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Autore: Spensieratezza    02/10/2018    4 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Un paesaggio con i colori sfumati, con le foglie arancioni e i colori tiepidi sui marciapiedi.
Come quelli di un sogno..

“Scusi, signore, mi può dire dove siamo?” chiese Sam.

“A Parigi, giovanotto.” Disse l’uomo.

Gli occhi di Sam si allargarono nello stupore.

Parigi. La città dei sogni…
 
 
“Perché la febbre non scende?? Non è normale! Dovremmo portarlo all’ospedale!” diceva Dean, mentre guardava Sam, ancora febbricitante a letto.

“Questa non è una normale febbre, Dean.” Diceva Albert.
Avevano deciso di portare Sam a casa del preside, per cercare di trovare una soluzione al problema.

“Cosa? Cosa intendi dire?” chiese Dean. Erano passati al tu già da un bel pezzo.

“Secondo i miei pareri, sono i poteri magici di Sam a indurre la febbre, sta cercando qualcosa, all’interno della propria mente..e non avrà pace finchè non l’avrà trovata.” Disse Albert.
 
 

Parigi è così bella..
È esattamente come me l’ero immaginata..

Non pensavo di aver fatto tanta strada..
Non pensavo mi avrebbe portato qui..
 
Sam salì sul’autobus davanti a lui e vide una bella donna, bionda, con i capelli ondulati, la guarda. ( ha le sembianze della mamma giovane di Sam e Dean )
La donna sembrò impallidire alla sua vista.

“Signora, mi sa dire che ore sono?”

La donna emise un piccolo grido, poi le tele per dipingere, che teneva in mano, caddero.
Sam le raccolse.

“Bei disegni.” Disse, notando il ragazzo raffigurato nei quadri.

La donna continuò a guardarlo sorpresa.
 
 
Poco tempo dopo, furono a casa della donna, che si mise a cucinare un ottimo sugo nel suo lussuoso loft, mentre Sam guardava la lussuosa vetrata da cui si vedeva Parigi.

“è da tanto che vivi qui, Mara?

“Sì, mi piace vivere a Parigi! E tu, Sam?”

“Oh, io…vengo da tanto lontano..ma tu parlami ancora..di questi disegni..” disse Sam, sfiorandone la superficie.

“Oh, ti piacciono? Ti assomiglia, vero?” chiese la donna dolcemente, si era fatta una codina molto graziosa e aveva addosso una cuffietta buffa a fare da cornice.

“Chi è, Mara?” domandò Sam.

“Non lo so, Sam..continuo a disegnare quel ragazzino, in realtà non l’ho mai visto in vita mia..”

Poi si voltò, guardandolo stranita.

“O forse dovevo ancora incontrarlo..”
 
 
Giorno 2

“Sam!! Mi sei venuto a trovare a scuola!!” disse Mara raggiante, gettandogli le braccia al collo.

“Wow, che fai? Potrebbero vederti.” Sorrise Sam, imbarazzato.

“Oh, i miei alunni sono abituati alle mie effusioni con loro, penseranno che sei mio figlio.”
Sam si irrigidì.

“O mio nipote, “ aggiunse lei, per non metterlo in imbarazzo.
“Mara, io non sono tuo..”

“Hai visto i miei disegni più recenti? Ti piacciono?” chiese lei  a bruciapelo.

“Sì. Ho trovato particolarmente affascinanti quello del ragazzino con la slitta e quello dove beve una cioccolata su una panchina del parco.”

“Ma anche quello dove sta seduto sul pavimento a giocare alla playstation su un playd, non è male!” trillò lei vivace.

“Ho notato una cosa..questi disegni sono bellissimi ma..il ragazzino è sempre…solo..non c’è nessuno con lui..” disse Sam.

“Forse è perché..non sono mai riuscita a capire da dove venisse..a chi appartenesse questa immagine che da sempre mi compare davanti..” disse Mara, esitante.
Sam si irrigidì di nuovo.

“Che cosa ne dici di farmi un po a cavia, eh, Sam?” gli chiese lei, carezzandogli una guancia. “Ti renderesti disponibile per farmi da modello e far avverare queste fantasie? Saresti la mia ispirazione, renderemo reali questi disegni, vieni con me a prendere una cioccolata su una panchina o..o sulla neve..così magari io riuscirò anche a..”

“Non posso farlo.” Disse Sam a bruciapelo.
Mara ci rimase male.

“Perché no?” domandò tristemente.

“Perché il ragazzino è solo, è stato sempre solo e niente potrà cambiare questo.” disse Sam.

“Ma..Sam..io..” disse la donna, cominciando a piangere, ma Sam era svanito.
 
 
 
 
Giorno 1 di nuovo.

Era notte e Mara stava viaggiando con la macchina, fino  a quando non vide un ragazzo, attraversargli la strada.

“BLOODY HELL.” Imprecò, frenando bruscamente.
Aprì la portiera della macchina, guardandolo.
“Ragazzino, ragazzino, stai bene??”

Sam tremava vistosamente abbracciandosi le spalle.

“Qualcosa mi ha richiamato..” disse lui tremando.
 
 
 
Poco più tardi.

“Tieni, sta attento che scotta. Ti piace la cioccolata, vero?”

“Con tanto latte, si, mi piace dolce.” Disse Sam, sbuffando, sul divano, raggomitolato tutto in una coperta.
Mara sorrise.
“Come a me.”

“Allora, adesso me lo vuoi dire cosa ci facevi tutto da solo in mezzo alla strada, di notte? Dove sono i tuoi genitori?”

Sam guardò Mara fissa negli occhi in un modo che la fece arrossire.

“Tu disegni?

Mara fu perplessa.
“Cos..no, perché me lo chiedi?”

Sam si sentì pizzicare qualcosa agli occhi, se li coprì con le mani, per non far sgorgare le lacrime, ma soffocò un singhiozzo.
“Io..ho detto qualcosa che non va? Sam..”

Gli tolse delicatamente le mani dal viso  e vide le lacrime rapprese agli occhi del ragazzino.
“Perché piangi?” gli chiese.

“Noi viviamo la vita costellata di illusioni, che crediamo reali..e invece non è così..Tu – non – disegni..

Mara avvertì un’emozione intensa salirgli alla gola fino ad arrivarle agli occhi, li sentì pizzicare. Si alzò in piedi, si voltò, non capiva perché quel ragazzino la faceva sentire così.

“Perché non ti chiami Trish?” le chiese.

La ragazza spalancò gli occhi e si voltò, ma il ragazzino era sparito.
 
 
 
“Dean, solo tu puoi risvegliarlo. Con i tuoi poteri.” Diceva Albert.
“Io..io non so come fare!!” diceva Dean.

In quell’istante, il corpo di Sam, svanì, tra le bolle, facendo spaventare tutti, visto che erano arrivati anche Clère. Alisea e Marika.

“SAM, SAAAAAM!” gridò Dean, insieme ai genitori.

La visione di Sam che spariva in quel modo, era assolutamente agghiacciante.
Albert prese per le spalle Dean e lo fissò duramente.

“Tu e tuo fratello siete connessi telepaticamente. Devi cercare di riportarlo qui da noi, Dean, o rimarrà per sempre intrappolato in un’altra dimensione e lo perderemo per sempre!!”
 






















Note dell'autrice: scusate che interrompo così ma è stato un capitolo molto difficile xd
Lo voglio dire come incitamento anche a chi magari qualche volta pensa di non riuscire a scrivere o andare avanti.
SFORZATEVI.
Credetemi se aspettate che mi viene l'ispirazione o un lampo di genio potete aspettare cento anni xd la cosa migliore per ispirarvi, 
è SCRIVERE, non avete idea di quanto cambiano i capitoli quando li metto su inchiostro, rispetto a quando li immagino solo xd
   
 
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