La mia pelle mi trattiene, mi tiene insieme, mi separa dal vuoto incalzante che altrimenti si mischierebbe al perpetuo fruscio delle mie onde, lo dissolverebbe in parole senza eco, mi ridurrebbe in vitree lacrime d'aria.
Evanescente diverrei, non pił una.
Mia pelle, resta intatta, spessa abbastanza da permettere ai venti che si agitano sotto le mie palpebre di continuare a lottare l'uno contro l'altro, in equilbrio, per tenermi in piedi.
Se ne uscisse un soffio, mia pelle, sarebbe tempesta.
-increspature.
*Spazio autrice*
Grazie per aver letto questo breve testo, pensieri e considerazioni a riguardo sono naturalmente graditi.
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