Evelyn
estrasse dal fondo della
cartelletta un foglio, per poi passarlo a Jeff. Il ragazzo era
diventato cupo
di colpo, parlando di Liu. Non parlava ad alta voce, tuttavia
borbottava
qualcosa di non molto allegro. Le uniche parole che Eve era riuscita a
carpire
da quello strano monologo erano state Randy, festa, genitori,
candeggina,
dolore, bellissimo e Liu.
Sussurrando,
la ragazza tentò di
attirare l'attenzione del giovane:- Ehm... Jeff... Ho trovato il
disegno che ti
interessa se... Se vuoi vederlo, ecco.
Il
malumore di Jeff si sciolse come
neve al sole. Improvvisamente allegro, prese in mano il foglio
dimenticando
totalmente i discorsi di qualche istante prima. Lo osservò a
lungo,
pensieroso:- In effetti assomiglia a Slendy, ma... Non è lui.
Allungò
una mano e sfilò la matita
dai capelli di Evelyn, poi orientò la punta verso il
foglio:- Faccio un paio di
aggiustatine, non preoccuparti.
- Non.
Provarci. Nemmeno.
Jeff
osservò la mano della ragazza
stretta intorno al suo polso con distacco, quasi fosse un insetto
strano,
tuttavia, quando parlò, nella sua voce c'era un misto di
stupore, curiosità e
ironia:- Ehm... Perché no, Eve?
-
Perché l'ho fatto io, è ovvio.
Nessuno rovina i miei disegni e la passa liscia, chiunque esso sia.
Lui
inclinò la testa di lato e la
osservò divertito:- Cosa ti fa pensare che io potrei
rovinarti il disegno?-
indicò il viso sfregiato - sappi che per il sessanta
percento questo spettacolo
è opera mia. Io sono un artista.
- Fa
quel che vuoi, ma non. Toccare. Il.
Mio. Disegno, sono stata chiara?
Jeff
scrollò le spalle, poi prese un
altro foglio e diede sfoggio della sua abilità nel disegno.
-
Finito!- esultò il killer quasi
un'ora e mezza dopo. Evelyn gli si avvicinò, impaziente.
Rimase scioccata alla
vista del disegno.
-
Sono un artista, no?- commentò Jeff
incrociando le braccia dietro la nuca. Eve scrollò le
spalle:- Diciamo che ho
visto di meglio...
La
parte superiore del foglio era
occupata dalla scritta QUESTO È SLENDERMAN, collegata con
una freccia a una
figura composta praticamente da stecchini neri, e affiancata da una
sorta di
autoritratto di Jeff, anch'esso corredato di didascalia. Accidenti,
che
artista... Evelyn riappoggiò il foglio sul tavolo.
Jeff, evidentemente
soddisfatto, si allontanò andando a riprendersi la felpa
ormai asciutta. Rientrò
nella stanza, poi si fermò di botto irrigidendosi. Cadde a
terra contorcendosi,
sotto lo sguardo scioccato della ragazza. Eve si precipitò a
soccorrerlo, ma
inciampò su qualcosa di lungo e nero. Dei tentacoli neri la
costrinsero a
sollevare il volto, e Evelyn si ritrovò a fissare un volto
bianco privo di
lineamenti. Improvvisamente si sentì debole, incapace di
muoversi e con un mal
di testa spaventoso.
-
Ehi, non... Distrarti, okay?-
ringhiò Jeff, ruzzolando verso il tavolo. I tentacoli dello
Slenderman
avvolsero il torace del killer, ma questi si divincolò e
riuscì a sottrarsi a
quella stretta letale. Agguantò le matite dal tavolo e le
conficcò nei
tentacoli del mostro, che stridette dal dolore. Poi, Jeff fece l'errore
di
guardare in faccia lo Slenderman. Barcollò all'indietro, poi
cadde vomitando.
Evelyn raccolse da terra una matita e la usò per pugnalare
uno dei tentacoli,
poi si allontanò strisciando più velocemente che
poteva. Jeff, nel frattempo,
era riuscito ad alzarsi appoggiandosi alla sedia. Allungò
una mano ed estrasse
da uno dei sacchetti del supermercato una bottiglia di vodka, poi
recuperò
l'accendino dalla tasca.
-
Ehi, Slendy... Ho un regalino per
te.
Lanciò
la bottiglia, che si infranse
contro i tentacoli alzati a creare una sorta di scudo, mentre gli abiti
neri
dello Slenderman si inzuppavano, poi gli corse addosso con l'accendino
in
mano:- BRUCIA!
Il
suo attacco non andò mai a segno:
lo Slenderman scompare così come era apparso. Jeff si
sdraiò sul pavimento,
ridendo, ed Evelyn non poté fare a meno di sorridere, poi le
sorse un dubbio:-
Jeff, perché mi hai salvata?
Lui
la guardò:- Perché mi stai
ospitando, ovvio... E anche perché non mi hai ancora
restituito il coltello. Se
lo avessi avuto, avrei mandato a dormire Slendy, anziché
metterlo in fuga
lanciandogli la... Oh- si interruppe, guardando i cocci di vetro sul
pavimento
- la mia vodka... Era l'unica bottiglia che c'era...
Evelyn
si allontanò cercando di
trattenere le risate.