi.-
-Io passerò nya, non mi piace l’acqua.-
Rispose Lacie facendo spallucce.
-Ma al mare sei venuta anche tu!-
Ribatté l’altra sgranando gli occhi.
-Quella è stata un’eccezione nya. Non sapevo nemmeno dove stavo andando nyahaha.-
-Non è una cosa così bella Lacie…-
Disse il fratello alzando gli occhi al cielo, purtroppo quell’atteggiamento era tutto tranne che nuovo.
-Nemmeno tu lo sapevi Astral nya.-
In effetti a questo il fratello non poté ribattere in alcun modo.
-Ma sul serio non farai nemmeno un tuffo? Nemmeno uno piccolo piccolo?-
-Nemmeno piccolo piccolo nya.-
Rispose Lacie ridacchiando ed accarezzando leggermente la testa dell’altra, che gonfiò le guance quasi tristemente per non poter giocare in acqua con l’amica, ma presto le cose sarebbero anche potute cambiare, c’era ancora tempo. Nel frattempo che le due parlavano Vladimir aveva finito di parlare con il preside, ed avendo raggiunto un accordo aveva fatto sì Diana potesse tornare tra loro  senza alcun impedimento.
Aveva tentato anche di chiamarla, ma la sorella forse stava ancora dormendo, oppure era impegnata a mangiare, fatto sta che non rispose nemmeno ad una chiamata. Rinunciandovi per il momento il ragazzo aveva scelto di raggiungere Nadeshiko, ma gli bastò solo uscire dalla scuola per ritrovarsela non molto distante.
Subito la sua ragazza lo salutò con la mano sorridendogli e venne imitata anche da Lacie allo stesso modo, mentre Astral si limitò ad un cenno del capo.
-Nya allora Vladimir hai sistemato tutto?-
Chiese Lacie speranzosa per la risposta, non voleva certo non veder più Diana durante le lezioni.
-Sì, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Già da domani tornerà.-
Disse il ragazzo rispondendo a sua volta con un cenno della mano.
-Come hai fatto se posso chiedere?-
Domandò incuriosito Astral.
-Il preside è una persona con cui si può parlare. E’ bastato questo.-
Rispose semplicemente Vladimir non accennando a ciò che avevano stabilito, non tanto perché non volesse o fossero affari suoi, ma perché così stabilivano i patti. Astral comunque non sembrò molto convinto, visto aveva la sua idea dell’uomo che stava dietro alla scuola, ma non volle replicare se infondo i risultati erano positivi.
-Vladimir! Domani andremo tutti in piscina!-
Disse intromettendosi Nadeshiko, la quale già dal principio non nutriva dubbi sulla conclusione della situazione di Diana.
Vladimir a sua volta, visto aveva già affrontato quel discorso con lei, non aveva avuto dubbi sul fatto li avrebbe convinti.
-Oh, quindi hanno detto tutti di sì?-
-Mancano solo Lighneers, Daimonas e Jack, ma non sarà un problema.-
Rispose la compagna sorridendo.
-Siete sicuri però a livello di budget vada tutto bene? Cioè, non siamo certo in pochi e credo dovremo almeno prenotare qualche ombrellone.-
Asserì Astral facendo spallucce.
-Non preoccuparti, paga tutto lui.-
Ribatté Nadeshiko usando un tono scherzoso, al quale Vladimir semplicemente rispose con un piccolo sospiro rassegnato.
-Nya che bello, puoi farti prendere un sacco di pesce allora.-
Disse Lacie, la quale se avesse avuto molti soldi sicuramente li avrebbe spesi aiutando i micini nei gattili o comprando i peschi migliori sul mercato, anche solo per provarli.
-Preferisco i frappè alla nutella ahah.-
Rispose l’azzurra gioiosamente, ovviamente non disdegnava del buon pesce, ma aveva altre priorità.
-Comunque, io e mia sorella pagheremo ciò che c’è da pagare. Non intendo far spese su altri.-
Disse Astral serio, soprattutto dal punto di vista del denaro non era d’accordo dall’approfittarsene o far pagare eccessivamente altre persone.
-Va bene, non è un problema. In ogni caso mi occuperò di trovare il posto migliore, immagino comunque dove Nadeshiko vorrà andare.-
Rispose Vladimir senza alcun problema, apprezzando comunque l’altro non volesse far conto solo dei suoi soldi.
-Vedremo allora se mi conosci così bene da sapere cosa foglio.-
Ribatté Nadeshiko facendogli una linguaccia affettuosa ed usando un tono di sfida.
-Vedrai che saprò soddisfarti.-
Disse a sua volta il compagno accettando la sfida.
-Nyahah voglio proprio vedere come sarà, stavolta almeno lo sappiamo in anticipo dove andiamo nya.-
-Sì, mi spiace avervi fatti venire con me a quell’ora mattiniera.-
Rispose Vladimir guardando la ragazza.
-Almeno sappiamo non sarà un abitudine.-
Concluse Astral, che comunque preferiva di gran lunga esser avvertito, la loro conversazione però non ebbe modo di procedere, perché dopo poco il suono della campanella li avvisò era arrivato il momento di tornare in classe.
 
 
 
 
Daimonas- Jack:
 
-Non c’era bisogno che mi portassi qui, guarisco in fretta da cose simili.-
Nuovamente Daimonas tentò di convincere Jack a non sprecare il tempo portandolo in infermeria, non che fosse uno spreco per lui ma più per l’altro che magari aveva altre cose da fare.
-E’ giusto per velocizzar ancor di più le cose.-
Era la solita risposta che gli aveva dato fino a quando non arrivarono davanti alla porta, bussarono un paio di volta ma quando si resero conto che probabilmente dall’altra parte non c’era nessuno l’aprirono, confermando l’ipotesi.
-Si lavora molto qui eh?-
Commentò Jack guardandosi intorno, in verità non aveva una particolare conoscenza medica visto non ne aveva bisogno da chissà quanti anni ormai, ma le basi per un naso rotto quantomeno c’erano.
-Intanto che ti siedi io cercherò qualcosa per pulire il sangue, va bene?-
Chiese il ragazzo guardando Daimonas che annuì, sedendosi sul letto più vicino, durante la sua ricerca dei giusti oggetti comunque Jack volle provare a far quattro chiacchiere.
-Così, tu e Ailea vi siete conosciuti grazie al tuo naso rotto?-
-Non proprio, tutti noi abbiamo iniziato la scuola nello stesso periodo. Io ero solo più invisibile.-
-In effetti non sei un tipo che da molto nell’occhio.-
-Meglio così.-
Rispose Daimonas facendo spallucce, non aveva mai voluto uscire dalla sua condizione di ombra, convinto del rifiuto altrui, nonostante alla fine era capitato il contrario.
Jack intanto aveva finalmente trovato un fazzoletto pulito e gli bastò bagnarlo quel tanto che serviva per poter tornare da Daimonas.
-Stai fermo mi raccomando, non hai perso molto sangue quindi farò in fretta.-
L’altro tentò di dire che avrebbe potuto pensarci anche da solo, ma quando le mani di Jack gli toccarono con gentilezza il viso, iniziando a pulirlo, le parole gli morirono per qualche motivo in gola, e la bocca rimase leggermente schiusa.
Solitamente non apprezzava il contatto fisico, ma in quel momento per qualche motivo…era quasi piacevole.
“Se non chiudi la bocca escono le farfalle marmocchio”
Le parole di Mostro gli fecero render conto della cosa e subito agì, provocando stranamente una leggera risata da parte di Jack.
-Non hai l’alito pesante se è questo che ti preoccupava.-
-Come?-
L’altro scosse la testa un paio di volte continuando con il suo lavoro, era felice comunque che finalmente Daimonas si stesse trovando a suo agio in sua presenza. Non aveva ancora scordato della volta in cui s’era svegliato all’improvviso nella sua stanza fraintendendo la situazione, e per esser sinceri aveva avuto paura non potesse più recuperare il fatto.
Ed invece eccolo lì a farsi medicare.
-Ecco, ora il sangue è andato via, devo solo sistemartelo ed abbiamo finito.-
-Capisco, ti ringrazio.-
-Non c’è di che, magari quando finirò lo spago potresti farmene uno nuovo ahah.-
-Certo.-
Anche se Jack l’aveva detto con un tono scherzoso Daimonas non aveva colto l’ironia, ma era sincero. Se ne avesse avuto bisogno l’avrebbe sicuramente aiutato.
Senza comunque voler soffermarsi troppo sulle parole del ragazzo, sorridendogli Jack portò nuovamente le mani sulle sue guance, stavolta avvicinandosi più di prima, e con un gesto rapito fece sì che il naso dell’altro fosse nuovamente apposto.
-Ecco qua. Ti ho fatto male?-
-No, grazie.-
Non stava mentendo, non aveva sentito veramente nulla…se non…le sue mani sul suo viso. Era l’unica cosa su cui inspiegabilmente continuava a concentrarsi, anche ora che avevano finito Jack continuava a star fermo in quel modo.
Per entrambi la situazione sembrò in qualche modo nuova, non era la prima volta si ritrovavano da soli ma c’era qualcosa di diverso, qualcosa che faceva sì entrambi provassero uno strano formicolio.
Era però piacevole, negarlo sarebbe stato oltremodo stupido, e sentivano nei punti toccati un calore debole ma che allo stesso tempo sembrava essere in grado d’espandersi lungo tutto il corpo.
Questo piccolo momento tra loro però ebbe, purtroppo, vita breve, perché la campanella della scuola segnò presto l’inizio della lezione, e subito Jack si staccò rendendosi conto era stato più del dovuto con le mani sul viso dell’altro.
-Bene…direi di andare.-
-Sì…-
Ci fu qualche secondo di silenzio durante i quali nessuno dei due accennarono a muoversi, fino a quando Daimonas per primo scendendo dal letto non s’avviò verso la porta, cercando inutilmente in qualche parte della sua mente un momento nella sua vita in cui avesse provato un’emozione simile a quella appena percepita…
 
 
 
 
Ben presto tutti si spostarono nelle proprie classi, il gruppo fortunatamente per quell’ultima giornata ne aveva solamente una, ma la nota dolente era che questa sarebbe avvenuta insieme al professor Zero.
Ailea, Daimonas ed Astral in particolare sapevano bene quanto lui potesse essere sanguinario, tempo prima infatti li aveva costretti a combattere l’uno contro l’altro e l’esito non era certo stato  indolore. Ma questa volta tutti loro erano arrivati per tempo e non avevano alcuna intenzione di far qualcosa potesse infastidirlo.
L’uomo dai neri capelli e gli occhi dorati, ovviamente, già si trovava in aula assieme alla signorina Reika, sua “assistente”.
Quando fu il momento d’iniziare la lezione l’uomo si limitò a scrivere solo una frase alla lavagna, “il cibo ed i suoi usi”, iniziando poi a parlare.
-Molto bene, evitando che qualcuno di voi ricci fraintenda l’argomento ipotizzando allusioni sessuali, questa lezione parlerà sì del cibo ma del suo utilizzo durante assassinii e la sua proiezione energetica.-
Si poteva dire molte cose su quell’uomo, ma mai che quando faceva una lezione sensata questa non servisse, tutti quanti infatti avevano le orecchie ben tese per capire ogni cosa, chi più chi meno.
Seraph ovviamente agiva così ad ogni lezione, mentre Ailea vicino a lei prestava la massima attenzione solo nei casi di vero interesse, e quello era tra questi. Parallelamente Alexander e Khal compivano le loro stesse azioni, anche se il biondo lo faceva in caso Khal avesse avuto bisogno di qualcosa. Anche Ayame incuriosita dalla faccenda ma dispiaciuta non si sarebbe parlato di sesso stava ben attenta, ancora lei non aveva potuto sperimentare una lezione tipica di Zero, ma per il momento non sembrava esserci pericoli.
Questi potevano dirsi in verità i più attenti, visto che Lighneers ad esempio, che si trovava in fondo alla classe, sì ascoltava ma non reputava la cosa così vitale, ed anche Zell era della stessa idea visto era una persona più incentrata su pericoli fisici da armi corpo a copro.
Anche Jack e Daimonas prestavano solo una parziale attenzione, quest’ultimo era più intenzionato ad evitare di mostrare le sue capacità e sperava l’uomo non volesse una dimostrazione di creazione del cibo. Accanto a loro c’era poi Milton, la quale ascoltava solo per rispetto nella figura del professore, non certo perché le facesse piacere l’argomento, anche se potevano essere utili per difendersi. Questo era anche il motivo per cui Grace ascoltava, nonostante fosse più interessata a cose sul livello di Zell voleva essere una persona capace di difendersi da tutto, e come avevano dimostrato certi avvenimenti non era certo un male.
Astral nel frattempo stava limitandosi a rigirare una matita tra le mani, visto il mancato interesse per la situazione, mentre Lacie che ormai conosceva il modo del professore rimaneva ben ferma evitando così qualsiasi cosa per attirare le sue attenzioni. Anche Sammy fece lo stesso, più perché vedendo il comportamento degli altri non voleva esser considerata immatura, ma era in realtà incuriosita dall’argomento visto non aveva mai pensato al cibo in altro modo se non per mangiarlo.
Hope invece, seduta non molto distante dalla finestra, sperava con tutto il cuore che l’uomo non intendesse usarli come cavie, anche se in realtà se lo sarebbe aspettato da una persona simile…Johanna invece vicino a lei voleva sperare nel cuore dell’uomo, e pregare sarebbe stata una normale lezione senza problemi.
Ryujiin anche sperava in questo, vista era la prima lezione con il professor Zero non poteva far altro che intuire il motivo della rigidità e degli sguardi degli studenti, ma presto avrebbe comunque potuto farsi un’idea propria.
C’era comunque chi era solito comportarsi sempre così, come ad esempio Vladimir, su cui era difficile dire se fosse concentrato sulla lezione o altro, ma vista la sua educazione non avrebbe rappresentato un problema.
Nadeshiko, infine, come gli altri per il momento era rimasta in silenzio, ma quando intuì si sarebbe iniziato a parlar di cibo la situazione cambiò…
-Bene, per darvi una prova di quanto detto, useremo questo.-
Da sotto la cattedra l’uomo tirò fuori un grosso bicchiere pieno di quella che sembrava cioccolata e latte, chiuso con un tappo di plastica e con una cannuccia infilata in un foro, sostanzialmente, un frappè al cioccolato.
-Ogni tipo di cibo può essere letale senza necessariamente l’uso di qualche veleno, che può esser scoperto. Queste pratiche ricordate possono esser notate con altrettanta facilità, dipende da quanto siete stupidi comunque…per questa volta utilizzeremo qualcosa di semplice, un ago che…-
-No il frappè no! Lo bevo io piuttosto ma che non lo si rovini in alcun modo! Una lezione sul cibo poi mi fa venir fame, non possiamo farla su qualcos’altro visto non ho ancora mangiato, o andare in mensa o in qualche altro posto carino?-
S’intromise direttamente Nadeshiko senza freni, il suo gesto paralizzò tutti quanti, alcuni trattenerono pure il fiato per evitare il professore se la prendesse con loro. Lei però non mostrava paura, la irritava dover utilizzare una delle sue bevande preferite, poteva usare qualche altra schifezza, ma i frappè no!
Il professore, come tutti gli altri, si era paralizzato, odiava essere interrotto  e tutti lo sapevano. Osservò la ragazza mentre i suoi occhi si assottigliarono e il lato destro del labbro si sollevò mischiando un sorriso al fastidio.
-Mph…sai, anche io in effetti avrei voglia di qualcosa.-
E così dicendo, l’uomo si limitò solamente ad alzare la mano schioccando poi le dita…









Diana:

Nel mentre che le lezioni continuavano Diana aveva terminato il proprio “allenamento”, o meglio, aveva scelto di terminarlo quando il suo stomaco aveva reclamato la sua totale attenzione.
Infondo non aveva fatto una gran colazione, per questo motivo l’ultima cosa che fece in acqua fu spingere la barca fino a che questa non raggiunse la riva, rimettendola poi subito al proprio posto.
-Perfetto! Una doccia veloce e via a cucinare.-
Disse tra sé e sé sorridendo, anche quando era sola non aveva problemi a star così e riempiva il silenzio più per noia che per altro. Era abituata a tutto questo, ed in certe occasioni poteva anche essere un bene visto stava iniziando a sentirsi sempre più energica, come se le fatiche dei giorni passati fossero completamente andate.
Saltando i gradini due a due raggiunse il secondo piano dell’abitazione, e dopo essersi tolta i vestiti andò subito a farsi una doccia calda. Questa durò relativamente poco, anche perché si limitò solo a sciacquarsi in modo da non avere del sale addosso in seguito.
Finita questa s’asciugò poi i capelli solamente con un asciugamano e se li legò ben stretti muovendo la testa un paio di volte per eliminare anche le gocce più resistenti, dopo di che indossando un’unica ma lunga camicia hawaiana del padre, lasciata sulla lavatrice chissà da quanto, scese le scale utilizzando la ringhiera come uno scivolo.
-Wuiii.-
Disse sorridendo divertita atterrando poi comodamente con le braccia alzate, spostandosi nella cucina pensò a cosa avrebbe potuto farsi.
-Direi un primo, un bel secondo ma non di carne visto ne ho mangiata troppa in questo periodo, ed in caso un bis se avessi ancora fame.-
Così dicendo prese dai mobili una pentola che riempì d’acqua ed una padella, versando un pizzico di sale nella prima aspettò bollisse prima di buttare anche la pasta, nell’attesa poi cercò qualche buon condimento per essa.
-Del pesto no, in bianco no…beh, direi che il ragù vince per l’ennesima giornata di fila.-
Sorridendo allegramente la ragazza scaldò il condimento in un pentolino a parte, e dopo aver scolato l’acqua nel lavandino lo unì alla pasta servendola su un piccolo piatto tondo bianco.
Mangiare da sola non era certo il massimo, ma non aveva nemmeno voglia di accendere la televisione per compensare il silenzio.
-Se ci fosse Lacie, o Ailea…o tutti gli altri, sicuramente con tutte le nostre chiacchiere finiremmo in un ora solo il primo.-
Disse sorridendo leggermente, rendendosi conto che lei invece aveva già finito in pochi minuti.
Come secondo scelse di farsi un semplice uovo, e mentre questo stava iniziando a cuocere gettò uno sguardo nei dintorni per vedere se ci fosse qualcosa da fare nell’attesa.
Fu allora che notò la segreteria del telefono principale di casa lampeggiare, ed avvicinandosi si rese conto ce ne erano ben più di uno.
-Oh, ma guarda un po’, ne avrò almeno per una decina di minuti.-
Disse lei sorpresa schiacciando il pulsante, sentendo dopo pochi secondi la voce di Vladimir.
-Diana, ho parlato con il preside. Sei riammessa alla scuola, domani devi tornare.-
La ragazza che in un primo momento s’era tranquillamente appoggiata alla parete scattò improvvisamente in una posizione più rigida, spalancando gli occhi.
-EEEEEEEH!?-
   
 
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