Prompt #1:
Invito
Non
avrebbe
dovuto bere così tanto, Juvia lo sapeva bene.
Non
aveva
potuto evitarlo. Era triste, quella sera; era passato un anno dallo
scontro con
Acnologia, ma il suo rapporto con Gray non era cambiato – a
volte pensava fosse
persino regredito. Le capitava di sorprenderlo a fissarla assorto, per
poi
distogliere bruscamente lo sguardo quando incrociava il suo.
Era
passato un
anno, da quando le aveva promesso una risposta che ancora non aveva
ricevuto.
Andava
bene
così, Juvia poteva aspettare. Avrebbe sopportato di tutto
per Gray.
Ma
allora
perché si era sentita così inconsolabilmente
triste, quando quella sera l’aveva
visto fissare Lucy con occhi pieni d’ammirazione per il
riconoscimento vinto?
Perché era rimasta in disparte a spiarli parlare, senza
avvicinarsi? Perché si
era lasciata convincere da Cana a bere un bicchiere dopo
l’altro e lasciare da
parte le preoccupazioni?
Se
almeno
avesse funzionato! I suoi sentimenti erano ancora lì, ben
presenti nonostante
tutto l’alcol, e anzi più pronti di prima a uscire
allo scoperto.
«Non
spogliarti, non qui!»
Il
tono
perentorio di Erza la colpì; c’era solo una
persona a cui poteva aver rivolto
quell’ordine, non aveva bisogno di guardare. Juvia si
avvicinò istintivamente.
Si
sentiva la
testa pesante, e aveva così caldo. Cercò Gray con
lo sguardo, ma non lo vide.
Scoppiò a piangere, senza chiedersi il perché;
era così triste, tutto! Quel
caldo, poi…
«Juvia
vuole
spogliarsi!» annunciò, iniziando a slacciarsi la
giacca. Si sentiva andare a
fuoco.
«Ferma,
non
spogliarti!»
Juvia
congelò
sul posto. Avrebbe riconosciuto quella voce anche in mezzo a mille
altre.
Gray
la afferrò
per il braccio e la trascinò giù, per strada. Non
si chiese dove la stesse
portando, semplicemente lo lasciò fare. L’aveva
irritato ancora una volta,
riusciva solo a dare fastidio a Gray. Non c’era da stupirsi
che lui la
ignorasse.
«Mi
dispiace»
mormorò debolmente. Non era nemmeno certa che lui
l’avesse sentita.
Si
fermarono,
Gray la guardò. Ecco nuovamente lo sguardo che tanto spesso
le aveva riservato
negli ultimi mesi: Juvia lo seguì. Era puntato sulla sua
cicatrice.
Istintivamente,
alzò le mani per coprirla. Lo sentì mormorare
qualcosa sul fatto che si vedesse
ancora. «A Juvia non importa», chiarì.
«Dovrebbe,
invece. A me importa» ribatté Gray. Quelle tre
semplici parole riuscirono a
snebbiarle la mente, almeno un po’. Lo fissò
stupita. «Perché?» mormorò.
Incredula,
lo
vide arrossire. Balbettò qualcosa; non riuscì a
cogliere tutte le parole, ma
avrebbe giurato di avergli sentito dire “il tuo corpo
è mio”, a un certo punto.
Juvia
stava
forse sognando?
Restarono
in
silenzio per un po’, dopo quell’affermazione.
Fu
Gray a
spezzarlo nuovamente. «Ci sono molte cose di cui dovremmo
parlare, Juvia»
iniziò, «ma vorrei che fossi sobria. Ti
andrebbe» si fermò, esitante. «Ti
andrebbe di fermarti a dormire da me, stasera? È
più vicino» spiegò fissando
con ostinazione un punto alle spalle della ragazza.
Gray
le aveva
appena proposto di passare tutta
la notte con lui?
Juvia annuì, col volto imporporato – non per l’alcol o il caldo –, accettando confusa e felice l’invito.
~NdA~
Buongiorno a tutti!
Questa raccolta è il mio tentativo di partecipare al Writober: nelle intenzioni, pubblicherò una flash al giorno, seguendo i prompt forniti da fanwriter.it.
Se vorrete seguirmi, grazie!
Un ringraziamento va a Adena Rosenstein che mi ha aiutata leggendo in anteprima la flash ❤️
Mi farebbe piacere sentire che ne pensate, se vi va di lasciarmi due parole! In ogni caso, alla prossima – cioè a domani!
Un bacio,
Mari