Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: rosenlight    12/07/2009    4 recensioni
E' un giorno come un altro, all'Horitsuba Gakuen. Shaoron guarda fuori dalla finestra, sperando in un cambiamento. Quel cambiamento verrà, impacciato, a scontrarsi con lui lungo il corridoio della scuola. (pairing: Shaoron/Yuui )
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio per EFP
Titolo: Inizio
Fandom: Horitsuba Gakuen
Paring: Shaoron Li/ Yuui D. Fluorite
Rating: verde
Prompt BDT: 1.Inizio
Note: Ogni riferimento a fatti, persone o situazioni è puramente casuale. I personaggi sono tutti inventati e proprietà dei rispettivi autori. L'unico merito che mi prendo è l'amore per questa insolita coppia.

Non era che quella scuola non gli piacesse.
Gli piaceva: poteva passare più tempo con suo fratello, farsi nuovi amici, giocare a basket. Fare, in poche parole, tutto quello che aveva sempre voluto. Solo che più il tempo passava, più sentiva un forte bisogno di trovare modo di fuggire da lì, con la frustrante consapevolezza di non saper bene il perchè. Era come un sentore di guai, guai seri, alla pari di quelli che aveva sentito per molto tempo viaggiando con suo padre per tutto il mondo, alla ricerca dell'ennesimo osso, antico di qualche migliaio di anni. Nulla da togliere alle magnifiche nottate passate all'addiaccio, solo che...
Beh, non c'entrava nulla con quello che stava pensando. Accidenti a lui e alla sua testa per aria. Altro che “gemello più intelligente”, era, per contro, il più visionario.
Spostò lo sguardo dalla lavagna piena di equazioni al cortile fuori della finestra, cercando un po' d'aria fresca. Quell'estate il clima era cocente, infernale quasi. la divisa era la cosa peggiore: nonostante fosse leggera, averla addosso era una cosa ributtante. Era sempre madida del sudore degli studenti, col risultato che lui, personalmente, andava a lavarsi ad ogni fine lezione, solo per darsi l'illusione di un po' di pulizia.
E di non puzzare come certi caproni nella sua classe.
Delicato?
No, aveva solo un olfatto eccessivamente acuto.
« Li-kun, venga alla lavagna per favore. » lo chiamò di colpo il professore, con un tono che non ammetteva repliche.
Shaoron si alzò, gli occhi di tutti gli altri su di lui.
Ecco, l'ennesimo riflettore su quello cinese. ” si appuntò il ragazzo, andando a risolvere l'equazione, gessetto alla mano.
Il silenzio calò totale nella stanza, mentre lui prendeva a scrivere senza la minima esitazione, scorrevole e preciso. Sentiva chiaramente Sakura-chan che gli lanciava occhiate di ammirazione, probabilmente trattenendosi dal dire frasi come “ è proprio suo fratello! “ o “ anche Shaoran-kun è così bravo?!? ”. Non che la odiasse solo che...era colpa sua se tutti avevano preso a trattarlo come un mito della scuola.
Rise nervoso, cogliendo l'immediata attenzione del professore.
« Qualcosa non va, Li-kun? » chiese Kakei-sensei*, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi fulminanti.
Lui scosse il capo, posando il gesso alla cattedra: « Ho finito, professore. »
Con un cenno d'assenso, il sensei lo congedò, permettendogli di tornare al posto.
Sakura-chan lo stava fissando con le stelle agli occhi.
...no...per favore, no...” implorò il ragazzo, andando a sedersi con le mani nei capelli.
Sapeva già quale sarebbe stato l'argomento dei ragazzi a pranzo.

*** *** *** *** ***

« Shaoran-kun, tuo fratello oggi ha fatto delle equazioni difficilissime in pochissimo tempo! » trillò Sakura-chan, cogliendo l'attenzione di tutta la tavolata, Soel e Larg compresi.
Shaoran smise di soffocarsi col riso, rivolgendole tutta la sua attenzione: « Mio fratello è un genio! ».
Sì, disperato. ” concluse Shaoron con un falso sorriso, voltandosi in modo che nessuno vedesse l'espressione dipinta sul suo volto.
« In Russia una volta ha risolto un enigma in pochi attimi, papà era shockato! » continuò suo fratello, monopolizzando la conversazione.
Persino Doumeki stava ascoltando, stavolta.
Con un moto di disperazione, Shaoron si alzò il più silenziosamente possibile ed uscì dalla sala della mensa, diretto al terrazzo della scuola. Sperava che almeno lì nessuno avrebbe preso a pompare quella dannata leggenda sul mitico Shaoron-kun, nuovo genio scolastico appena trasferitosi.
Non che suo fratello dicesse cose false, in effetti: in Russia quella cosa l'aveva davvero fatta, ma sbandierarlo così ai quattro venti gli dava uno strano senso d'inadeguatezza, come se raccontare cose simili lo distanziasse inesorabilmente dagli altri studenti.
«...Scusami...»
Shaoron si bloccò, vedendosi davanti quello che riconobbe come il suo professore di chimica, Fay Fluorite.
« Ah, buongiorno, sensei. » salutò, facendo un inchino veloce.
Quello rise nervoso, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio: capelli più lunghi di Fay-sensei, registrò immediatamente il ragazzo, andando a guardare quell'estraneo negli occhi.
« Mi scusi per l'errore. » disse all'istante, facendo un nuovo inchino.
Il giovane lo guardò per un lungo momento, uno sguardo stupito sul volto: « Te ne sei accorto...? »
Shaoron annuì, continuando a guardarlo negli occhi. Quello ad un certo punto sembrò imbarazzarsi, scostando lo sguardo altrove.
« Io sono Li, Shaoron Li. » decise allora di presentarsi, avanzando la mano destra con aria rilassata.
Il biondo sorrise, come per ringraziarlo di aver interrotto quel contatto visivo: « Yuui Fluorite – gli strinse la mano – piacere di conoscerti, Li-kun. »
Shaoron sorrise, comprendendo al volo la situazione:
« Gemelli. »
Yuui rise, annuendo:
« Gemelli. »
« Yuui-san! Non devi girare liberamente per la scuola o tuo fratello ti vedrà! »
I due si voltarono verso la nuova arrivata e, quasi scattando, Shaoron fece un inchino alla preside, lasciando andare la mano dell'altro.
« Oh, ci sei anche tu, Shaoron-kun? »
Lui annuì, senza ben conoscere quale sarebbe stata la reazione di Ichihara-sensei. Era una tipa strana, impossibile capire che le passasse per la testa. A volte era seria, a volte rideva per ogni cosa. Il problema era capire quando si era in pericolo di punizione e quando no.
Fu a quel punto che Yuui intervenne:
« Li-kun mi stava portando giusto da lei, Yuuko-san. »
La donna si portò una mano al fianco, fissandoli con aria dubbiosa. Indossava un vestito rosso molto simile al colore delle divise scolastiche, ma con uno stile completamente diverso, occidentale. A confronto, Yuui sembrava vestito di straccetti, con quella polo azzurra a maniche corte e i jeans di un blu cupo.
Fu per questo che la frase seguente della preside lasciò Shaoron senza parole.
« Ebbene, Shaoron-kun, ti presento il tuo nuovo professore di Economia domestica! ».

La sua presenza sembrò scatenare la fantasia della preside, portandola a coinvolgere lui e i suoi compagni in una caccia al tesoro esclusiva per Fay-sensei. Mentre la donna spiegava a Watanuki e gli altri che dovevano fare, Shaoron si sedette vicino al suo nuovo professore, posato tranquillamente al davanzale interno della finestra.
Quello gli sorrise, chinando appena il capo:
« Questa scuola è un po' strana, vero? » chiese, con quello strano accento che gli ricordava le lingue di origine latina.
Shaoron annuì, volgendo lo sguardo al fratello, che tentava di capire qualcosa di quello che Yuuko voleva organizzare: « Direi di sì. »
« Yuuko-san mi ha spiegato che anche tu non sei arrivato da molto. »
« Per l'appunto, qualche mese fa. »
« Prima che iniziasse questo caldo infernale? »
Shaoron si voltò a guardarlo, esibendosi in un sorriso sardonico: « Prima di venire qui ero sull'Himalaya, per me è un caldo infernale ovunque, dopo esser stato lì. »
Scoppiarono a ridere entrambi, sommessamente, cercando di non disturbare gli altri.
« Himalaya? » ridacchiò Yuui, guardandolo con chiara curiosità.
Il ragazzo annuì, incrociando le braccia al petto: « Mio padre ama trascinarmi in giro per il mondo, come assistente ai suoi scavi archeologici. »
Lo stupore più genuino comparve negli occhi del biondo: « Davvero? »
Shaoron annuì, guardandolo con un cenno di esasperazione: « La prego, non si faccia abbindolare da quanto sentirà sul mio conto, sono un ragazzo come tanti altri. »
Yuui gli sorrise, con una dolcezza particolare che non aveva mai visto sulle labbra del professore di chimica.
« In quel caso, verrò a chiederti conferma. »
« Voi due! Piantatela di confabulare come una coppietta! » esclamò all'improvviso Yuuko, agitando una mano nella loro direzione.
Entrambi si voltarono a guardarla, straniti.
« Non dica assurdità, Yuuko-san... » commentò il professore, divertito.
« Cosa impossibile, per una come lei... » gli sussurrò come avvertimento Shaoron, strappandogli l'ennesima risata.

Yuui non era un tipo aperto con gli altri, non lo era mai stato.
Un po' per via del suo passato, un po' per via della sua indole.
Contrariamente al fratello che si esibiva nella più candida spontaneità, gli riusciva difficile ambientarsi in un luogo a lui estraneo, specie dopo aver passato gli ultimi anni in un altro stato. Cambiare lingua, abitudini, lavoro, fuso orario...
Non era una cosa da poco.
Quando quella mattina si era svegliato, erano già le dodici. Si era completamente dimenticato di mandare avanti l'orologio di sette ore, arrivando a scuola con un ritardo a dir poco allucinante.
Lui detestava oltre ogni dire di arrivare in ritardo!
Si era preparato in fretta e furia ed era corso all'istituto Horitsuba, dimenticandosi completamente di rifare il letto.
Forse era quello che più lo mandava nel panico in quel momento.
O forse era, più semplicemente, il fatto che si era perso girando per i corridoi della scuola?
Nervoso, prese a rigirarsi il codino tra le dita mentre camminava, stando bene attento a non incontrare nè suo fratello nè un “energumeno nero” non meglio identificato, come richiesto dalla preside Ichihara.
Non sapeva bene perchè, dopotutto non vedeva suo fratello da un sacco di tempo. Se non fosse stato per Yuuko-san, la prima cosa che Yuui avrebbe fatto sarebbe stata correre a salutare Fay. Ed invece ora era lì, smarrito, che cercava qualcuno che gli facesse da guida e lo portasse dalla preside prima che la voglia di vedere il gemello prendesse il sopravvento.
Fu a quel punto che se lo trovò davanti.
Un ragazzo alto quasi quanto lui, dai capelli castani e lo sguardo profondo. Uno sguardo molto particolare, dato che l'occhio destro sembrava avere uno strano riflesso azzurro, con il sole contro.
Doveva essere uno studente, riflettè veloce Yuui, decidendosi a parlargli.
« ...Scusami...» aveva tentato, sperando che il suo giapponese arrugginito fosse comprensibile a quel ragazzo.
Quello l'aveva fissato e l'aveva riconosciuto come “sensei” in un primo momento, poi si era corretto, capendo di essersi sbagliato.
La cosa stupì positivamente Yuui: allora non era vero che erano identici, se un semplice studente era riuscito a cogliere all'istante la differenza tra lui e Fay.
Scoprì molto dopo che quel ragazzo, incontrato per sbaglio, era tutto fuorchè un normale studente.

« Così anche tu hai un gemello? » chiese a Shaoron, notando per la prima volta il secondo fratello Li tra le persone presenti nella stanza.
Lo studente annuì, senza troppo entusiasmo, restando in disparte rispetto alla calca di studenti richiamati da Yuuko-san. Sembrava, in un qualche modo distorto, a disagio nell'avvicinarsi agli altri. Yuui non riusciva a comprenderne il motivo, ma qualcosa gli diceva che il grosso del problema era proprio quella frase pronunciata prima dal ragazzo, quella a riguardo del non prestare attenzione alle strane voci sul suo conto.
Forse, riflettè il biondo, l'avere un gemello nella stessa scuola creava qualche scompiglio nella vita di un normale adolescente. Lui non poteva saperlo, dato che non aveva mai frequentato una scuola insieme a Fay. L'orfanotrofio a cui erano stati affidati da piccoli li aveva divisi fin da subito, come per preservarli dall'eventuale sofferenza di una divisione. Questo aveva, assurdamente, reso i due gemelli Fluorite molto più uniti degli altri. Quand'erano stati affidati a famiglie diverse avevano continuato a vedersi, forse grazie al fatto che le due famiglie adottive, gli Ashura e gli Yasha, erano amici di vecchia data.
Yuui si perse così tanto nei ricordi che non si accorse che tutti se n'erano andati, lasciandolo solo con la preside. Quella sorrideva tranquilla, fissandolo con aria complice:
« Neuroni in vacanza, Yuui-sensei? »
Il biondo si guardò intorno, stupito: « E Li-kun? »
Yuuko ridacchiò, togliendosi gli occhiali per ripulirli da un invisibile filo di polvere creatosi: « Non c'era solo Li, nella stanza. Ti ricordi solo di lui? » chiese, con un pizzico di malizia.
Yuui si morse un labbro, rendendosi conto di aver parlato in modo affrettato: « Mi scusi, Yuuko-san, è che quel ragazzo è stato il primo a parlarmi, da quando sono arrivato. Se non l'avessi incontrato nel corridoio, probabilmente sarei impazzito. »
La donna sorrise paziente, invitandolo a sedersi su una delle sedie presenti nella stanza: « Era destino che ti venisse incontro. »
Sedendosi, il giovane professore guardò la preside con un moto di confusione: « Destino? »
Lei gli rivolse un sorriso criptico, rimettendosi gli occhiali sul naso:
« Nulla accade per caso. Si chiama Hitsuzen, destino, fatalità. »
« Qualcosa d'impossibile da prevedere? »
Sedendosi davanti a lui, la corvina si sistemò i lunghi capelli neri con una spazzola di legno: « Oh, non proprio. »
Incuriosito, il nuovo professore di economia domestica la fissò, come in attesa.
Yuuko sembrò cedere, smettendo di pettinarsi e ammonendolo nell'agitargli davanti ciò che aveva in mano: « Sappia che è solo l'inizio. »
Yuui non capì, corrucciando lo sguardo nel tentativo di trovare un senso a quelle parole.
Non lo trovò, né Yuuko gli permise di ottenere altri indizi a riguardo.




*1- come fatto notare da Liso, fa rima XD

non vi dico che risate quando l'ho scritto, ma ce lo vedevo troppo Kakei ad insegnare matematica! (rotola)
   
 
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