Pericolo imminente
In un giorno del mese di Agosto, il
cielo della città di Ferrara è di un azzurro chiaro, il sole viene coperto da alcune
nuvole bianche passeggere e la temperatura è così alta che è diventato
fastidioso camminare per strada.
In un bar nel centro storico, proprio
davanti alla cattedrale, una persona è seduta ad un tavolino all’aperto, all’ombra
di una tettoia. L’uomo ha i capelli bianchi, lunghi e gli occhi scuri, vestito
con un abbigliamento semplice e sportivo; si osserva intorno e vede molte persone sedute come lui che parlano
allegramente tra loro, sorseggiando una bibita o mangiando un gelato.
L’individuo guarda il suo orologio da polso per controllare l’orario e dopo
aver visto che è mezzogiorno e un quarto, continua a bere la sua bevanda fresca
con un’espressione seccata. Aspetta ancora qualche minuto e poi decide di
alzarsi e andare a pagare il conto, ma ci ripensa quando vede la figura di una
donna che indossa una gonna nera molto stretta, con uno spacco vertiginoso e
una camicia bianca con una profonda scollatura che mette in risalto le sue forme,
avvicinarsi al suo tavolo e accomodarsi nella sedia davanti a lui.
«Ciao Jiraya, scusa il ritardo» gli
dice con un’espressione impassibile.
«Tsunade questo è il nostro primo incontro
dopo tre anni che non ci vedevamo e arrivi in ritardo?» le risponde seccato.
In realtà l’uomo è felice di averla
rincontrata dopo tanto tempo e la osserva: le sono cresciuti i capelli biondi
che ora tiene raccolti in una coda alta e ha qualche ruga vicino agli occhi
color miele. Nel frattempo anche Tsunade lo sta osservando e si accorge che è
rimasto uguale a tre anni prima, ha solo qualche ruga in più sul viso ma ha
sempre la stessa espressione dolce e allegra di quando l’ha incontrato per la
prima volta, nonostante ora finga di essere seccato.
«Dai non ti scaldare, tanto lo so che
sei contento di rivedermi» gli dice sorridendo la bionda.
«Mi conosci proprio bene» commenta
l’uomo, sorridendole.
In quel momento si avvicina un
cameriere, vestito con una camicia a maniche corte, bianca e un paio di
pantaloni neri eleganti che tiene tra le mani un taccuino e una penna, pronto a
scrivere.
«Volete ordinare qualcos’altro?» chiede
educato.
«Mi può portare un cocktail alla
frutta?» domanda la bionda.
«Certo. Lei deve ordinare
qualcos’altro?» chiede rivolto a Jiraya.
«Si, mi porti una limonata per favore».
«Perfetto, arrivano subito» dice il
ragazzo mentre finisce di scrivere.
Quando il cameriere se ne va, i due
amici ricominciano a parlare.
«Alla tua età continui a bere
alcolici?» chiede Jiraya divertito.
«Guarda che non mi ubriaco e poi cosa
vuoi dire con “alla tua età”?! Io non sono vecchia, ho quarant’anni come te!»
gli risponde arrabbiandosi.
«Continui ancora a fare scommesse?»
chiede lui, sapendo di toccare un argomento delicato per la bionda.
«Si… Cioè no» si affretta a
correggersi.
L’uomo si mette a ridere e ricorda come
la bionda fosse sfortunata nel gioco e perdesse sempre le scommesse che faceva.
«Tu invece vai ancora a corteggiare
tutte le ragazze che ti passano davanti?» chiede stizzita.
«Come mai questa domanda? Sei gelosa
Tsunade?» chiede lui, sperando in una risposta affermativa.
«Di te? Ma figurati» mente la bionda.
Lui sospira deluso e lei finge di non
essersene accorta.
«Comunque ti ho chiesto di incontrarci
qui per parlare di Orochimaru. Hai sentito cosa sta combinando?» continua
seria.
«Si… Dobbiamo radunare una squadra di
ragazzi dotati di abilità per combattere lui e i suoi alleati».
Ad interromperli arriva il cameriere di
prima che in una mano sorregge un vassoio in metallo e con l’altra serve le
bevande.
«Ecco a voi».
«Grazie. Ci puoi portare il conto?».
«Certo signora, glielo porto subito».
Il ragazzo li lascia soli e Tsunade
osserva la sua bevanda che è di un bell’arancione, mentre quella di Jiraya è
leggermente giallina, con le bollicine.
«Mi dispiace che Orochimaru si sia
messo su questa cattiva strada» dice la bionda dispiaciuta.
«Se ti ricordi è sempre stato un po’
strano dalle elementari».
«Più che altro era un tipo solitario».
«Tsunade ti dimentichi che era anche maligno,
doppiogiochista e falso…».
«Hai ragione… Comunque ho la lista di
tutti i ragazzi che dobbiamo andare a prendere».
«Davvero?! Ottimo lavoro Tsunade… Io mi
occuperò dei ragazzi e tu delle ragazze».
«Va bene, ti do le coordinate di dove
si trovano i tuoi futuri allievi».
«Secondo te sanno già delle loro
abilità?».
«Non so… Hanno diciassette anni, ma non
credo che abbiano mai avuto la necessità di usarle…».
«Sì, hai ragione» conclude annuendo.
«Ti ho preparato un foglio, con i loro
dati:
Naruto Uzumaki - America Meridionale.
Neji
Hyuga - Francia.
Sasuke Uchiha
- America Settentrionale».
«I discendenti
dei clan Uchiha e Hyuga?! Sono veramente stupito, chissà cosa sapranno fare e
poi c’è anche mio nipote Naruto».
«Già, invece
le ragazze sono:
Tenten Meiji
- Giappone.
Hinata Hyuga
- Francia.
Sakura
Haruno - Italia.
Non vedo
l’ora di conoscerle e spero che non mi debbano far faticare per portarle con me.
Comunque tutti e sei praticano le arti marziali».
«Va bene. Il
mio gruppo si chiamerà Jiraya’s boys».
«Il mio
Tsunade’s angels, così ci differenziamo».
«No!! Lo voglio
io un nome così… Magari Jiraya’s devils… Cosa
dici?... Aspetta ne ho un altro in mente, dici che suona meglio?… Jira…».
Il
pover’uomo non fa in tempo a finire la frase che la donna gli ha tirato un
pugno.
«Ahia! Va
bene, la finisco…».
In quel
momento ritorna il giovane cameriere che porge lo scontrino con il conto a
Jiraya. Lui lo prende e controlla quanto deve pagare, poi da una tasca dei
pantaloni tira fuori un portafoglio marrone chiaro, da cui prende una banconota
e la porge al ragazzo.
«Aspetti un
attimo, torno subito con il resto».
«Non ti
preoccupare, quella è la tua mancia» gli dice facendogli l’occhiolino.
«Grazie
signore! Arrivederci» dice andandosene felice.
«Grazie
Jiraya di aver pagato tu, il conto» gli dice la bionda, alzandosi.
L’uomo le
sorride e imita l’amica.
«Ora andiamo
a prendere i nostri giovani, ci vediamo tra due settimane a Londra, ok?».
«Sì.
Dovremmo dirglielo che sono divisi in due gruppi o lasciamo che si conoscano da
soli più avanti?» chiede dubbiosa.
«Facciamoli
conoscere da soli, ci divertiremo» dice ridendo.
Tsunade
annuisce e ripercorre la strada da cui è arrivata, mentre Jiraya prende un
autobus che è passato in quel momento, ed entrambi vanno a prendere i ragazzi
che prepareranno per lottare contro il loro ex compagno Orochimaru e i suoi alleati.
Ciao a tutti! Ho deciso di modificare
i primi capitoli della mia storia per migliorarla, ma come vi sarete accorti
non ho cambiato la trama, ho solo descritto meglio come si incontrano Tsunade e
Jiraya ^^ Scusatemi per queste modifiche, ma penso che ora vada meglio rispetto
a prima. Spero vi piaccia. Ciao!
Angel23